Chapter 16.
Dopo che Loki venne accompagnato fuori, Lucy si sentì nuovamente come se potesse respirare. La presenza dell'altro l'aveva fatta sentire schiacciata. Lucy sapeva che il ragazzo era un agente qualificato, ma non pensava che avrebbe cercato di attaccarla verbalmente davanti una gang. Era stato assolutamente non-professionale e soprattutto, non da Loki.
Capiva che probabilmente era stato uno shock vederla lì, ma Lucy si disse che lui l'avrebbe certamente saputo se avessero mantenuto i contatti. Anni fa Loki aveva interrotto la loro relazione e ogni forma di contatto dopo aver accettato la missione che stava ancora svolgendo. All'inizio, Lucy ne era rimasta così sconvolta che ne avevano risentito le sue prestazioni in accademia. Si era appena iscritta e farsi vedere in condizioni disperate, non era stato il massimo per lei. Gli agenti che l'avevano addestrata erano stati dieci volte più duri con lei, rispetto agli altri cadetti. Poi era stato il momento della fase attraversata solo da collera. In quel periodo i voti di Lucy erano saliti vertiginosamente, aumentando di molto le prestazioni in autodifesa e al poligono. Alla fine dell'anno accademico, Lucy si era ritrovata a uscire dall'accademia di polizia con il massimo dei voti.
Nessuno, all'inizio, ci avrebbe messo la mano sul fuoco. Era stato merito di Levy. La ragazza le aveva suggerito di non struggersi così per Loki, che lui non la meritava. Così i sentimenti di rabbia si erano fatti strada in Lucy, a momenti quasi dimenticando l'altro quando si era buttata a capofitto nello studio. Quando Lucy arrivò al dipartimento di polizia, fu grata di non aver visto Loki in giro. Levy, a conoscenza delle sue abilità, l'aveva fatta entrare nell'intelligence con effetto immediato. Lucy le sarebbe stata per sempre grata.
Di norma, appena usciti dall'accademia, si diventava agenti di polizia. Se si aveva fortuna, dopo test e anni di esperienza, si poteva diventare detective nella omicidi. Lucy era riuscita a saltare la prassi grazie a un piccolo aiuto, certo, ma aveva dato prova numerose volte di essersi meritata il suo posto nell'intelligence.
E ora, dopo solo un anno dietro la sua amata scrivania, era finita in una missione sotto copertura da cui non sapeva se ne sarebbe uscita viva. Sospirò e incassò il corpo nel letto. Dopo che Loki se ne era andato, Lucy era andata in camera sua per riflettere un po'. Natsu aveva cercato di fermarla, ma lei non aveva sentito ragioni.
Beh, anche lui non l'aveva ascoltata quando gli aveva chiesto di lasciarla sola. Lucy sapeva che Natsu era dietro la porta della stanza in attesa che lei gli aprisse. Quando si era stesa sul letto, aveva sentito un pesante tonfo dietro la porta, seguito da un sospiro. Lucy si chiese se quel ragazzo l'avrebbe mai lasciata in pace. Da un lato la infastidiva il fatto che la seguisse o che si introducesse nella sua stanza, ma dall'altro le faceva piacere. Lucy riusciva a vedere che Natsu si stava sforzando. Lucy era un nuovo membro, e come tale, aveva dovuto guadagnarsi la fiducia degli altri. Mentre per il resto della gang c'era voluto solo che dimostrasse di poter lavorare per loro, Natsu pretendeva racconti personali e invasioni di privacy.
Era un approccio strano, ma le faceva piacere che ci stesse provando così intensamente. A volte si sentiva sola e circondata da nemici, ma stranamente la presenza di Natsu era rassicurante.
<< Lucy >> chiamò il diretto interessato, allungando esponenzialmente la vocale. << Mi fai entrare? >>
Lucy sapeva che Natsu stava solo cercando di essere gentile nel chiederglielo. Era risaputo che, se solo lo avesse voluto, avrebbe potuto forzare la porta. La ragazza sospirò, alzandosi e andando a sbloccare l'entrata. Quando la aprì, vide Natsu che si affacciava, chiedendo il permesso di farsi avanti con lo sguardo. Lucy gli fece spazio e lui si infilò velocemente all'interno del piccolo spazio privato della ragazza. Si sedette sul letto, aspettando quasi con impazienza che anche lei si sedesse al suo fianco.
Lucy buttò fuori l'aria che non sapeva di star trattenendo. << Allora, cosa c'è? >>
Natsu la fissò negli occhi. Il suo sguardo era così intenso, che ogni traccia di verde era sparita. Sentendosi in imbarazzo, Lucy distolse lo sguardo. Pregò di non arrossire come era solita fare in situazioni del genere. << Io ti ho raccontato di Lisanna >> affermò lui. << Quindi voglio sapere di più su Loki. >>
Lucy buttò gli occhi al cielo. << Io credo che tu lo stia pretendendo. >>
Quando lei si voltò, vide che Natsu le stava sorridendo in modo furbo. << E' così infatti. >>
Lucy sospirò. Non poteva dire a Natsu i dettagli di come conosceva Loki, ma poteva rifilargli delle mezze verità per non compromettere la missione di entrambi. << Te l'ho già detto: è il mio ex. >>
<< Perché era così scioccato quando ti ha vista? >> le chiese. Sembrava sincero nel voler sapere qualcosa.
Lucy posò le mani sul letto, andando indietro con la schiena e spostando la maggior parte del peso sulle braccia. << Non si aspettava che prendessi la sua stessa strada. Non lo vedevo da due anni. >> Ed era vero. Loki si era sempre aspettato che Lucy rimanesse al sicuro dietro una scrivania d'ufficio, non avrebbe mai voluto che mettesse piede sul campo. Eppure ora era lì, in una casa piena di membri di una pericolosa gang e con uno di loro a letteralmente dieci centimetri di distanza.
Natsu sgranò gli occhi. << E' sicuramente un sacco di tempo >> concordò lui. Sembrava a disagio, ma allo stesso tempo infastidito da qualcosa. Lucy non avrebbe saputo dire cosa. << E' per questo che vi siete lasciati? >>
Lei scosse la testa. << Non ero ancora nel giro. Lui mi disse che voleva entrarci, ma non voleva mettermi in pericolo, così- >>
<< Così ti ha lasciata >> finì lui. Lucy si voltò di scatto e vide che Natsu aveva un sorriso triste, quasi come se si stesse sforzando di farsi vedere un minimo allegro. << Capisco perché l'ha fatto, ma non lo giustifica >> le fece sapere. Incrociò le braccia al petto, pensando intensamente. << Sembrava abbastanza arrabbiato mentre ti parlava. >>
Lucy lo fissò. << Oh lo era. >> Lucy non avrebbe mai dimenticato la scenata nello sgabuzzino, né gli occhi infervorati di Loki. Era raro vederlo seriamente arrabbiato. Anche se a volte Lucy aveva assistito alle sue scenate, non erano mai state rivolte a lei. Almeno fino a quel momento.
<< Ha sbagliato >> sospirò Natsu improvvisamente. Lucy si voltò verso di lui, ma il ragazzo non la stava guardando. Fissava un punto imprecisato davanti a sé, quasi come se stesse pensando a qualcosa di irrecepibile. << Se voleva realmente tenerti al sicuro, sarebbe dovuto rimanere con te. >>
Lucy si stupì. Non avrebbe mai pensato che Natsu potesse essere capace di ragionamenti così profondi. Lei fece un sorriso triste. << Ormai è acqua passata, non provo più niente per lui. >>
<< Credo sia l'altro motivo per cui si è arrabbiato >> le disse. Rivolse lo sguardo verso di lei, ormai non più interessato al soffitto, o qualunque altra cosa lui stesse guardando. << E' chiaro che lui invece prova qualcosa. Ma forzarti non mi sembra corretto. >>
Lucy ne rimase stupita. Davvero Natsu aveva capito tanto e in poco tempo? Ma soprattutto, era davvero possibile che lui avesse notato qualcosa che a Lucy era sfuggito? Ripensando allo sguardo di Loki, Lucy doveva ammettere che le era parso strano, ma non così tanto da arrivare a provare ancora qualcosa. Erano passati anni ed era stato lui ad interrompere la loro relazione.
<< Ma è stato lui a lasciare me! >> esclamò lei per tutta risposta.
Natsu le sorrise. Per un attimo sembrò triste. << Si fanno cose strane per amore. >>
Lucy si incuriosì. Da quando Natsu era così profondo? Lucy non l'aveva mai visto così. Ma forse, si disse, lui non aveva voluto dimostrarsi in quel modo. Forse era cambiato qualcosa, e quel qualcosa non era certo la sua entrata ufficiale nel team. << Tu che avresti fatto? >> Lui la guardò confuso e Lucy si apprestò a concludere la frase. << Al posto suo, intendo. >>
Natsu si avvicinò di poco a lei. Allungò il collo, avvicinandosi ulteriormente, fino a quando i loro nasi non si sfiorarono. Lucy sentì le guance andarle a fuoco. Erano anni che qualcuno non si avvicinava così a lei e di sicuro non si aspettava che fosse Natsu il primo. Non era per lui in generale, ma Natsu all'inizio si era dimostrato il più restio alla sua entrata nel team, mentre ora la trattava come se fosse qualcuno di famiglia.
Lui incatenò lo sguardo al suo, e Lucy poté notare delle pagliuzze verdi nelle iridi dell'altro. Sembravano brillare di luce propria e allo stesso tempo sembravano legarla a sé. Lucy si perse in quello sguardo e per un attimo il mondo attorno a loro sembrò zittirsi. Sentì dei brividi attraversarle il corpo quando sentì la mano di lui posarsi tra le sue. Era grande e calda, e le stava accarezzando il dorso esattamente come aveva fatto per calmarla dall'ansia del tatuaggio solo il giorno prima. Lucy non riusciva a capire, ma al tempo stesso non voleva. Lucy si chiese cosa sarebbe successo se a un tratto si fosse sporta un po' più avanti. Sarebbe riuscita a toccargli le labbra probabilmente.
<< Al suo posto >> disse lui improvvisamente << non ti avrei lasciata indietro. >> Il suo respiro caldo si andò perdendo contro la guancia di lei. Odorava di menta, quasi come se si fosse appena lavato i denti, o infilato in bocca una mentina. << Sarei rimasto con te. La felicità è molto più che guadagnare qualche soldo. >>
E Lucy lo capiva bene. Tempo prima, aveva lasciato casa dei suoi genitori proprio per quel motivo. Non solo non volevano supportarla nella sua scelta di diventare un poliziotto, ma suo padre non le prestava più attenzione da anni. L'uomo lavorava costantemente, notte e giorno, solo per aggiungere altri soldi al proprio conto in banca già traboccante di soldi. Lucy aveva fatto le valigie nell'estate dei suoi diciassette anni, andando a vivere quasi abusivamente nell'appartamento universitario di Wendy. Una volta diplomata e dopo aver ricevuto il primo stipendio come agente, Lucy aveva affittato un proprio appartamento, trasferendosi.
<< E' più restare con le persone che si amano >> concordò lei. Lui sorrise e per quanto fossero vicini, a Lucy sembrò che lui le stesse sorridendo sulla pelle. Erano un po' distanti però: i loro nasi si sfioravano, quasi simulando un bacio alla eskimese. Nessuno dei due aveva intenzione di muoversi. Non troppo lontano per parlare e basta, né troppo vicino per un bacio sulle labbra. Lucy non aveva idea di quello che stava succedendo. Sentiva lo stomaco scombussolato. Le mani le prudevano, quasi vogliose di toccarlo, ma non lo fece. Strinse le coperte, cercando di fermare ogni istinto che le urlava di avvicinarsi ancora, o di stringergli la mano.
Lui le sorrise e Lucy sentì un colpo di fiato leggero che si posava con delicatezza sul suo viso. << Esatto. >>
<< Natsu, sei qua? >> La porta si aprì improvvisamente, facendo perdere dieci anni di vita a Lucy, che cercò di balzare il più lontano possibile da Natsu. Gray si affacciò sullo stipite della porta e Lucy pregò che non avesse visto niente. Si rendeva conto che, dall'esterno, la sua posizione e quella di Natsu potevano essere facilmente fraintendibili. Sentì le guance andarle a fuoco. Anzi, per essere corretti, sentì il viso in fiamme.
<< Oh eccoti >> pronunciò nuovamente il corvino. Sembrava tranquillo e Lucy cercò di non far vedere che era agitata. Forse non aveva visto niente. Puntando lo sguardo su Natsu, Lucy notò che il ragazzo sembrava abbastanza infastidito. Ma perché? Era vero che era stato uno strano ma bel momento, ma non c'era bisogno che guardasse Gray come se volesse staccargli la testa!
<< Che vuoi? >> sputò risentito. Lucy non riusciva a capire. Avevano litigato prima che Natsu la raggiungesse nella sua stanza?
<< Devo parlarti >> disse semplicemente quello. Non sembrava essersi reso conto che Natsu lo stesse fissando in cagnesco. Spalancò la porta ulteriormente. << Seguimi. >>
Natsu sbuffò, ma si alzò. Prima di uscire si voltò un attimo verso di lei, rivolgendole un piccolo sorriso, poi si chiuse la porta alle spalle. Lucy rimase lì, col cuore che le batteva forte nel petto e la confusione di chi non voleva capire cosa stesse accadendo.
**
<< Per tua informazione, non ti ho seguito perché volevo. Ma devo capire perché diamine ci hai interrotti. >> Natsu era nella stanza di Gray, seduto sulla sedia della scrivania. Non aveva alcuna intenzione di sedersi sul letto dell'altro.
<< Vi ho interrotti, perché prima voglio sapere che cazzo ti passa per la testa >> gli sputò contro. Gray era stravaccato sul letto, quasi incurante della presenza dell'altro, ma abbastanza in forma da urlargli contro.
Natsu buttò gli occhi al cielo. Erano secoli che non metteva piede nella stanza di Gray. Non erano molti i motivi per andare lì: a volte ci andava per rubargli qualcosa, altre per fare qualche scherzo, altre quando si annoiava e voleva litigare un po'. E poi la stanza di Gray aveva le pareti nere: a Natsu sembrava sempre di trovarsi in una sottospecie di bara gigante.
<< Che vuoi dire? >>
<< Voglio dire che Lucy non è Lisanna. >> Gray si era fatto improvvisamente serio. Si sollevò, e Natsu lo fissò a lungo, cercando di capire dove l'altro volesse andare a parare.
<< Guarda che lo so >> rispose scocciato. Era chiaro che Lucy non fosse Lisanna. Era vero che aveva notato un minimo di somiglianza, ma non era quello che lo aveva spinto al "quasi bacio". C'era sempre un motivo per tutto ciò che faceva.
<< Ma davvero? >> gli stava dicendo Gray. Aveva un sopracciglio inarcato e la voce trasudava sarcasmo da tutti i pori. A Natsu quell'atteggiamento non piaceva. Strinse le mani, cercando di evitare di prendere a pugni Gray. << A me sembra che tu stia iniziando a trattarla esattamente come trattavi Lisanna, se non peggio. La stavi per baciare o cosa? >> E lì Natsu si rese conto che Gray aveva visto. Appena aveva sentito il rumore della porta spalancarsi, si era tirato un po' indietro. Aveva visto lo sguardo sul volto di Lucy: era spaventata e imbarazzata. Era diventata rossa e, vedendola a quel modo, lui si era intenerito. Ma si poteva davvero essere teneri quando si stava in una gang?
<< Tralasciando che non dovrebbe importarti nulla di quel che faccio, ti dico che non avrei mai baciato Lisanna. Questo è diverso >> esclamò risentito. Ed era vero. C'era qualcosa in Lucy, che lo attirava. Aveva cercato di nascondere il tutto dietro una maschera, ma vedendo come lei si fosse fatta in quattro per aiutarli nonostante dovesse prima guadagnarsi la fiducia di tutti, lo aveva completamente stregato. Era raro vedere qualcuno di così gentile in quel mondo.
<< E in che modo? Perché hai magicamente visto il suo ex ragazzo, ti è venuta l'improvvisa voglia di baciarla? >> lo attaccò Gray.
Natsu gli lanciò un'occhiataccia. Si morse l'interno guancia, cercando con tutto se stesso di non alzarsi e dare un pugno a Gray, ma l'altro stava seriamente testando la sua pazienza. << E tu come cazzo fai a sapere che Loki è il suo ex? >> domandò guardingo.
<< Perché vi ho sentito parlare, idiota. E volevo capire che avevi in mente. Appena te l'ha detto, sembrava che tu volessi saltare al collo di Loki per ucciderlo. >>
Probabilmente era vero. Non gli era piaciuto il modo in Loki si era rivolto a Lucy, ma era solo quello il motivo. Anche se doveva ammettere di aver provato un profondo fastidio alla bocca dello stomaco.
<< Probabile, ma ancora non capisco che ti importa >> disse quasi disinteressato. Non gli piaceva il tono di Gray e stava odiando quella conversazione.
<< Mi importa se rischi di sfasciare il gruppo >> affermò quello risentito. << Non giocare con lei, Natsu. >>
Natsu gli lanciò un'occhiata di fuoco. << Non sono insensibile. Non gioco con i sentimenti delle persone. >> I toni si erano fatti più seri, piuttosto che accesi, ma Natsu ora stava capendo dove Gray voleva andare a parare. Ma non era da lui fare quel genere di cose. Non avrebbe mai cercato di sostituire Lisanna, e non avrebbe mai osato giocare con i sentimenti di una ragazza a cui teneva. Nel corso dei mesi aveva conosciuto meglio Lucy e si era affezionato. Nonostante odiasse i cambiamenti, gli era parso sin da subito che era difficile odiare Lucy. E ora non riusciva a capire cosa stava succedendo. Era vero che a volte faceva l'idiota o magari non capiva al volo qualcosa a cui gli altri arrivavano prima, ma quelli erano argomenti con cui aveva una particolare familiarità. Lisanna gli aveva spesso parlato di sentimenti quali l'amore e l'affetto.
<< Bene, tienilo a mente allora. >>
<< Se ti fa sentire più tranquillo, inizierò dalle basi >> affermò risoluto. Sorrise e si alzò dalla sedia, osservando con soddisfazione lo sguardo stupito e confuso di Gray.
<< Che vuoi dire? >> chiese l'altro, ma Natsu non lo ascoltò.
Camminò verso la porta, uscendo sul corridoio e dirigendosi per l'ennesima volta verso la stanza di Lucy. Bussò e lei gli aprì quasi subito. Era ancora un po' rossa in viso e lui si ritrovò ad arrossire. Dietro di lui, sentiva la presenza di Gray osservarlo dal fondo del corridoio. << Ti va di uscire? >> le chiese.
Se nessuno credeva che potesse realmente fare sul serio, lo avrebbe dimostrato. Chiaramente vivere tutti insieme non bastava come prova di sentimenti. Dovevano passare del tempo insieme, da soli. Lisanna glielo aveva spiegato bene anni fa, e ora Natsu era quasi emozionato nel mettere in pratica gli insegnamenti.
Lucy gli sorrise e uscì dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle. Aveva accettato. Natsu ricambiò lo sguardo e poi la trascinò verso la porta di casa. Ora che Lucy poteva uscire e vedere il vicinato, sarebbe stato molto più semplice portarla a vedere i suoi posti preferiti, o magari scoprire qualche posto là attorno.
Natsu si sentì in estasi. Forse, dopo anni in cui Fairy Tail era stata la sua unica casa, stava per scoprire qualcosa di nuovo, qualcosa a cui difficilmente avrebbe rinunciato.
**
Era ormai sera quando Levy ebbe la possibilità di raggiungere l'appartamento di Wendy. Entrambe avevano finito i loro turni lavorativi, ma Levy sapeva bene che non poteva rubare troppo tempo all'altra: Wendy era un medico e come tale, quando era fuori servizio, il riposo era di vitale importanza. Era possibile che la chiamassero per rientrare in ospedale in qualsiasi momento.
Levy era seduta sul divano del soggiorno di Wendy. La ragazza l'aveva accolta a braccia aperte: non si vedevano da qualche settimana, ma era già troppo tempo per loro. << Wendy, potresti dirmi di nuovo come erano fatti i ragazzi che erano con Lucy? >>
Wendy mise giù il bicchiere che aveva in mano, posandolo sul tavolino che entrambe avevano di fronte. << E' successo qualcosa? >>
Levy si ritrovò a sospirare, affondando maggiormente nel divano nero che decorava lo spazioso soggiorno dell'altra. << Loki è venuto da me questa mattina. Era furioso >> si ritrovò a dire. Aveva dovuto raccogliere tutte le carte che l'altro aveva gettato di proposito, appena questo aveva lasciato l'ufficio. << Abbiamo mandato Lucy sotto copertura in una gang, e lui l'ha scoperto. >> Quando vide che Wendy stava sgranando gli occhi, capì di essersi dimenticata di informarla. Con tutti i guai successi in centrale, aveva dimenticato un sacco di cose. Eppure non dimenticava mai di cercare in giro e trovare una qualsiasi prova che la portasse a Lucy. Forse all'esterno poteva sembrare fredda, ma era una maschera. In realtà non voleva che gli altri la vedessero in panico.
<< Quelli erano membri di una gang? >> le chiese il giovane medico. Wendy si spostò a disagio sul divano, quasi non sapendo che fare. << Non lo sembravano affatto. Erano gentili, soprattutto un ragazzo dai capelli rosa. >>
Levy drizzò le orecchie all'idea di poter raccogliere informazioni. Il giorno in cui Wendy era andata da lei dicendole di aver visto Lucy, era così impegnata che non aveva potuto chiederle molto, e poi non credeva che i tanto temuti membri di Fairy Tail si sarebbero fatti vedere in viso da un medico così facilmente. A quanto pareva però, si era sbagliata. << Potresti descrivermelo? >>
<< Da quello che ho visto, passa molto tempo con Lucy. Ha provato a farmi qualche domanda su di lei, ma non ho risposto. Lucy mi aveva detto di non farlo. >>
Levy ci ragionò su: se qualche settimana fa Lucy aveva chiesto a Wendy di non rivelare informazioni personali, segnalava che non si fidava di quei ragazzi. Ora qualcosa era cambiato. Ma cosa? Perché ora Lucy sosteneva che i file della polizia fossero sbagliati? << Wendy, se ti chiedessi di aiutarci a fare un identikit, te la sentiresti? >>
L'altra annuì subito. << Certo. >>
<< Hai detto di aver visto cinque persone con Lucy, vero? >> le chiese nuovamente.
Wendy confermò. Anche Loki aveva visto cinque persone, ma secondo i suoi rapporti, c'era qualcuno che cambiava sempre. Questo aveva portato la polizia a stabilire che ci fossero più di una base e che ogni base agisse per conto proprio, salvo poi fare rapporto a quella dove risiedeva il capo. Levy avrebbe tanto voluto sapere in quali di queste si trovasse Lucy. E soprattutto, voleva scoprire dov'era collocata.
Da ciò che le aveva detto Wendy la prima volta, e da ciò che aveva letto dai rapporti di Loki, i membri della gang erano resti a far scoprire a sconosciuti la posizione della loro base. Si chiese se invece Lucy ne fosse a conoscenza.
Wendy le disse che poteva aiutarla a fare l'identikit su due di loro: quello che aveva aiutato con lo sparo, e il ragazzo dai capelli rosa che l'aveva fatta scorrazzare tra l'ospedale e la base. Erano le persone che aveva visto più spesso, quindi le uniche di cui ricordasse molti più particolari che avrebbero portato a un identikit più completo. Levy si mangiò le unghie dal nervosismo. Avrebbe potuto ricavare l'immagine di due loro, ma erano pochi in confronto alle centinaia di uomini che possedeva quella gang. Decise che se li sarebbe fatti bastare.
In qualche modo, per la prima volta in anni, Fairy Tail si era fatta sfuggire qualche dettaglio. Però tutto ciò non quadrava. Se la gang era a conoscenza del fatto che Wendy li avesse visti in viso, perché non le aveva messo dietro gente a controllarla, o peggio, a ucciderla? Cosa c'era di diverso questa volta? L'agente non riusciva a capire. C'erano fin troppi misteri in quella storia, ma Levy aveva intenzione di smuovere le fondamenta. In qualche modo, ora aveva una pista da seguire, avrebbe potuto aiutare Lucy, e non si sarebbe fatta sfuggire quell'occasione.
*Angolino per gli utenti!
Salve salvino!
Eccomi di nuovo qui con questo capitolo un po' meno ricco di informazioni, ma con scene che credo qualcuno di voi si stava aspettando.
Prima cosa, la NaLu. Fate gli applausi ai due piccioncini che hanno rischiato di baciarsi in un attimo di follia. Gray cerca di fare il buon amico, non tirategli pomodori. E soprattutto, non tirateli a me XD
Vorrei chiarire un attimo il punto di Levy: la polizia è convinta che FT abbia così tanti uomini, da essersi divisi in gruppi e separati in più basi che fanno rapporto a quella principale. Levy non è ancora a conoscenza del fatto che FT abbia solo 5 membri ufficiali. Se l'avessi scritto in questo modo, sarebbe risultato strano e non conforme alle informazioni attualmente in possesso della polizia. Spero di aver chiarito meglio il punto!
Questa volta non ho molto da dire, quindi vi saluto ;)
Ci vediamo al prossimo aggiornamento!
Un bacio,
Gaia*
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