Capitolo 77
Fisso la parete del photobooth, cercando di ordinare i miei pensieri.
Non stiamo parlando da un po', siamo stati semplicemente in silenzio. Comunque sia, lui ha ragione. Io ed Harry dobbiamo farcene una ragione al fatto che non riavremo mai questi cinque mesi indietro, non importa ciò che diciamo o facciamo.
La mia coscia sfiora quella di Harry, le mie mani incrociate sul mio grembo. Harry poggia i suoi gomiti sulle ginocchia, mordicchiandosi il labbro.
Mi sento come se questa intera giornata sia stata surreale, come se in qualsiasi momento mi sveglierò inzuppata di sudore, con il posto accanto a me nel letto, vuoto. Ma non è un sogno, è la realtà. Anche se è incredibile, questo non è un sogno.
"Quindi. . ." Harry rompe il silenzio, spostando lo sguardo su di me con delle tracce di sorriso sul suo volto. "Dal momento che stiamo in un photobooth, vuoi fare qualche foto?"
Per qualche ragione, trovo questa domanda la cosa più divertente che abbia mai sentito, e scoppio a ridere. Ride insieme a me, i suoi occhi si strizzano e spuntano le sue fossette. Dio, quanto mi è mancata la sua risata.
"Sei pazzo?" Gli chiedo alla fine. "Ho pianto, quindi ovviamente no. Probabilmente sembro un pagliaccio triste."
"Pss, non dirmi che vuoi perdere l'occasione di fare qualche foto in un piccolo spazio compatto, dove l'aria respirabile è limitata con il ragazzo che precedentemente pensavi fosse morto."
Scuoto la testa, ridendo ancora. "Scommetto che il mio trucco è tutto sbavato."
Harry inclina la testa di lato. Solleva una mano e strofina proprio sotto il mio occhio, il suo viso a pochi centimetri dal mio. "Ecco fatto," dice. "Bellissima."
Arrossisco e distolgo lo sguardo, continuando a sorridere.
"Ora non hai scuse. Inoltre, è una fotocamera ad alta definizione," Harry sorride maliziosamente.
"Come cavolo fai a sapere che tipo di fotocamera è?"
"È soltanto ironico e faccio finta di saperlo, Rosalie." Harry si china per spingere un pulsante sullo schermo, e rido.
"Hmm," Harry riflette mentre preme sulle impostazioni sullo schermo. "Che effetto vogliamo? A colori? Bianco e nero? Seppia?"
"Importa qualcosa?"
"Certo che importa. Non fa niente, suppongo le faremo con tutti gli effetti, per bilanciare un po'."
Mi lamento rumorosamente ed Harry sogghigna, occupandosi ancora delle impostazioni.
"Oooh, che ne dici dell'effetto occidentale?" Harry indica lo schermo.
"Oppure quello subacqueo?" Propongo, puntando il tema accanto a quello occidentale.
"Quello occidentale si mangia quello subacqueo per colazione."
"Hey, calma. Quello subacqueo è abbastanza figo."
"Già, se sei un pesce."
Do una ginocchiata ad Harry, ridendo. "Scegline semplicemente uno, idiota!"
Harry ride e finalmente ne sceglie uno, e mi chino per vedere di quale si tratta.
"Quello a colori?" Chiedo. "Dopo gli altri due, scegli un colore normale?"
"Dai, non ti ho infastidito per mesi. Ora devo recuperare!"
"Aspetta, dov'è la fotocamera?"
"Proprio davanti a te, ding dong."
Io ed Harry ci facciamo migliaia di foto.
Sono abbastanza sicura che abbiamo fatto tutte le espressioni facciali conosciute dall'uomo, con quasi tutti gli effetti presenti in questo photobooth. In metà di questi, io sto soltanto ridendo per le facce che fa Harry, e in alcuni, stiamo ridendo entrambi.
Nel tempo che passiamo nel photobooth, ho notato che l'umorismo e le prese in giro è il modo in cui io ed Harry affrontiamo le cose. Almeno, per ora è così. Questa volta le cose sono così diverse tra di noi, ma mentre guardo Harry, che sta incrociando gli occhi per la fotocamera, mi sento quasi come mi sentivo prima della festa. Felice.
"Smettila di fissarmi e incrocia i tuoi occhi per la fotocamera, Rosalie."
Arrossisco e rido, mentre mi poggio sulla spalla di Harry ed incrocio gli occhi, facendo la linguaccia. La fotocamera fa clic e rido mentre si china per scegliere un altro effetto.
"Okay, d'accordo ora per quello subacqueo, dobbiamo fare le espressioni dei pesci. Perché sai, ci troviamo sott'acqua."
"Pensavo che quello occidentale si mangiasse quello subacqueo per colazione."
"Abbiamo già fatto quello occidentale per due volte, nel caso te ne fossi dimenticata."
Arriccio il mio naso e lui sogghigna.
Sentiamo un clic ed Harry impreca.
"Dannazzione, l'abbiamo mancata!"
"Rilassati, ci sono ancora altre tre foto nel rul--"
C'è un altro clic ed entrambi sospiriamo sconfitti. Scoppio a ridere quando Harry alza il suo dito medio alla fotocamera.
"Possiamo semplicemente fare quello subacqueo di nuo--" Comincio a dire.
"Nah, dobbiamo darci una mossa." Harry sogghigna.
"Una mossa? Di cosa stai parlando?"
"Questo matrimonio termina alle dieci e mezza e abbiamo ancora venti effetti da fare, spicciamoci."
"Stai scherzando!"
Io ed Harry ridiamo proprio quando il sipario viene aperto, ed alziamo lo sguardo per vedere Ed e Niall fuori dal photobooth.
"Smettete di monopolizzare la cabina!" Dice Niall.
"Esatto, andate a sbaciucchiarvi da qualche altra parte," aggiunge Ed.
"Hey, almeno noi abbiamo qualcuno da sbaciucchiare," ribatte Harry ed io arrossisco furiosamente.
"Non ci stavamo sbaciucchiando," dico, alzando gli occhi al cielo.
"Io non sto negando niente," dice astutamente Harry, e lo colpisco sul braccio.
"Non ci stavamo sbaciucchiando," ripeto.
"Chi se ne frega, ora fate fare un giro a noi," si lamenta Niall.
"Già, ho sentito che c'è une effetto subacqueo," dice Ed.
"Subacqueo? Subacqueo, dici?" Sollevo un sopracciglio in direzione di Harry, che sorride ed alza gli occhi al cielo.
"Porta il tuo culo britannico fuori da qui," dice Niall ed Harry gli alza il medio prima di uscire dalla cabina. Esco dopo di lui, sistemandomi il vestito mentre mi alzo, ridendo di tutti loro.
Ed e Niall si precipitano nella cabina, risate ubriache riecheggiando da dentro.
"Ragazzi! Aspettatemi!"
Louis poggia il suo drink su un tavolo nelle vicinanze prima di saltare praticamente nella cabina.
Dei lamenti provengono dall'interno, una volta entrato.
"Cristo, il tuo gomito ha preso il mio occhio!" Urla Niall.
"Lascia stare l'occhio, l'altro suo gomito ha colpito le mie parti basse," dice Ed, il suo tono sforzato.
"Comportatevi da uomini, rammolliti," dice Louis.
Guardo Harry, che sta scuotendo la testa e ridendo.
"È proprio per questo, bambini, che non dovete drogarvi," dice Harry ed io inizio di nuovo a ridere.
"Oh siiiiii, noi non ci droghiamo," urla Niall dall'interno della cabina.
"Sicuramente, Biondina," risponde Harry.
"Ti ho detto di smetterla di chiamarmi in quel modo!"
Sto ancora ridendo quando intravedo una pila di foto a terra. Mi chino per raccoglierle, sorridendo.
"Guardaci," mormora Harry, accanto a me per guardare le foto. Indica una di quelle dell'effetto occidentale. "Potremmo davvero passare per dei cowboy."
Sbuffo, mischiando le migliaia di foto per guardarle tutte.
Mi soffermo su una dove stiamo entrambi ridendo.
Ci stiamo guardando, io leggermente poggiata sulla sua spalla. Lui sta guardando me, le sue fossette visibili e il suo sorriso ampio. Anche io sto guardando lui, il mio sorriso enorme e la mia bocca leggermente aperta nel mezzo della mia risata. In queste quattro foto del nastro ci siamo solo noi durante le nostre fasi dove ridiamo a crepapelle, e sono così belle. Le foto sono in bianco e nero, e sono dei momenti così perfettamente catturati che quasi mi viene voglia di piangere.
"Questa qui," dice Harry, le sue dita strofinano la parte inferiore della foto. "Questa qui è la mia preferita."
"Anche la mia," concordo.
"Beh," dice, incontrando i miei occhi. "Abbiamo sempre condiviso un sacco di preferenze."
Irrompo in un sorriso, ritornando a guardare la foto.
"Rose!"
Alzo lo sguardo per vedere Gemma ed Elizabeth venire verso di noi, ampi sorrisi sui loro visi.
"Non hai intenzione di presentarmi?" Chiede Elizabeth, sollevando un sopracciglio scherzosamente ed indicando Harry.
Arrossisco, porgendo ad Harry la pila di foto, e lui le mette in tasca.
"Oh, Harry, questa è mia sorella Elizabeth, e. . ." Sospiro per l'espressione da presa in giro sul viso di Elizabeth. "Elizabeth, questo è Harry."
Harry allunga la sua mano verso Elizabeth per stringergliela e anche lei fa la stessa cosa, ancora sogghignando.
"Ho sentito molto parlare di te," le dice Harry.
"Oh, e anche io ho sentito tante stronzate sul tuo conto," dice Elizabeth.
Arrossisco lievemente, e le lancio un'occhiataccia. Mi sorride innocentemente.
"Comunque, sono venuta qui per dire ad Harry che faremo meglio ad andare se vuole prendere il suo volo," parla Gemma.
"Volo?" Domando, guardando Harry.
"Tornerò a Portland stanotte," dice. "L'aereo parte alle dieci e mezza."
"Perché non parti domani?" Chiedo, il mio battito cardiaco accelera.
"C'era un volo diretto per casa stanotte, così ho semplicemente pensato di prendere questo invece di fare più scali domani." Fa spallucce.
"E invece tu, Gemma?"
"Starò da alcuni amici a Long Island fino a Mercoledì," dice.
Guardo tra Harry e Gemma, un nodo mi si forma in gola. Come può Harry partire così presto?
"Stai bene, Rosalie?" Mi domanda Harry, la preoccupazione si insinua nei suoi lineamenti.
"Posso parlarti, per favore?" Gli domando. "Da soli?"
Annuisce, la sua fronte aggrottata mentre mi conduce dal gomito fuori dal padiglione e fuori nel parcheggio.
"Cosa c'è che non va? Va tutto bene?" Mi chiede.
"Perché parti così presto?"
Indietreggia leggermente, inclinando la testa di lato. "È soltanto più conveniente."
"Ma. . ."
"Cosa c'è?"
"Sei. . . sei appena arrivato qui ed ora te ne vai?"
"Non pensavo avresti voluto che io rimanessi."
"Perché no?"
"Non lo so. . ." Distoglie lo sguardo e so che invece sa sicuramente il motivo.
"Perché no?" Ripeto con fermezza.
"Se vuoi la verità. . . ." Sospira. "Dopo tutto questo tempo, non sapevo con certezza se mi amassi ancora o no."
Indietreggio, completamente scioccata. "Sei--"
"Harry!"
Gemma caccia il suo viso fuori dal padiglione. "Dobbiamo davvero andare!"
"Lo so, Gemma. Arrivo."
Harry torna a guardarmi. "Scusami, è fastidiosa."
Scuoto la testa. "Allora te ne andrai semplicemente?"
"Tu. . . tu potresti sempre tornare con me, lo sai?" Si gratta nervosamente la nuca, guardandomi.
Mi mordicchio il labbro. "Non penso, Harry. Così senza preavviso, e non ho nemmeno un biglietto aereo."
Harry cerca qualcosa nella tasca dei suoi pantaloni, tirando fuori qualcosa. "Avevo la sensazione che questo sarebbe successo."
Rimango a bocca aperta mentre mi porge un biglietto. Lo prendo, vedendo il mio nome ordinatamente scritto su di esso.
"Mi hai preso un biglietto aereo?" Gli chiedo, incredula.
"Non devi per forza usarlo, è rimborsabile, quindi. . ."
"Questo è davvero romantico, lo sai?" Dico, ritornando a guardarlo.
Le sue guance arrossiscono ed io rido.
Torno a guardare il biglietto, la mia mente sta combattendo per prendere una decisione. Vado via con Harry alle dieci e mezza o rimango qualche altro giorno per salutate mia madre ed Elizabeth, che ci sono state per me in questi mesi bui?"
"Harry, perderai il fottuto volo!" Gemma scatta, ovviamente irritata in questo momento.
"Non ti incazzare inutilmente," risponde Harry e torna a guardarmi. "Devo andare prima che a Gemma scoppi un vaso sanguigno," inizia a muoversi. "Tocca a te decidere se vuoi usarlo o no," aggiunge, indicando il biglietto nelle mie mani.
Si avvicina e preme le sue soffici labbra sulla mia guancia, mandando delle scosse di elettricità attraverso me. Senza alcun dubbio, sto diventando rossa mentre lui fa un passo indietro, sogghignando mentre si gira per andare via con Gemma.
Guardo Harry e Gemma salutare Zayn e Perrie prima di uscire fuori dal padiglione.
Ritorno nel padiglione, cercando Elizabeth. La trovo con Jesy e Violet, mentre parlano con il barista. Alzo gli occhi al cielo e l'afferro dal braccio.
"Dobbiamo andare," dico.
"Che? Sono solo le nove e mezza."
"Ho un volo da prendere."
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