Capitolo 62
"Dobbiamo agire subito."
Tutti annuiscono, concordando con l'affermazione di Liam.
Siamo di nuovo nell'appartamento di Harry, discutendo sugli orari di lavoro dei ragazzi alla Wolfe per la prossima settimana. Tutti i loro turni sono praticamente intorno allo stesso orario per rimanere in guarda fuori dall'Ivory e partecipano tutti alle stesse riunioni.
E' passata una settimana da quando Harry mi ha portata allo zoo, e non abbiamo parlato molto. Ovviamente non va coì male come lo era stato subito dopo che gli avevo detto di amarlo, ma la situazione non è neanche così confortevole.
"Penso che dobbiamo dirlo a Crystal," dico.
Tutti gli occhi scattano su di me.
Mi raddrizzo. "Pensateci. Stiamo organizzando questa cosa da settimane, e dobbiamo pur agire prima o poi."
Zayn annuisce. "Rose ha ragione."
"Bene," dice Harry. "Glielo diremo domani, allora."
Deglutisco. "E se non ci crederà?"
"Lo farà," dice Harry.
"Ma come fai a saperlo? Voglio dire, sei stato tu a dire che Alec è un ragazzo intimidatorio, e--"
Harry e Zayn si scambiano un'occhiata.
"Lei non ha torto," dice Louis.
"Infatti," concorda Zayn.
"E cosa succede se non ti crederà e glielo dirà ad Alec?" Domanda Niall.
"Sarebbe un incubo," dice Liam.
"Non possiamo vincere," dice Harry, sollevando le mani in aria, esasperato. "Qualsiasi cosa facciamo, non possiamo vincere, cazzo!"
"Non possiamo pensarla così," dice Niall.
"Beh, Niall, cosa proponi di fare? Se Crystal non ci crederà e lo dirà ad Alec, siamo praticamente morti."
Morti?
"Morti?" Domando. "Alec. . . Alec farebbe--"
"Non escluderei la cosa." Zayn evita il mio sguardo.
La mia paura per Alec si moltiplica per cento.
"Penso che sia semplicemente un rischio che dovremmo correre," dice Louis. "Dobbiamo poter contare su Crytal, deve crederci."
"Aspetta." Smette di camminare e mi guarda. "Rose. Grazie a Rose ci crederà."
Aggrotto la fronte. "Io?"
"Quella volta, quando ero nell'ufficio di Crystal a discutere sui tagli di bilancio," dice Harry. "L'hai convinto a schierarsi dalla mia parte, ti ha ascoltata."
Il ricordo ritorna lentamente nella mia mente.
"Tu sei la chiave," dice. "Crystal potrebbe non ascoltare me, o persino Zayn, ma ascolterà te."
"Non lo so," dico scuotendo la testa. "Quella volta si trattava di tagli di bilancio, ora invece si tratta di qualcosa di molto più serio."
"Devi farlo, Rose, sei la nostra unica speranza," dice Harry.
Sospiro. Se non dovessi riuscirci, finiremo tutti nei guai giganteschi. Ma dovrò farlo, se voglio che questa alleanza funzioni.
"Okay," dico, annuendo. "Lo farò."
Un sospiro di sollievo riecheggia attraverso l'appartamento, da parte di tutti, eccetto me. Sono terrificata che Crystal non mi crederà, o che dirò qualcosa che non dovrei.
Tutti vanno via poco dopo, io, Zayn ed Harry decidiamo di parlare con Crystal durante l'ora di pranzo di domani.
Sono l'ultima ad uscire dall'appartamento di Harry.
"Hey," dice dietro di me e mi giro.
"Stai bene?" Domanda Harry.
Annuisco. "Credo di sì. Sono solo. . . un po' nervosa per domani."
"Andrà bene, so che ti ascolterà."
"Come fai a saperlo?"
"Lo so e basta."
Annuisco, mordicchiandomi il labbro. "Spero che tu abbia ragione."
"Hai paura?"
Deglutisco. "Non lo so, forse un po'."
"Perché?"
"Sapere che Alec sia in grado di uccidere--"
"Non lo farebbe, è un vigliacco."
"Tuttavia Harry, non puoi mai sapere di cosa sia capace di fare la gente."
"Questo è vero."
Abbasso lo sguardo.
"Rose, io e Zayn saremo lì per tutto il tempo, d'accordo?" Si avvicina di più a me, le sue dita mi alzano il mento per farmi guardare nei suoi occhi.
"Okay," dico, facendo un passo indietro. "E' meglio che vada."
"Ci vediamo domani."
Ritorno nel mio appartamento, chiudendo la porta e sospirando. Decido di fare una doccia calda, quando i miei occhi si fermano su qualcosa.
Un piccolo oggetto nero si trova accanto a una delle cornici sulla mia mensola vicino al divano. Strizzo gli occhi, avvicinandomi e raccogliendolo.
Soffoco un sussulto.
E' un microfono.
Lo lascio cadere a terra, girandomi sui miei tacchi e ritornando nell'appartamento di Harry.
So che la porta non era stata chiusa e busso velocemente prima di girare la manopola, chiudendo la porta dietro di me.
Harry è seduto sul bancone della cucina, alzando lo sguardo dal suo giornale e chiudendolo.
"Ho trovato una cosa," dico senza fiato.
"Cosa?" Aggrotta la fronte.
"Un microfono, qualcuno l'ha messo nel mio appartamento." Spalanco i miei occhi mentre la realizzazione mi colpisce. Copro la mia bocca con la mano. "Oh mio Dio."
Harry si alza, venendo verso di me. "Cosa c'è che non va?"
"Aaron, è stato Aaron," dico. "Quando è entrato nel mio appartamento, lui mi stava aspettando--deve averlo posizionato prima che io arrivassi a casa--"
"Whoa, rallenta," dice Harry. "Quando è venuto Aaron nel tuo appartamento?"
Oh, merda. Non glielo avevo detto ad Harry.
"Q-quando non ci stavamo parlando, sono tornata a casa un giorno e lui aveva forzato la serratura del mio portone ed era entrato."
"Perché non me l'hai detto?" Il suo tono è controllato, riesco a capire che sta provando a mantenere la calma.
"M. . . mi dispiace, me ne sono dimenticata--"
"Cazzo, Rosalie!" Harry spinge una pila di libri dal tavolino, le copertine si aprono non appena finiscono a terra. Inizia a fare su e giù, tirandosi i capelli.
Rimango in silenzio, non volendo farlo arrabbiare ulteriormente. Faccio un passo indietro.
Stringe il lato del divano, la sua mascella serrata. "Prima che mi scoppia un vaso sanguigno, c'è qualche altra cosa che non mi hai detto?"
Scuoto la mia testa.
"Sei sicura?" Chiede a denti stretti.
Annuisco.
"C'è qualcosa che il microfono avrebbe potuto sentire che potrebbe potenzialmente distruggere la nostra alleanza?" Domanda Harry dopo aver fatto qualche respiro profondo.
"N-non lo so," dico.
"Sei davvero molto utile," sbotta sarcasticamente.
"Senti, mi dispiace di non avere una memoria perfetta, Harry," sputo, iniziandomi ad arrabbiare.
"Sei semplicemente fortunata che non abbiamo tenuto nessuna riunione a casa tua," ribatte.
"Sono fortunata? Harry, come facevo a sapere che c'era un fottuto microfono nel mio appartamento?"
"Avresti potuto dirmi che Aaron era venuto nel tuo appartamento, cazzo, e lo avrei perlustrato perché è proprio da lui fare una cosa del genere!"
"Ho detto che mi dispiace, ora possiamo semplicemente occuparci del problema?"
"Non si può avere a che fare con te," sbotta, dirigendosi nell'atrio.
Incrocio le mie braccia al petto, serrando la mia mascella mentre lo seguo.
Si ferma davanti la mia porta, girandosi per guardarmi.
"In che punto dell'appartamento si trova?" Chiede con un tono sommesso.
"L'ho fatto cadere a terra vicino al divano e alla mensola."
Harry chiude gli occhi e sospira prima di aprire la porta ed entrare dentro.
Osservo mentre raccoglie attentamente il dispositivo, dandogli un'occhiata. Preme qualcosa sul retro, e lo poggia sul bancone.
"Carta e penna," mima.
Annuisco e raggiungo un cassetto, porgendogli una pila di post-it e una penna.
Scrive qualcosa sul foglietto, facendolo scorrere verso di me.
Penso di averlo disabilitato, ma dobbiamo buttarlo da qualche parte.
Annuisco e prendo la penna da lui, scarabocchiando la mia risposta.
Dove lo mettiamo?
Harry legge la mia nota e scrive una risposta breve.
Scivolo per la spazzatura.
Annuisco e lo seguo fuori nell'atrio, dove si trova lo scivolo per la spazzatura, accanto all'ascensore. Apre la porta e getta il microfono nello scivolo, sentendo un click non appena tocca il fondo.
"E se ce ne sono altri?" Sussurro.
"Cercherò," sussurra anche lui.
Lo osservo mentre setaccia l'appartamento, guardando sotto i libri e dentro i cassetti. Controlla sotto il mio letto e dentro il mobile del bagno, guardando in ogni fessura del mio appartamento.
"Okay, penso che non ci sia nient'altro," dice.
Mi mordicchio il labbro.
"Mi dispiace per averti urlato contro," dice delicatamente.
"No, va tutto bene," sospiro. "Avrei dovuto dirti che Aaron era stato qui."
"Devi dirmi queste cose in futuro, Rosalie," dice seriamente. "Anche se non ci stiamo parlando, ho bisogno di assicurarmi che tu sia al sicuro."
Annuisco. "Lo so."
Sinceramente, sono un po' nervosa--e se ci fossero altri dispositivi nascosti nell'appartamento che Harry non era riuscito a trovare? E se ci fossero delle telecamere nascoste?
"Tutto bene?" Domanda, notando la mia espressione.
"Mi sento un po' violata, penso," dico. "Questo non era mai successo prima."
"Ora va tutto bene, non c'è nient'altro."
"E se ti fosse sfuggito qualcosa?"
Harry incrina un sorriso. "Non mi è sfuggito nulla."
"Come lo sai?"
Incrocia le sue braccia al petto. "Quando ho iniziato a lavorare per la Wolfe Enterprises, ho dovuto superare un programma formativo. Ci hanno insegnato tutti i posti in cui nascondono i dispositivi, sono sempre gli stessi nel caso dovessero ritornare a recuperarli."
Questo mi solleva ed espiro. "Okay, bene."
"Sei al sicuro, Rose."
Annuisco. "Lo so."
Harry va via subito dopo, dicendomi che mi accompagnerà lui a lavoro per decidere cosa dire a Crystal.
Vado a letto presto, i miei nervi per domani iniziano ad aumentare. Ci sono così tante cose che potrebbero andare storte, e conoscendomi, andrà tutto male.
Mi addormento subito, tirando il piumone stretto intorno a me.
"Rose."
I miei occhi si aprono e mi guardo intorno. Sono nella stessa sala da ballo, le persone senza volto indossano abiti formali. Mi trovo davanti ad un altro pilastro, Harry accanto a me, la sua mano sulla mia schiena.
Lo guardo, rispondendo al mio nome.
Si china per dirmi qualcosa all'orecchio, ma le parole si perdono nella musica classica e nel suono delle altre voci nella grande sala banchetti.
"Cosa?" Gli chiedo di ripetere ciò che aveva detto, ma non sta più guardando me.
Attraverso la folla di persone senza volto c'è una bionda ragazza, i suoi occhi azzurri come il mare dei Caraibi e le sue labbra rosso ciliegia. Sorride seducentemente, fermandosi davanti a noi.
"Violet," dice Harry senza fiato.
Batte leggermente gli occhi, sorridendo ancora di più. "Ti ricordi di me, Harry?" La sua voce suona come il miele.
La mano di Harry si allontana dalla mia schiena, avvicinandosi a lei come se lui fosse in trance. Cerco di fermarlo, ma mi scrolla di dosso, attratto da Violet nel suo vestito rosso.
"Harry!" Urlo mentre lei prende la sua mano e lo conduce attraverso la folla, le sue labbra porpora si incurvano in un ampio sorriso. "Harry!"
Guardo in alto, e vedo Aaron, che si trova al piano di sopra che si affaccia sull'area principale;prende qualcosa dalla sua tasca e tira fuori la stessa pistola d'argento come quella di prima.
Questa volta, lui mira verso di me.
Sobbalzo nel letto, il mio cuore batte velocemente. Sono inzuppata di sudore e le mie lenzuola sono aggrovigliate attorno a me. Le lacrime scendono dai miei occhi mentre il sogno mi consuma la mente, ogni dettaglio chiaro come una fotografia.
La cosa che mi spaventa di più di questi sogni è che sono così reali, così vivi nella mia mente.
Mi alzo dal letto, dirigendomi in cucina per bere un po' d'acqua.
L'orologio segna le tre passate e cerco di convincere il mio cuore a rallentare dal suo rapido ritmo.
Cosa significano questi sogni? Perché avvengono sempre nella stessa festa? Perché terminano sempre con Alec che punta una pistola ad uno di noi?
Finisco l'acqua, posando il bicchiere nel lavandino.
Improvvisamente la porta del mio appartamento si apre, ed Harry entra dentro.
"Cosa--"
"Qualcosa non va," dice. "Qualcosa è andato storto." Si accorge dell'espressione sul mio volto e si dirige verso di me. "Hai pianto?"
"Ho fatto un altro sogno," dico con voce tremante.
"Sogno?"
Annuisco.
"Stai bene?"
"C-credo di sì."
"Raccontami il sogno."
Gli dico ogni singolo dettaglio del sogno, facendo ancora fatica a rallentare il mio respiro.
"Ho visto quella pistola," dice Harry quando ho finito. "Alec la tiene nel suo ufficio all'Ivory."
Mi manca il respiro. "Cosa potrebbe significare?"
"Non lo so," dice Harry, scuotendo la testa.
Deglutisco, guardando in basso. "Ho paura," dico silenziosamente.
"Anche io," ammette Harry.
"Davvero?"
Annuisce. "Il fatto che nel primo sogno lui stesse mirando me invece in quest'altro te, è un po'. . . snervante."
"Già," concordo. "Ma, è entrambi o nessuno dei due, giusto?" Sorrido debolmente.
Harry sorride. "Giusto."
Harry se ne va subito dopo, ed io torno a letto, addormentandomi e svegliandomi di continuo per il resto della notte fino a quando non arriva l'ora di andare a lavoro.
**
"Ricordati quello che ti abbiamo detto," dice Zayn mentre tutti si dirigono nella sala break per pranzare.
Annuisco, prendendo un respiro.
"Saremo dietro di te per tutto il tempo," mi ricorda Harry mentre entriamo tutti e tre nell'ascensore.
La combinazione delle visioni del mio sogno e la pressione di incontrare Crystal mi fa venire voglia di svenire, ma so che questo deve essere fatto.
Zayn dice alla reception che siamo qui per Crystal quando entriamo nel suo complesso di uffici. Increspa le sue labbra e annuisce.
"Entrate pure, vi sta aspettando," dice, la sua voce acuta e nasale.
Harry apre la porta dell'ufficio per me, facendomi cenno di entrare.
Entriamo nell'ufficio, mentre Crystal si alza dal suo posto per accoglierci.
"Harry, Rose e Zayn," dice, annuendo. "Che bello vedervi."
"Anche per noi," Signor Crystal," dice educatamente Zayn.
"Accomodatevi, accomodatevi," dice Crystal, indicando le sedie posizionate davanti la scrivania.
Ci accomodiamo, io al centro, Harry alla mia sinistra e Zayn alla mia destra. Le mie mani rimangono sul mio grembo, strettamente intrecciate.
"Allora," dice Crystal, risiedendosi. "Come posso aiutarvi?"
Lancio un'occhiata veloce ad Harry, e dopo a Zayn prima di raddrizzarmi leggermente. "Noi. . .non siamo venuti per parlarvi riguardo una certa società con la quale è coinvolta questa azienda."
"E quale società potrebbe essere, Signorina Knight?"
Faccio un respiro. "Wolfe Enterprises."
Crystal si irrigidisce visibilmente, incrociando le mani in grembo.
"Conoscete un uomo di nome Alec Wolfe?" Gli chiedo.
"Certo."
"Vi fidate di lui, Signore?"
Crystal ci riflette su. "E' un brav'uomo," dice alla fine. "Organizza molte feste."
"Non avete risposto alla mia domanda." Faccio una pausa. "Signore."
Crystal annuisce. "Suppongo di sì, mi fido di lui."
Accavallo le gambe. "Vorrei che consideraste alcune statistiche, Signor Crystal," dico. "Del denaro che voi prestate alla Wolfe, quanto ne ritorna in realtà?"
"Tutti i soldi, e anche qualcosa in più."
Mi mordicchio il labbro. "Temo di no, Signor Crystal."
Solleva un sopracciglio.
"Voi ottenete il quaranta per cento del denaro, Signor Crystal."
Lo shock è evidente sul suo viso, le sue sopracciglia si uniscono. "Questo è assurdo," farfuglia. "Il quaranta per cento?"
"Questo è il motivo per cui avete dovuto fare tutti quei tagli all'inizio di questo trimestre," interviene Harry. "Perché la Wolfe vi stava rubando tutti i vostri soldi."
"Sei il mio migliore contabile, Styles," dice Crystal, chinandosi in avanti. "Come hai fatto a non accorgertene?"
Harry espira. "Questo è ciò di cui vi volevamo parlare." Guarda verso di me.
Nei prossimi cinque minuti raccontiamo a Crystal tutto sulla Wolfe , tutto ciò che mi aveva detto Harry la notte che lo avevo seguito ad una delle riunioni. Osservo attentamente come la sua espressione cambia da confusa a infastidita.
"E da quanto tempo va avanti questa storia?" Domanda.
"Da quando la Wolfe vi ha accettato come cliente, quindi. . . da circa due anni," dice Zayn.
"E voi due," dice Crystal, indicando Zayn ed Harry. "Avete sempre fatto parte di tutto questo?"
"Lo erano all'inizio, ma hanno realizzato che la Wolfe Enterprises è un'organizzazione corrotta e noi abbiamo creato una ribellione," dico velocemente.
"Noi?" Crystal alza un sopracciglio. "E tu che posizione hai in questo gioco, Signorina Knight?"
"E' stata messa in pericolo dalla Wolfe," Harry parla per me. "E' un grande vantaggio per noi."
"Perché mi state informando di tutto questo?" Domanda Crystal.
"Voi siete uno dei clienti più importanti della Wolfe," dice Zayn. "Se voi vi ribellaste, potreste farlo fallire."
"E questo cosa comporterebbe?"
"Se tutto va come previsto, potrebbe far finire Alec in carcere insieme a suo nipote," dice Harry.
"Ma voi siete suoi complici," fa notare Crystal. "Non sareste anche voi nei guai?"
"Con tutto il rispetto, Signor Crystal, non avevamo davvero scelta," dice Harry. "Se conoscete Alec, saprete probabilmente che ottiene sempre ciò che vuole."
"Certamente diremo la verità alle autorità, " dice Zayn. "Che eravamo costretti a lavorare per lui, che venivamo minacciati."
Il Signor Crystal prende un lungo respiro, poggiandosi contro la sua sedia.
"D'accordo," dice alla fine. "Parlerò con Alec."
"Questo vuol dire che siete dalla nostra parte?" Domanda Zayn.
"Sì," risponde Crystal. "Sentite, voi siete alcuni dei miei migliori impiegati, e sapendo che sto perdendo dei soldi a causa della Wolfe Enterprises è abbastanza sconvolgente. Di conseguenza, mi schiererò dalla vostra parte."
"Grazie, Signor Crystal," dico e lui annuisce.
Si alza dal suo posto mentre noi tre facciamo lo stesso. Stringiamo tutti la sua mano, e ritorniamo subito a lavoro, alle nostre scrivanie.
"E' andata bene," dice Zayn.
"Sì," concordo.
"Meno male," dice Harry. "Avevamo bisogno che lui stesse dalla nostra parte."
Dopo il lavoro, Harry mi accompagna a casa.
"Ben fatto, oggi," dice mentre guida.
"La stessa cosa vale per te," dico.
"Siamo ad un passo più vicini per mandare Alec in galera, dove lui appartiene."
"Grazie a Dio."
Entriamo nel nostro condominio, fermandoci nel corridoio.
"Va tutto bene?" Mi chiede Harry.
"Sì," dico. "Sono solo stanca."
"Sei riuscita a dormire? Dopo il sogno?"
Scuoto la testa.
"Mi dispiace, Rose."
"Non importa." Faccio un respiro, incontrando il suo sguardo. "Harry, se Violet dovesse ritornare, tu ci staresti con lei?"
Sembra colto di sorpresa dalla mia richiesta. "No," dice alla fine. "Non ci starei con lei."
"Se lei arrivasse qui, in questo momento, e dicesse di amarti, tu la rifiuteresti?"
Annuisce. "Esatto."
"Ma. . .non capisco."
"Quando pensavo di essere innamorato di Violet, ero giovane e inadeguato, Rose. Non potrei mai guardarla nello stesso modo di prima, non importa se mi ami o meno."
"Pensi che potrai mai amare qualcun'altro, Harry?"
Sospira. "Rose, dobbiamo proprio parlare di questo?"
"Volevo solo sapere." Pesco le mie chiavi nella mia borsa. "Non importa."
"Mi dispiace," dice. "Conosci le mie mie idee su--"
"Sì. Si le conosco abbastanza bene ormai." Apro la porta ed entro dentro.
Harry blocca la porta quando cerco di chiuderla.
"Non farlo," sospira.
"Fare cosa?"
"Lo sai cosa."
Sono sul punto di aprire la mia bocca per rispondere quando improvvisamente il mio telefono vibra, insieme a quello di Harry.
Fisso lo schermo luminoso del telefono, leggendo il messaggio appena arrivato. Quando guardo Harry, so che anche lui ha ricevuto lo stesso messaggio.
Avete tradito la vostra fiducia con la Wolfe Enterprises. Che i giochi abbiano inizio, ora.
- A. W.
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