Capitolo 56

Harry guarda in basso non appena dice quelle parole, come se lui non avesse voluto dirle ad alta voce.

Lo fisso mentre un rossore si insinua tra le sue guance.

Desidererei te, Rose.

Desidererei te.

Desidererei te? Cosa significa? Può significare così tante cose, ma con Harry, non si può mai sapere.

"Cosa intendi dire che 'desidereresti me'?" Dico senza fiato.

Harry sbatte le palpebre, riportando il suo sguardo sul mio. "Non lo so esattamente," dice. "Penso che io, io. . ." Si ferma non appena il suo telefono vibra nella sua tasca.

Cosa? Lui pensa. . . cosa?

"Pronto?" dice al telefono.

Si irrigidisce immediatamente. "Cosa vuoi dire?"

"Louis, rallenta. Dimmi di che cazzo stai parlando."

Gli occhi di Harry volano su di me.

"Va bene. Ci saremo."

Blocca il telefono e si pizzica la punta del naso. "Dannazione," maledice, iniziando a fare avanti e indietro davanti a me.

"Cosa c'è che non va?" Domando.

"Alec. . . Alec è incazzato perché Aaron non è riuscito a farti assumere, quindi sta mandando delle persone a cercarti. Non è sicuro ritornare nell'appartamento, in questo momento."

Il mio battito cardiaco accelera. "Quindi. . . cosa facciamo ora?"

"Abbiamo una riunione a casa di Zayn tra un'ora, ci penseremo allora." La mandibola di Harry è strettamente serrata mentre lo seguo verso la macchina. Il momento pacifico, mentre osservavamo le stelle, è ormai andato.

"Cazzo, cazzo, fottuto. . . " Harry impreca a bassa voce mentre guida.

"Perché vogliono me?" Chiedo.

"Perché sei intelligente. Tutti possono capirlo."

"A cosa sarei utile? Non capisco", scuoto la mia testa.

"Rose, sei una redattrice, giusto?"

Annuisco lentamente.

"Il tuo lavoro richiede quindi un esame approfondito di un brano della letteratura per la ricerca di errori di qualsiasi tipo, corretto?"

"Sì."

"Questa abilità è. . . estremamente utile per uno come Alec. Sei un'osservatrice, come ha detto Aaron. Potresti potenzialmente essere lo strumento più prezioso di Alec."

"Cercherà di costringermi a lavorare per lui?"

"Sì," dice Harry. "Farà tutto il possibile per persuaderti, ma ricorda cosa ti avevo detto, Rose. Una volta che sei dentro, non ne puoi più uscire. E non lascerò che tu ti sottoponga ai suoi schemi."

"Non lo farò," gli dico e lui annuisce.

"Bene."

Poco dopo, Harry si ferma vicino ad un edificio di mattoni, simile al nostro, ma riconosco il quartiere come Forest Heights.

"Stammi vicina, okay?" Harry guarda verso di me.

Annuisco debolmente.

"Hai paura?" Mi domanda.

"No," rispondo.

Mi fissa ancora per un momento prima di annuire e uscire dalla macchina.

Lo seguo dentro l'appartamento, guardandomi le spalle di tanto in tanto. E' così snervante, sapere che sono ricercata dalla Wolfe Enterprises.

Harry spinge il pulsante per il terzo piano nell'ascensore, il suo piede picchietta nervosamente sul pavimento.

Mi conduce lungo un corridoio, fino ad una porta dove presumo viva Zayn, alzando il suo pugno e bussando. Noto che bussa in un modo specifico.

"Codice Morse," mi informa e annuisco mentre Zayn apre la porta.

"Hey," ci saluta. Sembra nervoso quanto Harry.

"Ciao," dice Harry mentre entriamo dentro, la porta si chiude dietro di noi.

"Niall e Louis stanno arrivando," Liam dice dal divano.

L'appartamento di Zayn è arredato modernamente, con un sacco di decorazioni artistiche sulle pareti. Anche i mobili che ha scelto sono quasi astrattamente artistici-- il divano è di un rosso acceso e il tavolino da caffè è di un nero lucido.

Harry mi fa cenno di sedermi accanto a Liam sul divano e lo faccio, mentre lui invece si gira per parlare con Zayn.

"Come stai, Rose?" Mi chiede Liam.

"Sto bene," dico. "Sono stata meglio. sai, quando un truffatore psicopatico non mi perseguitava."

Liam ridacchia. "Giusto."

Guardo in basso sul mio grembo. "Pensi che questa. . . questa specie di ribellione che voi ragazzi state organizzando, avrà successo?"

Liam si mordicchia il labbro, pensieroso. "Non te lo so dire," risponde. "Ma certamente spero che funzioni."

Sento dei trambusti provenire dall'ingresso, e mi giro per vedere Niall e Louis entrare, gettando i loro cappotti su una sedia vicino la porta.

"Sera, Rose," mi saluta Louis mentre gli altri si riuniscono in salotto dove ci troviamo io e Liam.

"Ciao," dico. Anche se ora non ho paura di lui, sono ancora diffidente nei confronti di Louis (e di Niall) a causa del loro attacco, tempo fa, mentre stavo ritornando a casa. Tuttavia, so che l'avevano fatto solo perché li era stato detto di farlo, ed hanno comunque un ruolo importante in questa alleanza.

"Procediamo con ordine", dice Harry, rimanendo in piedi mentre tutti gli altri si siedono. "Cosa cazzo ha in mente Alec?"

"Ha parlato molto di Rose alla riunione di oggi," dice Niall.

"Riunione?" Gli occhi di Harry si spalancano. "Cazzo!"

"Merda, Harry," si lamenta Zayn.

"Questo gli da un'altra ragione per essere incazzato, Cristo!" Harry preme le sue mani sui suoi occhi, stressato.

"Devi andare a parlare con lui, così non sospetterà di te," dice Liam.

"Sono d'accordo," dice Louis. "Vacci ora, prima che vada via dall'Ivory."

"Cos'è l'Ivory?" Domando.

"Il nome in codice per la sede centrale della Wolfe," mi dice Niall. Hanno davvero dei codici per tutto--anche per bussare.

"Non posso andarci, cazzo, capirà che sta succedendo qualcosa, se ci vado," dice Harry.

"Quali sono le altre opzioni, allora?" Spara Niall.

Harry si lascia sfuggire un sospiro frustato.

"Se ci vado, Rose deve stare qui," dice infine.

"Lei è al sicuro con noi, tu vai semplicemente a parlargli e fagli pensare che sei al cento per cento dalla sua parte. Non deve avere nessun dubbio sulla tua fedeltà nei confronti della compagnia," dice Zayn.

"No, io penso che sia Rose a dover andare," dice Liam. "Alec sa che anche Rose e Zayn lavorano insieme, sa che sono amici. Manderà qualcuno qui, è solo una questione di tempo."

"E se gli dessimo ciò che vuole?" Alzo la voce.

Tutti gli occhi sono su di me.

Mi siedo un po' più dritta. "Se io vado, uh. . . all'Ivory. . .per parlargli, magari capirà che non rappresento una minaccia."

"Questo è fottutamente folle," scatta Harry.

"No, non lo è," dice Louis. "Questo è il gioco del gatto col topo, tutta la questione lo è. Più Rose cerca di scappare, più intento sarà lui nel cercarla. Se mandiamo lei, facendola comportare come se non sapesse nulla, lui la lascerà in pace."

"Comunque sia, non possiamo semplicemente mandarla lì," sottolinea Zayn. "Se si presenta da sola, Alec capirà che c'è qualcosa sotto."

"Potrei accompagnarla io," dice Louis. "Lui non sospetta nulla di me, e mi aveva anche mandato a cercarla tempo fa."

"Stai trascurando il grande problema," dice Harry. "Alec vuole assumere Rose."

"Se vede quanto poco sa riguardo la compagnia, perderà il desiderio," dice Niall.

"Può facilmente spiegarle tutto," controbatte Harry.

"Non lo farebbe, poiché cosa succederebbe se mi io rifiutassi?" Dico.

"Rose ha ragione, non rischierebbe," concorda Liam.

Harry tira tutte le radici dei suoi capelli. "Va bene. Quindi cosa facciamo?"

"Io porterò Rose, il resto di voi dovrebbe rimanere lungo il perimetro," dice Louis, alzandosi dal suo posto.

"Nessuno di noi ha un turno stasera," evidenza Niall.

"Siamo vicini ad Alec, chiunque sarà di guardia, ci crederà se diciamo di avere un turno," dice Zayn.

"Vero," concorda Niall, annuendo.

"D'accordo, andiamo. Se tutto andrà bene, torneremo qui in meno di due ore," dice Liam.

Mi alzo e annuisco, seguendo tutti gli altri, mentre escono fuori dall'appartamento.

Prendiamo l'ascensore, l'atmosfera pesante insieme all'angoscia.

Nel parcheggio, tutti si dirigono verso i rispettivi veicoli, ma Harry afferra il mio braccio.

"Fai attenzione," dice, la sua fronte corrugata.

"Lo farò."

"Rose. . . " Sospira. "Questo è esattamente ciò che volevo evitare: tu che parli con Alec.

Annuisco. "Lo so."

La sua mano scivola in basso per incontrare la mia, intrecciando le sue dita tra le mie.

"Rimani nascosta, se necessario," dice e annuisco ancora una volta.

Lascia andare la mia mano quando Louis accende la sua macchina, facendomi segno di entrare.

Mi infilo nel posto passeggero e chiudo a malapena lo sportello prima che lui acceleri, uscendo dal parcheggio.

"Rose, spero non ci sia nessun rancore riguardo quella volta in cui io e Niall ti abbiamo fermata in strada," dice, dell'umorismo scintilla nei suoi occhi azzurro scuro.

"No, non c'è n'è," dico, sorridendo.

"Bene, avevo paura che tu mi odiassi o qualcosa del genere."

"Beh, è anche vero che mi hai spaventato a morte."

"Vero," ridacchia.

Guardo fuori dal finestrino, mentre lui guida. "Perché la sede centrale la chiamate Ivory?" Domando.

"E' solo un codice, immagino. Abbiamo dei codici per un sacco di cose."

"L'avevo capito."

"Alcuni sono davvero stupidi. Alec non è un ragazzo creativo."

Ridiamo leggermente.

Nonostante il piccolo sorriso che indosso per Louis, sono terrorizzata dentro di me.

Cosa mi chiederà Alec? E se riuscisse a convincermi ad unirmi alla Wolfe Enterprises? E se mi facesse del male? E se le mie risposte alle sue domande dessero degli indizi?

Louis parcheggia in un vicolo, estraendo la chiave dal blocchetto di accensione. Si gira verso di me.

"Qualsiasi cosa succeda ora, non puoi rivelare nulla. So che sarà difficile, perché Alec è un ragazzo furbo, ma non abbassare, mai, neanche per un momento, la tua guardia."

Annuisco. "Okay."

"Stai bene?"

"Sì. Sono solo un po' nervosa."

"Andrà bene. Gli altri sono in guardia, nel caso succedesse qualcosa."

Faccio un respiro profondo.

Louis mi guarda ancora una volta prima di uscire dalla macchina, e lo seguo.

Mi sento come se stessi per andare incontro alla mia sorte, ma so che devo farlo.

Seguo Louis lungo la strada e dentro un vicolo, che riconosco.

La porta elegante è inconfondibilmente quella dentro la quale avevo seguito Harry. E infatti, Louis digita lo stesso codice sulla tastiera e mi fa cenno di seguirlo all'interno.

I miei nervi sono alle stelle mentre camminiamo attraverso lo stretto corridoio.

Louis apre una porta, avvolgendo la sua mano intorno a me. In un primo momento, trasalisco al suo contatto, ma mi lancia una sguardo e so che fa tutto parte del piano.

All'interno, si trova una stanza diversa da quella dove avevo seguito Harry. Questa è notevolmente più piccola, ed ha un'altra porta di lato. Una scrivania d'argento si trova nel mezzo della stanza, con due piccole fontane su entrambi i lati. Acqua cristallina fuorisce da entrambe le fontane, creando un'atmosfera serena. Le pareti della stanza sono bianche, con dei dipinti di famosi leader storici su di esse. George Washington, Miguel Hidalgo, Abraham Lincoln, la Regina Elisabetta.

I miei occhi cadono dai dipinti, sull'uomo seduto dietro la scrivania d'argento.

Alec.

Sembra minaccioso come non mai, intento a scrivere qualcosa velocemente, la sua fronte aggrottata.

Louis mi da uno spintone e lo interpreto come un'altra parte del piano, mentre faccio un passo in avanti, guardando verso il basso.

"Alec, abbiamo una visita." Il tono di Louis è cambiato come quella volta che lui e Niall mi avevano assalita sulla strada.

Alec alza lo sguardo dal suo lavoro, un sorriso sinistro si fa strada sul suo viso sfregiato. Dei brividi corrono lungo la mia schiena.

"Bene, bene," dice, incrociando le mani sulla scrivania. "Rose Knight. Che piacevole sorpresa."

Deglutisco.

"Lasciaci soli, Tomlinson."

Louis annuisce seccamente ed esce dalla stanza, lasciandomi dieci volte più terrorizzata.

"Accomodati, Rose."

Mi siedo su una delle sedie in metallo di fronte alla scrivania, con molta trepidazione.

"Chiacchieriamo un po', va bene?"

Mi mordicchio il labbro.

"Come stai?"

"Bene."

"Hai un aspetto incantevole."

"Grazie."

Alec si appoggia sullo schienale della sua sieda. "Cosa ne pensi di questa stanza, Rose?"

Mi guardo intorno. "E' molto pulita," dico.

"Hai dato un'occhiata ai quadri?"

Annuisco. "Sì."

"Cosa pensi significano?"

Sono sul punto di aprire bocca per dirglielo, ma mi fermo. Il punto è quello di fargli pensare che io sia, quanto più possibile, stupida e ignara.

"Non lo so," dico.

"Qualche ipotesi?"

"No."

"Nessuna?"

"No."

"Interessante." Si alza dal suo posto, tenendo le mani dietro la schiena e iniziando a camminare. "Rose, mi è stato comunicato che tu possieda informazioni sulla Wolfe Enterprises."

Sbatto le palpebre. "Wolfe Enterprises?"

"Sì." Si ferma. "Dimmi quello che sai."

"Non ho idea di cosa sia la. . . Wolfe Enterprises, o quello che è."

Alec spalanca gli occhi. "Conosci Harry Styles," afferma.

Annuisco. "Lavora con me."

"Corretto. Sei sentimentalmente coinvolta con lui?"

Scoppio a ridere. "No," dico, scuotendo la mia testa. "No."

Alec mi fissa, alzando un sopracciglio. "Cosa c'è di divertente?"

"Non sono coinvolta con Harry in alcun modo," dico tranquillamente.

"Non provi nulla per lui?"

"No."

"Cos'è lui per te?"

"Io--"

"Cos'è lui per te?" Alec alza la sua voce, sbattendo il suo palmo della mano sulla scrivania. Sobbalzo leggermente

"Niente!" Urlo. "Lui non è niente per me!"

"Assolutamente nulla?"

"No! Non provo nulla per lui, e mai lo farò," sputo. Mi fa male il cuore.

Alec ride ampiamente. Torna lentamente a sedersi, appoggiandosi sul bracciolo della sedia.

"Ancora una volta, Rose, le telecamere di sicurezza ti hanno tradita," dice, i suoi occhi lampeggiano.

"C-cosa?"

"Styles!" Grida.

La porta che avevo notato in precedenza si apre, ed Harry spunta fuori.

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