Capitolo 41
Lui mi sorride mentre si allaccia le cintura di sicurezza. "Ciao, Rose."
Deglutisco. Zayn è quello che ha saccheggiato il mio appartamento. Come posso guardarlo ancora come un amico?
"Cosa. . .cosa ci fai qui?" Chiedo. E se Alec lo avesse mandato per controllarmi? Oh, Dio. I miei nervi raggiungono le stelle.
"Sto andando ad una conferenza a New York," spiega. "Sono un artista, e sono stato invitato a partecipare ad una presentazione."
Non sembra stia mentendo, ma ancora una volta, tutti quelli che hanno a che fare con Alec sembrano bravi a mentire, Harry incluso. Annuisco e forzo un sorriso.
"Rose, so cosa stai pensando," sospira.
"Cosa sto pensando?"
"Dai, non fare così. Ero lì quando Alec ti ha scoperta ad origliare, ricordi?"
Arrossisco. "Oh. Giusto."
Zayn serra la mascella. "Non dirò nulla ad Alec," dice a bassa voce. "Infatti, Alec non sa neanche che sono su questo volo. Pensa sia malato."
Aggrotto la fronte, preparando una risposta quando Zayn mi batte sul tempo.
"Allaccia le cinture, stiamo per decollare," mi dice mentre il pilota parla attraverso gli altoparlanti.
Lo assecondo e Zayn tira fuori un giornale dalla tasca del sedile, appoggiandosi indietro sul suo posto. Non parliamo mentre l'aereo decolla e si immerge con costanza tra le nuvole.
Sono ancora sulle mie quando apro il manoscritto e la penna rossa con un 'click'. Percepisco gli occhi castani di Zayn su di me, e provo ad ignorarli. Come può una persona così amichevole come Zayn avere a che fare con uno come Alec e i suoi progetti?
"Non devi ignorarmi," dice ed io arrossisco.
"Non ti sto ignorando," dico, non distogliendo lo sguardo dal mio lavoro.
"Penso tu lo stia facendo."
Metto giù la penna. "Cosa vuoi che ti dica, Zayn? 'Grazie per aver setacciato il mio appartamento, ne sono molto riconoscente!'?"
Zayn sembra esser preso alla sprovvista. "Pensi che io abbia setacciato il tuo appartamento?"
"Ti ho sentito dirlo," sbotto. "Non sono un'idiota."
Con mia sorpresa, Zayn ride.
"Cosa c'è di tanto divertente?" Chiedo.
"Non ho fatto irruzione nel tuo appartamento," dice mentre la sua risatina svanisce piano piano.
"Ma--"
"L'ho soltanto riferito," spiega. "James e Talia lo hanno fatto."
Sbatto le palpebre.
Zayn si sporge verso di me. "Non dovrei dirti queste cose. Ma l'organizzazione di Alec-- la Wolfe Enterprises--è più grande di quanto tu possa pensare. Le persone che hai visto in quella stanza sono semplicemente i suoi dirigenti più vicini."
Wolfe Enterprises. Solo il nome manda brividi lungo la schiena.
"Perché me lo stai dicendo?" Chiedo.
Zayn si morde il labbro. "Perché Harry sta parlando di nuovo di una rivolta," dice piano. "E suona più convincente rispetto a quelle precedenti."
Rivolta. Sconfiggere Alec. Il mio battito accelera.
Chiudo il mio manoscritto. "Ti chiedo scusa per averti accusato," dico lievemente.
Zayn scrolla le spalle. "Nessun problema," dice. "Ti capisco."
Annuisco. "Non riesco ancora esattamente a fidarmi di te," gli dico.
"Lo so," dice. "Ma sono stanco di lavorare per la Wolfe Enterprises, e tu dovresti saperlo."
Schiudo le labbra. "Davvero prenderai parte alla rivolta?"
"Harry ci sta spingendo un bel po' a farlo. Da quando Alec parla di te, comunque. È strano, non ci spingeva a farlo da quando--" Zayn si ferma, guarda in basso.
"Da quando cosa?"
"Niente," Zayn espira lentamente.
La fiamma di curiosità si accende in me, ma ancora una volta, devo ignorarla.
"Sono dalla tua parte," dice Zayn a bassa voce. "Giusto che tu lo sappia."
Un senso di sollievo si leva su di me a questa notizia. Sapere di non dover finire nei guai per passare un po' di tempo con Zayn è molto confortante.
"Grazie," dico.
Annuisce e ritorna a leggere il giornale. "Hey, forse dovrei comprare questa soda maker per Perrie, vero?"
Sorrido, ricordandomi del suo appuntamento con Perrie avvenuto un paio di settimane fa. "State insieme ora?" Chiedo.
Zayn arrossisce. "Immagino di si," dice. "Ma se lei ti dice di no, non dirle che io ho detto il contrario. Non voglio affrettare le cose--"
Rido. "Beh, non importa cosa lei provi, sono sicura che una soda maker dovrebbe colpirla abbastanza."
Zayn sogghigna. "Lo pensi davvero?"
"Senza dubbio."
Sono contenta che io e Zayn siamo di nuovo amici, è divertente parlare con lui e passarci del tempo insieme. Penso che lui e Perrie stiano proprio bene insieme, e sono felice per loro.
Io e Zayn finiamo per chiacchierare per la maggior parte del volo finché lui si addormenta intorno alle tre. Colgo l'occasione per riprendere il mio lavoro, e verso la fine del volo, ho quasi finito di correggere il mio manoscritto.
Sveglio Zayn quando il pilota annuncia che stiamo per atterrare mentre si strofina gli occhi e sbadiglia.
"Che ora è a New York?" Mi domanda.
"Beh, sono tre ore in anticipo rispetto a Portland, quindi. . . " Controllo il mio orologio. "Sono circa le sette del pomeriggio.
"Tre ore," Si lamenta.
"Lo so," sospiro. "Il jat-leg è uno stronzo."
Zayn ride fortemente. "Amen, sorella."
L'aereo atterra subito dopo ed io e Zayn ci alziamo. Sbadiglio e stiracchio i mie arti, accendendo il cellulare. Arrivano immediatamente dieci messaggi da parte di mia madre e le rispondo velocemente. Zayn risponde ad una telefonata e mi aiuta a riprendere la mia valigia nello scompartimento superiore.
"Dove starai?" Chiedo a Zayn mentre ci dirigiamo verso il ritiro bagagli.
Zayn fa spallucce. "In qualche hotel dove si terrà la conferenza," dice. "Ho dimenticato il nome." Ridacchia. "Tu invece?"
"Dai miei," dico.
"Giusto, mi ero dimenticato che fossi di qua," dice.
Faccio spallucce. "Già." I miei nervi ritornano non appena realizzo quanto poco manca per rivedere mia sorella.
Zayn ed io recuperiamo i nostri bagagli e ci salutiamo. Ci scambiamo il numero di cellulare e mi dice che mi chiamerà se trova un regalo migliore per Perrie. Rido e ci separiamo.
Cerco tra la folla di persone il viso famigliare di mia madre. Controllo il mio cellulare in cerca dei suoi messaggi, e mi agito non appena sento il mio nome.
"Rosie!"
Mia madre si fa avanti attraverso la moltitudine di gente che aspetta gli arrivati e si dirige vivacemente verso di me, avvolgendomi in un abbraccio stretto. Inalo il suo profumo floreale mentre ricambio l'abbraccio. Mi è mancata.
"È così bello vederti, guardati," si entusiasma, tirandosi indietro e trattenendomi le mani. "La tua pelle sembra migliorata, oh e guarda i capelli--"
Rido mentre lei mi fa la controlla dalla testa ai piedi. Non è cambiata per niente.
I suoi capelli sono dello stesso castano scuro e indossa lo stesso trucco che aveva prima che partissi. È una donna di abitudini, mia madre. Praticamente ho preso da lei.
"Andiamo, ti stanno aspettando tutti a casa," dice, mettendosi a braccetto.
Tutti. Inclusa Elizabeth.
Deglutisco e annuisco mentre mi porta fuori dal terminal, chiacchierando per tutto il tragitto. Lei parla del tempo a New York e mi fa un'infinità di domande e prima che io possa rispondere ne fa tante altre.
Finalmente arriviamo davanti alla macchina, e sorrido alla vista della auto familiare rossa. Mia madre mi aiuta con la valigia e subito dopo ci immergiamo nel traffico di New York nella sua ora di punta.
"Hai preparato la cena?" Le chiedo mentre l'auto davanti a noi si muove in un modo dolorosamente lento.
"Certamente," dice. "Ho preparato gli spaghetti, i tuoi preferiti."
Non posso evitare di pensare a quando Harry mi ha preparato gli spaghetti, e al fatto che siano anche i suoi preferiti.
"Grandioso," dico. "Sono sicura che siano ancora i migliori."
Sorride. "Oh, mi sei mancata, Rosie," dice, stringendomi il braccio.
"Anche tu mi sei mancata," dico.
Poco dopo, entriamo nel garage dell'edificio del mio vecchio appartamento. Sono cresciuta in un appartamento nel bel mezzo di Manhattan, che vogliate crederci o no. È stato abbastanza divertente, davvero. Elizabeth ed io eravamo solite correre su e giù per le scale dalla nostra casa al quinto piano fino a quando il portiere non ci diceva di calmarci. Sorrido ai ricordi.
"Eccoci qua," sospira mia madre. "Casa dolce casa."
Trasciniamo le mie valige nell'ascensore e saliamo. Il mio cuore martella forte nel mio petto.
Mia madre apre la porta famigliare.
Entriamo nell'atrio, ed eccola lì.
Capelli scuri che le cascano dietro le spalle, occhi castani che corrispondono ai miei. Un top lilla che le adorna il busto e jeans blu scuri che le coprono le gambe. Si gira e incontra il mio sguardo.
Elizabeth.
**
Ciao a tutti, volevamo semplicemente ringraziarvi per essere già così tanti in poche settimane e anche se non rispondiamo, leggiamo i vostri commenti che sono sempre epici, grazie mille. Come potete notare, oggi abbiamo postato due capitoli di Hidden e da ora in poi cercheremo di fare un doppio aggiornamento quasi tutti i giorni poiché una di noi due partirà per NY tra poche settimane.
Siete dei lettori fantastici, lots of love xx
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