Capitolo 37

Lancio le mie cose sul divano non appena chiudo la porta dietro di me, rilasciando un sospiro.

Perché sono stata così stronza con Harry? Lui si stava soltanto accertando che stessi bene.

Pochi secondi dopo lego i miei capelli in una coda di cavallo e decido di farmi una doccia calda per calmarmi, ma c'è un rumore alla porta.

Quasi urlo per l'irritazione quando mi ritrovo Aaron. I suoi capelli sono sistemati ordinatamente e i suoi occhi non sono affatto iniettati di sangue. Strano, per qualcuno che era ubriaco solo tre ore prima.

"Hey, Rose, ho lasciato un carica batteria qui?"

Mi astengo dallo schiaffeggiarlo.

"Un carica batteria? Nessun 'ciao', niente di niente, solo un 'ho lasciato un carica batteria qui?'" Chiedo incredula.

Mi guarda confuso. "Rose, cosa-"

"Sta' zitto, per cinque fottuti secondi!" Gli grido, girando i tacchi e camminando all'interno dell'appartamento. Mi segue, chiudendo la porta dietro di lui.

"Ti ricordi quando mi hai chiamata oggi, Aaron?" Chiedo lentamente, girandomi di nuovo per guardarlo.

"Non ti ho chiamata oggi, Rose," dice, aggrottando le sopracciglia.

"Oh, ma certo che lo hai fatto," dico. "Quando eri fottutamente ubriaco fradicio, lo hai fatto!"

Aaron impallidisce.

Sento il suo respiro accelerare. "Sei un incompetente, un bugiardo bastardo," dico. "Tutto questo tempo quando. . . quando dicevi che eri al lavoro. . .e non mi sei venuto a prendere quelle volte. . ." Faccio fatica a formare parole a causa della rabbia.

"Rosie, lascia che ti-"

"Non chiamarmi così!" Gli urlo contro. "Non chiamarmi mai-mai più così!"

Aaron fa un passo in avanti, ovviamente scioccato dalla mia forza. Potrei ucciderlo, sono così arrabbiata.

"Questa cosa va avanti. . .da quando ci frequentiamo?" Chiedo, spaventata dalla risposta.

Aaron evita il mio sguardo.

"Come pensavo," dico sdegnosamente. "Questo è ciò che pensavo, cazzo." Guardo il pavimento, un fiume di lacrime mi attraversa le guance.

Aaron sembra paralizzato nel suo posto.

"Onestamente, come sei riuscito a riprenderti così velocemente?" Gli chiedo, iniziando a camminare. "Non hai l'aria di uno che ha bevuto." Scuoto il capo e smetto di camminare. "Sono stata solo una sciocca a credere che un tirocinio fosse così tanto impegnativo."

"Rose-"

"Harry aveva ragione," dico. "Mi aggrappavo a te solo perché io. . .ho paura di rimanere da sola." La realizzazione mi colpisce non appena le parole sfuggono dalla mia bocca.

Ho paura di rimanere sola.

Sin dall'incidente con Elizabeth ho sempre avuto paura di restare sola. Un peso sembra scivolarmi giù dalle spalle e allo stesso tempo un altro carico pesante prende il suo posto su di me.

"Harry?" Gli occhi di Aaron lampeggiano. "Harry ti ha detto qualcosa?"

Deglutisco, realizzando di aver commesso un errore. "Aaron-"

Prima che possa rendermi conto di ciò che stia succedendo, Aaron si gira sui suoi tacchi e si catapulta fuori dal mio appartamento, nell'atrio, martellando contro la porta di Harry.

Mi precipito fuori subito dopo di lui. "Aaron, no!"

Harry apre la porta, la confusione è scritta sul suo volto. La sua fronte corrugata.

"Cosa le hai detto?" Aaron gli urla contro, il suo viso a pochi centimetri da quello di Harry.

Harry si asciuga una goccia della saliva di Aaron dal suo viso e quasi soffoco una risata.

"Scusami?" Chiede lui calmo.

"Cosa cazzo hai detto a Rose?" Urla Aaron.

"Ho detto un sacco di cose a Rose," dice Harry, con tono piatto.

Lo sguardo di Harry si sposta velocemente su di me per un momento prima di ritornare a focalizzarsi sul mio ragazzo incazzato. Beh, ex ragazzo.

Strattono il braccio di Aaron.

"Per favore, Aaron," gli dico. "Non farlo."

Percepisco gli occhi scuri di Harry su di me mentre Aaron strappa il suo braccio dalla mia presa.

Mentalmente prego che Harry chiuda la porta ora, per risparmiarsi la rabbia cieca di Aaron.

"Faresti meglio a stare lontano da lei, cazzo," ringhia Aaron.

"E se non lo facessi? Rose sa prendere le sue decisioni da sola. Non è di tua proprietà."

Del rossore si fa strada sulle mie guance; Harry sta prendendo le mie difese.

Mi giro in direzione di Aaron per allontanarlo da Harry. "Aaron smettila. Sei ridicolo." Strattono di nuovo il braccio di Aaron.

Lui si gira verso di me, la rabbia lampeggia nei suoi occhi.

"Smettila, Rose!"

La successiva sequenza di eventi sembra accadere troppo velocemente; Aaron mi spinge via da lui con così tanta forza da farmi cadere a terra.

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