Capitolo 14

Lo guardo. "Venti domande?"

"Cosa, non hai mai sentito parlarne?"

"Certo che sì," dico. "Semplicemente non pensavo esistesse anche in Inghilterra."

Harry getta la sua testa all'indietro e ride, facendo ridere anche me.

"Spero sinceramente che tu stia scherzando." Dice.

"Non preoccuparti, non sono così ingenua."

Sorride, facendo scorrere la sua lingua sulle labbra. "Okay allora," dice. "Inizio io."

"Okay."

"Qual è il tuo colore preferito?"

"Blu." Gli dico.

"Ottima scelta."

"Grazie," mi soffermo, pensando ad una domanda. "Qual è la cosa che ti infastidisce di più?"

"Quando la gente lavora troppo frettolosamente."

"Perché?"

"Non lo so, semplicemente mi infastidisce."

"Capisco."

"Perché ti sei trasferita a Portland?"

"Volevo andarmene da New York."

"Giusto." Ridacchia.

"Chi è il tuo personaggio preferito dei Simpsons?"

"Bart. Il tuo?"

"Marge."

"Band preferita?"

"Non ne ho una."

Harry mi guarda, stupito. "Non hai una band preferita?"

"Non ho molto tempo per la musica." Dico.

"Questa è una scusa del cazzo."

"Come vuoi." Dico, deviandolo. "Prossima domanda."

"E' il tuo turno, genio."

"Oh." Sorrido. "Cosa ti ha spinto a diventare un contabile?"

"Amo la matematica."

Corrugo il naso. "Ugh, perché?"

Alza le spalle. "Perché lì non cambia mai nulla," dice. "Ci sono le stesse regole, sempre." Gira il suo viso, guardando dritto. "Non ho mai amato i cambiamenti."

"Oh."

Il suo tono è cambiato in una nota più seria. Si ricompone velocemente e si gira verso di me. "A chi hai dato il tuo primo bacio?"

"Oh," dico di nuovo, arrossendo. "Um...passo."

"Suvvia, non puoi passare!"

"Sì che posso."

"No, non puoi. Ora rispondi alla domanda."

"Okay," sospiro. "Aaron. L'ho dato ad Aaron." Lo guardo. "Non ridere."

Harry si morde un labbro. "Stai mentendo," dice.

"No," sospiro.

"Così vuoi dirmi che una ragazza come te durante tutti i suoi anni di scuola, college incluso, non ha mai baciato nessuno?"

"Cosa vuoi dire con una ragazza come me?"

"Oh, dai. Guardati. Fondamentalmente sembri una popolare figlia di papà che frequenta il famoso giocatore di calcio."

"Credo tu abbia visto troppi film."

"È difficile credere che tu non abbia mai dato il tuo primo bacio prima dei tuoi ventitre anni."

"Beh, è vero." Dico.

"Beh, almeno è stato bello?"

"Cosa vuoi dire?"

"Il Dottor Ragazzo è un buon baciatore?"

"Beh...io...io non lo so. Non ho molto con cui confrontarlo."

"Ti ha fatta eccitare?"

Balzo. "Cosa? Non te lo dirò."

"Scommetto di no." Harry sorride.

"Forse lo ha fatto. Non puoi saperlo." Incrocio le braccia al petto, arrossendo furiosamente. "E francamente, non sono cavoli tuoi."

Harry ride. "Giusto."

"Smettila," dico. "Ti stai prendendo gioco di me."

"No, non è vero. Dai, prossima domanda."

"Uh...come si chiama tua madre?" Esaurisco le domande da fargli.

Harry si irrigidisce, serrando la mascella. "Anne," dice piano. Incrocia le braccia al petto, il suo respiro accelera piano.

"Tutto bene?" Gli chiedo.

"Sì," dice a denti stretti. "Preferirei non parlare di mia madre."

Annuisco piano. "Scusami, non volevo--"

"Lascia stare," scatta ed io indietreggio.

Guardo in basso. Devo averlo fatto innervosire. Harry prende un respiro e si gira verso di me, la sua espressione cambia di nuovo.

"È il mio turno," dice.

Il modo in cui il suo comportamento cambia mi stupisce ma annuisco.

"Aaron è stato il tuo primo ragazzo?"

Scuoto la testa. "No."

"Ma hai detto che hai avuto il tuo primo bacio con lui."

"Infatti."

Harry corruga la fronte. "Ti dispiacerebbe spiegarti?"

Sorrido. "Uscivo con un tizio di nome Kevin al quarto anno," gli dico. "Ma lo scoprii mentre teneva la mano di un'altra ragazza in un bar, così lo scaricai."

Harry ride. "Strage di cuori."

"Aaron è la mia prima vera relazione seria." Mordicchio le labbra. Forse solo io penso che sia seria; lui oggi si è completamente dimenticato di me.

"Lo ami?" Domanda Harry.

"Cosa?"

"Aaron? Ami Aaron?"

Cado indietro sul sedile. Non ci avevo mai pensato. Aaron è intelligente, dolce ed educato. Ha un vero lavoro ed è molto attraente. Ma si dimentica di me costantemente, e mentirei se dicessi che non mi fa male.

"Io..io non lo so." Guardo Harry. "Perché?"

Non avevo realizzato che io ed Harry avessimo cambiato posizioni, Harry quasi oltre la consolle centrale. I nostri visi a pochi centimetri di distanza, e sento il vago profumo di gomma alla menta nel suo respiro. Si piega improvvisamente in avanti, le nostre labbra si sfiorano piano. Il mio cuore fa delle acrobazie, il mio battito accelera. Il mix di acqua di colonia e il respiro alla menta di Harry, mi inebriano, e per un momento dimentico Aaron.

Aaron.

Sobbalzo indietro, facendo passare una mano tra i miei capelli.

"La pioggia ha smesso di scendere," dico con voce tremante.

In realtà, la pioggia sta ancora versando secchi d'acqua. Afferro le mie cose ed esco fuori dalla macchina.

Sono un'idiota.

Che cosa è successo lì dentro? Harry stava per baciarmi? Io stavo per baciarlo? Perché ho lasciato che accadesse? Sto ancora uscendo con Aaron, anche se adesso stiamo passando un momento difficile. Mi sento terribilmente in colpa per aver quasi baciato Harry, ma un'altra disperata parte di me si sente irrevocabilmente viva.

Non so se Harry sia sceso fuori dalla macchina subito dopo di me, sono subito corsa nell'atrio, scuotendo la pioggia dai miei capelli. Premo il tasto dell'ascensore con il mio pollice, poi decido di prendere le scale. Entro nel mio appartamento e mi giro a guardarmi allo specchio. I miei capelli sono bagnati dalla pioggia e il trucco è sbavato intorno ai miei occhi. Le mie guance sono di un rosso profondo e i miei occhi castani sono dilatati. Controllo il mio cellulare e trovo una chiamata persa da Aaron. Soltanto una. Digito il suo numero velocemente.

"Rose, dove sei stata?" Aaron scatta dall'altro capo.

"Dovrei chiedertelo io," replico. "Non sei venuto a prendermi!"

"Sono quasi arrivato, tranquilla."

"Mi stai prendendo in giro? Sono uscita alle quattro. Ho dovuto accettare un passaggio a casa."

"Sarà meglio per te che tu non l'abbia ricevuto da quel ragazzo. . .Harry."

"Infatti," mento. "E pure se fosse non è questo il punto. Ti sei dimenticato di me."

"No, non è così," dice. "Ero a lavoro--"

"È sempre colpa del lavoro con te, non è vero? Lavoro, lavoro, lavoro. Beh, lascia che ti dica una cosa, Aaron. Sarà meglio per te che inizi a considerarmi sul serio, altrimenti è finita!" Sbatto giù il cellulare e seppellisco il viso tra le mani.

Oggi è stata una giornata assolutamente disastrosa. Aaron che si è dimenticato di me, Harry che mi ha quasi baciata in macchina. Dio, devo stare lontana da Harry. Devo davvero stare lontana da lui.

Decido di cambiarmi per andare a dormire, togliendomi i vestiti bagnati e gettandomi letteralmente sul letto. Sono esausta, e finisco per addormentarmi in un baleno.

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