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Pancrazio batté le mani, quando vide la sua amica e i fratelli reali entrare col Pegaso. Dalla sua espressione, il bestione era convinto che il cavallo bianco e nero alato sarebbe diventato il suo nuovo amico. Marinette andò incontro ad Azula, ma quest'ultima non le rivolse la parola e si sedette a tavola, sospirando di sollievo. -Ho finalmente qualcosa di morbido sotto le chiappe.- Mentre si versava un bicchiere d'acqua, Azula osservò con un sorrisetto Pancrazio e Marinette prendere confidenza col Pegaso, che seppur intimidito si lasciò accarezzare. -Non avevo mai visto un Pegaso dal vivo.- disse Marinette. Loki allontanò lei e il Bigfoot con un cenno della mano. -Fatelo respirare, per la barba di mio fratello. Deve mostrarci una cosetta.- Marinette aggrottò la fronte, ma obbedì al principe, mentre Pancrazio uggiolò e si rigirò i pollici. Thor rimase un po' infastidito dall'imprecazione di Loki, infatti si sfiorò la barba, poi andò in bagno, con addosso lo sguardo di tutti. -Quando ti scappa, ti scappa.- commentò Azula e Marinette la fissò confusa, credendo che l'amica si stesse rivolgendo a lei. -Ma io mica devo andare in bagno.-

Thor tornò con una bacinella piena d'acqua e la mise a terra, davanti agli zoccoli del Pegaso. Quest'ultimo si chinò e immerse il muso nell'acqua, ma non la bevve. Anzi, le increspature formarono un paesaggio oscuro, al cui centro c'era una grossa bolla dove si trovavano le fate. Intorno a loro, gironzolava l'alieno dalla pella bianca che aveva tormentato i sogni di Azula. Infatti, quest'ultima si irrigidì sulla sedia e aggrottò la fronte. Loki le mise una mano sulla spalla per calmarla. Nella visione d'acqua, l'alieno tossì sangue e rischiò di perdere l'equilibrio, ma Azula non si intenerì. Non c'era niente che quello potesse fare per commuoverla. Invece, Marinette restò a bocca aperta dallo spavento. -Concentrati di più, amico. Che posto è?- Thor incoraggiò così il quadrupede, ma la visione non mostrò cartelli né fece sentire dei dialoghi. Azula intravide Ida e James, che collaboravano con la comunità per creare un enorme portale ed erano le uniche fate ad essere furiose. Ogni tanto, Ida doveva fermarsi per via dei dolori alla pancia. I grugniti di Pancrazio si fecero sempre più disperati. Azula tremò, arrabbiata quanto la sua amica fata, e volle dare un calcio alla bacinella, ma in quel modo avrebbe fatto del male al Pegaso. L'acqua tornò trasparente e limpida come qualche minuto prima e il destriero tirò su il muso. Loki prese parola per primo. -Quello è il Regno dell'Ombra.-

-Aspetta, cosa?- domandò Marinette, che inarcò un sopracciglio. Azula si raddrizzò sulla sedia, ma rimase zitta, aspettando che il suo principe continuasse a parlare. -Sì, hai sentito bene, piccoletta. Il Regno dell'Ombra è il luogo dove sono ora le fate. Il Pegaso mi ha detto che glielo hanno confidato le Parche, giù all'Olimpo.- Loki guardò l'ascia di suo fratello. -Io non posso teletrasportarci lì perchè non ci sono mai stato, ma Stormbreaker...- Thor agguantò il manico e se lo lanciò da una mano all'altra, come se avesse in mano un semplice giocattolo e non una micidiale arma da guerra. -Perchè no? In più, sono già stato nel Regno dell'Ombra.- Azula si alzò e fece per andare da Thor, ma Marinette la fermò, prendendola per un braccio. -Vorresti andare da sola?- La principessa scosse la testa. -Certo che no, ho Thor e Loki con me. E' troppo pericoloso per te.- Pancrazio abbassò lo sguardo e lo stesso fece Marinette. I suoi occhi verdi erano gonfi di lacrime. Azula fece un sorrisetto e prese la sua amica con un braccio, poi le spettinò un po' i capelli. -Sei proprio una testona anche tu. Solo promettimi che starai attenta.- Marinette ridacchiò e si sistemò i capelli. -Promesso.- Azula si picchiettò il mento, riflettendo se lasciare che altri venissero in missione con lei, i 2 fratelli e Marinette. -Ragazzi, portiamo anche Aki e Dagfari. Saranno anche dispettosi e burloni, ma sono bravissimi a combattere.- propose Loki. Thor annuì e anche le 2 amiche. Pancrazio si fece avanti, battendo i piedi e i pugni sul suo petto come un gorilla. -Dobbiamo proprio portarcelo dietro?- chiese Thor, indicando il Bigfoot con un dito. Azula sorrise. -Ovvio. Anche lui non vede l'ora.- Il Pegaso si impennò ed uscì dalla casa, scalpitando e raspando. Era impaziente anche lui, lo avrebbe notato pure un cieco.

Azula andò a procurarsi dei vestiti adeguati per l'imminente battaglia e ripensò ai suoi sogni. Era il suo destino affrontare Gorr, ma non sapeva se ne sarebbe uscita viva o no. Si guardò allo specchio e ridacchiò tra sé. Lei pareva una persona completamente diversa da quando aveva aiutato gli asgardiani a evacuare in Islanda. Appoggiato al muro, c'era un bastone alle cui estremità uscivano delle lame affilate e arrugginite. Se il nemico non moriva subito, ci avrebbero pensato le infezioni. Azula lo prese e se lo legò a tracolla sulla schiena, poi uscì a raggiungere gli altri, che la stavano aspettando. Quasi tutti avevano delle armi, tranne Marinette. Loki con un incantesimo creò un pugnale e lo porse alla giovane, che lo ringraziò e se lo mise alla cintura, anche se guardava l'arma con espressione insicura e spaventata. -Spero di non doverlo mai usare.- mormorò Marinette. Azula le rivolse un sorriso di incoraggiamento. -Sarà come l'altra volta.- La principessa salì sul dorso del Pegaso, che galoppava avanti e indietro. Tutti gli asgardiani erano fuori a vedere la partenza del gruppo. Azula aiutò Marinette a montare in groppa al cavallo alato, poi parlò al popolo. -Il sole è quasi tramontato, ma la notte non ci deve spaventare. Prima che spunti l'alba, le fate saranno di nuovo tra noi e torneremo a casa in pace o moriremo provandoci! Anche se ho paura, l'affronterò, e così faranno i miei compagni d'armi. Dal profondo del cuore, giuro che salverò tutte le fate.- Azula si sentì imbarazzata nel fare un discorso del genere, ma lo tenne per sé. Thor usò Stormbreaker per teletrasportare lui e gli altri nel Regno d'Ombra, mentre gli asgardiani li applaudivano e facevano il tifo.

Azula pensò di essere ricaduta in uno dei suoi sogni. Il Regno d'Ombra era esattamente come lo aveva visto nella visione del Pegaso. Pancrazio si mise in bocca diverse brioche, ma non le masticò ancora. Aki e Dagfari tennero pronte le spade, i 2 fratelli reali si guardarono intorno con fare guardingo. Azula e Marinette, ancora sulla groppa del Pegaso, stringevano gli occhi e bisbigliavano su dove potesse trovarsi la prigione delle fate. Il cavallo sbuffò e indicò un punto con la testa, da cui proveniva un flebile scintillio. Tutti se ne accorsero e corsero in quella direzione, nonostante le proteste di Loki e Azula. Bisognava muoversi con cautela e non facendo azioni avventate come quella. Ma quando il gruppo arrivò, dovette fermarsi. La prigione era a pezzi e le fate si erano disperse. Azula scosse la testa, sentendo il suo cuore battere a mille. -E' una trappola.- sussurrò lei e fu la prima a venire attaccata da una creatura d'ombra, che la disarcionò dal Pegaso.

Nota dell'autrice: buongiorno ^^ siamo già a 3 quarti di storia, infatti questo è il terzultimo capitolo, che ha precisamente 1175 parole. 

La visione del Pegaso è ispirata dalla scena di un film Disney piuttosto particolare, che consiglierei a chi ama il fantasy come me, ma non a chi è troppo sensibile. Il film in questione è Taron e la pentola magica. E sì, ho preso spunto anche dal Signore degli Anelli (più precisamente, dal primo, la Compagnia dell'Anello), dove c'è una scena piuttosto simile. 

La prossima settimana verrà pubblicato il nuovo capitolo, dove si svolgerà la battaglia finale. Vi devo tuttavia anticipare una cosa; prendete i fazzoletti. A presto ^^

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