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Azula era talmente stanca che non si resse più in piedi e si sedette sul sedile vuoto di Marinette. Non si chiese nemmeno come mai quei mostri si erano ritirati e quasi ignorò Thor e Loki che riparavano il tetto dell'astronave. La principessa iniziò a singhiozzare per le fate. Cosa stavano passando in quel momento? Stavano bene? Proprio ora che Ida aveva detto di essere incinta... Grazie alla calma dopo la tempesta, gli asgardiani in fuga poterono rilassarsi e parlare del più e del meno. La donna incinta che voleva combattere, Farah, seduta di fianco ad Azula, le diede delle pacche sulla schiena. Ma non servì a nulla. Marinette uscì dal suo nascondiglio e sospirò. -E io che ero venuta ad Asgard per le vacanze estive...- Azula abbassò la testa e pianse in silenzio per Ida, James e tutte le altre fate. -Cedo il posto alla tua amica, se ti farà stare meglio.- disse Farah, ma Azula non rispose. Marinette si alzò, ma rischiò di perdere l'equilibrio. -Non ti preoccupare, io posso benissimo stare in piedi.- Approfittando di un posto vuoto di fianco a lei, Azula afferrò Marinette per la manica e la fece sedere. A Farah sfuggì una risatina. -Grazie per prima.- disse Marinette. Azula si sforzò di sorridere tra le lacrime. -Almeno tu ora sei al sicuro. Ma Ida...- Lei non riuscì a finire la frase che il pianto la fece balbettare. Marinette abbracciò l'amica, per quanto le fosse possibile, fino a quando non arrivarono Thor e Loki con Pancrazio. Il Bigfoot si lamentò, poi leccò il viso di Azula per lavarle via le lacrime. Il principe prese Azula per mano. -Ti portiamo in bagno, se vuoi.- propose lui. La principessa si ripulì il viso con la manica della felpa e si alzò a fatica. Marinette guardò perplessa i 2 fratelli, ma non disse niente. Farah picchiettò Marinette sulla spalla. -Non ti preoccupare, la principessa è in buone mani con i fratelli reali. Se ti fidi di Loki, puoi fidarti anche di Thor.-
Loki e Thor non portarono Azula in bagno, ma in un luogo isolato dal resto dell'astronave, abbastanza simile a una stiva. Thor si tolse il mantello rosso e lo avvolse sulle spalle di Azula, mentre Loki creò dal nulla uno sgabello per farci sedere la ragazza. -Sappiamo cosa provi, ma ti promettiamo che faremo tutto ciò che è in nostro potere per salvare le fatine.- disse il Dio del Tuono. Aveva lasciato la sua ascia nel corridoio. Azula sollevò lo sguardo. -Loki, portami dove sono le fate.- Il principe scosse la testa. -Non posso teletrasportarti in un luogo dove non sono mai stato. Non so dove le abbiano portate.- Azula si strinse le ginocchia al petto, come se fosse stata una bambina capricciosa. -Allora come facciamo a salvarle?- Thor si appoggiò alla parete e Azula poté giurare che l'astronave si fosse lievemente inclinata. -Chiederemo consiglio agli Dei greci. Ho buonissimi rapporti con Zeus, lui saprà aiutarci.- Sia Azula che Loki guardarono Thor con espressione confusa. Qualche ora prima, era stato proprio Ermes a chiedere aiuto agli asgardiani. Come avrebbero fatto i suoi padroni a dare una mano ad Azula, anche se era la principessa di Asgard? -Ne sei sicuro, fratello?- chiese Loki, incrociando le braccia. Thor annuì. -Sì, certo. Zeus sa tutto di tutti, figurati se non sa dove quel mostro ammazzadei avrà portato le fate.- Azula preferì voltarsi altrove, anche se Thor sapeva che stava piangendo. Non c'era modo di fermare le lacrime. -Perchè le ha rapite?- Loki creò un altro sgabello con la magia e si sedette accanto ad Azula per consolarla amorevolmente. Solo Thor era in piedi. La ragazza guardò il cognato per un attimo e fu quasi certa che lui fosse geloso. In passato, il Dio del Tuono era innamorato di una donna umana, ma poi si erano lasciati. Azula non ricordava il motivo, ma sapeva bene che Thor, ogni tanto, ci ripensava. -Zeus saprà anche questo. Loki, quando andremo sul Monte Olimpo?- Il principe aggrottò la fronte e si torturò i palmi delle mani, tipico tic nervoso per i momenti in cui doveva concentrarsi. -Quando ci saremo ripresi da tutto questo. Dacci un paio di giorni.- rispose alla fine. Thor aprì la porta dello stanzino e cercò alla cieca la sua ascia. Ad Azula venne da sghignazzare, ma rimase in totale silenzio. -Ho avvertito i miei amici Guardiani della Galassia che sarei tornato a casa per via di questi casini e non me ne andrò, finché non sarà risolto tutto.- dichiarò il Dio del Tuono, poi mise una mano sulla spalla di Loki, che gli rivolse un sorrisetto. -Di tutta la mia famiglia, sei rimasto soltanto tu, fratellino. Non intendo perderti un'altra volta.- aggiunse Thor, poi i 2 fratelli unirono le fronti. Era un gesto di amore fraterno tra gli asgardiani. Azula sorrise e si asciugò nuovamente il viso con la manica della maglia. -Forza, sorellina, tirati su.- disse Thor, che porse la mano alla principessa. Quest'ultima inarcò un sopracciglio. -Sorellina?- chiese lei con titubanza. Il Dio del Tuono fece un cenno di affermazione. -Sei la moglie di mio fratello, quindi per me sei come una sorellina.- Azula afferrò la mano di Thor e si alzò in piedi. -Solo una cosa. Dove stiamo andando?-
Intanto, Aki e Dagfari continuarono a pilotare l'astronave senza mai fermarsi. Con quelle manovre di prima, erano convinti di essere riusciti a scacciare le creature dell'ombra. Tuttavia, Dagfari era ancora arrabbiato con Azula per non avergli dato il permesso di combattere. L'astronave aveva il pilota automatico, per cui non c'erano problemi se Dagfari lasciava per qualche minuto il sedile per andare fuori a combattere. -Hai già impostato la rotta?- chiese Aki. L'amico annuì lievemente. -Ho sempre voluto andare in Islanda e questa è l'occasione perfetta.- Il rosso cliccò alcuni pulsanti sul pannello di controllo per assicurarsi che ci fosse abbastanza carburante. -E comunque è una situazione temporanea. Non penso che i cicci dietro abbiano voglia di rimanere in Islanda per sempre.- Dagfari gli fece la linguaccia. -Si vedrà. Io sono ancora arrabbiato, dovevano lasciarci combattere. Avrei battuto quei mostri in un batter d'occhio.- Aki diede una pacca sulla spalla dell'amico, poi prese prontamente la leva di comando. -No, hanno fatto bene. Non me lo sarei mai perdonato, se ti fosse successo qualcosa.- Dagfari inarcò un sopracciglio e sogghignò come Loki. -Cos'è? Ti sei ammorbidito con me?- Aki rise forte, poi premette i pulsanti per far rallentare l'astronave. Erano già arrivati a destinazione. -Solo nei tuoi sogni.- Il rosso accese la radio e comunicò l'imminente atterraggio. -Ah, nel caso in cui ve lo steste chiedendo, siamo in Islanda.- concluse.
Nota dell'autrice: buon martedì ^^ il capitolo è decisamente più breve di quanto ricordassi ("solo" 1100 parole circa), ma è utile come stacchetto da quello precedente e dal successivo.
Anche se non viene molto approfondito, Thor è affezionato ad Azula, che infatti la vede come una sorella minore, nonostante non si vedano spesso. Forse potrei disegnare dei fumetti sul loro primo incontro o su un momento in cui è approfondito il loro rapporto, ditemi voi.
Nell'ultimo paragrafo, dove Aki e Dagfari dialogano, ho messo una citazione di Aldo Giovanni e Giacomo (come sempre 🤣🤣) nella frase "e comunque è una situazione temporanea" e un'altra a the Owl House, quando Dagfari chiede ad Aki se si fosse ammorbidito con lui e il rosso gli risponde "solo nei tuoi sogni". Eh sì, potevo associare una citazione di una delle mie coppie preferite a qualcun altro, ma penso vada bene anche così.
Nel weekend, pubblicherò il nuovo capitolo, che penso sarà più lungo. A presto ^^
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