9. Lara

La strada affaccia ad ogni curva sul meraviglioso panorama che è il centro storico di Firenze. Scorgo l'Arno e le decine di palazzi settecenteschi.
Il Duomo e il suo campanile sovrastano e offuscano prepotentemente con la loro bellezza tutto il contorno, solo l'inconfodibile sagoma della torretta di Palazzo Vecchio tenta timidamente di tenergli testa.
Ridiscendo guidando lentamente, godendo di quella splendida vista che non mi stanca mai.

Ho finito presto il sopralluogo della villa in cui verrà celebrato il matrimonio di Sabato, gli sposi non sono proprio giovanissimi ma sono molto carini ed innamorati, vengono dall'Olanda per sposarsi in Italia.
Mi soffermo a pensare su come sia finita a fare il mio lavoro.

Quando ero piccola, mentre tutte le bambine che conoscevo volevano assomigliare a questa o a quella principessa, io sognavo una vita eccitante; loro volevano essere Cenerentola e io Robin Hood, loro giocavano con le Barbie e io correvo nei campi fingendo di essere D'Artagnan.
All'università ho studiato per due anni Antropologia e contemporaneamente frequentavo corsi di fotografia.
Volevo diventare una fotografa documentarista, una di quelle persone che fa la differenza, volevo cambiare il mondo scandalizzandolo con reportage sulla guerra o su civiltà sconosciute ai più.
Sfortunatamente Steve Mc Curry era già stato inventato, e per vivere ho dovuto ripiegare sui servizi fotografici per i matrimoni.

A Firenze c'è un buon mercato e sfruttando la conoscenza dell'inglese mi sono ritagliata negli anni una mia nicchia tra quelli stranieri.
Il mio lavoro mi permette di avere uno stipendio decente e la libertà di avere degli orari flessibili.
Non è così avventuroso ma non è neanche male; la vita è fatta di compromessi.

Mi piace. Quando scatto, tutto intorno a me si ferma ed esisto solo io con le mie sensazioni, mi concentro su attimi ed espressioni che altrimenti sarebbero sfuggiti, inghiottiti dal tempo che scorre; ne vado a caccia e quando li scovo li immortalo, bloccandoli lì per sempre. A prescindere da cosa avrà in serbo il futuro per questa o quella coppia, quel momento è esistito e io sono lì per ricordarglielo.

Dal parcheggio dove lascio la macchina fino al centro, dove ho appuntamento per pranzo con Riccardo e Checca, sono circa due chilometri.
È stata una pessima idea mettere i tacchi stamattina, ci sto impiegando una vita ad arrivare.
Mentre cammino maledicendomi e rimuginando sulla lista dei futuri impegni lavorativi e familiari, la mente salpa in mare aperto e si dirige verso due occhi azzurri e un accento londinese.

È passato un mese esatto da quando ho scoperto chi fosse e da allora la mia abitudine di passare le ore di insonnia a fissare il soffitto è stata rimpiazzata da quella ancora più malsana di rovistare nella vita di questo ragazzo.
Scopro che è effettivamente un attore di 25 anni, che ha sempre vissuto a Londra. Probabilmente per come ne parla nelle interviste quella resterà per sempre casa sua; è molto legato al suo quartiere, ai suoi amici di infanzia e alle sue origini.
Come dargli torto è una città unica al mondo.
Scopro che proviene da una famiglia benestante di attori e produttori cinematografici e per questo probabilmente ha scelto di fare il suo lavoro.
Ha tre fratelli, due sorelle minori e un fratello più grande.
I suoi genitori si sono lasciati durante la sua adolescenza ma devono essere tutti molto uniti perché spende solo parole di gratitudine e amore sincero verso la sua famiglia.
È diventato famoso da poco grazie a una fiction per adolescenti che ha avuto un successo mondiale e gli ha procurato un grande seguito di fans.
Sono rimasta letteralmente scioccata quando ho visto il numero di followers che ha su Instagram, più di cinque milioni.
Ecco spiegato il motivo delle tante interviste rilasciate, che ho ascoltato tutte attentamente, trovandomi a sorridere delle sue battute, a riflettere sui suoi punti di vista, a desiderare di chiedergli cosa penserebbe di questo o di quell'argomento.

Ha un modo di esprimersi molto particolare, intelligente, elegante, sincero, giocoso... possiede un umorismo sottile e in generale non dice mai cose scontate.
Ascoltarlo parlare è un balsamo.
Lo fa lentamente, guardando direttamente negli occhi il suo interlocutore.
Anche se la conversazione dura a lungo non distoglie mai lo sguardo per primo. Non lo fa con ostentata sicurezza, è soltanto molto attento, dà importanza a quello che sta dicendo o ascoltando e mi ricorda il modo ingenuo in cui ti osservano i bambini; attraverso quegli occhi si riesce a leggergli dentro tutta la sua limpidezza.

Non è molto attivo sui social, forse per privacy ha creato un altro profilo oltre a quello ufficiale che non ho ancora scoperto.
Sfortunatamente per lui, i suoi amici lo sono e postano spesso video o foto che lo ritraggono nella sua quotidianità, mentre si diverte alle feste, o cena in un pub, mentre canta o balla, mentre va a vedere le partite, o gioca a basket.

Alcuni di questi video sono vecchi ed è bello vedere come si comportasse prima di diventare un personaggio famoso: esattamente come ora.
Stesso atteggiamento, stesse risposte, stesse gestualità.

La sua semplicità e la sua coerenza sono ammirevoli.

Veste per lo più in maniera comoda e semplice, è quasi sempre in tuta e porta a qualsiasi ora del giorno o della notte un cappellino con la visiera.

Scopro che quando sorride gli si formano delle piccole fossette, e se il sorriso si trasforma in risata si copre il volto con le mani come se fosse una scena troppo intima da mostrare a tutti.

È molto disponibile e gentile con i suoi fans e le persone che lavorano con lui ne parlano con rispetto e affetto.

I complimenti lo mettono in imbarazzo, e a volte arrossisce.

Prima di rispondere a una domanda si prende sempre qualche attimo per pensare, usa una pausa leggermente più lunga rispetto a quella che fanno normalmente le persone quando dialogano tra loro.
Quella manciata di secondi in più lo caratterizza.
Crea involontariamente un'aspettativa che cattura l'attenzione di chi lo sta ascoltando, proprio come era successo nella prima intervista in cui l'avevo visto e che mi aveva tanto colpito.

Scopro che è sempre pacato, deve essere una di quelle persone che non grida mai... tranne quando va a vedere le partite della sua squadra preferita.
Lí si esalta talmente tanto che dà libero sfogo alla sua contentezza e fa il tifo urlando e cantando in maniera stonata i cori da stadio.
Li ho imparati a memoria anch'io, a forza di ascoltarlo.

Adora il calcio, ci gioca fin da quando era bambino, e tutt'ora con i suoi amici fa parte di una squadra che organizza tornei di beneficienza.
Quando parla di questo argomento la passione gli accende una fiamma nello sguardo come nient'altro riesce a fare.
Mi ritrovo alle tre del mattino a seguire partite di calcetto a chilometri di distanza tra sconosciuti che piano piano diventano volti familiari, mi ritrovo ad entusiasmarmi quando lui segna goal.

Scopro che ama gli animali e ha un modo tutto suo, molto dolce e amorevole di rivolgersi ai bambini.

Quando si sente molto grato per qualcosa fa sempre lo stesso gesto, si porta la mano al cuore.

È coerente, quando gli domandano chi aspira a diventare risponde sempre nello stesso modo: la migliore versione di sé stesso.
Ed è chiaro che dica la verità perché i suoi occhi non sanno mentire, e ogni cosa che fa è ponderata, onesta, al meglio delle sue possibilità.

Come se non bastasse, conosco tutte le scuole che ha frequentato, e non solo il nome, intendiamoci, sono stata curiosa di andare a vedere con Google Street View com'era l'ingresso di ognuna di esse.

Insomma...il mio livello di stalkeraggio ha raggiunto livelli veramente astronomici.

Si può attraverso uno schermo riuscire a percepire l'anima di qualcuno?
Si può desiderare che un perfetto sconosciuto entri a far parte della propria vita?

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top