Accendo il riscaldamento e preparo velocemente la moka.
Mentre aspetto che l'aroma del caffè invada la cucina e il soggiorno, mi accoccolo sulla poltrona e scorro distrattamente sul cellulare i video suggeriti da YouTube.

Ne apro uno a caso in cui mi appare davanti un uomo sulla cinquantina dall'accento spiccatamente britannico che parla a voce alta e con troppo entusiasmo per essere ascoltato alle sette del mattino: sta intervistando un ragazzino.
Quell'accento, tuttavia, cattura il mio interesse; mi manca il periodo spensierato in cui ho vissuto a Londra e quando ne ho l'occasione mi piace guardare film o leggere libri in inglese.
L'intervistato deve essere un qualche personaggio famoso che non ho mai visto prima, ha un bel timbro di voce profondo e sta cercando di parlare nel modo più corretto possibile, senza sbavature.
Nonostante si sforzi molto di reprimere il suo slang, sembra lo stesso che stia rappando, e mi fa sorridere.
Senza rendermene conto riavvio il video e questa volta alzo il volume, voglio sentire di cosa sta parlando con quell'aria così concentrata e convinta.
Capisco che è un attore, le domande sono noiose e vertono su qualche film o serie che deve averlo portato al successo ma che io non ho mai sentito nominare.

Alla fine del filmato lo pseudo giornalista gli chiede come affronterebbe lui la rottura di un rapporto di coppia o una perdita importante e il dolore che ne consegue.

Il ragazzo lascia trascorrere qualche secondo come a voler riflettere sulla migliore risposta da dare, poi punta lo sguardo dritto verso la telecamera che fa un primo piano.

Resto colpita da quegli occhi penetranti.

Sono chiari, di un colore che mescola l'azzurro al grigio e hanno un taglio felino.
Le sopracciglia sono foltissime, una sottile cicatrice gli attraversa in maniera obliqua la destra che in quel punto risulta depilata.
Sono incredibilmente trasparenti e guardandoli ci trovo dentro lo sguardo di un bambino che non ha ancora perso la sua purezza e quello di un vecchio che ha vissuto a pieno tutta la sua vita e ne custodisce i segreti più reconditi.

"Affronterei il dolore di una perdita dandomi tempo.
Se c'è qualcuno che sta ascoltando e che in questo momento sta soffrendo voglio dirgli che andrà tutto bene.
So che troverai scontato questo consiglio ma tutto quello che devi fare è lasciar scorrere il tempo.
Impiegalo in qualcosa che ti rende felice, circondati di persone che ti amano, amici, famiglia... e se non c'è nessuno sii tu quella persona.
Prenditi per mano e rialzati, esci, vai a fare una passeggiata. Domani è un altro giorno e i giorni diventeranno mesi e tu sarai sempre più forte, le ferite guariranno, tu guarirai.
Te lo prometto.
Ti assicuro, fidati, ce la farai anche se in questo momenti il tuo cuore è a pezzi.
Un giorno ti sveglierai con il sorriso, e penserai che è valsa la pena aspettare di scoprire cosa avesse in serbo la vita per te, e quel giorno inizierai ad essere nuovamente felice."

Fa una pausa.

" Te lo prometto" ripete nuovamente; lo  sguardo inchiodato sull'obiettivo.

Sono esterrefatta.
Le parole che ha pronunciato, il modo convinto in cui le ha dette, quello sguardo... sembrava che si stesse rivolgendo direttamente a me.
Le ho sentite come si sente qualcosa di tangibile, come se mentre le pronunciasse mi stesse abbracciando.

" Te lo prometto"

Spengo il cellulare e mi verso il caffè, pensierosa; quelle parole si depositano involontariamente da qualche parte nel mio cuore.

Nessuno ti fa promesse senza qualcosa in cambio, nessuno si è mai preso la responsabilità di assicurarmi con quella certezza che tornerò ad essere di nuovo felice.

Questo ragazzo dev'essere molto ingenuo per farne una di questo calibro a degli sconosciuti senza sapere se riuscirà a mantenerla.
Sí, mi ripeto, deve essere un ingenuo, e io devo essere una povera illusa perché, incredibilmente, sento che mi fido delle sue parole.
Ho un disperato bisogno di credergli come si crede alle cose effimere... l'oroscopo, il biglietto del biscotto della fortuna, il destino.

Vado a svegliare Aron e inizio la mia giornata come sempre, ma qualcosa dentro di me è cambiato.