23. King

Lara Bianchi.

Mi sono preso qualche giorno di tempo per decidere se fare o meno questa cosa.
Mi rigiro il cellulare tra le mani ancora incerto.
Non so neanch'io perché, ma ho come l'impressione di fare qualcosa di sbagliato. Forse, penso, mi sembra scorretto spiare la sua vita di nascosto, conoscere cose su di lei senza che sia lei stessa a decidere di raccontarmele.

O forse nemmeno tu sai se sei disposto a scoprire "cose" sulla sua vita... potresti destabilizzare gli equilibri... rimescolare le carte in tavola, espugnare le tue certezze.
Hai paura di scoperchiare il vaso di Pandora?

La mia vocina interiore oggi è più rompiscatole del solito; come sempre la metto in fretta a tacere.

In fondo, se la trovassi, sarebbe un profilo pubblico, no?
In fondo, mi convinco, se avesse messo delle foto o delle informazioni su di sé lo avrebbe fatto perché si sentiva di condividerle...

La curiosità domina le mie azioni.

Io non ho mai avuto Facebook, devo iscrivermi con un nome falso; rifletto sul fatto che questa è la seconda volta che lo faccio per lei.

Decido di chiamarmi FelixR97, e sogghigno mentre entro: è colpa sua se sono in questa situazione.

Inizio la mia ricerca e mi appaiono decine di profili... ma quante Lara Bianchi esistono nel mondo?!
E poi non è neanche detto che la trovi, magari Felix aveva torto e lei questo social non lo usa nemmeno.

Scorro indisposto il lungo elenco: Lara Bianchi, Lara Bianchi... Laura Bianchi, Lara Bianco...
e poi improvvisamente qualcosa attira la mia attenzione, un bagliore rosso, una bocca, un sorriso familiare.
Apro in preda all'eccitazione quella foto e me ne pento subito: è lei.
Bellissima.

Il cuore mi balza stupidamente in gola.

È più giovane di qualche anno, ha i capelli più corti di come li porta ora, le arrivano sopra le spalle, e ha le punte schiarite, quasi bionde.

È fasciata in un vestito rosso da cocktail aderente che le arriva al ginocchio, con le spalline sottili e la scollatura a forma di cuore che mette in risalto il suo seno prosperoso.
Porta un rossetto dello stesso colore acceso dell'abito e sta ridendo di gusto, con un bicchiere di vino in mano.

L'altro braccio è appoggiato sulla spalla di un uomo.

Sento arrivare un pugno allo stomaco.

Cosa ti aspettavi? Che riservasse solo a te quel sorriso? Per lei sei un ragazzino. Un ragazzino dalla vita incasinata, e lei è una donna.

Le loro guance quasi si sfiorano, lui le cinge la vita con naturalezza.
È una posa rubata, che svela la grande intimità che c'è tra i due.
Osservo meglio l'uomo, dovrebbe essere sulla quarantina anche se probabilmente vorrebbe apparire più giovane.
Ha un aspetto curato: capelli scuri pettinati all'indietro e dentatura perfetta; perfino io mi rendo conto che sia un tipo attraente.
È abbronzato, porta una camicia bianca leggera arrotolata sulle maniche, da cui si intravedono i suoi muscoli e qualche tatuaggio; al polso ostenta uno spocchioso orologio dall'aria costosa.
Indossa dei pantaloni marroni eleganti con un risvolto in fondo e dei mocassini azzurri.
Anche lui sta ridendo mentre la divora con lo sguardo.
La desidera.

Cazzo.

Sarà suo marito.

Mi passo nervosamente le mani tra i capelli rinfilandoli sotto al cappellino con la visiera all'incontrario, non potendo fare a meno di pensare alla differenza che c'è tra il mio stile sportivo e basico in confronto a quello elegante e ricercato che quel tizio porta con tanta disinvoltura.
Penso alla sua pelle senza imperfezioni, con qualche ruga di espressione che lo rende maturo e affascinante, mentre io combatto ancora contro l'acne.
Guardo le mie mani con le unghie mangiucchiate e poi la sua mano virile che le stringe saldamente un fianco, con una sicurezza che io non riuscirei mai ad avere.
Quel paragone mi acceca, mi fa sentire inadeguato; ne esco sconfitto su tutti i fronti.

Scorro il profilo e mi rendo conto che non ha il blocco della privacy: di fronte a me si dispiegano decine di post pubblicati da lei o, soprattutto, in cui è stata taggata da qualcuno.

Non è una buona idea... Non è assolutamente una buona idea visto l'incipit iniziale, ma non riesco a trattenermi, vado avanti e inizio a scorrere la cronologia.

Riconosco molti posti familiari che ho visto durante le nostre telefonate.

L'abitacolo della sua macchina: Lara che si fa un selfie dallo specchietto retrovisore facendo la linguaccia; lo sguardo dispettoso e una treccia morbida che le ricade sulla spalla.

La vedo preparare i biscotti nella sua cucina, insieme ad Aron. Ha l'espressione concentrata, le mani affondate in un impasto, la guancia sporca della farina che hanno sparpagliato ovunque.

Lara nel suo salotto, con un libro in mano e una penna stretta tra le sue meravigliose labbra, lo sguardo assorto mentre legge.

E poi ancora Lara che cammina tra le sue amate vigne... le guance arrossate dall'aria pungente, e gli immancabili auricolari. Starà come sempre ascoltando la sua musica:  gli Oasis, Alanis Morisette, i Coldplay, Ed Sheeran o qualcos'altro del genere che mi farebbe sanguinare i timpani, penso sorridendo.

Per un riflesso incondizionato accendo la mia playlist: parte Eminem, la sua rabbia mi da la carica mentre continuo a scavare.

Vedo Lara al lavoro: con una macchina fotografica gigantesca appesa al collo, che trascina un cavalletto, abbraccia degli sposi, sistema dei fiori, fotografa il cielo distesa supina.

Lara in piscina con i pantaloncini corti... le lunghe gambe scoperte, di nuovo insieme a quell'uomo.
Lui la solleva in braccio come se volesse buttarla dentro vestita, mentre lei si aggrappa forte al suo collo e ride ad occhi chiusi.

Vado a controllare come si chiama: Riccardo.

Non è suo marito dunque.
Sarà un uomo che frequenta.

Cazzo!

Gli avrà parlato di me? Sarà a conoscenza della mia esistenza?
Certo che no... Come tu non eri a conoscenza della sua...

Lara in spiaggia, in costume, con una pistola ad acqua, che si rincorre con Aron.
Rimango incantato a guardare il suo corpo perfetto, a studiarne le forme sinuose, sentendomi una specie di adolescente con gli ormoni in subbuglio.

La vedo felice fare un aperitivo circondata da gente, probabilmente i suoi amici. Cristo Santo, quel tizio è una presenza costante!

Ci andrà a letto?
Certo che ci va a letto, sembrano perfetti l'uno per l'altra.

Cazzo!!

Inizia "Love the way you lie", amo il modo in cui menti.
Colonna sonora azzeccata, penso sorridendo amaramente per quella coincidenza.

Scorrono davanti ai miei occhi decine di post con citazioni letterarie, vignette umoristiche, fatti di cronaca, e poi ancora foto di paesaggi, di fiori, di ville, di abiti da sposa, di tramonti; ma la mia attenzione è focalizzata solo su di lei, mi soffermo solo sulle sue immagini.

Lara che prende il sole su un prato, che accarezza un gatto, sulla ruota panoramica.
Lara truccata e vestita elegante per qualche occasione importante, Lara commossa tra le braccia di un amica, Lara che passeggia sulla riva del mare, Lara seduta sul bordo del suo letto che si allaccia una cavigliera.
Lara vestita da Minions insieme a suo figlio per carnevale che mi fa morire dal ridere, Lara che sorride in maniera provocante a qualcuno.

Lara con i capelli davanti alla faccia che lascia scoperta solo la sua bocca sensuale... con quelle labbra che mi ossessionano tanto.

Lara in vacanza a New York, a Roma, ad Amsterdam, a Istanbul, a Venezia.

Lara che fa a pallate di neve, Lara a un concerto, Lara che addenta un panino.

Lara seduta sulle ginocchia del maledetto.

Lara a un pranzo di Natale con tante persone sconosciute, la sua famiglia.

Lara a una partita di calcio, la bandiera dell'Italia disegnata sulle guance, lo sguardo determinato e attento che segue la scena.

Lara che si specchia, si sporge in avanti sul lavandino per mettersi il mascara, avvolta in un micro abito nero luccicante che le scopre metà cosce.

Cosce che vorresti stringere tra le tue mani...
Dio... ora mi fa diventare anche un pervertito!

Lara con gli occhiali da sole, con i capelli sciolti, legati con la coda, spettinati, in ordine.
Lara truccata, Lara naturale. Lara a colori, Lara in bianco e nero.
Lara di fronte, di spalle, di profilo.

Lara che spettina con il palmo della mano un ragazzo che avrà la mia età e le somiglia molto. Lo guarda con un'amorevole espressione materna. Suo fratello, immagino.

Quel profilo è come un diario di vita, pieno di ricordi, pieno delle cose, delle persone che per lei contano davvero.

Non ha bisogno di te, la sua esistenza è già piena e felice, tu non fai la differenza, vedi? Non sposti l'asticella... Sei un dettaglio tra tanti e neanche poi così significante.

Sono sei mesi che ci conosciamo e di me non c'è la minima traccia.
Non un pensiero, non una piccola citazione, né una foto che rimandi alle nostre conversazioni, alle nostre risate, al nostro mondo, a NOI.
Per lei è come se non esistessi.

Ma quale noi? Non c'è nessun "noi".

Stringo i pugni e mi accendo l'ennesima sigaretta mentre scorro tutte le foto fino alla fine.

Trovo quelle di quando la sua era una famiglia felice.

Suo marito è un uomo dall'aspetto banale, un fisico magro e un viso da ragioniere smunto, con l'espressione un po' scorbutica.
Il suo sguardo vuoto contrasta con quello solare e pieno di vita di Lara; lei emana luce per entrambi.
Non capisco proprio cosa ci abbia trovato in lui, penso, si vede da lontano un miglio che è uno stronzo.

Vedo foto di Aron piccolissimo compiere i suoi primi passi, Lara lo accoglie tra le braccia con uno sguardo pieno di orgoglio e felicità.

Trovo Lara con il pancione ritratta in una foto artistica. Seminuda, avvolta in un velo bianco, i capelli lunghissimi le coprono il seno.
Ne resto incantato... sembra madre natura.

E poi una giovane Lara che bacia qualcuno.
È suo marito, meno ingrigito rispetto all'immagine precedente.
Sono sul lungo mare di qualche città e lei è sollevata sulle punte, come una ballerina, per arrivare alla sua altezza. Si abbracciano, le loro bocche sono incollate.

Lara vesitita da sposa, la sposa più bella che abbia mai visto. È radiosa, angelica e seducente allo stesso tempo... è la sposa di qualcun'altro.
Ha uno sguardo che non gli ho mai visto prima, che non ha mai rivolto a me.
È uno sguardo carico d'amore.

Cazzo! Cazzo! Cazzo!

Spingo via il cellulare come se mi fossi scottato.

Mi ronza la testa e una sensazione di malessere mi pervade, ho il battito accelerato.
Che diavolo mi prende? 

Sento un misto di frustrazione e scontentezza che mi avvelena la mente, mi incattivisce, mi fa dubitare di lei per la prima volta, e anche di me stesso.
E poi improvvisamente capisco.

Sono geloso.

È una sensazione che non conoscevo.
Sono maledettamente geloso!

Sono geloso di quell'uomo che la fa ridere, che la tocca... che la rende felice.

Di tutte le prime volte che ha già assaporato, di tutta la strada che ha già percorso, di tutte le esperienze che ha già vissuto con altre persone. 
Persone presenti per riempire le sue giornate di vita reale, non come me, che sono un fantasma, un qualcosa di effimero, di passaggio, che potrebbe scomparire come una bolla di sapone.

Sono geloso di come la sua vita appare assolutamente perfetta anche senza di me.
Lei non ha bisogno di me, perché mai io ne dovrei avere di lei?

Ma tu ce l'hai, pensi a lei costantemente.
E non hai ancora risposto alla domanda... perché sei un vigliacco.

"Ti piace?"

Sì maledizione, sì! Mi piace!
Mi piace!
Sono un fottuto idiota!
Mi piace da impazzire una donna che vive a migliaia di chilometri di distanza, che non ho mai incontrato, che ha dieci anni più di me, un figlio, un ex marito, e una vita piena di uomini che le sbavano dietro.

Sono arrabbiato, ce l'ho con me stesso.
E con lei.
Sono infuriato con lei, anche se non ha colpe.

Per essersi presa qualcosa su cui non aveva diritti, senza chiedere il permesso, rubandolo. Ha deciso di insinuarsi furtivamente nella mia vita fingendosi innocua, passando dall'essere una sconosciuta a diventare indispensabile, senza che io potessi farci nulla.
E adesso, non so come, un pezzo del mio cuore le appartiene, e io non ho la più pallida idea di come fare per riprendermelo.

Uno squillo: Lara.
Tempismo perfetto!

Da quando ci conosciamo lei non mi ha mai telefonato, lascia sempre che lo faccia io, ma a volte mi lancia dei segnali come questo, per farmi sapere che se volessi, lei in questo momento è sola e potrebbe parlare.

Ha tempo da dedicarti perché il suo uomo elegante e muscoloso sarà occupato, ecco perché ti cerca!

Basta! Sto impazzendo!
È arrivato il momento di tornare sulla retta via, è ora di finirla con queste buffonate.

Mando un messaggio a Felix per avvisarlo che lo sto raggiungendo per fare serata con lui e i ragazzi come ai vecchi tempi.
Mi invia la posizione di un club a Lambeth che mi appunto su un foglio di carta, poi prendo la giacca, spengo il cellulare ed esco.

Sbatto forte la porta per assicurarmi che tutta la mia stupidità resti all'interno di questa casa e non mi segua.

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