21. King

"Resti?"

Il tono rassegnato con cui me lo chiede fa presupporre che conosca già la mia risposta.
Non resto mai, restare potrebbe apparire un segnale equivocabile che non voglio darle.

" No, domani mattina devo accompagnare mia madre a fare delle commissioni per il matrimonio e preferisco farmi trovare a casa."
Le do un rapido bacio a stampo sulle labbra mentre mi rinfilo rapidamente i jeans.
"Ma grazie per avermelo proposto" aggiungo gentilmente.

Anche lei si alza e inizia a rivestirsi.
" Ti accompagno..."

" Non importa, tranquilla, ho già prenotato un uber."

Sembra delusa, si siede sul letto ad osservami senza trovare altro da dire; stasera dopo la conversazione con Felix mi sento a disagio e me la sto praticamente dando a gambe.

Io e Patricia ci conosciamo da sempre.
Fa parte della mia comitiva storica, quella che considero una seconda famiglia.
Per molto tempo siamo stati solo amici, ma da almeno un anno ci frequentiamo saltuariamente.

Non abbiamo un rapporto esclusivo, non stiamo insieme.
Sono stato sempre molto chiaro con lei.
Sa che per me è una persona importante e che le voglio bene, ma che con la vita che conduco non potrei gestire anche un legame sentimentale.
Una relazione è un impegno che non posso concedermi e di cui a dire il vero non sento neanche la necessità.
Questo è il tempo di concentrarmi sul lavoro, per lo meno finché non mi sarò affermato.

Lei dal canto suo non ha mai avanzato pretese ed è molto discreta.
Prende quello che posso dargli, senza farmi pesare eventuali mancanze, se mai ne avesse.
È sempre molto dolce e accomodante, al limite dell'accondiscendente.
Non c'è fuoco che arde sotto la sua cenere.

Ha due anni meno di me e lavora come receptionist in uno studio medico a Camberwell.
Abbiamo in comune, oltre alla compagnia, un percorso di vita simile, almeno fino a quando il mio non è stato completamente stravolto.

Abbiamo frequentato le stesse scuole, gli stessi ristoranti e locali notturni, proveniamo dallo stesso quartiere, ascoltiamo la stessa musica. Forse è anche questo che all'inizio mi ha spinto ad uscire con lei.
Ritrovavo nei suoi discorsi e modi di fare spazi, ambienti e sensazioni familiari; le radici di cui ho tanta nostalgia.

Ha una bellezza semplice, è alta e ha un fisico sportivo, asciutto, che allena più volte a settimana nella stessa palestra che frequento io quando sono a casa.
I capelli biondi, lisci, le arrivano alle spalle; gli occhi sono di un azzurro polveroso, un po' spento.
Ha un viso sottile, allungato, ma comunque grazioso.

Esco da casa sua come un ladro, sotto lo sguardo sorpreso della mia amica che però non trova il coraggio di chiedere spiegazioni. Preferisce non indagare le cause di quella fuga, preferisce non chiedermi perché ho deciso di aspettare il mio passaggio qui fuori al freddo, piuttosto che in casa insieme a lei.

Accolgo a pieni polmoni l'aria gelata della notte e questa pioggerella che mi frusta la faccia; mi schiarirà i pensieri che al momento stanno viaggiando a senso unico.

Quando finalmente salgo in macchina, d'istinto controllo se sul cellulare ci sono nuovi messaggi da parte di Lara.
L'ultimo che mi ha inviato risale a tre ore fa, mi augurava buona serata e buonanotte; lo avevo già visualizzato prima che Felix mi distraesse con le sue chiacchiere.

Controllo l'ora, sono le una, le due in Italia, ormai starà dormendo, penso, non avrebbe senso risponderle.

Tuttavia la ragione, in questo momento è succube dei capricci della mia volontà, e io muoio dalla voglia di mandargli il messaggio che avevo in mente prima di essere interrotto:
una citazione.

Da quando conosco Lara ho iniziato ad appuntarmi brevi poesie, estratti di romanzi e frasi celebri che trovo via via scorrendo sul web o leggendo libri e riviste.
Mi segno quelle più interessanti per poterne poi ridiscutere con lei, che ama tanto la letteratura e apprezza moltissimo questa mia nuova passione.

"Ti segni quelle che ti colpiscono... quelle che ti fanno pensare a lei..."
Scaccio l'irritante insinuazione della mia vocina interiore mentre faccio copia e incolla:

"Non so esattamente cosa spinga due persone a legarsi.
Forse la sintonia, forse le risate, forse le parole.
Probabilmente, l'incominciare a condividere qualcosa in più, a parlare un po' di sé, a scoprire pian piano quel che il cuore cela. Imparare a volersi bene, ad accettarsi per i difetti, i pregi, per le arrabbiature e le battute. O forse accade perché doveva accadere. Perché le anime son destinate a trovarsi, prima o poi."
Paulo Coelho
Ps: scusami se non ti ho risposto prima, questa è per farmi perdonare.
L'avevo trovata da qualche parte, e mi sembrava perfetta da farti leggere, mi ha fatto pensare a te."

Rileggo il messaggio... troppo esplicito? Sdolcinato? Lascia sottintendere qualcosa? Cancello l'ultima parte, sostituendola con un semplice "Buonanotte" e premo invio prima di pentirmene.

Dopo pochi attimi sento il bip del cellulare che indica l'arrivo di un messaggio: mi ha risposto. Vado a leggere impaziente le sue parole:

"Le anime hanno un loro particolar modo d'intendersi, d'entrare in intimità, fino a darsi del tu, mentre le nostre persone sono tuttavia impacciate nel commercio delle parole comuni, nella schiavitù delle esigenze sociali". Luigi Pirandello.
Buonanotte anche a te, Maestà.

Dio... Perché ha sempre questa prontezza...
Perchè non sbaglia mai un colpo?
Come fa a dire sempre la cosa giusta?
Cosa proverà ad essere semplicemente perfetta?

Le parole di Felix mi perseguitano...

"Ti piace?"
"Sei fottuto amico".

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top