15. King

La curiosità mi frega sempre, è il mio tallone d'Achille, e ho come il sospetto che lei lo abbia indovinato.

HIC IPSO TECUM

Che nome è?
Avrà sicuramente qualche significato particolare.
Questa ragazza sembra una di quelle persone che non lascia le cose al caso e ti invita a seguirla nei suoi ragionamenti.
Me la immagino come una specie di Bianconiglio, cercando su Google quelle parole.

Scopro che è una frase in latino, che tradotta significa "io qui con te" o " io insieme a te"
e rappresenta la prima metà di una citazione di Virgilio più ampia,
"HIC IPSO TECUM CONSUMERER AEVO",
" io, qui insieme a te, mi lascerei consumare dal tempo"

Mi lascerei consumare dal tempo...

più ci rifletto e più penso che sia una bellissima dichiarazione.
Il senso, credo, è che con la persona che ami riusciresti ad accettare persino l'angosciante consapevolezza che il tempo consuma tutto, compreso te stesso.
È  come se l'autore intendesse " è il mio tempo e voglio spenderlo tutto insieme a te, solo tu ne sei degna, prendilo, te lo dono, ti dedicherò tutti i miei giorni, mesi, anni... con te
voglio trascorrere la mia intera esistenza.
Mi vedrai cambiare, invecchiare, forse anche morire, perché è inevitabile che sia così, e tuttavia per me ne sarà valsa la pena.
Desidero solo questo, stare insieme a te mentre il tempo va, scorre, consuma".

Il nostro tempo è la cosa più preziosa che abbiamo, concederlo a qualcuno per sempre è l'atto d'amore più grande che possiamo compiere o sperare di ricevere.

Non riesco a pensare a nessuno a cui potrei donarmi con questa promessa, né a qualcuno che lo farebbe per me.

Ovviamente ha omesso di proposito questa seconda parte della frase, non avrebbe avuto senso che me la scrivesse.
Forse, penso, anche lei sogna di essere travolta da sentimenti così intensi, e un giorno la dedicherà a chi ne sarà degno.

Non mi sbagliavo a pensare che fosse una persona poetica, e anche fuori dagli schemi.

Sbircio su Instagram e trovo il profilo che mi ha indicato, ce n'è solo uno con questo nome, anche volendo non potrei sbagliarmi.
Non trovo un volto, come avrei sperato per vedere almeno che faccia avesse, bensì un'alba.

L'alba riservata ai pochi fortunati, come ha scritto nella sua lettera, o forse come simbolo di rinascita, non saprei, ma è chiaro che ho trovato la persona che stavo cercando.

Infilo pensieroso il foglio in tasca e mi metto a rispondere ai messaggi e alle mail prima di crollare e abbandonarmi al sonno.
La mia curiosità non si è ancora placata, vorrei tanto scoprire come è riuscita a trovarmi.

Sento la sveglia suonare poche ore dopo.
Mi maledico per aver fatto così tardi e mi rigiro sotto le coperte valutando la possibilità di riaddormentarmi e di negarmi al resto del mondo.
Il telefono inizia a squillare pochi attimi dopo: Mary.
Mi domando se ha piazzato delle microcamere nascoste nella mia stanza e ha visto che avevo brutte intenzioni... sorrido a quel pensiero, potrebbe anche esserne capace!

Sconfitto mi alzo e vado a rispondere.

Oggi ho degli appuntamenti di lavoro e devo definire gli ultimi dettagli prima di partire per una lunga trasferta di promozione negli Stati Uniti, riguardo al prossimo film che uscirà a Gennaio.
Ne sono molto orgoglioso e non vedo l'ora di riunirmi con tutto il cast; ho mantenuto ottimi rapporti con alcuni dei colleghi con cui ho girato.
Sia la produzione che Mary hanno fatto un lavoro straordinario per organizzare questo tour. Partirò dopodomani e starò via una decina di giorni.

La giornata scorre velocemente ma devo ammettere che nei pochi momenti liberi che ho avuto ho pensato allla possibilità di rispondere o meno a quella ragazza, e alla fine, valutando i pro e i contro ho deciso che una volta tornato a casa stasera, l'avrei fatto.

Mi fa piacere ringraziarla per le belle parole che ha speso per me e mi dispiacerebbe che si sentisse delusa per colpa mia dopo quello che ha passato.
Anche se ha specificato che non si aspetta che le scriva, sono sicuro di farla contenta e mi farebbe piacere sorprenderla positivamente.

Mentre ceno creo al volo un nuovo profilo che potrò chiudere in qualsiasi momento, così che, anche se dovesse fare degli screenshot della nostra conversazione, non sarebbe riconducibile a me e non mi creerebbe problemi.
Decido di chiamarmi "consumerer aevo" per farle capire che mi sono informato e conosco il significato del nome che ha scelto.
Salgo in camera mia e le invio un messaggio.

"Ciao! Avrei proprio bisogno di un consiglio culinario! Potresti suggerirmi come mai in Inghilterra non riusciamo a fare una buona carbonara... devo assolutamente capire dove sbagliamo!" Aggiungo l'emoticon che fa l'occhiolino per farle capire che ho colto la sua ironia e la sto ricambiando per rompere il ghiaccio.
Sorrido al pensiero di quale sarà la sua reazione quando vedrà che le ho scritto, e anche a quando vedrà il  nome che ho scelto di darmi.

Aspetto un po', impaziente di ricevere una notifica di risposta e controllando di tanto in tanto, senza successo.

Vado a letto insoddisfatto e contrariato, pensando a quanto sia sempre stato difficile per me attendere qualcosa che desidero.

" Bel profilo... Io dico che è la panna che vi frega sempre"
Sono le nove e mezza e la prima cosa che ho fatto quando ho aperto gli occhi è stata controllare se avessi ricevuto una risposta.

Mi strofino il viso e sorrido per quell'insolito messaggio.
Non si è scomposta, né tantomeno esaltata, è stata al gioco in maniera simpatica; oltretutto credo che abbia anche ragione.

Mi piace questo scambio confidenziale, è come se avessimo ripreso un discorso già iniziato e fossimo amici di vecchia data invece che due perfetti sconosciuti.

Vedo che è in linea.

"Buongiorno" le scrivo accompagnando il messaggio con una faccina sorridente "dovrai darmi la ricetta a questo punto, spiegandomi bene i passaggi senza tralasciare nessun dettaglio!"
"Ciao..." risponde, e poi aggiunge "come faccio ad esser certa di svelare i miei segreti alla persona giusta?"

Ah, questa sì che è bella!
Lei, che non ha niente da perdere, vuole essere rassicurata sulla mia identità?!
Non io, che non so neanche che faccia abbia la persona con cui sto chattando e potrei parlare con un pazzoide qualunque...
Ci penso un attimo, ripasso tutto il piano della sera precedente sul non espormi e non essere riconoscibile ma alla fine cedo; decido di accontentarla.

Mi faccio un selfie in cui mi sforzo di sorridere, poco convinto, con il risultato che sembro scemo: ho gli occhi ancora impastati dal sonno e i capelli sparati in aria.
Sono venuto malissimo e un po' mi dispiace, ma non ha senso farmi un'altra foto, infondo, mi dico, non devo mica piacerle, solo assicurarle che sta parlando veramente con me. 

Premo invio: "voilà, ora non ci sono più scuse".
Pochi attimi dopo ricevo la sua risposta:
" Allora è vero che sei un Re! Ancora a letto alle dieci e quaranta di mattina!" ha messo una faccina sorridente e una corona.

Il messaggio è seguito subito dopo da una sua foto.

Mi alzo a sedere per guardarla meglio.
La prima cosa che noto a colpo d'occhio è che ha un viso sorprendentemente bello.
Non me l'aspettavo, non che non sia abituato a vedere donne meravigliose nell'ambiente in cui lavoro, ma devo ammettere che sono stupito, è una bellezza naturale, non artefatta da filtri.
È in primo piano, leggermente piegata verso lo schermo del cellulare per ripararsi dal sole.
Dietro di lei noto degli alberi, è struccata e ha le guance leggermente arrossate.
Certo, penso, in Italia hanno un clima fantastico, c'è il sole anche se siamo a Novembre, può valere la pena alzarsi presto per andare nei boschi o ovunque lei sia in questo momento.

Guardo fuori dalla mia finestra: una foschia fumosa inghiotte l'orizzonte e sento battere a vento sui vetri una pioggia ghiacciata.
Rabbrividisco, mi pare di sentire l'umidità entrarmi nelle ossa.

Re o suddito che sia, non ho intenzione di muovermi dal mio letto visto che non ho impegni per stamattina.

Guardo di nuovo la foto, noto che ha uno sguardo fiero e un'espressione quasi di sfida. Gli occhi grandi sono di un colore nocciola con striature dorate e hanno un che di misterioso, non lasciano trasparire le sue emozioni.
Sono gli occhi di una donna sicura di sè.
I suoi capelli sono scuri, quasi neri, lunghi e ricci, raccolti all'indietro in modo casuale; alcune morbide onde  le ricadono ai lati.
Noto che è abbronzata e porta un paio di occhiali da sole sollevati sopra la testa.
Ha dei lineamenti delicati, gli zigomi alti, le sopracciglia folte, ma la cosa che mi lascia veramente di stucco è la sua bocca.
Le labbra sono carnose, di un colore rosa intenso, disegnate in maniera perfetta, e incorniciano un sorriso dolce, lievemente imbarazzato, in contrasto con la sfrontatezza ostentata nello sguardo. Un sorriso ingenuo, da bambina.

Sì, è davvero molto, molto bella.

Gli mando una faccina addormentata "qui siamo un'ora indietro e a mia discolpa posso dire che non ho impegni stamattina e il tempo non è così bello come da te. Me la sto prendendo comoda."
" Giusto, non ricordavo il fuso orario! Io invece sono andata a correre vicino a casa mia, in campagna. Ci vado tutte le mattine,  finché il tempo me lo permetterà"
Il messaggio è seguito da un video.

Quando lo apro mi appare davanti uno stupendo paesaggio collinare, e sento per la prima volta la sua voce.
Parla benissimo inglese, ha un accento italiano appena percettibile, potrebbe essere scambiata per madrelingua se non fosse per qualche consonante un po' troppo marcata.
Ha un timbro morbido, come tutti i latini, molto piacevole da ascoltare.
Mi spiega il nome del posto dove si trova, inquadra alcune vigne con il fogliame rosso e giallo, e poi ulivi a perdita d'occhio, alcune case di campagna lì nei dintorni che sembrano uscite da una cartolina... C'è molta pace, si sentono gli uccellini cinguettare in sottofondo, il cielo è limpido, senza nuvole, di un azzurro vivace.
È tutto molto diverso dal mio quotidiano, dalla frenesia della città e dai suoi colori artificiali.
Alla fine, girando lo schermo verso di sé, mi saluta con un gesto della mano, sorridendo.

È stata un'intromissione inaspettata ma piacevole.

Mentre cerco di trovare qualcosa di carino da dirle mi arriva un ulteriore messaggio.

" Grazie per avermi risposto, non me l'aspettavo. Sarei curiosa di sapere il motivo che ti ha spinto a farlo, carbonara a parte, ovviamente."

Ci rifletto un attimo e rispondo nell'unica maniera in cui sono capace: con sincerità.

" Mi ha colpito il modo in cui scrivevi, sei riuscita ad incuriosirmi molto.
Ma a dire il vero non è per questo... Volevo ringraziarti per le belle cose che hai detto su di me e dirti che mi dispiace per quello che ti è successo, è terribile. Volevo almeno in parte farti contenta dopo quel dolore, a me non costava nulla scriverti, ma magari per te avrebbe fatto la differenza."

Vedo che visualizza il messaggio ma non risponde; spero di non aver detto qualcosa di sbagliato o che lei abbia frainteso.
Non so perché ma sento salire un po' di ansia a quel pensiero perciò cerco di spiegarmi meglio.

" Alla fine sono contento di averlo fatto. Banalmente, la cosa che credo mi faccia più paura al mondo è la morte.
Non la mia, quella delle persone che amo.
Non ti sto compatendo, hai puntualizzzato di non volere che lo faccia nella lettera... è solo che mi ha toccato moltissimo quello che ti è successo.
Mia madre è la persona che amo di più al mondo, la persona che mi capisce più di tutti, che mi conosce meglio. Sarei perduto senza di lei."
"Lo so"
Lo sa?
"Lo sai?"

Passa qualche secondo prima di ricevere una risposta.
" Credo che tu lo abbia detto in qualche intervista, e comunque quando parli di lei cambi espressione, ti addolcisci. Non preoccuparti, non mi sento compatita, sei una persona empatica e so che sei sincero"
Tiro un sospiro di sollievo, anche lei sembra capirmi abbastanza bene.

" Qual'è la cosa di cui hai più paura tu?" Le chiedo istintivamente.

" La natura umana"

È una strana risposta.
"In che senso?" le chiedo incuriosito.
" Te l'argomento, se vuoi.
Pensa alla persona che ha compiuto gli atti più spregevoli, crudeli, ignobili che riesci ad immaginare e poi pensa alla persona più buona, più onesta e pura. Questi sono i due estremi della natura umana, i confini, e nel mezzo c'è tutto ciò che ognuno di noi potrebbe diventare.
La differenza la fanno i percorsi di vita.
Siamo plasmati dalle persone che ci circondano e dagli eventi, dal contesto sociale, dalla famiglia in cui nasciamo, da chi incontreremo durante il cammino, dai fatti casuali che modellano e modificano il nostro essere. Tutti fattori che sfuggono al nostro controllo e alla nostra volontà.
Ciò che siamo è un prodotto finale del caso, del destino se preferisci.
Tutto il resto è un potenziale che non si è espresso. Ma che c'è".
" Siamo un prodotto sociale secondo te?"
" È esattamente quello che siamo.
Tu sei tu e io sono io perché i nostri rispettivi percorsi non ci hanno dato modo di essere nient'altro di diverso da noi stessi.
E, al tempo stesso, se tu avessi vissuto la stessa identica vita di un serial killer saresti quel serial killer, perché esserlo fa potenzialmente parte della natura umana".

Resto affascinato da questa teoria, credo che abbia senso.

Avevo letto da qualche parte che addirittura quando è ancora in grembo il bambino viene influenzato dallo stato d'animo della madre, dai suoni che ascolta e così via.
È una risposta intelligente e mi piace il suo punto di vista, è insolito e mi spinge a vedere le cose da prospettive sconosciute, mi incuriosisce e la curiosità è il mio... a proposito!

" Posso chiederti come hai fatto a trovare il mio indirizzo?"
Invece di rispondermi con un altro messaggio mi arriva un lungo vocale dove mi spiega di aver vissuto a Londra circa quindici anni fa e dell'incredibile coincidenza di aver frequentato il mio quartiere e aver riconosciuto la zona dalla foto postata da Felix.
Parliamo così, scambiandoci vocali e commenti sul periodo che ha trascorso in Inghilterra, sui posti più belli che ha visitato, su cosa le mancava di casa, sui biscotti per il thè più buoni, sul suo appartamento al terzo piano proprio come la mia camera e sui mille lavori che ha svolto. Ridiamo delle cose più strane che le sono successe, bisticciamo scherzosamente su quale sia il caffè migliore di Walworth.
Ha un bel senso dell'umorismo, sottile, pronto.
Alla mia ipotesi sul fatto che ci fosse la possibilità di esserci incrociati frequentando lo stesso parco, mi ha risposto che potrebbe avermi raccolto il ciuccio che avevo perso per strada e quell'idea mi ha fatto molto ridere.
Ho ribattuto dicendole che se avessi avuto il ciuccio a dodici anni sarebbe stato un bel problema! " immagina che denti avrei avuto oggi" la sento ridere di gusto nel messaggio seguente così aggiungo  "probabilmente se avessi incontrato una bella ventenne a quell'età avrei sicuramente abbassato lo sguardo perché ero un ragazzino molto timido".
Ho di proposito aggiunto quell'aggettivo, bella, perché voglio farle sapere che la considero tale.
Fino ad allora mi ero dimenticato del tutto della differenza di età, ha un aspetto molto fresco, e una mente in sintonia con la mia.

Alla fine è lei a salutarmi, dicendo che è dispiaciuta ma a mezzogiorno ha un appuntamento di lavoro e deve andare.
Non mi ero assolutamente reso conto di aver parlato per più di un ora, la saluto dicendole che è stato bello conoscerla, senza chiarirci se ci risentiremo o quella conversazione è stata e rimarrà un episodio isolato.

Mi alzo e affronto la mia giornata grigia, devo ricordarmi di chiamare Felix per dirgli di togliere quella didascalia azzardata sotto le foto che mi ha fatto.
Dovrò stare più attento a cosa pubblicano i miei amici, ma ad essere onesto, sono contento che questa distrazione mi abbia portato a conoscere una persona interessante e a prendermi una pausa di normalità dalla mia solita vita.

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