CAPITOLO 4

In quel momento la mia mente smise di registrare quello che stava accadendo intorno a me. Riuscivo a percepire solamente le labbra morbide di Jungkook delicatamente posate sulle mie. I nostri corpi ancora a qualche centimetro di distanza.
Mise la mano tatuata alla base della mia schiena e mi avvicinò a lui.
Quando il mio busto toccò il suo lo sentì sospirare profondamente sulla mia bocca. Le mie mani andarono a posarsi sul suo petto muscoloso e sentii il calore del suo corpo irradiarsi attraverso la camicia. Il suo cuore stava battendo veloce quasi quanto il mio.

Mi ero a malapena resa conto di quello che stava succedendo quando le luci del giardino si riaccesero tutte contemporaneamente e le persone intorno a noi scoppiarono in un fortissimo applauso.

Mi staccai di colpo da Jungkook sperando che nessuno ci avesse visti e guardai attentamente attorno a noi. Per fortuna sembravano tutti troppo intenti ad osservare la ragazza che aveva da poco toccato terra accanto ad Ethan, per accorgersi di quello che era appena successo. Meglio così, non volevo creare problemi anche a Jungkook. Sapevo quanto le Army potessero essere intolleranti quando si parla di possibili scandali amorosi riguardanti i loro adoratissimi Idol e non volevo di certo farne iniziare uno.

Feci diversi respiri profondi e mi girai lentamente verso Jungkook. Il ragazzo mi stava fissando con uno sguardo colpevole da cucciolo.

«Noona io non volevo. L'alcool e il tuo profumo mi hanno.. » guardò in basso portando le braccia lungo i fianchi visibilmente scosso.

«No Jungkook, è meglio se.. » ma non ebbi il tempo di finire la frase perché dalla folla una voce femminile chiamò il suo nome facendomi rabbrividire. Forse qualcuno aveva realmente visto quello che era appena successo.

Ci girammo entrambi quasi a rallentatore e mi ci volle un attimo per notare una ragazza alta e formosa correre su dei tacchi vertiginosi verso la nostra direzione. Si fermò a qualche metro dal ragazzo e lanciò un piccolo urlo stridulo.

«Oddio non ci credo sei davvero tu! Mio cugino non mi ha mentito questa volta.» esclamò per poi continuare «Sei Jungkook vero? Jungkook dei BTS?Oh sì che sei tu!» dopodichè si mise a ridere, una risatina acuta e stridula che mi diede i nervi.

«Dal vivo sei ancora più bello!» affermò avvicinandosi un po' troppo al ragazzo.

La osservai lisciarsi il vestito rosa con le mani diverse volte, cercando probabilmente di calmarsi e ricomporsi.
«Sono Sophia una cugina di Ethan, modella per Gucci e tua grande fan. Posso avere un tuo autografo e magari anche un selfie? Le mie amiche saranno super invidiose quando dirò loro di aver incontrato Jungkook a questa festa.» e gli fece l'occhiolino.

Osservai Jungkook che aveva cambiato espressione in un battito di ciglia appena la ragazza si era avvicinata a lui. La stava guardando con un ampio sorriso cortese in volto.
Complice probabilmente la mia bassa statura e la completa attenzione della modella nei confronti di Jungkook, riuscii a farmi da parte senza destare alcun sospetto.
Vidi Sophie squadrare il ragazzo da capo a piedi prima di sorridere maliziosamente.
Decisi che era meglio allontanarmi da quella scena e così camminai un po' più lontana con l'intento di prendere una boccata d'aria fresca.
Dopo quello che era accaduto con Jungkook la mia mente aveva difficoltà a concentrarsi e non so per quale motivo, ma quella ragazza mi stava decisamente antipatica.
Mi incamminai veloce verso il limitare del giardino mente Jungkook stava firmando l'autografo su un piccolo taccuino colorato nelle mani della modella.

Ammiravo la compostezza che era riuscito a riottenere in così poco tempo. Se ripensavo al suo dolce bacio le mie gambe cominciavano a tremare inconsapevolmente, minacciando di farmi cadere da un momento all'altro, mentre lui ora stava chiacchierando serenamente con Sophia come se non fosse successo nulla.

"Dannazione perchè hai deciso di bere così tanto in sua presenza" pensai.

Arrivata al limitare del sentiero che portava nell'immenso parco della villa mi girai verso Jungkook.

Probabilmente il ragazzo aveva appena rifiutato di scattare una foto perché vidi Sophia guardare il telefono che teneva in mano con un'espressione triste.
Rimase così per alcuni secondi ma dopo essersi ripresa si avvicinò a Jungkook, posando una mano sul suo braccio. Vidi il ragazzo sbarrare gli occhi e allontanarsi subito da quel tocco.

Continuai ad osservarli.
La ragazza non si arrese e tornò all'attacco parlandogli direttamente all'orecchio mentre con la mano cercava ancora il contatto fisico che le era stato negato qualche attimo prima. Jungkook scosse molto forte la testa in segno di negazione e fece un ulteriore passo indietro per mettere più spazio possibile tra di loro.

Dalla posizione in cui mi trovavo non riuscivo a sentire le loro voci ma notai che Jungkook era particolarmente in imbarazzo.
Lei continuò ad insistere per diversi minuti finché dal gruppetto di persone accanto a loro non sbucò quella che probabilmente era una sua amica. Le vidi parlare tra di loro finché la nuova arrivata non afferrò per il braccio Sophia trascinandola via.
Jungkook si girò verso di loro e si inchinò in segno di saluto ma quando sparirono nella folla si alzò, diede una scrollata alle spalle e si voltò verso la mia direzione, cercandomi con lo sguardo.

Mi trovò quasi subito nonostante fossi seminascosta al limitare del parco e si incamminò nella mia direzione, sul viso una espressione colma di preoccupazione.
In un attimo arrivò davanti a me, mi prese il polso e portò la mia mano tra le sue.

«Scusami, Noona.» lo sentii mormorare «Posso spiegare. Non sono così, non vado alle feste per rimorchiare, non mi era mai capitata una cosa del genere. Ti prego di accettare le mie scuse e capirò se preferisci passare la serata lontana da me.» disse inchinandosi.

In quel momento mi sembrò veramente fragile. Nonostante la sua altezza e il suo grande fisico sembrava solo un grande bambino bisognoso d'affetto. Questa sua dualità mi spiazzò e forse fu anche per quello che non riuscii a trattenermi un secondo in più. Con la mano libera gli accarezzai il volto liscio facendogli alzare la testa.

«Jungkook, non ti devi scusare. Se non lo avessi voluto fidati non te lo avrei lasciato fare.» sussurrai.

Il ragazzo mi guardò con aria confusa.
« Noona ma prima sei scappata e pensavo che... » lo interruppi subito.

«Prima me ne sono andata per il tuo bene. C'era troppa gente attorno a noi, qualcuno poteva vederci abbracciati e sai benissimo che putiferio poteva succedere. Poco dopo è arrivata anche quella ragazza ed era meglio per me andare via.»

«Avrei tanto voluto seguirti Noona ma gli Hyung dicono sempre di essere gentili se incontriamo per caso qualche Army.» mi guardò con uno sguardo dolce che mi fece sciogliere.

«E fai bene. Hai reso Sophia felice con il tuo autografo» gli sorrisi.

«Oh Noona, Sophia voleva ben altro per essere felice.» e intravidi uno sguardo malizioso e divertito passare sul suo viso per qualche secondo.

Lo guardai con aria confusa piegando di lato la testa.
«Cosa intendi?» chiesi.

«Mi aveva proposto di seguirla in una delle camere della villa.» esclamò.

Questa volta fui io a sbarrare gli occhi e aprire la bocca sorpresa.
«Coooooosa?!»
Quasi urlai, maledicendomi subito dopo per il tono di voce troppo alto e chiudendomi la bocca con le mani.

Lui rise di gusto piegando indietro la testa come lo avevo visto fare tante volte nei video e risi anche io contagiata dalla sua ritrovata felicità.
«Si Noona, te lo posso giurare. Ha provato a convincermi in tutti i modi ma le ho detto che avevo già altri piani per la serata.» e mi guardò con uno sguardo furbo mentre sul suo viso si intravedeva ancora l'ombra del suo stupendo sorriso. Bastò quello sguardo per creare un nodo a livello del mio stomaco.

Si avvicinò con uno scatto e mi cinse la vita con entrambe le mani alzandomi senza sforzo. Feci un piccolo strillo colta alla sprovvista da tutta quella intraprendenza e gli avvolsi istintivamente il collo con le braccia per mantenere l'equilibrio.

«Noona, sei leggerissima! In palestra alzo pesi che sono il doppio di te!» disse sempre ridendo.

«Jungkook, che cosa vuoi fare alla tua Noona?» domandai con tono scherzoso.

«Oooh sei la mia Noona quindi?» marcò la parola "mia" facendo una voce profonda e il mio cuore riprese a battere velocemente tingendo le mie gote di rosso. Rise ancora di più a causa della mia reazione e gli tirai un lieve buffetto sulla spalla.

Lo percepii incrociare le braccia sotto i folti strati di tessuto della mia gonna per potermi trasportare con più comodità. Mi ritrovai così con le gambe a penzoloni ai lati della sua vita stretta e rinsaldai la presa delle mie braccia sul suo collo per non rischiare di cadere all'indietro.
Nonostante stesse sostenendo tutto il mio peso con le braccia, Jungkook scese lungo il sentiero del parco con passo svelto e deciso.

Mentre camminava mi ritrovai ad osservare da dietro la sua spalla il giardino con la festa farsi pian piano più lontano e sparire lentamente alla mia vista.

Ben presto fummo circondati solo dalla vegetazione verde e rigogliosa e anche la musica che fino a poco prima si sentiva distintamente, era diventata solamente un lieve suono trasportato dal vento.
Spostai la mia attenzione sul suo collo liscio e muscoloso che si trovava solamente a pochi centimetri dal mio viso. A causa della luce fioca non riuscivo a distinguere con precisione il piccolo neo sulla sua pelle ma la carotide spiccava distintamente tra i muscoli contratti. La vena pulsava lenta, a ritmo con il suo battito cardiaco. La fissai per diversi secondi completamente incantata e con una strana voglia di mordere proprio quel punto delicato. Seguii il suo decorso finché non scomparve alla base del collo. Non sapevo perché ma quella vista mi stava facendo andare internamente in fiamme.

In condizioni normali non avrei fatto nulla, sarei rimasta a fissare quel punto finché Jungkook non mi avesse messa nuovamente a terra, ma l'alcool ancora in circolo stava facendo cadere molte delle mie inibizioni.

Decisi quindi di seguire il mio istinto e mi avvicinai a quella zona invitante. Volevo sentire la sensazione della sua pelle perfetta sulle mie labbra. Sciolsi le braccia incrociate dietro il suo collo e con la mano destra scostai la camicia nera quel tanto che bastava per esporgli la clavicola.
La sua pelle chiara e profumata era troppo allettante. Non riuscii più a trattenermi e mi abbassai baciando quella zona molto delicata. Quando le mie labbra toccarono la sua pelle Jungkook ebbe un lieve sussulto.

«Noona?»

Quella singola parola era carica di interrogativi e meraviglia ma decisi di non dire nulla. Continuai a baciarlo percorrendo lentamente tutta la clavicola, spostandomi fino alla base del collo. Ogni volta che terminavo un bacio indugiavo qualche secondo prima di abbassare nuovamente le mie labbra su di lui.

«Noona cosa stai facendo?» mi disse in un brontolio mentre rinsaldava la presa sotto di me. Vidi la vena nel suo collo cominciare a pulsare più velocemente.
"Ottimo così" pensai.

Come risposta a tutte quelle domande decisi di leccare con la punta della lingua tutta la lunghezza della sua carotide. Lo sentii ansimare tra i miei capelli e affondò ancora di più le sue mani nel tessuto finché non percepii distintamente le sue dita sulle mie cosce. Quel tocco mi fece accelerare il respiro.

Stavo per chinarmi ancora una volta quando con una lunga falcata scavalcò una piccola siepe che delimitava il sentiero principale facendomi perdere per un attimo la concentrazione.
"Dove va?" pensai tornando ad abbracciargli il collo.

Jungkook fece qualche passo sull'erba tagliata e raggiunse un grande albero di cedro. Mi resi subito conto che da quella posizione eravamo quasi completamente nascosti nell'oscurità, grazie agli alti arbusti intorno a noi.

«Noona questo non dovevi farlo. Hai appena giocato con il fuoco. Ora ti dimostro che a differenza di quello che si pensa sono tutto tranne che un dolce coniglietto.»
Dopo quelle parole mi spinse con la schiena contro la corteccia dell'albero mozzandomi il respiro e mi alzò affinché i nostri visi fossero alla stessa altezza. I suoi occhi ora erano dei pozzi neri, profondi e pieni di desiderio.

Avvicinò il suo volto al mio, inspirò il mio profumo e mi baciò. Questa volta non fu delicato. Premette le sue labbra contro le mie con foga in un bacio tutt'altro che casto e con quel tocco eliminò completamente il poco raziocinio che ancora mi rimaneva.
Il mio corpo fremette sotto quelle labbra calde e morbide e chiusi gli occhi , godendomi a pieno quella sensazione.
Le nostre bocche si cercarono con desiderio e sentii distintamente la sua presa sulle mie natiche farsi sempre più decisa.

Quando si scostò rimasi con la bocca socchiusa, gli occhi appannati e il respiro corto.
«Noona dovresti vederti, sei così bella...» disse in un brontolio profondo «...ed eccitante.» aggiunse quasi in un ringhio.

Mi lasció giusto il tempo per riprendere fiato e si scagliò nuovamente sulla mia bocca.
Questa volta decise di leccare con precisione tutto il contorno delle mie labbra partendo dal margine superiore. Il suo movimento era continuo, sinuoso e maledettamente erotico.

«Jungkook.» lo implorai tra un sospiro e l'altro. Mi stava facendo andare completamente fuori di testa.

Vidi sul suo volto un ghigno di soddisfazione prima di affondare i denti nel mio labbro inferiore. Morse e triò. Dolore e piacere si fusero assieme in una scarica di pura elettricità che mi attraversò tutto il corpo e ansimai.

La voglia di lui si stava facendo sentire e allacciai le gambe dietro la sua schiena per poter aderire meglio contro il suo corpo tonico e muscoloso. Sentii il suo petto alzarsi e abbassarsi con ritmo sempre più elevato e le sue mani tastare le mie gambe ancora avvolte dai tessuti della gonna. Lo baciai con passione e infilai le mie dita tra i suoi lunghi capelli di seta. Avevo sognato un sacco di volte di farlo e ora che stava succedendo non mi sembrava vero. Cominciò anche lui ad ansimare mentre con le dita tiravo dolcemente qualche ciocca.

Il sapore di Jungkook sulla mia bocca era inebriante. Sapeva di vaniglia con un tocco leggero di cannella e ne volevo di più. Lo volevo di più.

Con le mani ancora intrappolate nei suoi capelli dischiusi le mie labbra in un invito silenzioso. Colse subito l'occasione ed entrò senza esitazione nella mia bocca. La sua lingua si insinuò dolcemente tastando ogni centimetro come un animale in esplorazione. Quando finalmente trovò la mia il suo bacio divenne ancora più impetuoso. Ansimai nella sua bocca senza riuscire a trattenermi.

Era veramente un ottimo baciatore. Si divertiva a rallentare quel tanto che bastava per farmi desiderare più passione e per poi riprendeva ad un ritmo intenso e cadenzato.

«Noona sei fantastica.» sussurrò con un profondo brontolio al lato della mia bocca poco prima di cominciare a scendere lungo la mia mandibola fino al lobo dell'orecchio.
Sentii le sue mani spingermi verso l'alto con un colpo deciso mi alzò di diversi centimetri. Il suo viso si trovò così allo stesso livello del mio collo.

"Oh no" pensai quando intuii le sue intenzioni ma ormai era troppo tardi. Le sue labbra stavano già mordendo e succhiando il mio collo senza tregua.
Inarcai la schiena in preda al piacere quando la sua attenzione si focalizzò su un singolo punto in cui aveva cominciato a succhiare con avidità.

Nel momento in cui si staccò ero ancora vibrante di desiderio. Gli bloccai la testa con entrambe le mani e lo baciai.
Sentivo il cuore martellarmi nel petto mentre le nostre lingue si intrecciavano con trasporto.

Ero così concentrata sul bacio che mi accorsi solamente quando le sue mani sfiorarono la pelle morbida delle mie gambe che era riuscito, non so come, ad infilarsi sotto gli strati di chiffon della gonna.

Con il suo tocco stava mandando a fuoco ogni centimetro di pelle che riusciva a raggiungere. Mosse la mano destra avanti ed indietro sulla mia coscia per diversi secondi finché non si bloccò a livello della natica affondando le unghie nella mia carne. Mi si fermò ancora una volta il respiro e rimasi immobile per qualche secondo.

Rilassò leggermente la presa sulle mie cosce facendo tornare finalmente l'aria nei miei polmoni e cominciò a muovere entrambi i pollici formando dei piccoli cerchi simmetrici sulla superficie delle mie gambe.
Non sapevo come riuscisse a mantenere la concentrazione per tenermi ancora sollevata da terra visto che io avevo perso ogni capacità di controllo sul mio corpo che ormai era ad un passo dall' autocombustione.

«Jungkook se sei stanco mi puoi posare a terra.» dissi con un filo di voce.

«Oh Noona non preoccuparti, riesco a reggerti ancora per un po'.» disse con voce roca « E se riesci a pensare a queste cose significa che non mi sto impegnando abbastanza ».

Detto questo spostò indietro la gonna con un gesto fulmineo mentre teneva tutto il mio peso con un braccio solo. Rinsaldai la presa delle mie gambe sulla sua vita per paura di cadere ma senza tutto quel tessuto a frapporsi tra noi lo sentii. Lungo, duro e appoggiato alla parte più sensibile del mio corpo.

Nel momento esatto in cui cominciò a strofinarsi sulle mie mutandine di pizzo mi baciò e il mio grido di piacere si perse così nella sua bocca. Non riuscii più a concentrarmi. Più si strusciava tra le mie gambe e più perdevo il controllo di me stessa. Aveva una fluidità e una precisione strabiliante. A ogni movimento faceva crescere sempre di più il fuoco che ormai sentivo addensarsi dentro di me e senza che me ne accorgessi cominciai ad assecondarlo nei movimenti.

Ormai era troppo da sopportare. Tolsi le mani dai suoi capelli e le portai ai suoi pantaloni dove sfilai la camicia e cercai di aprire i primi bottoni.

Quando se ne accorse bloccò i suoi movimenti.
«Oh no Noona, non te lo lascerò fare. Non ho ancora finito con te» e detto questo mi staccò dall'albero con un gesto fluido distendendomi sull'erba morbida ai nostri piedi. Con un movimento felino si distese sopra di me impedendomi di alzarmi. Ora che non doveva più sostenermi era libero di fare tutto quello che voleva con le sue braccia.

«Sei comoda Noona?» mi chiese con dolcezza.

«Si Jungkook.» risposi con la voce colma di desiderio.

«Voglio che tu lo ripeta ancora questa notte.» disse con un sorriso malizioso.

«Che cosa?» domandai senza capire a cosa si riferiva.

«Si Jungkook!» rispose con un lampo negli occhi «Voglio che tu lo dica ancora tante e tante volte.»

Mi baciò delicatamente e mi guardò negli occhi. La luce della luna piena lo illuminava completamente. I suoi capelli neri ora tutti arruffati risplendevano anche con quella luce fioca e la sua pelle sembrava candida come la neve. Mi persi a guardare quel viso armonioso con la mascella ben squadrata, gli zigomi alti, gli occhi neri e il piercing scintillante. Avrei perso ore a fissare quegli occhi ma Jungkook mi riportò in me posando la mano tatuata sulla mia vita e facendola lentamente scorrere verso il basso lasciando dietro di sé una scia di puro piacere.

Si accostò al mio orecchio sussurrando «Noona se faccio qualcosa che non ti piace o che non vuoi fare fermarmi per favore.» ed infilò la mano sotto la mia gonna facendomi sussultare.

«Si Jungkook, non ti preoccupare per questo.» dissi tra i suoi capelli mentre si spostava posizionandosi con tutto il suo corpo tra le mie gambe.

«Brava piccola Noona.» lo sentii dire sulle mie labbra prima di baciarmi. Ricambiai il suo bacio questa volta usando la lingua per prima. Chiesi il permesso di entrare leccando l'interno del suo labbro inferiore e dischiuse subito la bocca per me. Trovai la sua lingua pronta ad accogliere la mia e tornammo ad attorcigliarle in una danza infinita.

Aveva allargato la mano destra in modo da poter toccare più pelle possibile della mia gamba e stringeva la coscia con possesso mentre con il bacino si strusciava su di me con un movimento sinuoso. Sentirlo duro e pronto tra le mie gambe mi faceva impazzire di piacere.

Mi accorsi in quel momento di avere le mani finalmente libere e decisi di infilarle sotto la camicia leggera per poter toccare per la prima volta il suo corpo così invitante.

Posai le mie dita sulla sua schiena e a quel tocco Jungkook ansimò nella mia bocca. Cominciai a muovermi verso l'alto accarezzando i suoi muscoli fino alle spalle. Sebbene non li potessi vedere erano così ben definiti che le mie mani non ebbero difficoltà a riconoscerli. Lombari, grande dorsale, trapezio, deltoide erano tutti perfettamente scolpiti e delineati. La pelle liscia e morbida che li ricopriva era in totale contrasto con la loro tonicità e durezza.
Lo attirai a me facendo forza con le braccia finché non fu completamente adeso al mio corpo e cominciai a muovermi sotto di lui strusciandomi il più possibile. Avevo fatto aderire il mio ventre al suo bacino ed ora ero io che mi muovevo ritmicamente avanti ed indietro sul suo membro eretto.

«Noona se continui così mi fai venire nei pantaloni.» disse mentre con un movimento aggraziato si staccò da me mettendosi a sedere sulle ginocchia.

I capelli neri scompigliati cadevano sul suo viso oscurando parte dei suoi occhi, la pelle bianca risplendeva nella notte, le labbra erano gonfie e rosse a causa dei baci. Le spalle larghe si alzavano ritmicamente seguendo il suo respiro a tratti irregolare e la camicia ondeggiava scossa dalla lieve brezza notturna. Il rigonfiamento nei suoi pantaloni ora era fin troppo visibile in quel tessuto divenuto ormai troppo stretto. Stavo effettivamente osservando la reincarnazione di un dio greco sceso sulla terra "probabilmente un dio della lussuria" pensai.

Lo guardai piena di stupore e desiderio. Non mento se dico che in quel momento lo volevo dentro di me con ogni fibra del mio corpo.

Mi guardò attraverso i capelli e il suo sguardo non prometteva nulla di buono.
Si portò una mano alla camicia e cominciò lentamente a sbottonare il primo bottone fissandomi intensamente.
Spalancai gli occhi e deglutii a fatica.
"Oh Signore non può farlo veramente, non può" pensai.

Tenendo sempre i suoi occhi puntati nei miei sbottonò anche il secondo e il mio cuore mancò un battito. Ora cominciavo ad intravedere gran parte del suo petto candido e liscio come la seta emergere dalla camicia mezza aperta.

Si stava chiaramente divertendo a notare come lo osservavo in ogni minimo movimento. Il mio respiro quasi assente a causa di quello spogliarello improvvisato. Arrivato agli ultimi bottoni rallentò visibilmente solamente per gustarsi la mia espressione bramosa.

«Noona vuoi che continui?» chiese in un tono che mi ricordò molto le fusa del mio gatto.

Annui con la testa perché non mi fidavo della mia voce in quel momento. Sapevo esattamente cosa stava per scoprire.

«Allora lo vuoi Noona?» voleva sentire a tutti i costi la mia risposta.

«Si» sussurrai con una voce flebile.

«Sei sicura?» chiese divertito.

«Si Jungkook» dissi un po' più forte.

Sorrise maliziosamente e con un movimento al rallentatore tolse anche gli ultimi punti che tenevano ancora la camicia adesa al suo corpo. Scoprii così i suoi addominali perfettamente scolpiti e quella visione diede il colpo di grazia ai pochi neuroni ancora rimasti funzionanti. Restai completamente immobile ad osservare quel corpo perfetto davanti a me momentaneamente in estasi.

Con un movimento fluido fece cadere la camicia sull'erba rimanendo a petto nudo nella lieve brezza notturna. Nonostante la luce fioca riuscivo a distinguere benissimo tutta la sua figura che si stagliava nella notte.

Guardai il suo tatuaggio estendersi su ogni parte del suo braccio fino a terminare a livello della spalla, il petto ampio liscio e perfetto, la vita stretta e gli addominali che potevo contare alla perfezione anche ad occhi chiusi.

Non riuscii più a resistere e facendo perno sui miei gomiti cercai di alzarmi per poter toccare quei muscoli scolpiti. Avevo appena sfiorato gli addominali quando con la mano sinistra mi bloccò entrambi i polsi in un movimento fulmineo.

Mi alzò entrambe le braccia sopra la testa estendendole al massimo e poi si avvicinò.
«Noona devi fare la brava.» disse con la sua voce profonda ancora carica di desiderio. Riusciva a farmi fremere solamente modulando la sua voce.

Con le mani ancora sopra la mia testa mi distese nuovamente sulla schiena tenendomi i polsi ancorati al terreno. Si posizionò ancora una volta sopra di me mettendosi a cavalcioni della mia gamba destra e bloccandomi il busto con il suo petto nudo. Averlo a pochi centimetri dalle mie mani e non poterlo toccare mi faceva impazzire. Cercai di divincolarmi ma la sua forza e il suo peso non me lo permettevano.

«Jungkook ti prego.» implorai nel suo orecchio.

«Se mi implori abbastanza forse potrei liberarti.» fece una pausa di qualche secondo per poi finire con «O forse no.»

Mentre diceva queste ultime parole con la mano ancora libera mi divaricò la gamba sinistra e cominciò a salire nella parte interna della coscia creando dei piccoli cerchi sulla mia pelle. Quando arrivò a livello dei miei slip esitò un attimo in attesa di un mio possibile rifiuto.

Nonostante non fossi il tipo di ragazza che andava a letto con il primo bel ragazzo che trovava Jungkook mi aveva completamente rapita e in quel momento gli avrei lasciato fare tutto quello che voleva.
«Sono tua.» dissi con un filo di voce.

Mi sorrise dolcemente ma poi uno sguardo famelico comparve sul suo viso mentre con la mano spostava i miei slip di lato. Il mio gemito si bloccò a metà strada quando senza il minimo preavviso infilò un dito totalmente dentro di me.

Quando arrivò nel fondo alla mia intimità e cominciò a muoversi sulle mie pareti con un gesto delicato inarcai la schiena completamente pervasa da una scarica di piacere.

«Oh Noona sei così bagnata» disse con la voce roca «Già pronta per me.»

Arrossì a quelle parole «Si Jungkook, è tutta colpa tuaaah» sfilò il dito lentamente ed un'altra scarica partì tra le mie gambe bloccandomi ancora le parole in gola.
Mi dimenai sotto di lui dal piacere, le braccia strette dalla sua mano.

Stavo ancora tremando quando si infilò nuovamente dentro di me e questa volta urlai il mio piacere nella notte. Jungkook aveva appena infilato due lunghe dita tra le mie gambe.

Cominciò a muoverle avanti ed indietro e nonostante il ritmo inizialmente lento sentivo già addensarsi un calore crescente.

«Ti sta piacendo?» sussurrò sulle mie labbra.

«Oh si!» ansimai quando fece muovere una volta le sue dita in me « Si Jungkook, si!»

Ad ogni suo affondo il mio corpo si contraeva dal piacere. Stavo cercando in tutti i modi di liberarmi dalla sua presa ma più mi dimenavo e più lui aumentava il ritmo. Era una lotta che non avrei potuto vincere ma mi eccitava un sacco provarci.

Ad un certo punto Jungkook cominciò a muovere le dita in senso antiorario ogni volta che entrava dentro di me ed arrivò a toccare un punto ben preciso tra le mie gambe. Lo sentii. Sentii l'orgasmo crescere tra le mie cosce come un fuoco che divampa. Ancora qualche affondo e mi avrebbe portata all'estremo piacere.

«Jungkook, ti prego.» ripetei più volte tra i gemiti poco prima di essere colta in pieno da un potente orgasmo. Urlai il suo nome nella notte mente il mio corpo si scioglieva in un mare di piacere mai provato prima.

Sfilò le sue dita lentamente e dopo un'ultima scossa rimasi ferma ed ansimante sotto di lui.
«Oh Noona, sei stupenda.» mi disse poco prima di baciarmi il collo facendomi contrarre ancora sotto il suo tocco dolce. Liberò la presa sulle mie mani e si scostò dal mio corpo per lasciarmi un po' di spazio.

«Tu lo sei di più.» dissi con gli occhi ancora appannati dal piacere che mi aveva appena fatto provare.

Mossi le braccia intorpidite e respirai a pieni polmoni per poter tornare padrona del mio corpo.
Misi a fuoco l'immagine stupenda del ragazzo accanto a me che mi stava guardando con un sorriso sornione.

Jungkook mi aveva appena fatto provare l'orgasmo migliore della mia vita e ora volevo dimostrargli tutta la mia gratitudine.
Respirai ancora una volta e mi misi seduta fissandolo intensamente.

«Noona il tuo sguardo non promette nulla di buono.» disse facendo finta di essere spaventato ma riuscivo a notare il sorriso compiaciuto che stava cercando di nascondere mentre era disteso come un imperatore romano sull'erba fresca.

Feci forza sulle mie gambe e mi lanciai sopra di lui riuscendo a metterlo supino. Per fortuna si stava reggendo su un solo braccio altrimenti non ci sarei mai riuscita.

«Hey piccola Noona, cosa credi di fare?» mi chiese mentre mi stavo mettendo a cavalcioni sopra di lui.

«Oh Jungkook tu non hai la minima idea di cosa la tua piccola Noona possa farti.» detto questo mi avvicinai alla sua bocca e lo baciai con passione mentre con il bacino iniziai a strusciarmi sulla sua erezione ancora ben presente.

Posai le mani sul suo ampio petto e cominciai ad accarezzarlo gentilmente spostandomi sempre più giù mentre lui mi afferrava la vita accompagnando i miei movimenti.

Mi staccai da quelle labbra morbide solamente per portare la mia attenzione sul suo collo muscoloso. Feci un percorso di piccoli baci bagnati fino alla base dove morsi dolcemente. Lo sentii ansimare intensamente e la sua erezione premette con forza tra le mie gambe nuovamente bagnate.

Con la bocca mi portai sul suo petto perfettamente liscio e cominciai a baciare ogni centimetro dei suoi muscoli glabri. Non resistetti a lungo prima di cominciare a leccare i suoi pettorali. La sensazione della sua pelle liscia sulla mia lingua era euforica ed eccitante.

Cominciai ad abbassarmi seguendo il contorno dei suoi muscoli finché non dovetti spostarmi con tutto il corpo tra le sue gambe per poter continuare. Mentre mi spostavo in basso mi strusciavo come una gatta sul suo ventre cercando di non staccare mai il mio corpo dal suo. Dalle sue labbra uscì un mugolio di eccitazione quando sfiorai l'orlo dei suoi pantaloni stretti.

Mi posizionai tra le sue gambe muscolose e con dei movimenti lenti passai la mia guancia sul suo intento coscia avvicinandomi pericolosamente al rigonfiamento dei pantaloni. Jungkook si stava tenendo in equilibrio sugli avambracci e, i suoi profondi occhi neri, erano fissi nei miei.

«Ti prego non guardarmi in quel modo.» chiese con voce implorante e roca «Non riesco a resistere ancora molto se continui così.»

Questa volta toccò a me guardarlo con uno sguardo lascivo mentre con le mani cercavo di aprire la cerniera dei suoi pantaloni. Quando riuscii nel mio intento guardai la sua erezione per la prima volta e rimasi piacevolmente colpita. Sebbene fosse ancora confinato dentro i boxer neri di Luise Vuitton quello che vedevo tramite il tessuto era chiaramente grosso e lungo, molto più di quanto avessi immaginato qualche minuto prima tramite il tatto.

Lo guardai come se fosse un buon dolce da mangiare e avvicinai il mio viso leccandomi le labbra.

Quando strusciai la mia guancia su tutta la sua lunghezza Jungkook smise di respirare e sentii un fremito sotto il mio viso provenire da quella zona preziosa. Lo guardai di sfuggita. Aveva la testa rivolta indietro, i capelli leggermente bagnati dal sudore, gli occhi chiusi e il respiro accelerato. Si stava mordendo il labbro inferiore tra i denti chiaramente in estasi. Pensare che ero io a provocargli quella sensazione mi fece salire una scarica di piacere che sentii come un fuoco nel mio ventre.

Con ancora quella immagine stupenda incisa nella mia mente tornai a porre la mia attenzione sul suo membro ancora confinato nel tessuto. Tornai a strusciarmi con il viso sulla sua erezione mentre con una mano iniziai ad abbassare l'elastico delle sue mutande.

Sentii Jungkook chiamare il mio nome tra un gemito di piacere e l'altro. Stava chiaramente perdendo ogni inibizione e questo mi eccitava da morire.

Dai boxer ora compariva una parte del suo membro turgido e liscio. Avvicinai la mia lingua alla sua punta e lo toccai di striscio. Sentii Jungkook conficcare le mani nell'erba umida facendo un profondo gemito di piacere. Quel tono basso fece vibrare tutto il mio corpo e mi ritrovai a contrarre involontariamente le cosce.

Con un unico movimento della lingua leccai il suo membro partendo dalla linea dei boxer e arrivando fino all'estremità per poi cominciare con dei movimenti circolari una volta arrivata alla punta. Questo lo fece impazzire di piacere. Sentii i suoi mugugni far tremare tutta la sua cassa toracica mentre mi divertivo a leccarlo scrupolosamente.
Con la mano abbassai i suoi boxer e strinsi la base del suo membro per aiutarmi a prenderlo finalmente in bocca ma, quando mi avvicinai alla sua punta, sentii le sue dita tra i capelli tirare dolcemente per alzare il mio viso da quel delizioso boccone.

Mi guardò da qualche centimetro di distanza e la mia attenzione cadde su delle piccole goccioline di sudore che scendevano lentamente dalla sua tempia fino ad arrivare alla mascella completamente serrata. Dietro di loro si formavano delle piccole linee bagnate molto invitanti.

Mi avvicinai per leccarle ma il ragazzo mi bloccò con una presa ancora più salda alla testa.

«Noona io...» si interrompe quasi in imbarazzato mentre nei suoi occhi colmi di passione intravidi un barlume di incertezza.
Poi tutto d'un fiato e con la voce roca continuò la frase «Noona ti voglio scopare!»

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top