CAPITOLO 35
Mi svegliai sentendo il suono dei gabbiani che litigavano fuori dalla finestra.
"Stupidi ratti del mare" pensai mentre mi rannicchiavo contro il corpo caldo di Jungkook.
Il respiro regolare del ragazzo mi solleticò il collo e il suo braccio tatuato mi strinse la vita. Sorrisi nel pensare a come, sebbene stesse ancora dormendo, Jungkook non volesse in alcun modo farmi allontanare da lui. Richiusi gli occhi e mi feci cullare dal tepore dei nostri corpi. Ero sul punto di riaddormentarmi quando i gabbiani urlarono di nuovo.
Questa volta il loro verso fu talmente forte che Jungkook si svegliò di soprassalto accanto a me e schizzò a sedere come una molla.
«Cosa succede?!» biascicò guardandosi attorno preoccupato.
«Sono quegli stupidi gabbiani» mormorai tirando una occhiataccia alla finestra e rannicchiandomi tra le coperte.
Il ragazzo si passò una mano tra i capelli e poi ricadde a peso morto sul letto.
«Jjajeungna» mormorò mentre tornava ad abbracciarmi.
«Non so cosa significhi ma nel caso sì...odio anche io gli stupidi ratti del mare »
Lo sentii ridacchiare mentre con la mano mi accarezzava il ventre dove, solo poche ore prima, aveva lasciato diversi morsi e succhiotti. Perché sì, non eravamo riusciti a finire tutti i preservativi, ma Jungkook ci aveva provato. Eccome se ci aveva provato.
Chiusi gli occhi per l'ennesima volta, sperando finalmente di riaddormentarmi, ma dopo pochi minuti gli uccelli ripresero a litigare.
«E che cazzo!» sbraitai in italiano mentre con un movimento veloce scostai il lenzuolo che mi copriva.
Scesi dal letto e mi avvicinai con passo furioso alla finestra. Aprii la balconata e un raggio di sole mi colpì il viso. Strizzai gli occhi e sentii la rabbia aumentare.
«Allora la vogliamo finire?!» urlai contro i gabbiani che avevano preso il volo nell'esatto momento in cui avevo aperto la finestra. Li osservai furente mentre si inseguivano, fino a scomparire alla mia vista. Sbuffai.
"Dii pure addio al sonno" pensai mentre osservavo il paesaggio fuori dalla finestra. A giudicare dal sole alto in cielo e dalla quantità di persone che camminavano lungo la strada davanti all'hotel non mi sarei stupita se,di lì a poco, avessi sentito le campane scoccare il mezzogiorno. Cosa tra l'altro molto probabile visto l'orario in cui eravamo andati a dormire.
Mi girai di scatto, con l'intento di tornare comunque sotto le coperte accanto a Jungkook, ma nell'esatto momento in cui osservai il letto, la testa iniziò a pulsare lievemente.
"Così impari ad ubriacarti. Non hai più vent'anni come lui" pensai mentre osservavo Jungkook guardarmi con un occhio mezzo aperto.
Mi avvicinai al letto e strisciai sul materasso ritornando tra le braccia forti ma accoglienti del ragazzo.
«Ricordami di non farti mai arrabbiare...La mia piccola tigre sa essere davvero feroce quando vuole» mormorò ridacchiando mentre mi stringeva contro il suo petto.
«Se continui a fare il Coniglietto ubbidiente e non mi svegli urlando ti giuro che non corri alcun rischio» risposi prima di dargli un leggero bacio sulle labbra. Poi allungai la mano verso l'alto e iniziai a giocherellare con i suoi capelli. Arricciai qualche ciocca sulle dita facendogli contemporaneamente dei dolci grattini sulla nuca. Sentii le braccia del ragazzo rilassarsi e lo vidi chiudere gli occhi gustandosi quelle dolci coccole mattutine.
«Noona, stasera ti posso nascondere nella valigia e portarti via con me? Voglio svegliarmi con te anche domani...e dopodomani...e quello dopo ancora...» mormorò mentre si abbassava e nascondeva il volto nell'incavo del mio collo.
«Sicuro che vuoi svegliarti con me che urlo contro i gabbiani anche domani? Che poi...a Seoul, avete i gabbiani?» chiesi divertita cercando di non pensare al fatto che ormai gli inviti di Jungkook iniziavano ad essere sempre più frequenti.
«Se venissi via con me potrei anche accettare di farmi svegliare tutte le mattine dai tuoi urli » mormorò e a quelle parole la morsa nel mio stomaco si fece risentire. Dovevo fargli capire che quella sua fantasia non poteva diventare realtà. Dovevo riportarlo con i piedi a terra.
«Jungkook...» dissi iniziando ad accarezzargli i capelli «Lo sai che mi piacerebbe tantissimo venire via con te, ma non posso...»
«Come mai?» sussurrò quasi impercettibilmente mentre stringeva la presa sul mio corpo.
"Perchè ho promesso che non avrei mai più seguito nessuno per amore. L'amore ad un certo punto finisce...e non voglio dovermi ritrovarmi ancora una volta lontana da casa, distrutta, senza nessuno attorno, a piangere in un letto di un bed and breakfast e a chiedermi dove ho sbagliato." pensai.
«Non ti piacerebbe svegliarti con me anche nei prossimi giorni?» domandò teneramente.
« -Kook...non...» mi fermai mordendomi la guancia mentre mi fissava con i suoi occhioni da cerbiatto. Dovevo trovare un motivo valido e razionale per farlo desistere da quell'idea. Dovevo farlo, per il suo bene e per il mio.
«Non ho la possibilità di seguirti. Lo sai che adesso si può entrare in Corea solamente se si possiede nazionalità coreana o se si ha un lavoro all'interno del paese, e io non ho né una né l'altro. Inoltre non ho molti soldi da parte. Un biglietto aereo costa quanto un rene e non parliamo nemmeno dell'affitto di un appartamento. Quindi cosa faccio? Arrivo in Corea con te e poi vado a dormire sotto un ponte finché non mi arrestano per essere entrata illegalmente?» gli chiesi cercando di mantenere un tono tranquillo della voce e sperando che seguisse il mio ragionamento.
«Non ti farei dormire sotto un ponte...» mormorò.
«Ma vorresti far arrestare la tua Noona come immigrata clandestina?» continuai con un tono più divertito possibile, sperando di concludere una volta per tutte quell'argomento.
«No...no che non voglio farla arrestare...» mormorò con tono sommesso.
«Bravo...niente manette» dissi mentre gli accarezzavo la testa.
«Niente manette.» ripeté lui e poi rimase in silenzio per dei lunghissimi secondi, nascondendosi contro il mio corpo.
«Niente manette a meno che non te le metta io.» aggiunse tutto ad un tratto e, afferrandomi la vita, mi trascinò verso il basso. Mi portò a livello del suo volto e mi guardò con un sorriso.
Come mai stava sorridendo? E come mai i suoi occhi erano così luminosi? Mi aspettavo di vederlo con gli occhi lucidi a causa di quello che gli avevo appena detto, invece mi stava fissando con uno sguardo determinato. Qualcosa non tornava.
«A cosa stai pensando Coniglietto?» gli domandai sospettosa.
«Lo scoprirai Noona» rispose.
«Cosa sta macchinando la tua piccola mente da lagomorfo?»
«Lago-che? »
«Lagomorfo...è l'ordine a cui appartengono i conigli come te! Ma non sviare! A cosa stai pensando?»
«Ma tu non hai fame? Io sto svenendo dalla fame Noona, e ho anche la gola secca. È meglio se vado a bere un po' d'acqua fresca» disse tutto d'un fiato liberandosi dal nostro abbraccio e scendendo come un fulmine dal letto.
«Jungkook! Cosa stai tramando?!» gli urlai contro, ma il ragazzo sparì oltre la porta della camera.
«Certo che quando vuole sa svegliarsi velocemente» mormorai mentre mi raggomitolavo nel suo posto e annusavo il suo odore rimasto sui cuscini.
Non so come facesse, ma quel ragazzo profumava sempre. Anche dopo aver dormito.
"Mi mancherà...mi mancherà davvero..." pensai annusando a pieni polmoni le federe e cercando di imprimere nella mia mente quel dolce profumo di primavera.
«Noona? Cosa stai facendo?» lo sentii chiedere dal fondo della stanza.
Come se fossi stata colpita in pieno petto da un potente pugno mollai il suo cuscino e sobbalzai.
«Niente» risposi frettolosamente.
«Stai sniffando il mio cuscino?» continuò divertito prima di fare un enorme sbadiglio e avvicinarsi al letto con due bicchieri d'acqua in mano.
«N-no...non stavo facendo niente» risposi, sentendo però le mie guance iniziare ad andare a fuoco.
«Io invece dico di sì» affermò con un ghigno «Guarda Noona che se vuoi avere il mio profumo sempre con te potrei accontentarti.» aggiunse con uno strano luccichio negli occhi.
Lo guardai corrugando la fronte.
«Potrei imbottigliare il mio profumo in stupende boccette viola e vendertele alla modica cifra di 300.000 won!»
Feci un veloce conto a mente.
"Se un euro sono circa mille e qualcosa won allora trecentomila won sono..."
«Mi venderesti il tuo profumo a duecentocinquanta euro a boccetta?! » esclami offesa mettendomi in ginocchio.
«Non so quanto sono in euro ma trecentomila won sono un buon prezzo...cioè pensa, avresti il mio profumo sempre con te.»
«Coniglietto! Trecentomila won sono una follia! Una follia!»
«Beh, l'opzione più economica non la vuoi avere e quindi questa è la mia proposta» rispose con un sorriso beffardo mentre mi porgeva il bicchiere d'acqua.
«L'opzione più...» ripetei intuendo poco dopo quello che intendeva.
«Vai a quel paese Coniglietto» sibilai in italiano prendendo imbronciata l'acqua e bevendola tutto d'un fiato.
Lo sentii ridere di gusto.
«Ti lascio pensare ancora un attimo alla mia stupenda offerta Noona..."Profumo di JK" solamente per te... Nel frattempo vado a prendere ancora un po' d'acqua fresca. A giudicare da tutto quello che hai bevuto ieri ne avrai sicuramente bisogno anche perché diciamolo...cominci ad avere una certa età e lo so quanto sia difficile per voi anziani riprendervi dopo una serata di quel tipo.»
A quelle parole mollai il bicchiere vuoto tra le mie gambe, presi il suo cuscino a due mani e lo lancia con rabbia contro di lui. Il ragazzo, ancora sghignazzante, lo prese al volo e poi mi fissò raggiante.
«Noona, dovevi avere più cura del mio cuscino. Adesso se lo vuoi indietro per sentire ancora il mio profumo dovrai pagare» mi disse gongolante.
«Non ci credo...sei terribile!» protestai.
Il giovane idol sorrise mostrandomi i grandi incisivi bianchi.
"Maledetto Coniglietto"
«E sentiamo quanti soldi mi chiedi per poter riavere il tuo cuscino?» domandai arricciando le labbra e mostrando tutto il mio disappunto.
«Non voglio soldi questa volta» disse con uno sguardo furbo.
«Oh Coniglietto, ho capito che ci rimangono ancora dei preservativi da usare, ma non ti sembra di avere una certa dipendenza dal sesso?» gli dissi gattonando fino al bordo del letto.
«Non ho una dipendenza da sesso...ho una dipendenza da te, Noona. E comunque non stavo pensando a quello, a differenza tua, ma se fare ancora l'amore è la tua proposta per riavere questo cuscino posso prenderla in considerazione molto volentieri.» disse ghignando soddisfatto.
«Non hai bisogno di un po' di riposo dopo stanotte?»
«Per te sono sempre pronto!» rispose fissandomi con uno sguardo da playboy.
«Peccato che hai appena definito la tua Noona come una anziana, e lo sai, noi vecchietti non abbiamo tutta la prestanza fisica di voi giovani.» dissi canzonante. Lo vidi arricciare il naso e contemporaneamente mi alzai sulle ginocchia.
«E poi ho bisogno di farmi una bella doccia prima di fare qualsiasi cosa per cui ora dimmi: cosa vuoi in cambio del tuo cuscino?»
«Un bacio, un dolce bacio del buongiorno, visto che non ne ho ancora ricevuto uno questa mattina.» rispose con tono offeso.
«Un bacio» feci finta di pensarci per qualche secondo e vidi la fronte del ragazzo corrugarsi mentre mi guardava dall'alto «Un mio bacio però è molto costoso...secondo me vale molto più del tuo cuscino. Per essere pari dovresti aggiungere almeno qualcos'altro.»
«Dovrei aggiungere dell'altro?» domandò il ragazzo alzando il sopracciglio verso l'alto.
«Sì » gli risposi sorridendo.
«E sentiamo cosa vuoi che aggiunga?» chiese poi divertito.
«Stupiscimi!» risposi «Ma nel frattempo voglio il tuo cuscino quindi...» mi allungai verso di lui «Sono disposta a darti un mio bacio, ma ricordati che sei in debito.» scherzai prima di allungare le braccia verso l'alto e farlo curvare verso di me.
Quando le mie labbra toccarono le sue socchiusi leggermente la bocca e iniziai ad assaporarlo con passione. In fondo era l'ultimo bacio del buongiorno che gli avrei dato e volevo che rimanesse impresso nella sua mente per molto tempo. Per cui con le dita iniziai a giocare con i suoi capelli, in quel modo che ormai avevo capito piacergli molto, e dopo alcuni secondi Jungkook appoggiò il cuscino accanto a me. Con la punta della lingua chiesi il permesso di entrare nella sua bocca e ovviamente il ragazzo me la concesse.
Lo baciai, trovando la sua lingua e facendola danzare assieme alla mia, finché i nostri respiri non divennero accelerati e i nostri corpi non iniziarono a fremere.
«Questo è abbastanza come bacio del buongiorno?» sussurrai con la voce lievemente tremante quando mi scostai.
«Sì, Noona. Direi di sì. Con un bacio così questo giorno non può che essere bellissimo.» mormorò lui con gli occhi luminosi.
Gli sorrisi.
"Se mi svegliassi con te tutte le mattine, ogni giorno sarebbe sempre meraviglioso" e ripensando a quello che gli avevo confessato la notte precedente sotto l'influenza dell'alcool, le mie gote divennero bollenti.
«Mi piace» disse teneramente.
«Che cosa?» gli chiesi cercando di capire a cosa si stesse riferendo.
«Come diventi rossa ogni volta che faccio il romantico» rispose lui prima di darmi un tenero bacio sulla fronte che mi fece andare a fuoco «Comunque direi che il mio cuscino può tornare tra le tue braccia. Usalo come mio sostituto finché prendo altri due bicchieri d'acqua e poi ordino la colazione.»
«Non ci credo hai ancora fame dopo tutto quello che abbiamo mangiato e bevuto ieri sera?»
«Noona, ti devo svelare un segreto... » disse con sguardo serio e io lo ascoltai attentamente «Io sono sempre affamato!» e così dicendo mi mordicchiò teneramente i il collo.
«No, un Coniglietto che si trasforma in Hulk quando è affamato! Come farò? Ti prego non mangiarmi! La tua Noona ha la carne dura e filacciosa!» esclamai ridendo.
«Non è vero! La mia Noona è buonissima da mangiare...soprattutto con il vino» rispose lui ridacchiando.
A quelle parole il mio cuore accelerò come impazzito mentre ripensavo a tutto quello che avevamo combinato solamente poche ore prima all'ultimo piano dell'hotel.
Lui rise ancora più forte.
«Io...non...ero ubriaca e mi sono lasciata andare...»
«Dovresti lasciarti andare più spesso...mi hai fatto cose in quella piscina che non scorderò mai più.» e così dicendo il ragazzo mi baciò un'altra volta facendomi sciogliere tra le sue braccia.
«Torno subito...promesso » mormorò poi scostandomi un ciuffo dal viso.
«Non vado da nessuna parte. Rimango qui ad abbracciare il tuo sostituto nel frattempo.» dissi prendendo il cuscino e ricadendo sul materasso.
Jungkook mi guardò teneramente, prese il bicchiere che avevo abbandonato vicino ai miei piedi e poi tornò nell'altra stanza. Lo sentii armeggiare con il frigobar.
"Stupido Coniglietto" pensai stringendo il cuscino e aspirando a pieni polmoni il suo profumo "Penso di star sviluppando una vera e propria dipendenza. Dal suo odore e da lui." constatai mentre mi rotolavo sul letto felice.
«Noona, devo cominciare ad essere geloso anche del cuscino?» domandò facendo finta di essere arrabbiato.
«Oh cuscino...sei così sexy e morbido» iniziai a dire mentre accarezzavo sensualmente la federa chiara baciandola con trasporto.
Jungkook mi chiamò per nome.
«Sto pensando di lanciarti il bicchiere d'acqua fredda addosso» disse il ragazzo arricciando il naso.
Mi misi a ridere e con un movimento goffo rotolai sopra il cuscino arrivando accanto a lui. Lo guardai sbattendo le ciglia e il ragazzo mi diede il mio bicchiere.
«Grazie Coniglietto»
«Sono troppo buono»
«No, sei troppo geloso» scherzai «Il mio Coniglietto muscolo e geloso»
«E decisamente affamato! Quindi, visto che la mia Noona non vuole farsi mangiare, mi vedo costretto a chiamare il servizio in camera.» disse ridendo «Sicura che non vuoi nulla?»
«No grazie...» risposi sorseggiando la mia acqua.
«Nemmeno una tazza di latte freddo?»
«Così mi tenti Coniglietto...ma no, ho ancora lo stomaco sottosopra. Adesso conto di rimanere sdraiata qualche altro minuto e poi corro in bagno a farmi una bella doccia, prima di uscire. A proposito, devo controllare che la signora del negozio non abbia chiamato mentre stavamo dormendo.».
Finii anche il mio secondo bicchiere d'acqua riconsegnandolo a Jungkook, che lo fissò per alcuni secondi interdetto, e nello stesso istante sentii il mio telefono squillare. Mi lanciai dall'altra parte del letto e afferrai il cavo dell'alimentatore.
«Penso che alla signora siano fischiate le orecchie» dissi osservando il numero sconosciuto che lampeggiava sul display.
«Intendi dire che ti sta chiamando?»
«Sì esatto. Scusa a volte mi dimentico che certi proverbi non ci sono in Corea.»
«Ma ne abbiamo di simili. Potrei farti da insegnante privato, se vuoi imparare velocemente il coreano.» propose lui sorridendo.
«Oh no, non se ne parla. Dovrei vendere un rene per pagare le tue lezioni ne sono sicura! E ora rispondo, o la povera vecchietta a breve riattacca.»
«Va bene allora io intanto ordino da mangiare».
Gli feci un segno affermativo con la mano e risposi.
Come avevo immaginato la voce della vecchia signora uscì gracchiante attraverso l'altoparlante del mio telefono e, dopo alcuni secondi di convenevoli, mi disse che la maschera di Jungkook era pronta.
«Il ragazzo sarà sicuramente felice di sapere che è riuscita a sistemarla» le dissi al telefono non riuscendo a trattenere la mia gioia a quella notizia.
«Ho aggiunto anche qualche altra piuma e adesso è persino più bella di prima. Venite pure a prenderla quando volete»
«Perfetto, allora mangiamo qualcosina, ci sistemiamo e poi arriviamo da lei.»
«Fate pure con calma ragazzi, tanto io sono qui» rispose e dopo avermi salutata riattaccò.
«Jungkook, la tua maschera è pronta! Possiamo andarla a prendere quando vuoi!» urlai.
Il ragazzo comparve alla porta e mi guardò con un enorme sorriso.
«Perfetto! Io ho ordinato da mangiare. Mi hanno detto che fra dieci minuti è pronto e ci portano tutto in camera. Nel frattempo...» il suo sguardo divenne serio e io mi immobilizzai al centro del letto «Molla quel cuscino e coccola me!»
Dopo quelle parole Jungkook si lanciò nella mia direzione e atterrò direttamente sulla mia pancia.
«Prima o poi mi schiaccerai. Ne sono sicura!» dissi ridendo mentre il ragazzo si accoccolava contro il mio corpo. Posai entrambe le mani sulla sua nuca e poi con la destra iniziai a giocherellare con i suoi capelli morbidi facendoli passare lentamente tra le mie dita. Jungkook invece affondò il suo viso tra i miei seni e mi strinse a sé, iniziando a sfiorarmi la pelle nuda della schiena.
Rimanemmo in silenzio, beandoci delle dolci carezze che ci stavamo scambiando finché non mi curvai verso il basso e ispirai il suo dolce profumo.
«Noona, questa sniffatina è gratuita visto che sono in debito, ma la prossima te la farò pagare. Un bacio per ogni annusata.» mi disse sorridendo felice e fissandomi con i suoi grandi occhi da cerbiatto.
«Se stai solo cercando un modo per avere i miei baci basta dirlo signor Jeon»
«Aish. Sono stato beccato» confessò lui ridendo.
Mi misi a ridere anche io e un istante più tardi gli scoccai un dolce bacio sulle labbra e continuai a baciarlo finché il servizio in camera non bussò alla porta.
«Mi sa che dobbiamo andare ad aprire» gli dissi sciogliendo il mio abbraccio.
«Peccato, sarei rimasto qui ancora un po'...ma il cibo chiama» mormorò sulle mie labbra e, dopo avermi dato un altro dolce bacio, scese dal letto.
Alcuni secondi più tardi un dolce profumo iniziò ad invadere la suite e mi ritrovai ad avere l'acquolina in bocca. Sentii il cameriere posare diversi piatti sul tavolo del piccolo soggiorno e salutare il giovane idol prima di tornare all'ingresso e chiudersi la porta alle spalle.
Scesi dal letto seguendo il profumo invitante della colazione, o meglio del brunch, che aveva ordinato Jungkook e quando vidi la tavola apparecchiata sentii il mio stomaco lamentarsi.
"Forse potrei rubare qualcosa...come sempre ha ordinato da mangiare per quattro persone...non se ne accorgerà nemmeno se faccio veloce." pensai avvicinandomi a lui canticchiando.
Jungkook nel frattempo non aveva perso nemmeno un momento e, con un solo boccone, fece scomparire quasi mezzo toast nella sua bocca. Quando percepii la mia presenza accanto a lui si girò e non potei che ridere nel vederlo con le guance ancora gonfie di cibo.
«Coniglietto» miagolai abbracciandolo per la vita e cercando di fare la carina «Non è che per caso la tua piccola Noona può rubarti un pezzetto di toast piccolo piccolo? » gli chiesi iniziando a strusciare la mia guancia sul suo braccio.
Lo vidi sorridere.
«Non avevi detto che eri sazia?» chiese lui masticando.
«Sì....è vero, ma sai...il profumino è davvero invitante e...forse ho giusto lo spazio per un -»
«Ti ho ordinato del latte tiepido con la cioccolata e una brioches all'albicocca. Proprio come piace a te» disse il ragazzo indicando un piccolo contenitore di metallo e un piattino su cui era posato un croissant invitante.
I miei occhi si illuminarono e feci un piccolo urletto di gioia. Poi, alzandomi in punta di piedi, gli scoccai un bacio sulla guancia e saltellai felice dall'altro lato del tavolo.
«Siccome ormai ho capito quanto adori il cibo ho immaginato che, appena avessi sentito il profumo della mia colazione, saresti balzata giù dal letto e avresti cercato di rubarmi qualcosa. Così ho agito d'anticipo».
«Coniglietto, ammetti che non volevi che ti rubassi il cibo da sotto il naso e così hai ordinato delle cose in più per me.» dissi prendendo in mano la tazza e versandomi il latte.
«Anche questo è vero, ma soffermati su quanto io sia stato fantastico!» rispose finendo il toast.
Gli lanciai un'occhiataccia, ma lui sorrise sornione finché il suo sguardo non si posò sul mio collo.
«Non ti preoccupare non fanno male.» dissi intuendo che si stesse preoccupando per i vari morsi e succhiotti che aveva lasciato su tutta la mia pelle «Ho solamente i muscoli un po' contratti, ma sono sicura che dopo una buona doccia calda si sistemerà tutto.»
«Noona, hai detto che le maschere sono pronte, giusto?» chiese lui avvicinandosi e sorseggiando dell'aranciata.
«Sì esatto. Se vuoi adesso mangiamo, mi faccio una doccia veloce e poi andiamo a prendere tutto» gli dissi mettendo in bocca un pezzo di brioches.
«Io invece ti propongo di fare una bella doccia calda e rilassante e di aspettarmi qui mentre vado a prendere le nostre cose al negozio. Tanto, nel tempo in cui ti fai la doccia e ti sistemi, io sono già di ritorno.» affermò lasciandomi un tenero bacio sul collo e stringendomi a lui.
«Guarda che tra i due sei tu quello che impiega una vita a farsi la doccia e a vestirsi.» mormorai mentre le sue labbra mi lasciavano una scia di baci sul collo facendomi sciogliere.
«Anche la mia Noona impiega parecchio tempo...» sussurrò lui prima di mordicchiarmi il lobo dell'orecchio.
«Sono comunque più rapida di te»
«Potrei sfidarti Noona...vediamo se finisci prima tu o torno prima io...anche perché se rimango qui un altro po' finisce che ti ritrovi un altro marchio sul corpo.»
«Tre volte in una notte non sono state abbastanza?» risposi sorridendo mentre mi abbandonavo contro di lui.
«No. Di te non sono mai sazio...e lo sai che se non avessimo dovuto lasciare la terrazza ti avrei fatta mia un'altra volta...e poi un'altra ancora.»
«Come siamo confidenti...non ti sembra di sopravvalutare le tue capacità?»
Rise, e quella risata bassa e mascolina mi fece fremere tra le sue braccia.
«Non sai quanto mi debba concentrare per non saltarti addosso ogni volta che ti vedo dormire, o girare mezza nuda accanto a me. Dovresti vestirti di più perché quando cammini come adesso, vestita solo con gli slip e il reggiseno, faccio fatica persino a pensare.»
«Sei un ruffiano Jeon Jungkook. E poi da che pulpito? Tu hai girato quasi sempre in boxer e hai dormito con quel pigiama trasparente che lasciava decisamente poco spazio all'immaginazione.» risposi fingendomi imbronciata.
«Lo facevo per te, Noona» rispose con tono divertito «Di solito a casa dormo nudo» mi confidò con un ghigno.
«Tu dormi...Ok questo non volevo saperlo!» confidai «Non volevo decisamente saperlo! Ora ogni volta che ti immaginerò dormire mi verrà in mente che sei nudo.»
«E questo è un problema?»
«Si!» risposi convinta.
«Allora facciamo così, ogni tanto andrò a letto anche vestito. Poi ti scriverò e tu dovrai indovinare se quella notte indosso o meno qualcosa. Quando sbaglierai lo segnerò sul calendario e aggiungerò un giorno alla tua permanenza in Corea.»
«Intanto ti ho già detto che non so come riuscire a venire in Corea da te, e poi come farò a sapere che non bari?» chiesi fissandolo seria.
«Dopo che avrai risposto ti manderò una mia foto» rispose divertito.
«Una..tua...foto...» rimasi ferma un secondo a fissare il vuoto «Non puoi mandarmi una tua foto nudo! Non puoi!Tu non...» mi girai nel suo abbraccio e alzando il cornetto davanti al suo volto minacciandolo.
«Non osare mandarmi foto in cui sei nudo!» gli dissi guardandolo seria «Soprattutto quando sono al lavoro!».
Lui mi fissò con uno bagliore sinistro negli occhi e poi sorrise.
«Sarà molto divertente» sentenziò prima di aprire la bocca e mangiarmi un pezzo di brioches.
«Jungkook la mia brioches!» urlai, ma il ragazzo si mise a ridere.
«Così impari a minacciarmi con il cibo!» disse lui ridacchiando «E ora finiamo di mangiare che poi ho una sfida da vincere» disse serio prima di darmi un tenero bacio sulla fronte.
«Sei troppo sicuro di te stesso, Coniglietto! Come sempre» dissi sedendomi accanto a lui.
«Lo vedremo Noona, lo vedremo.»
Finimmo di mangiare in tranquillità, programmando quello che avremmo fatto in quella nostra ultima giornata.
Jungkook alla fine sarebbe andato a prendere le maschere e poi, una volta tornato all'hotel, saremmo partiti con l'intento di fare un'ultima passeggiata lungo le calli di Venezia, con tanto di giro in gondola. La serata si sarebbe poi conclusa con una cenetta romantica in riva al mare e con il ritorno in hotel, per preparare le valigie del ragazzo.
«Allora Jungkook, ti ricordi la strada per il negozio? Per sicurezza comunque ti condivido la posizione su KakaoTalk, così finalmente inizio a prendere mano con quell'app infernale che mi hai installato. Ok?» gli chiesi preoccupata.
«Va bene, Noona. E comunque non serve che mi tratti come un bambino...so badare a me stesso.» rispose lui mettendosi le scarpe e lamentandosi perché erano ancora bagnate.
«Sì certo come no. Ne riparliamo quando tornerai sano e salvo in hotel, va bene? La signora ci starà aspettando quindi non preoccuparti, ti riconoscerà. Non farti problemi inutili. Entra, paga e poi torna senza farti riconoscere, va bene?» gli dissi prendendo il suo cappello e posandoglielo in testa.
«Si, mamma» mi rispose mentre premevo la stoffa del cappello verso il basso. Lo guardai torva e lui sghignazzò «Guarda che è un complimento. La mia mamma é fantastica!»
«Allora piccolo Coniglietto con il "Mamy fetish" ora vedi di fare il bravo piccolo coniglio e di non perderti per le calli, va bene? E se hai bisogno di qualcosa chiamami, o scrivimi, o fammi i segnali di fumo.» dissi mentre si avvicinava alla porta.
«Stai tranquilla Noona. Non mi succederà nulla.»
Sospirai.
«Stai attento e non toglierti mai il cappello e la mascherina, ok? E non far vedere i tatuaggi.»
Lui si mise a ridere.
«Sì ok...tu e mia mamma sareste un duo pericoloso assieme. Due leonesse che mi tengono d'occhio non riuscirei a gestirle.» commentò ridendo.
«Lo facciamo perché teniamo a te e ci preoccupiamo di quello che potrebbe succederti. Ieri ho visto diverse ragazze con i pupazzetti dei Bt21 girare per la città e se ti riconoscessero sarebbe un disastro, e io non sarei lí con te per aiutarti e poi...»
Le braccia di Jungkook mi strinsero contro il suo petto e la sua mano iniziò ad accarezzarmi dolcemente la testa.
«Non ti preoccupare. Sarò indietro prima ancora che tu riesca anche solo a vestirti. Promesso.» mormorò tra i miei capelli.
Con le dita gli strinsi il tessuto della felpa nera che ricadeva morbido sulla sua schiena. Se la sola idea di farlo uscire senza di me per mezz'ora mi stava facendo venire tutte quelle paranoie cosa avrei fatto quando sarebbe stato dall'altra parte del mondo?
"Nulla, non farai nulla perché non hai nessun diritto di fare nulla" pensai sospirando contro il suo petto.
«Fatti una bella doccia, rilassati e ricorda...io tornerò sempre da te, quindi non preoccuparti.» disse prima di alzarmi il volto e scoccarmi un tenero bacio sulle labbra.
«Sei sempre troppo romantico» risposi.
«E tu parli sempre troppo» commentò prima di baciarmi di nuovo. Poi sciolse il suo abbraccio e con un ultimo sorriso si mise la mascherina sul volto.
«Noona, la sfida inizia ora!» esclamò e poi uscì.
Osservai la porta chiudersi davanti a me e una strana sensazione si fece strada nel mio corpo. Sarebbe stato maledettamente complicato lasciarlo partire quella notte e tornare alla vita di tutti i giorni, ma non dovevo pensarci. Non in quel momento. Ora avevo una sfida da vincere: dovevo dimostrare a quel piccolo Coniglietto insolente che si sbagliava. E vincere in quel momento era più importante di tutto il resto, o per lo meno, impegnarmi a vincere quella sfida mi aiutava a non vedere la voragine che si stava lentamente aprendo dentro di me. Quindi, con una mezza piroetta, feci dietro front e corsi verso la doccia.
Tuttavia, appena varcata la soglia della camera da letto notai le due bustine di preservativi che Jungkook aveva abbandonato sul tavolino accanto all'entrata. Mi fermai e li raccolsi.
«Come è disordinato» mormorai mentre mi avvicinavo alla valigia in cui avevo sapientemente nascosto tutti i regali di Emily e Lisa e in cui si trovava la scatola dei preservativi.
Nell'esatto momento in cui inserii le bustine colorate nella loro confezione, però, il mio sguardo cadde sulla scatola che conteneva una piccola ball-gag di plastica nera. La presi tra mani e la rigirai diverse volte tra le dita, finché non mi trovai involontariamente a mordermi il labbro. Poi mi misi a ridere.
«Non solo vincerò la sfida, ma quando quel piccolo Coniglietto insolente tornerà, troverà una bella sorpresa ad attenderlo» mormorai tra me e me e così dicendo mi alzai, pregustando già la mia vittoria.
☆Nota dell'autore☆
Eccomi tornata con il nuovo capitolo di Hibiscus.
Jungkook ha timidamente provato a chiedere alla sua Noona di andare con lui in Corea ma evidentemente questo approccio dolce e carino non ha avuto i frutti che sperava.
Noona ha provato ad usare la logica per far capire al suo Coniglietto che la fantasia di portarla con lui in Corea non è realizzabile, ma secondo voi il giovane idol demorderà così facilmente?
O tornerà in hotel più sicuro di prima? E in caso quale piano malvagio avrà architettato per far cadere la sua Noona in trappola?
Lo scoprirete nelle prossime settimane.
Nel frattempo vi auguro una bellissima giornata e ci tengo a precisare che, nel caso in cui io morissi il 1 Settembre, le bozze di tutti i capitoli sono già state scritte e vi assicuro che troverò il modo di farvi avere il finale anche da morta.
Nel frattempo vi lascio un indizio sulla causa della mia morte.
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