CAPITOLO 33

«L'ultimo che arriva finisce in piscina vestito!» urlai salendo i gradini con la bottiglia di vino in mano.

«Noona fermati, se cadi con quella in mano ti farai male!» esclamò Jungkook cercando di afferrarmi, ma io con un balzo felino riuscii a schivarlo, e con un ultimo scatto arrivai vicino al bordo della piscina. Feci un ulteriore passo in avanti cercando di avvicinarmi ai due sdrai bianchi posti alla mia destra, ma inciampai sulla grata di drenaggio dell'acqua e, se non fosse stato per il ragazzo che mi strinse saldamente la vita con il braccio, probabilmente sarei finita in acqua.
«Presa!» esclamò Jungkook attirandomi verso di lui «Ti avevo detto di fermarti».

Mi misi a ridere e mi rigirai nel suo abbraccio, fissandolo allegra.
«Mi avevi anche detto di non bere vino durante la cena, ma ti ho ascoltato?»

«No, non lo hai fatto» rispose arricciando il naso «Mi ascolti mai?» chiese poi con un sorriso.

«Assolutamente no! Non ascolto mai nessuno! Perché io sono uno spirito libero esattamente come i gatti!» esclamai alzando la bottiglia verso l'alto.

Jungkook riuscì a schivare la mia mano con un movimento veloce della testa e poi parlò.
«Spirito libero, ti prego metti giù la bottiglia.»

«Signor Jeon, ha davvero il coraggio di comandarmi? Non ha ancora capito che mi faccio comandare da lei solamente quando siamo nel nostro letto?» gli dissi provocante posando una mano sul suo petto.

«Se questo è un invito a scendere al piano di sotto potrei anche prenderlo in considerazione...»

«Potrebbe essere un'idea interessante ma...prima devi pagare pegno per aver perso.»

«Perso cosa?» chiese il ragazzo alzando verso l'alto il piercing.

«La gara! Sono riuscita a batterti un'altra volta!» e, cogliendolo alla sprovvista, feci forza al centro del suo petto, lanciandolo in piscina.
Jungkook cercò di afferrarmi ma io feci un balzo indietro e, con un sorriso sul volto, lo osservai infrangere la superficie dell'acqua. Dopodiché come un fulmine mi girai, posai la bottiglia sul tavolino accanto agli sdrai e scappai. Scappai più lontano possibile da Jungkook e dalla sua sete di vendetta.
Pochi istanti più tardi ,infatti, sentii il ragazzo chiamare il mio nome. Mi voltai solamente un secondo, giusto il tempo di vedere la sua figura uscire dall'acqua. La camicia bianca a maniche corte era completamente zuppa e si era attaccata al suo petto come una seconda pelle. Con le braccia contratte si stava issando oltre il bordo della piscina e i capelli completamente bagnati erano appiccicati alla sua fronte. I suoi occhi neri erano puntati su di me e mi ricordarono quelli di una pantera. Una pantera pronta a cacciare.
Vidi una delle scarpe nere toccare il pavimento e una scarica di adrenalina si impossessò del mio corpo. Saltai gli ultimi gradini con un balzo e corsi verso il tavolo in cui avevamo finito di mangiare solo una manciata di minuti prima.

Il ragazzo mi chiamò ancora una volta e mi girai.
«Non ti hanno insegnato che non devi sfidare il boss finale quando sei arrivata a malapena al livello due e il tuo attacco più potente è "Testardaggine"?» chiese Jungkook camminando lentamente fino all'inizio delle scale. Poi, come un fulmine, si lanciò al mio inseguimento.
Superai la sedia e, sentendo i passi bagnati dietro di me, decisi di ripararmi dietro al bancone in cui il cameriere aveva posato le bottiglie di vino prima di lasciarci la nostra intimità.
«Dove scappi tigrotta?» chiese Jungkook correndo verso di me e fissandomi con uno sguardo felino.

"Ok, finché rimango riparata qui dietro non mi può prendere" pensai con un sorrisetto, ma mi resi subito conto che non avevo tenuto conto di una cosa. La sua destrezza.
Jungkook infatti, sfruttando lo slancio della sua corsa, posò le mani sul bancone e, con un agile balzo, saltò oltre esso, atterrando a pochi metri di distanza da me.
«Cazzo!» imprecai riprendendo a correre, ma riuscii a fare giusto un paio di passi prima che le braccia muscolose di Jungkook si chiudessero attorno al mio corpo.

«Presa di nuovo!» esclamò vittorioso prima di caricarmi sulla sua spalla e sferrarmi una potente sberla sul fondoschiena.

«Ahia!» esclamai iniziando a dimenarmi.

«Oh, avanti Noona, le sberle sul culo ti piacciono e poi dovrei farti ben peggio!» esclamò «Mi hai lanciato in piscina! Mi hai lanciato in piscina vestito!».

«Era la tua punizione! Lo avevo detto. L'ultimo che arrivava alla piscina finiva in acqua vestito»

«Lo hai urlato che eri praticamente già arrivata!»

«Dettagli Coniglietto, sono solo dettagli. E comunque è stato divertente vedere la tua faccia quando ti sei accorto che ci stavi per cadere dentro!» dissi mentre il ragazzo stringeva la presa sulle mie gambe e iniziava a camminare.

«Un'altra ottima foto da meme che ho perso...» dissi con tono triste.

«Han sì? La metti così? Allora sai cosa ti dico? Che ora dovrai subire la mia vendetta!» esclamò.
Iniziai a dimenarmi, combattendo contro la sua presa nel vano tentativo di liberarmi, ma l'unica cosa che riuscii ad ottenere fu ricevere un altro sonoro schiaffo.
«Smettila di muoverti e accogli il tuo fato senza fare troppe storie» mi disse iniziando a salire i gradini «E pensa, se avessi fatto la brava Noona ubbidiente, nulla di tutto questo ti sarebbe successo» dichiarò poi con un tono divertito della voce.

«No Coniglietto! Cosa hai intenzione di fare?!» domandai e immaginando esattamente il tipo di punizione che aveva in mente, iniziai ad agitarmi ancora di più.

Pochi secondi più tardi, infatti, Jungkook si affacciò al bordo della piscina.
«Sei pronta Noona? Pensa, a differenza tua io sono così magnanimo che farò un lento conto alla rovescia così potrai prepararti.» disse con un ghigno.

«No Coniglietto, non farlo! Non farlo o inizierai una guerra che non avrà più fine!» esclamai sperando di farlo desistere, ma lui si mise a ridere.

«Tre»

«Coniglietto no...non fare un altro conto alla rovescia!»

«Due...»

« -Kook » intimai, aggrappandomi con forza sulle sue spalle.

Lui rise ancora più forte.
«Da dove tiri fuori tutta questa forza Noona? Un esserino piccolo come te non dovrebbe avere tutto questo potere» mi prese in giro.
«Comunque...uno» continuò serrando le sue mani sulla mia vita.

«Jeon Jungkook, non osare lanciarmi in acqua o giuro che sarà l'ultima cosa che farai nella tua vi- » ovviamente non finì la minaccia perché Jungkook mi staccò dal suo corpo e mi lanciò come una pallina da baseball dritta nella piscina.

Riuscii a trattenere il fiato giusto in tempo. L'acqua sommerse completamente il mio corpo e non sentii più alcun suono. Allungai le gambe verso il basso e appena le mie scarpe toccarono le piastrelle del fondo, con una contrazione degli addominali mi rimisi in piedi. Uscii dall'acqua e mi scostai i capelli dal viso, per poi fissare Jungkook con uno sguardo incendiario. Provai ad avvicinarmi al bordo della piscina con il chiaro intento di fargliela pagare, ma non feci nemmeno in tempo a fare un passo che il ragazzo si lanciò dritto verso la mia direzione con un poderoso balzo. Riuscii a schivare per un soffio il suo corpo rannicchiato e mi voltai di spalle cercando di evitare la piccola onda che sollevò tutto attorno a sé. L'acqua fresca mi colpì la schiena e poi colò lungo la mia maglietta ormai fradicia.

Quando Jungkook riemerse cercò di allontanare l'acqua dal volto con un movimento secco della testa, ma non ci riuscì. Mettendo la mano a paletta ,infatti, iniziai a lanciargli contro piccole onde d'acqua.
«Così...impari...piccolo...Coniglietto...antipatico!» dissi accompagnando ad ogni parola un veloce gesto con la mano. Cercò di parare i miei attacchi, nascondendo il viso dietro le braccia, ma io continuai imperterrita. Ad un tratto, però, il ragazzo si abbassò e, con un movimento rapido, sparì sott'acqua.
"Maledizione" pensai osservando la sua figura che si allungava verso di me. Cercai di fare qualche passo indietro ma le mie scarpe scivolarono sulle piastrelle della vasca. Era troppo tardi. Sentii le sue dita serrarsi attorno alla mia caviglia e, un secondo dopo, il giovane idol si rialzò in piedi, facendomi finire ancora una volta con la testa sott'acqua.
Alzò il mio piede a livello della sua spalla e poi mollò la presa. Pochi secondi più tardi tornai in superficie iniziando a tossire.
«Tu...tu..sei un Coniglietto morto!» dichiarai prima di lanciarmi contro di lui, afferrarlo per il collo e farlo cadere assieme a me.

Continuammo per dei lunghissimi minuti a giocare e a rincorrerci in acqua, finché non fui a corto di fiato.
«Coniglietto, dammi il colpo di grazia» lo supplicai con il fiatone dopo l'ennesimo tuffo.

«Ma come Noona, hai già finito tutto il tuo spirito combattivo?» chiese il ragazzo con un lieve accenno di affanno «Hai annunciato a tutta Venezia che mi avresti fatto passare la voglia di lanciarti sott'acqua e ora ti arrendi così? È tutto qui quello che sai fare?».

«Non sono abituata a saltare come un grillo come fai tu! Se continuo un altro po' mi viene un infarto.» risposi premendomi la mano a livello del cuore «E poi i vestiti bagnati sono fastidiosissimi. Ti rallentano i movimenti e sono scomodi! Come fate a girare intere puntate in acqua con addosso queste cose?» gli chiesi tirando il tessuto della maglietta.

Lui si mise a ridere.
«Ci si abitua... e poi non possiamo mostrarci a petto nudo dovresti saperlo anche tu. Ma aspetta...hai appena confessato che questa battaglia l'ho vinta io?» chiese poi sbalordito.

«Sì...questa volta hai vinto...ora, decreta la tua vittoria e fai finire le mie pene con un ultimo colpo» dissi aprendo le braccia e chiudendo gli occhi, pronta ad essere lanciata in acqua ancora una volta.

Percepii Jungkook avvicinarsi e mi irrigidii. Il ragazzo mi afferrò per la vita e mi preparai per l'ennesimo tuffo, invece, un istante dopo, posò le sue labbra sulle mie in un dolce bacio.
Abbassai lentamente le braccia e le posai sui suoi avambracci bagnati. Lui si scostò, sussurrò il mio nome con tenerezza e poi mi baciò ancora.
Non passò molto tempo prima che quel bacio diventasse sempre più impetuoso. Le sue mani sfiorarono la mia maglietta bagnata e mi strinsero contro il suo petto. Poi mi sollevò verso l'alto, facendomi perdere il contatto con il fondo della vasca. Afferrai la stoffa che gli copriva le spalle e mi adagiai contro di lui.
Jungkook nel frattempo camminò fino al bordo della vasca, non smettendo nemmeno un secondo di posare le sue dolci labbra sulle mie. Poi mi adagiò sulle mattonelle chiare e mi ritrovai quasi alla sua altezza. Allargai le gambe e lo attirai contro di me. Il giovane idol fece correre le sue mani sul contorno della mia maglia e poi la sfilò, lasciandomi solamente con il reggiseno nero. L'aria del mare sfiorò la mia schiena nuda, facendomi venire la pelle d'oca, ma le mani grandi e calde di Jungkook iniziarono ad accarezzarmi dolcemente e ben presto la mia pelle divenne rovente. Con un movimento impacciato iniziai ad aprirgli la camicia, ma i bottoni scivolarono tra le mie dita come burro, e ben presto iniziai a spazientirmi. All'ennesima asola che non voleva aprirsi emisi un lieve verso di frustrazione e Jungkook sorrise sulle mie labbra.

«Noona ti prego, non strappare tutti i bottoni, questa camicia è tra le mie preferite.» sussurrò con tono divertito.

«Ti ho già detto che odio i vestiti bagnati?» gli dissi combattendo contro il bottone al centro del suo petto. Lui rise.

«Ti posso aiutare se vuoi...ma dovrai fare qualcosa in cambio.»

«Cosa vorresti che facessi?»

«Vediamo...ci sono così tante cose che vorrei fare con te...che vorrei farti...e che vorrei che mi facessi» disse iniziando a baciarmi il collo sensuale «Sono così tante...e il tempo che ci rimane così poco... che non so decidermi.»

«Iniziamo da qualcosa allora, facciamo come abbiamo fatto con le canzoni...» mormorai mentre i suoi baci sul mio collo si facevano sempre più passionali. Un lieve ansimo lasciò le mie labbra quando con la lingua mi leccò la clavicola e mi venne una idea.
«Coniglietto, mi hai confessato di non aver mai mangiato nulla sul corpo di qualcuno...hanno portato via tutto il cibo ma...ci rimane ancora quella bottiglia di vino» dissi indicando lo spumante che avevo posato sul tavolino.

«Mi stai dicendo che...» disse titubante.

Lo fissai con un sorriso.
«Togliamo qualche spunta dalla tua lista...» proposi.

Jungkook mi fissò con gli occhi pieni di felicità, ma bastò un battito di ciglia affinché il suo sguardo si tramutasse istantaneamente in uno più cupo. E carico di lussuria.
«Aspettami qui» ordinò, e subito dopo uscì dalla piscina.

Osservai la camicia bianca aderire alla pelle, facendo risaltare i suoi dorsali e le spalle larghe, e quando il mio sguardo cadde sul contorno perfetto delle sue natiche mi morsi involontariamente il labbro. Dannazione, il suo corpo era quello di un Dio greco. E per un altro giorno era mio. Solamente mio.
Così, mentre Jungkook si avvicinava al tavolino, approfittai di quei pochi secondi per spogliarmi. Il ragazzo vide arrivare una scarpa accanto a sé, seguita subito dopo dalla mia gonna e dalle mie mutandine e si girò quasi al rallentatore. Mi vide sganciare il ferretto del reggiseno e si bloccò per un istante. Sorrisi sorniona nel notare il gonfiore tra le sue gambe, reso decisamente evidente dal tessuto bagnato, e sfilai la spallina destra lentamente, gustandomi ogni secondo del suo sguardo. Poi, feci cadere il reggiseno di lato. Il ragazzo si passò la lingua sulla guancia e, dopo aver afferrato la bottiglia con una mano sola, si avvicinò con passo deciso.

«Te l'ho detto che non sopporto i vestiti bagnati.» dissi quasi miagolando «E poi si sta così bene senza nulla addosso in quest'acqua fresca.» aggiunsi alzando una gamba verso l'alto.

Il membro di Jungkook ormai decisamente sveglio guizzò, e quando il ragazzo si portò accanto a me sorrise nel notare dove era caduto il mio sguardo. Si morse il labbro inferiore e poi con un gesto veloce si tolse le scarpe, prima di posare una mano sul bordo della piscina e rientrare con un balzo dentro l'acqua.
«Dici che dovrei togliermi qualcosa anche io?» chiese, usando un tono basso che mi fece contrarre involontariamente le cosce tra loro.

«Direi proprio di sì...ma facciamo così: ti toglierai qualcosa ogni volta che spunteremo una voce dalla tua lista...va bene?» chiesi, intuendo già la sua possibile risposta.

I suoi occhi si illuminarono.
«Ye, Noona. Come posso anche solo pensare di non accettare una proposta del genere?»

«Allora, cominciamo?» domandai guardandolo lascivamente e prendendogli la bottiglia dalle mani.

Iniziai a svitare la gabbietta di metallo, direzionando il tappo lontano dai nostri volti, ma nell'esatto momento in cui feci l'ultimo giro, la pressione interna della bottiglia fece saltare il sughero. Il tappo volò oltre i gradini finendo accanto al tavolo e una cascata di spumante iniziò a bagnare il mio corpo nudo.
"Non era quello che mi aspettavo, ma non è per niente male" pensai prima di piegarmi all'indietro. Jungkook osservò quella scena rapito.
Il vino iniziò a volare lungo il mio collo, scese tra i miei seni e si fermò a livello del ventre, prima di creare due grandi rivoli sui miei fianchi.
«Allora, vuoi osservarmi ancora a lungo oppure vuoi servirti?» gli domandai. Poi alzai la bottiglia, bevvi un lungo sorso di vino, e ne feci colare un altro po' sul mio corpo.

Quando lo spumante toccò la mia pelle una seconda volta il giovane idol si risvegliò dal suo breve momento di trance e, facendo un passo in avanti, si posizionò tra le mie cosce. Posò la mano tatuata sul mio fianco e poi si curvò, arrivando a sfiorare il mio busto con le labbra. Rimase sospeso sui miei seni per un istante e poi scese verso il basso. Seguì la scia del vino fino al mio ombelico e avvicinò le sue labbra al mio corpo. Iniziò a bere lo Spumante dal mio ventre e quando sentii la sua bocca succhiare la mia pelle, portai la testa all'indietro. Un ansimo lasciò la mia gola e i muscoli delle mie gambe si contrassero attorno alle sue cosce muscolose. La sua mano strinse più forte il mio fianco e poi le labbra del ragazzo si spostarono su tutta la mia pelle.

Bevve ogni goccia di vino che riuscì a trovare e quando finì, alzò lo sguardo verso l'alto, leccandosi le labbra. Mi fissò con uno sguardo magnetico. Fremetti sotto di lui e, continuando a fissarlo, alzai ancora una volta la bottiglia. Il ragazzo capendo le mie intenzioni si spostò verso il basso e si posizionò proprio sopra al monte di Venere. Inclinai la bottiglia. Il vino scorse nuovamente sulla mia pelle e mi piegai quel tanto che bastava per far scivolare il dolce nettare dritto fino a lui. Lo osservai aprire la bocca, catturare il liquido dorato e deglutire. Dopodiché dischiuse ancora una volta le labbra e attese.
Ripetei quel gesto ancora un paio di volte, finché l'ultimo sorso non cambiò strada, iniziando a colare lungo il mio inguine.

«Non possiamo sprecare questo vino così buono, non credi?» disse il ragazzo e, senza aspettare la mia risposta, iniziò a scendere verso il basso, succhiando e leccando lo Spumante che continuava a colare lento accanto alla mia femminilità. Quando ebbe finito diede una lunga lappata alla mia pelle, facendo però attenzione a non sfiorare le mie pieghe calde e umide. Ansimai, e sentii le mie pareti interne contrarsi.
«Noona...versa ancora del vino» ordinò con voce graffiante, rimanendo fermo tra le mie cosce.
Feci come mi aveva ordinato e il liquido freddo scese verso il basso ma, nell'esatto momento in cui toccò il mio ventre, Jungkook spostò lievemente il mio bacino, facendo colare il vino esattamente tra le mie gambe.
«Voglio sentire il tuo gusto che si mescola a quello del vino» mormorò, e pochi secondi dopo, quando lo Spumante iniziò a colare lungo la mia femminilità, iniziò a berlo.

Inutile dire che posai immediatamente la bottiglia a terra e mi inarcai, mentre una scarica di piacere incendiava tutto il mio corpo.
Jungkook iniziò a succhiare e a leccare ogni mia piega mentre, con le mani, mi artigliava i fianchi, impedendo al mio corpo di muoversi sulle mattonelle bagnate. Mantenni la mia posizione finché l'ultima goccia di vino non colò tra le mie gambe e poi mi lasciai cadere sul pavimento, rimanendo in balia della bocca del ragazzo. Posai le mani sulle sue e iniziai ad ansimare sempre più forte, mentre la sua lingua si insinuava dentro di me e le sue labbra baciavano le mie.
Chiamai il suo nome, e quando il ragazzo si sentì nominare diede una leccata più poderosa. La mia femminilità si contrasse e sentii i miei umori colare verso il basso, mescolandosi con il vino che Jungkook non era riuscito a catturare.
Ripetei ancora il suo nome e lui diede un'altra leccata, profonda ma veloce. Sussultai tra le sue mani e lui affondò i denti tra le mie pieghe.
«Junkook-ah ti prego...»
Un'altra lappata.
«Jungkook-ah non...»
Un'altro morso.
«-Kook»
Un'altra succhiata.
E non so se fu a causa dell'acqua, del vino, della posizione o semplicemente della bravura del ragazzo, che ormai aveva capito come darmi piacere, ma bastarono qualche altra lappata e succhiata ben calcolata, per far esplodere il piacere tra le mie gambe.
Mi inarcai e gemetti il suo nome, mentre il piacere faceva contrarre tutto il mio corpo. Poi ricaddi sul pavimento, spossata e con il fiato corto.

«Il tuo gusto mescolato a quello del vino è decisamente spettacolare» disse poi il ragazzo prima di iniziare a risalire con dei teneri baci tutto il mio corpo «E questo può valere anche come il primo dei milioni di orgasmi che ho promesso di farti provare?» continuò poi risalendo lungo il mio sterno.

«Direi di sì. Due spunte al prezzo di una.» risposi infilando le mie mani tra i suoi capelli bagnati e iniziando a giocherellare con le sue ciocche scure.

«Sono davvero fortunato allora.» disse ridacchiando, prima di scoccarmi un tenero bacio sulla bocca.

«Anche io» asserii fissandolo con un lieve sorriso «Perché ora avrò il piacere di sfilarti questa camicia bagnata, osservarti mentre la luce fioca della terrazza ti illumina, e perché no...far avverare uno dei sogni erotici che ho su di te» sussurrai, stuzzicando la sua curiosità.

«E quale sarebbe?» domandò facendo guizzare verso l'alto il suo piercing.

«Uno è sicuramente leccare del buon vino sui tuoi addominali...e poi assaggiare ogni parte del tuo corpo» gli confidai attirandolo verso di me «Quindi ora Coniglietto, esci dalla piscina e lasciati svestire.»
Lo tirai verso l'alto e Jungkook assecondò il mio movimento. Si diede una spinta con i piedi e uscì dall'acqua, posizionandosi sopra di me. I suoi vestiti bagnati crearono una piccola pioggia sul mio corpo caldo e ancora fremente e sussultai. Subito dopo però, posai le mie mani sul suo petto e lo feci sdraiare supino accanto a me.
«Un indumento per ogni punto della lista» ripetei mettendomi a cavalcioni e iniziando a sbottonargli la camicia.
Ripartii dal bottone che avevo quasi fatto saltare dal nervoso e questa volta riuscii a liberarlo istantaneamente dalla sua asola. Mi morsi il labbro osservando la sua pelle candida comparire sotto al tessuto e inizia a strusciarmi sul cavallo dei suoi pantaloni, mentre facevo scendere le mie piccole dita al bottone successivo. Sentii il suo membro premere sulla mia femminilità e mi divertii a continuare a stimolarlo attraverso il tessuto.
« -Kook hanno mai bevuto direttamente dal tuo corpo?» domandai, immaginandomi già la risposta.

«N-no...non lo hanno mai fatto» rispose cercando di trattenere un gemito.

«Perfetto quindi potrebbe essere un'altra cosa che togliamo dalla tua lista?» dissi sbottonando un altro bottone.

«Ye...»

«E quindi un altro vestito che se ne va» affermai prima di sbottonare completamente la camicia.
Mi curvai su di lui, non smettendo nemmeno un secondo di muovermi sensuale sul suo bacino, e gli feci togliere le maniche. Poi con un lancio calcolato, scagliai l'indumento chiaro vicino alle mie scarpe.
«Sei pronto a farti usare come uno stupendo bicchiere?» gli sussurrai sulle labbra.

«Solamente se mi confidi qual è il sogno erotico più eccitante che vorresti fare con me... voglio fartelo realizzare prima di andarmene».
A quelle parole un'immagine fin troppo nitida comparve nella mia mente e mi trovai a fremere sopra di lui.
«Allora?» mi incalzò.

«Q-Quello più eccitante...»

«Esatto...»

«Non credo di poter...»

«Avanti dimmelo...» insisté.

«Non so se...»

«Dimmelo Noona» ordinò stringendomi le cosce e usando un tono basso e rombante che mi ricordò le fusa di un gatto.

«Vorrei...vorrei vederti completamente sottomesso sotto di me. Con braccia e gambe legate e una ball-gag che ti impedisce di parlare.» gli confidai, e appena finii di parlare il suo membro divenne talmente teso da arrivare a sfiorare il bordo dei pantaloni. Gli piaceva? Quello che avevo appena detto lo eccitava? Avevo capito che non gli dispiaceva fare il sottomesso ogni tanto ma, piaceva anche a lui quel tipo di sottomissione?

Il ragazzo con una contrazione di addominali si mise quasi seduto e il suo volto si portò a pochissimi centimetri dal mio.
«Noona, le tue amiche ci hanno regalato tutto quanto...Fallo...Legami e fammi tuo...portami di sotto... dai sfogo ad ogni tua fantasia.»

«Me lo lasceresti fare?» domandai sorpresa.

«Sì...Noona, da te mi lascerei fare qualsiasi cosa... e poi ti confido una cosa: mi piace fare il dominante a letto, ma farmi comandare...farmi comandare mi eccita come nient'altro al mondo.»

«Perché non me lo hai detto prima, Coniglietto?»

«Perché non volevo esagerare. Ho capito che ti piace fare switch di ruoli ogni tanto...l'ho capito la prima notte che abbiamo passato assieme, quando mi hai legato al letto...e l'ho capito anche ieri sera quando mi hai comandato sul divano...ma non sapevo cosa avresti pensato se ti avessi confidato anche questo lato di me. Alle ragazze di solito piacciono i ragazzi dominanti. Così ho pensato che preferissi avere a che fare soprattutto con quella parte di me.»

«Sei uno stupido, Coniglietto» gli dissi passando le mani nei suoi capelli «Ti ho detto che voglio conoscere ogni parte di te.» dichiarai fissandolo dritto negli occhi scuri.

«Sì, ma non volevo rovinare tutto.»

«Non avresti rovinato nulla...non puoi rovinare nulla»
Rimasi in silenzio alcuni secondi e poi continuai.
«Voglio conoscerti Jungkook...voglio conoscerti più che posso prima della tua partenza...e voglio farti ricordare questa vacanza per il resto della tua vita» dichiarai tornando a muovermi sopra di lui.

«Quindi dopo mi dominerai piccola tigre?» domandò con un brontolio basso che mi fece vibrare.

Lo osservai per alcuni secondi.
«No...» mormorai, e il ragazzo mi fissò un attimo interdetto «Non questa sera...questa sera hai organizzato tutto questo solo per me, e voglio godermi la tua sorpresa...Ti dominerò domani... »

«Domani? »

«Esatto...come mio ultimo regalo d'addio ti dominerò. Ma non oggi...not today...Oggi voglio solo essere la tua Noona, e farti provare tutto quello che non hai mai provato fino ad adesso»

«Ogni cosa? »

«Ogni cosa che riuscirò a fare, cominciando da quelle più semplici.»

«Allora...allora Noona inizia bevendo dal mio corpo» disse il ragazzo stendendosi di nuovo. «Usami».

«Con molto piacere piccolo Coniglietto»






☆Nota dell'autore☆

Eccomi tornata con il capitolo settimanale di Hibiscus!
Vi è piaciuto?
La serata sulla terrazza dell'hotel sta proseguendo a gonfie vele e si sta facendo sempre più infuocata.

Noona ha pensato un simpatico gioco per spogliare il suo Coniglietto e il nostro caro Jungkook non si è di certo tirato indietro. Secondo voi quale sarà il prossimo punto che eliminerà dalla lista del giovane idol?

Mentre ci pensate vi lascio con qualche immagine dell'hotel in cui stanno alloggiando i nostri protagonisti.
Ogni luogo che ho descritto in questi capitoli veneziani esiste veramente e se mai vi capiterà di andare a vedere questa stupenda città li potrete vedere con i vostri occhi.

Ci vediamo la prossima settimana e come sempre vi ringrazio per le letture, i commenti e le stelline.

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