CAPITOLO 30
«Noona, come hai detto che si chiama questo?» mi chiese Jungkook alzando un crostino ricoperto di baccalà mantecato e osservandolo attentamente.
«Quello è un "Cicchetto"» risposi mentre posavo i due bicchieri di Spritz sul piccolo bancone esterno «È il nome con cui vengono chiamati gli stuzzichini che si mangiano insieme al vino, o in questo caso allo Spritz. Ad ogni osteria, assieme al bicchiere di vino che in dialetto veneto si chiama "Ombra", puoi scegliere uno o più di questi piccoli antipasti, che si chiamano Cicchetti. Questa volta mi sono permessa di sceglierli io per te, volevo farti assaggiare quelli tipici, ma dal prossimo bar ti lascio prendere quelli che vuoi.»
«E mi lascerai anche pagare?» chiese imbronciato.
«Sì, nel prossimo bar toccherà a te "offrire un giro"» il ragazzo alzò il piercing verso l'alto facendomi ridere «Toccherà a te pagare, ma il primo bicchiere e i tuoi primi Cicchetti te li volevo offrire io. Quindi poche storie e vedi di iniziare finalmente il tuo primo "Giro bacari"!» esclamai ridendo, mentre gli porgevo il bicchiere con lo Spritz.
«Agli ordini!» esclamò.
«Bravissimo e ora...a cosa brindiamo?»
«A noi? Non abbiamo mai brindato a noi due...anzi brindiamo al destino, al destino che ci ha fatto incontrare» disse alzando il bicchiere verso l'alto.
«Al destino allora» ripetei alzando a mia volta il bicchiere, ma il ragazzo allungò il suo braccio e portò il suo Spritz fuori dalla mia portata. Quando capii quello che stava facendo lo fulminai con lo sguardo.
«Oh veramente!?» asserii, e facendo un piccolo saltello, provai a far battere il vetro del mio bicchiere contro il suo. Senza riuscirci.
Jungkook mi guardò con un ghigno malvagio ma divertito sul volto e io mi girai dall'altra parte offesa.
«Il destino non poteva farmi trovare un gatto ubbidiente al posto di un coniglio dispettoso» mormorai.
Jungkook si avvicinò, e dopo aver abbassato la mascherina nera, mi scoccò un tenero bacio sulla guancia.
«Avanti Noona, non ti saresti divertita con qualcuno di ubbidiente...ammettilo...» disse teneramente.
«Non lo saprai mai» risposi cercando di nascondere il sorriso che si stava formando sul mio volto, ma lui mi guardò con il suo tipico sguardo da cucciolo e io non riuscii a rimanere seria ancora per molto.
«Prima o poi riuscirò a resistere a questo tuo sguardo»
«Forse sì...o forse no» disse con un piccolo ghigno «E io preferisco di no»
«Non so perché, ma lo immaginavo» risposi ridacchiando.
Lui mi fissò con un sorriso a trentasei denti e io scossi la testa.
«Al destino, Noona » disse poi avvicinando il suo bicchiere al mio.
«Al destino» ripetei.
Osservai Jungkook bere il primo sorso di aperitivo e spalancare i suoi grandi occhi scuri.
«Mi piace tantissimo!» esclamò « Come hai detto che si chiama? Sprit?»
«Spritz» lo corressi.
« S-p-r-i-t-z » sillabò lentamente «Ok, devo ricordarmi che è come la Sprite ma con la z al posto della e... Chissà se riuscirò a trovarlo anche in Corea» aggiunse prima di berne un altro sorso.
«Non avevo mai pensato che Stritz e Sprite avessero solamente l'ultima lettera di differenza. Comunque, penso sia un drink che puoi trovare ovunque ormai, ma probabilmente ti costerà quanto un rene!»
«Allora mi conviene berne il più possibile finché sono ancora qui in Italia» rispose il ragazzo prima di gustarsi un altro lungo sorso.
«Sì...ma no! Ti prego mangia qualcosa assieme allo Spritz perché non ho intenzione di portarti in spalle fino all'hotel se ti ubriachi.»
«Come no? » chiese il ragazzo posando le braccia sulle mie spalle e lasciandosi cadere sulla mia schiena «Non mi trascineresti romanticamente fino alla nostra stanza?»
«Al massimo ti trascino per un braccio facendo sbattere la tua testa su ogni singolo gradino, così impari a non ascoltarmi» risposi afferrandolo per l'avambraccio con la mano libera e cercando di sostenere il suo peso.
«Sei crudele Noona!» si lamentò spingendomi verso il basso.
«Questo dovresti già saperlo!» ribattei con un ghignetto «Adesso alzati Coniglietto, che mi stai schiacciando e rischio di versare tutto lo Spritz per terra.»
«Oh no, non possiamo sprecare lo Sprit-z così» disse Jungkook e un istante dopo si alzò.
«Ti sei rialzato per lo Spritz? Non per la tua povera Noona che stava quasi per cedere sotto il tuo enorme corpo muscoloso?» affermai guardandolo impettita.
«Certo, perché la mia piccola Noona si lamenta tanto, ma alla fine desidera sempre rimanere intrappolata sotto al mio corpo "enorme e muscoloso"» rispose con un sorriso, mimando il mio tono.
«Da quando sei diventato così spudorato?» ribattei. Lui mi fissò con un sorriso enorme e come se nulla fosse mangiò il crostino in un unico boccone. Per alcuni secondi notai una miriade di espressioni passare sul volto del ragazzo ma, dopo un istante, spalancò gli occhi ed emise un basso mugugno. Il Cicchetto gli piaceva.
«Oddio Noona, questo cibò è fantastico!» esclamò entusiasta.
«Hai mai mangiato qualcosa che non ritenessi fantastico?» lo canzonai ridendo.
«Con cosa è fatto? Cosa c'era sopra al pane? È pesce? Sì è pesce su questo ne sono sicuro!»
«Sì, è pesce. Si chiama "Baccalà mantecato" è una ricetta tipica veneziana. È praticamente merluzzo essiccato e sotto sale, che noi chiamiamo "Baccalà", a cui viene aggiunto olio, sale, pepe, aglio e limone. A volte ci aggiungono anche qualche foglia di pianta aromatica. Non potevi tornare a casa senza averlo provato.» dissi prendendo anche il mio Cicchetto.
«Ne voglio un container pieno» disse il ragazzo fissando lo stuzzichino che tenevo tra le mani.
I suoi occhi si incollarono sul pezzetto di pane che avevo tra le dita, e mi divertii a spostarlo prima a destra e poi a sinistra, e ad osservare lo sguardo del ragazzo che lo seguiva attentamente. Lo portai vicino alle mie labbra e gli occhi di Jungkook divennero enormi.
«Tieni!» esclamai dopo un sospiro, e allungai il braccio verso di lui.
«P-posso mangiarlo anche se è tuo?» domandò emozionato «Sei sicura?»
«Ti conviene prenderlo subito, prima che cambi idea, Coniglietto»
A quelle parole Jungkook aprì la bocca e si abbassò fino a far scomparire interamente il crostino oltre i denti. Sentii la punta della lingua sfiorare delicatamente i miei polpastrelli e mollai la presa. Jungkook come un bambino felice iniziò a masticare e mi ringraziò con gli occhi spendenti.
Mi voltai sul piattino e presi il Cicchetto con il prosciutto crudo e i pomodorini sottolio e osservai il ragazzo sciogliersi in un brodo di giuggiole. Adorava davvero mangiare.
«C'è qualcosa al mondo che ti piaccia più del cibo?» gli domandai ridendo mentre gustavo la mia tartina.
«Sì, cantare davanti agli Army!» esclamò «E fare l'amore con te!» aggiunse.
Rischiai di soffocarmi con il Cicchetto e dovetti bere un lungo sorso di aperitivo per evitare che il pezzo di pane mi restasse incastrato in gola. Jungkook arricciò il naso gongolando a quella mia reazione e poi si voltò ad osservare la piccola officina dall'altra parte del canale.
«Che posto è quello?» chiese.
«Quello è uno "Squero". Hai la fortuna di ammirare uno dei pochi luoghi in cui costruiscono ancora gondole. Vedi quella?» gli dissi indicando una gondola a cui mancava ancora buona parte della prua «Quella gondola la stanno ancora costruendo, probabilmente per fine estate sarà pronta per navigare nei stretti canali della città.» spiegai rigirando il ghiaccio nel bicchiere.
Jungkook osservò l'imbarcazione davanti a lui e poi piegò la testa di lato diverse volte. Prima a destra, poi a sinistra, poi nuovamente a destra.
«Ma è storta...» dichiarò poi.
Mi misi a ridere.
«Coniglietto le gondole sono tutte storte, hanno la parte sinistra più larga rispetto a quella di destra, così riescono a virare facilmente. È fatto apposta, perché vengono guidate con un solo remo.»
«Ci facciamo un giro?» domandò.
«Su quella?» domandai prendendolo in giro e indicando la gondola in costruzione.
«No Noona, non su quella, su una che funziona» rispose guardandomi con un cipiglio carinissimo. Mi misi a ridere.
«Volentieri! Verso Piazza San Marco è pieno di Gondolieri, possiamo chiedere a loro, magari prenotiamo un giro per domani!»
«Sì!» esclamò tutto contento tornando poi ad osservare lo Squero davanti a noi.
«-Kook, se vuoi ti lascio da provare anche l'ultimo Cicchetto. È con le "Sarde in saor" un altro piatto tipico di Venezia.»
Il ragazzo si voltò con un sorriso ed ovviamente non attese nemmeno un secondo in più. Come un fulmine si fiondò accanto a me e mangiò anche quello stuzzichino.
"Altro che Army o me...venderesti persino la tua famiglia per il cibo!" pensai sorseggiando felice il mio Spritz mentre Jungkook masticava tutto contento.
Rimanemmo a finire il nostro primo aperitivo lungo quel canale e poi ci dirigemmo verso il Bacaro successivo.
«Allora Coniglietto, Piazza San Marco è da questa parte e il nostro bar si dovrebbe trovare pochi metri più avanti» dissi controllando il navigatore, ma quando alzai la testa Jungkook era sparito.
"Dove è finito?" mi chiesi mentre mi guardavo intorno "Pensare che gli ho detto di starmi vicino e di non farsi fregare dai mille negozietti "attira clienti" di questa via, ma mi ascolta? No, ovvio che non lo fa, perché si diverte a disobbedire...e a farmi preoccupare!".
Mi guardai attorno, cercando di capire se riuscivo a scovare il suo capello nero tra la gente ma niente.
Iniziai a preoccuparmi, ma dopo alcuni secondi lo sentii chiamare il mio nome. Mi voltai verso destra e vidi il ragazzo fermo immobile davanti alla vetrina di un piccolo negozietto pieno zeppo di maschere e di piccoli ninnoli.
«Noona, possiamo entrare?» chiese mentre mi avvicinavo a lui «Questo negozio sembra diverso da tutti gli altri e guarda quella signora, sta decorando qualcosa in quell'angolo. Posso andare a vedere cosa sta facendo?».
Spiai oltre la porta di legno aperta e rimasi per un attimo colpita dall'infinita quantità di maschere, bamboline e piccoli quadretti che riempivano quel piccolo spazio angusto.
Una signora con i capelli bianchi e degli spessi occhiali da vista, era seduta su uno sgabello dietro ad un elaborato tavolo di legno e, con un pennello fine, era intenta a decorare una piccola maschera Veneziana.
«Va bene, entriamo, ma fai attenzione. Sembra un negozio di oggetti fatti a mano.»
Jungkook mi fissò con i suoi grandi occhioni e rimase immobile.
«Non vuoi entrare?»
«Entra prima tu...non penso che la signora parli inglese, e nemmeno coreano, e se mi chiede qualcosa e non capisco poi cosa faccio?» domandò imbarazzato.
«Non ci credo, sei in Italia da quasi due settimane...Come hai fatto a sopravvivere prima di incontrarmi?» chiesi sbalordita.
«Se non capivano l'inglese parlavo a gesti...anzi, a dire la verità se potevo evitavo proprio di parlare.» rispose con un tenue sorriso.
«Sul palco sei un mostro che non ha paura di niente e poi fuori sei un tenero e piccolo agnellino» lo canzonai.
«Quello che faccio sul palco è lavoro...la vita vera è...diversa.»
Rimasi ad osservarlo per un istante. Aveva ragione.
«In effetti concordo con te. Quello che mostriamo durante il nostro lavoro molto spesso è differente rispetto a quello che siamo realmente...Forza dai, ci pensa la tua Noona a proteggerti dai brutti esseri cattivi che vogliono interagire con te!» e così dicendo intrecciai le dita con le sue.
Jungkook si fissò la mano e poi un enorme sorriso comparve sul suo volto. Feci un passo in avanti e quando sorpassammo la porta aperta, entrambi rimanemmo stupefatti da quello che ci circondava. Sui muri color verde acqua c'erano centinaia di maschere dalle grandezze e dalle forme differenti. Tutte le creazioni di quel negozio portavano delle decorazioni dorate, quasi fosse un loro tratto distintivo, e le uniche altre tracce di colore con cui venivano abbelliti quegli innumerevoli volti appartenevano alle varie sfumature del rosso. Le piume, che adornavano alcune delle maschere più grandi, erano solamente di due tonalità, bianche o nere, il che rendeva tutte quelle opere decisamente eleganti e sontuose.
«Buongiorno» sentii pronunciare dal fondo del negozio e l'anziana signora alzò i suoi occhi azzurri su di noi «Vi posso aiutare in qualche modo?» chiese gentilmente posando il pennello su un basso piattino di vetro.
«Grazie, ma diamo solo un'occhiata al momento.» risposi.
«Se avete bisogno di qualsiasi cosa chiedetemi pure» disse lei con un sorriso prima di tornare a dipingere la maschera che teneva in mano.
« -Kook puoi osservare tutto quello che vuoi, ma su quei cartellini c'è scritto di non toccare. Per cui se vuoi provare qualche maschera dimmelo, perché lo dobbiamo chiedere alla signora, ok?» lo informai.
«Va bene Noona, farò attenzione»
Gli sorrisi e poi gli liberai la mano. Il ragazzo mi sorrise a sua volta e poi iniziò a gironzolare nel negozietto senza apparente paura.
Dopo averlo osservato un'ultima volta mi voltai e mi ritrovai ad osservare con meraviglia l'enorme maschera posta sul lungo mobiletto in legno alla mia destra. La parte inferiore del volto non aveva alcuna decorazione e il bianco perlaceo risaltava contro il dorato della zona superiore. Una decorazione davvero intricata partiva dal naso e si diramava sulla fronte, per poi dar forma ad un cerchio dorato al cui interno era incastonata l'immagine di un sole. Delle lunghe piume bianche riempivano poi le zone vuote e ricadevano in avanti in folti ciuffi eleganti. Un cartellino con la scritta "Fatto a mano" penzolava su di un lato, e si muoveva lento ad ogni movimento d'aria causato dalle pale del ventilatore posto sopra la mia testa.
"Wow è davvero stupendo" pensai fissando i piccoli decori "Li ha fatti tutti la signora?" mi chiesi voltandomi verso di lei ed osservandola attentamente mentre con mano ferma prendeva una sottile lastra dorata da un cassetto al suo fianco.
"Probabilmente sì" mi risposi.
Feci un passo in avanti e superai velocemente un piccolo tavolino pieno di bambole in porcellana. Quel tipo di giocattolo non mi era mai piaciuto. I visi di quelle bamboline avevano sempre un qualcosa di inquietante che non mi sapevo spiegare, ma che ogni volta mi dava i brividi. Distolsi lo sguardo da quei piccoli volti paurosi e cercai Jungkook con lo sguardo, ma nel voltarmi mi accorsi di un piccolo tavolino posto in una rientranza del muro. Su di esso numerose statuine colorate riflettevano la luce che proveniva da alcuni faretti del muro e un arcobaleno di luce si diffondeva da quel punto.
Mi avvicinai incuriosita da tutti quei luccichii e il mio sguardo fu subito catturato da una stupenda collana in vetro di Murano. La catenina argento ospitava una piccola rappresentazione di un fiore rosato. I cinque petali, che si scurivano verso la base, formavano una corolla, dal cui centro, partiva un piccolo pistillo bianco. Una foglia verde decorava la parte destra del ciondolo e faceva risaltare ancora di più le forme sinuose e affusolate del fiore stesso.
Osservai quella piccola opera d'arte come rapita. Allungai la mano per controllare l'etichetta che era stata legata sul gancetto della catenina ma quando ne vidi il prezzo allontanai subito le dita. Per quanto quel fiore fosse bellissimo e avesse dei dettagli stupendi per essere così piccolo, costava decisamente troppo.
Subito dopo comunque Jungkook chiamò il mio nome e, dopo aver dato un'ultima veloce occhiata al ciondolo, mi girai verso di lui. Mi avvicinai, e notai il ragazzo posare lo sguardo sul piccolo tavolino alle mie spalle ma, quando gli sfiorai il braccio, la sua attenzione si focalizzò solo su di me.
«Noona, le puoi chiedere se ci fa provare delle maschere?» mi chiese teneramente.
«Quale volevi provare?» domandai a mia volta.
«Quella là!»
Il ragazzo indicò una maschera decorata con piccole note musicali che risalivano lungo tutta la tempia fino a fondersi con un intricatissimo, quanto ipnotico, pentagramma. Dai decori dorati partivano poi bellissime ed eleganti piume nere che ricadevano in avanti come lievi ciuffi corvini.
«È perfetta per te.» commentai entusiasta «Aspetta un attimo, chiedo alla signora».
Mi avvicinai adagio all'anziana commerciante e quasi lei alzò lo sguardo verso di me iniziai a parlare in italiano.
«Mi scusi...il mio raga-...hem il ragazzo che è con me vorrebbe provare una maschera se non le dispiace» dissi cercando di mascherare l'imbarazzo che avevo provato nel chiamare Jungkook "il mio ragazzo".
"Mio Dio, come hai fatto a fare un errore così stupido" pensai.
«Certamente» disse l'anziana signora posando il fine pennello che teneva in mano e alzandosi lentamente. La osservai mentre si sistemava la lunga gonna color verde smeraldo, e poi con passo allegro e canticchiando tra sé e sé raggiunse Jungkook.
«Allora bel ragazzo quale di queste maschere volevi?» chiese la vecchietta osservando Jungkook con sguardo attento. Il ragazzo la fissò con uno sguardo perso e poi si girò verso di me.
«Mi spiace ma il ragazzo non parla italiano, ma non si preoccupi faccio io da traduttrice. Voleva provare quella con le piume e le note musicali» dissi indicando alla signora la maschera davanti a Jungkook.
«La maschera "Preludio". Ha un ottimo gusto.» rispose la signora mentre si alzava in punta di piedi e toglieva dal supporto la sua preziosa creazione.
«Questa è una delle maschere più particolari che abbia mai fatto. Ho impiegato un intero pomeriggio per fare tutti quei decori complessi. Sono dieci fogli di puro oro intrecciati tra di loro e lavorati fino a formare quelle piccole note musicali» spiegò «Puoi dire al ragazzo di abbassarsi un pochino così gliela faccio indossare? Comunque vi consiglio di utilizzarla con attenzione, è molto delicata».
Mi voltai verso Jungkook e dopo avergli tradotto quello che mi aveva appena detto la signora gli dissi di abbassarsi.
«Va bene così?» mi chiese piegandosi sulle ginocchia.
«Perfect» rispose lei prima di voltarsi verso di me «Conosco solo poche parole di inglese, ma alla fine sono quelle che mi servono per poter lavorare» aggiunse poi sogghignando. Legò attentamente i nastri dietro la testa di Jungkook e mi spiegò come fargliela portare nel caso volessimo utilizzarla una volta tornati a casa. Doveva averci davvero scambiati per una giovane coppia di fidanzati e non me la sentii di dirle, che molto probabilmente, non avrei mai avuto la possibilità di fargliela indossare ad di fuori di quel negozio.
«- Kook la signora ha detto che se hai intenzione di portala a qualche serata di non tenerla sempre addosso perchè con il sudore si potrebbe rovinare, e di fare sempre attenzione quando ti muovi, perchè i movimenti bruschi potrebbero far scivolare i lacci e farla cadere.» spiegai «Bene, ha finito. Prova ad alzarti».
Jungkook si rimise lentamente in piedi e poi si voltò verso di me.
«Come sto?» mi chiese, e i suoi occhi scuri mi fissarono brillanti da dietro i ricami colorati. Rimasi ferma immobile, ad osservarli come rapita.
«Wow» esclamai incantata.
«Aspetta un attimo» sentii dire dalla signora e subito dopo camminò fino ad un piccolo appendiabiti e prese una lunga mantella scura.
«Digli di mettere questo» mi disse porgendomi il tessuto scuro, e pochi istanti dopo l'intero corpo di Jungkook fu nascosto da una bellissima cappa ricamata.
«Non sembra un principe delle favole così?» domandò poi.
Annuii.
«Ti piace?» mi chiese Jungkook con gli occhi splendenti.
«Sì, sembri uscito da una favola»
«Ragazzi venite qui davanti, così si guarda meglio» suggerì la signora fermandosi davanti un grande specchio intarsiato.
Presi la mano di Jungkook che spuntava dal mantello e lo accompagnai verso l'angolo del negozio. Il ragazzo osservò attentamente il suo riflesso e poi si voltò verso di me.
«Noona, provane una anche tu dai!» esclamò come un bambino.
«Oh no, sono bellissime ma non me le posso permettere.» risposi intuendo il possibile costo di quelle piccole opere d'arte.
«Non ti preoccupare, pago io! Te la regalo!» mi disse
«No, tranquillo davvero» risposi. Tuttavia, come ogni volta che decideva qualcosa, ignorò completamente la mia risposta e, pochi secondi più tardi, era già intento a spiegare alla signora la sua richiesta, attraverso gesti e tanti sorrisi.
"Per fortuna avevi paura di entrare e parlare con lei" pensai osservando i due mentre confabulavano tra di loro. La signora, probabilmente abituata a gestire i tantissimi turisti che ogni anno affollavano le calli della città, riuscì magicamente a capire quello che stava cercando di dirle il ragazzo e, pochi istanti dopo, camminò con passo svelto fino all'entrata del negozio e prese una maschera con le fattezze da gatto.
«Penso proprio che il ragazzo voglia farti provare questa» mi disse avvicinandosi.
Fulminai Jungkook con lo sguardo e, anche se indossava una maschera che gli copriva praticamente tutto il viso, riuscii comunque a percepire il suo ghigno soddisfatto.
L'anziana proprietaria mi si avvicinò e, dopo avermi fatta girare, iniziò a legarmi la maschera sulla nuca.
A differenza di quella di Jungkook la maschera da gatto copriva solamente la parte superiore del volto e lasciava il mento e la bocca scoperti. Le decorazioni dorate erano intervallate di tanto in tanto da piccole pietre nere che la rendevano molto elegante e in qualche modo sensuale. Al centro della fronte una piccola luna scura spiccava splendente, ricordandomi in qualche modo il simbolo di Sailor Moon.
«Ho quasi fatto, ma aspetta un attimo» disse la signora alle mie spalle e dopo alcuni secondi tornò con una lunga mantella bianca, molto simile a quella di Jungkook. Osservai i ricami neri che ne contornavano tutto il bordo. Era veramente magnifica.
«Così siete perfetti» commentò l'anziana, prima di posarmi la stoffa sulle spalle e spingermi accanto al ragazzo.
Alzai lo sguardo e osservai i nostri riflessi allo specchio. Ne rimasi abbagliata. Sembravamo appena usciti da una fiaba. Lui, con il mantello nero e la maschera scura, sembrava un principe della notte mentre io, con la cappa bianca e la maschera felina, sembravo una principessa della luna.
«Ora sei a tutti gli effetti la mia piccola gattina» mormorò Jungkook chinandosi vicino al mio orecchio e osservando il mio riflesso.
«E tu invece sei il mio principe tenebroso» dissi «Pronto ad approfittare di questa povera ed ingenua ragazza indifesa.»
«Indifesa? Tu? Non credo proprio!» esclamò prima di abbracciarmi e nascondermi quasi interamente sotto al suo mantello.
Ci fissammo per alcuni istanti tramite lo specchio finché la signora alle nostre spalle non parò.
«Siete bellissimi ragazzi» commentò, e appena sentii quelle parole Jungkook mi lasciò subito andare.
«Noona, dille che non volevo comportarmi male, mi scuso, e anzi ho intenzione di prendere tutto» disse Jungkook inchinandosi verso la proprietaria.
«No tranquillo -Kook, non ti ha sgridato, ha detto che eravamo bellissimi» dissi fissando un'ultima volta il nostro riflesso.
«Beautifull» dichiarò la signora rivolta verso il ragazzo.
«Beautifull» ripeté. Poi si avvicinò a Jungkook e mettendosi in punta di piedi iniziò a slegare i piccoli fiocchi neri dalla sua maschera.
«Vi piacciono?» domandò l'anziana venditrice.
«Sì, molto. Voleva comprare entrambe le maschere» le risposi.
«Sono costose. Il ragazzo ha visto il prezzo vero?» mi chiese liberando Jungkook, che sbatté le palpebre diverse volte e poi si ravvivò i capelli con le mani.
«Sì lo sa...non si preoccupi.» le risposi mentre si avvicinava a me e iniziava a liberarmi dalla piccola maschera bianca.
Nel frattempo slacciai il fiocco della mantella e iniziai a piegarne il tessuto. L'anziana signora, che aveva finito di armeggiare con le nostre maschere, iniziò a rimettere le mantelle al loro posto ma Jungkook, notando che le stava portando via, si agitò.
«No, Noona. Dille che prendo anche quelle se sono in vendita.»
«Prendi anche le mantelle? Ma sei sicuro? Sembrano pezzi molto pregiati. E poi quando mai potremmo usarli?» gli chiesi.
«Non ti preoccupare, vedrai che un modo per usare tutto quanto lo troviamo. » rispose con un sorriso.
«Se lo dici tu...» commentai sospettosa «Il ragazzo chiede se sono in vendita anche le mantelle, vorrebbe comprare anche quelle.»
«Certamente, anche le mantelle, come le maschere, sono dei pezzi unici fatti a mano e sono in vendita. Sono dei piccoli gioiellini, è pura seta.» informò orgogliosa «Ma a proposito di gioielli, avevi visto qualcosa che ti piaceva tra i nostri ninnoli fatti con il vetro di Murano?» mi chiese la signora.
«Avevo visto la collana con il fiore rosa, ma direi che per oggi abbiamo fatto abbastanza compere...magari la prossima volta.» risposi sorridendo.
«Quella collana è il nostro pezzo più pregiato! Veramente stupendo.» disse la venditrice prima di avvicinarsi con il piccolo malloppo alla cassa.
«Vi prendo delle borsette in tela. Dovete fare attenzione, le mantelle sono molto delicate, vanno lavate a mano a basse temperature e -» non finì la frase perché, mentre si piegò verso il basso, per errore trascinò assieme a lei anche un pezzo di stoffa del mantello nero. La maschera di Jungkook, che aveva posato sopra di esso solo alcuni secondi prima, scivolò verso il basso.
«Oh no!» esclami vedendo la scena, ma non riuscii ad essere abbastanza veloce e la maschera scivolò oltre il bordo del pianale.
Mi preparai a sentire il suono della ceramica in frantumi ma per fortuna la signora riuscì ad afferrare la preziosa creazione poco prima che finisse contro il pavimento. Tuttavia, quando si rialzò, nei suoi occhi chiari vidi uno sguardo affranto.
«Mi dispiace ragazzi...sono stata una sciocca maldestra. Ho rovinato la maschera del ragazzo.» disse posando l'oggetto sul pianale davanti a sé. Alcune piume nere infatti erano spezzate alla base e ora ricadevano in avanti coprendo i decori dorati attorno agli occhi.
«Oh no, la mia maschera» mormorò Jungkook con un'espressione triste in volto, osservando le piume rotte.
«Ti prego, dì al ragazzo di non piangere. La posso riparare, ma mi serve un po' di tempo, direi un paio d'ore...Voi rimanete ancora qui a Venezia o tornate a casa con gli ultimi treni fra poco?» mi chiese la signora chiaramente in panico.
«Noona, cosa facciamo? La mia maschera si è rotta, non ne ha un'altra vero? Era l'unica che ho visto con le note musicali...la può aggiustare?» iniziò a chiedere Jungkook al mio fianco.
«Tranquillo Coniglietto, la può sistemare, ma le servono un paio di ore» risposi velocemente facendo calmare il ragazzo che fissava la sua maschera demoralizzato. Poi mi voltai verso l'anziana venditrice.
«Signora rimaniamo qui a dormire stanotte. Quindi può fare le riparazioni con calma. Possiamo tornare anche domani a prendere tutto» le dissi.
«Assolutamente sì, sarà mia premura informarvi appena avrò sistemato la maschera. Per favore lasciatemi un vostro contatto in modo da chiamarvi.» disse prendendo subito un piccolo taccuino e una penna.
Dettai alla signora il mio numero di telefono e qualche minuto più tardi uscimmo dal negozio.
«Forza Coniglietto, non ti preoccupare. Domani torniamo qui e prendiamo la tua maschera, che sarà come nuova! Poi guarda il lato positivo, possiamo continuare il nostro giro per Venezia senza borse e borsette!» esclamai aggrappandomi al suo braccio.
Lui mi fissò lievemente demoralizzato.
«Avanti non è successo nulla. Domani avremo tutto quanto! Inoltre ha detto che ci farà anche un po' di sconto, siamo stati fortunati dopotutto, no?» gli dissi facendogli l'occhiolino «E ora forza, abbiamo bisogno di un altro po' di alcool e di qualche Cicchetto per far decollare finalmente questa serata! Voglio vedere il sorriso tornare sul tuo bellissimo volto! Andiamo!» e così dicendo trascinai Jungkook lungo la calle calda e affollata.
Tuttavia, mentre superavo le persone ferme davanti ad una fontana, mi trovai a ripensare un'ultima volta a quel meraviglioso gioiello di vetro.
"Chissà che fiore era..."
☆Nota dell'autore☆
Eccomi tornata con il nuovo capitolo!
Scusatemi se in queste settimane non sono stata molto costante con gli aggiornamenti ma sto avendo delle difficoltà a trovare del tempo libero per revisionare i capitoli.
Mi faccio perdonare però dicendovi che ormai Hibiscus sta giungendo verso l'atto finale!
Nei prossimi capitoli infatti avremo delle dolci interazioni tra i due innamorati e finalmente scopriremo qualcosa di più sul passato di Noona!
Ma non vi voglio spoilerare nulla per cui ora parliamo un pochino di quest'ultimo aggiornamento.
Mi scuso se questa parte della storia vi sembrerà un po' noiosa ma mi serve come base per quello che accadrà più avanti, portate pazienza, vedrete che poi capirete tutto quanto.
I due piccioncini sono sempre più carini assieme e ormai battibeccano proprio come due fidanzatini. Jungkook si è innamorato delle maschere veneziane e ha deciso di fare il primo regalo alla sua Noona. Che ne dite vi piace la scelta della maschera? Personalmente adoro le maschere veneziane a forma di gatto.
Ma ora ho un'altra domanda da porvi: avete capito che fiore è quello del gioiello?
Al momento non vi dico nulla, ma sappiate che quel fiore avrà un significato molto importante nella parte finale della storia.
Sperando come sempre di donarvi qualche minuto di felicità mentre leggete la mia fanfiction vi do appuntamento alla settimana prossima lasciandovi con questo piccolo sondaggio:
nel prossimo capitolo secondo voi chi tornerà a casa ubriaco? Jungkook o Noona?
Al via le votazioni!
A presto.
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