CAPITOLO 26

La nostra ultima serata sul lago di Garda stava passando più tranquilla del previsto. Avevamo deciso di mangiare in hotel una buonissima cena di pesce alla griglia, accompagnato ovviamente da una deliziosa bottiglia di Soave, un vino bianco della zona perché diciamolo, alla fine, a tutti e due piaceva l'idea del cibo gratis. Inoltre, mangiare tutte quelle delizie in riva al lago mi sarebbe costato quanto un rene, e non volevo far pagare ancora una volta la cena a Jungkook. Ero una giovane donna orgogliosa e indipendente e non mi andava di approfittare dei soldi dell'idol accanto a me.
Avevamo così gustato quella cenetta con calma e tranquillità, e tra una chiacchiera e l'altra, avevo scoperto che i BTS sarebbero stati ospiti presso l'Onu ad inizio Settembre. A quella notizia avevo gioito come una bambina, ero veramente orgogliosa di loro e ,dopo l'iniziale emozione, avevo proposto di brindare con l'ultimo goccio di vino rimasto.

Finito anche l'alcool ci eravamo messi ad osservare il tramonto, accoccolati sulla poltrona davanti alla finestra, meravigliandoci insieme delle infinite sfumature di rosso con cui il sole dipingeva le nuvole quella sera. Avevamo guardato il cielo diventare sempre più scuro, finché le prime stelle non erano comparse sopra di noi e poi, ignorando le nuvole che diventavano sempre più dense all'orizzonte, avevamo deciso di scendere in strada e fare un'ultima passeggiata lungo le sponde del lago.

Jungkook questa volta si era ricordato di portare con sé la sua adorata Nikon e , una volta uscito  dall'hotel, non aveva smesso nemmeno per un minuto di scattare foto.

«Se continui così riempirai la memoria ancora prima di arrivare a Venezia» dissi osservandolo.

«Voglio immortalare ogni cosa!»

«Sì, ma ti prego fa attenzione!» implorai.

Come molti artisti infatti, Jungkook aveva veramente un ottimo occhio per la fotografia, ma mancava completamente di spirito di autoconservazione. In quel momento infatti il ragazzo era fermo su una gamba sola, sopra un alto muretto di mattoni bianchi. A detta sua quella posizione gli permetteva di avere la giusta prospettiva con cui fotografare la strada illuminata alle nostre spalle. Io invece ero più convinta che stesse semplicemente cercando la posa più epica per cadere a terra e rompersi l'osso del collo.

«Ti prego scendi da lì» lo supplicai per l'ennesima volta «Non voglio dover chiamare i tuoi hyungs e spiegargli come hai fatto a romperti la testa!» aggiunsi imbronciata mentre gli tiravo l'orlo dei pantaloni della tuta.
Jungkook rise e poi si girò di 180 gradi scattandomi una foto. La luce accecante del flash si impresse indelebilmente nelle mie retine e rimasi alcuni secondi ferma immobile.
«Coniglietto!» lo rimproverai stropicciandomi gli occhi «Se lo fai di nuovo giuro che ti lancio giù dal muretto!» minacciai.

Lo sentii ridere di gusto.
«Guarda come sei carina! Tutta imbronciata!» esclamò.

Udendo quelle parole riaprii gli occhi, ma due grandi macchie bianche riempirono la mia visuale. Tramite esse riuscii ad intravedere Jungkook piegarsi sulle ginocchia e guardarmi con un sorriso, mentre allungava la mano con la macchina fotografica verso di me.
Sbattei le palpebre ancora un paio di volte e quando la mia vista tornò normale mi avvicinai a lui.
Il display mostrava l'ingrandimento della mia faccia. Gli occhi socchiusi in due piccole linee scure, le sopracciglia arcuate e le labbra contratte in una piccola smorfia. Due lunghi ciuffi incorniciavano il mio viso e facevano risaltare ancora di più la mia espressione impettita.

«Sembri uno di quei piccoli gattini che mi fa sempre vedere Hopie nei video di Tiktok. Un batuffolo tenero e dolce che cerca di sembrare grande e minaccioso» disse prima di dedicarmi un bacio volante e rialzarsi.

«Appena scendi da quel muretto ti faccio vedere io...altro che piccolo gattino» mormorai fissandolo sempre imbronciata.
Lui invece mi sorrise ancora più divertito.

«Noona mettiti là vicino. Ti faccio qualche scatto» disse poi indicando un punto alla mia destra. Lo guardai storto.
«Forza su, muoviti!» mi ammonì prima di guardare attraverso l'obiettivo della fotocamera.
Ormai avevo intuito che Jungkook fosse il tipo di ragazzo che se si metteva in testa una cosa insisteva finché non la otteneva, per cui sbuffai sonoramente e mi diressi qualche metro più avanti.
«Appoggiati al muretto e guarda verso il lago» mi disse perentorio.

Assecondai la sua richiesta e provai a mettermi in una posa più naturale possibile «Va bene così?»

«Girati leggermente verso di me, sposta il braccio un po' più a destra e tieni il busto diritto... Ecco così sei perfetta»
Il ragazzo iniziò a scattare diverse foto, divertendosi di tanto in tanto a farmi cambiare posizione.
«Questa è bellissima!» esclamò ad un tratto e con un balzo felino, saltò giù dal muretto. Lo vidi corrermi incontro tenendosi il cappello da pescatore con la mano libera e, una volta che arrivò accanto a me, mi fece vedere tutto orgoglioso lo scatto che aveva appena fatto.
La luce dei faretti illuminava la mia figura posata sul muretto chiaro. I capelli scostati da un lato facevano risaltare le mie spalle scoperte e alcuni ciuffi erano sollevati verso l'alto a causa di una lieve folata di vento. La maglietta che indossavo ricadeva delicata attorno al mio busto e i pantaloni attillati accentuavano le mie curve. Il mio viso, leggermente inclinato per la posa, era rivolto verso il lago e i miei occhi avevano un'espressione sognante.

«Sembra una inquadratura da telefilm» dissi avvicinandomi allo schermo e osservando con attenzione la mia immagine.

«Solamente perché ho un'ottima modella» disse Jungkook dandomi un lieve bacio sulla fronte.

«Non credo proprio. Sono più una patata che prova ad essere una bellissima fragola, ma senza sapere che patata e fragola sono tassonomicamente differenti» risposi.

«Tassoche?» domandò Jungkook confuso.

«Tassonomicamente » ripetei ma il ragazzo mi guardò con sguardo sempre più perso « È la scienza che si usa per classificare le cose...Per farla semplice io sono una patata e tu sei una fragola. Per quanto una patata provi ad assomigliare ad una fragola, rimarrà per sempre una patata.» spiegai.

«Tu non sei una patata...» disse poi teneramente «Non ti definirei mai come una patata! Tu sei il mio budino!» aggiunse ridacchiando.
Cercai di colpirlo con un pugno ben assestato nel braccio ma con un balzò agile Jungkook lo schivo all'ultimo secondo.
«Però potresti essere la modella budino più bella del mondo!» continuò ancora sogghignando.

Provai a picchiarlo ancora una volta ma lui evitò anche il mio secondo attacco. Così posai le mani sui fianchi e lo guardai corrucciata prima di tornare a parlare.
«Sarò la modella budino migliore del mondo...e ti ruberò il lavoro con Louis Vuitton. Altro che video sexy mentre sali su quella specie di montacarichi rosso...al massimo potrai portarmi il caffè sul set, anzi no...quello me lo faccio portare da Tae.»

«Hai visto il video della sfilata?Ti è piaciuto?» mi chiese Jungkook con gli occhi brillanti.

«I BTS versione boss mafiosi è una delle mie fantasie erotiche più ricorrenti, quindi sì, mi è decisamente piaciuto!» gli dissi ridendo.

L'espressione di Jungkook cambiò di colpo e un cipiglio arrabbiato comparve sul suo volto.
«Come sarebbe a dire i BTS?» domandò.

«Dovresti essere contento Coniglietto! Questa è la prova che vi amo tutti e sette indiscriminatamente» gli dissi facendogli la linguaccia mentre mi appoggiavo con la schiena al muretto «Ricordo ancora Taehyung con quel completo nero e rosso, che camminava sensuale con il bicchiere in mano e guardava la telecamera con il suo sguardo da predatore. Era così sexy...» e subito dopo aver finito di descrivere il suo amico mi morsi il labbro mugugnando.

«Noona!» mi riproverò aggrottando le sopracciglia e arricciando le labbra.

Scoppiai a ridere.

«Non puoi dire queste cose! Non puoi pensare a fare quelle cose assieme agli hyung!» esclamò continuando a fissarmi arrabbiato.

«Come non posso?» lo canzonai sempre ridendo.

«No, non puoi, perché sei la mia Noona. Non la loro!» disse fissandomi serio.

«E non mi lasceresti diventare anche la loro Noona?» gli chiesi con un sorriso sornione e un tono voluttuoso.

«No.» rispose perentorio «Sei la mia Noona, solo mia» ripeté.

Nel sentire quel piccolo pronome il mio cuore perse un battito, ma non avevo intenzione di mostrargli quanto mi piacesse essere definita come sua quindi continuai il mio piccolo spettacolino.
«E sentiamo Signor "La mia Noona è solo mia", puoi almeno lasciami dire che vi amo tutti e sette indiscriminatamente? » gli proposi fissandolo con gli occhi da gatta.

«Questo potrei lasciartelo fare però...»

«Però cosa?» domandai.

«Devi specificare che uno lo ami più degli altri» sentenziò poi portandosi davanti a me.

«E sentiamo, chi sarebbe questo BTS che devo amare più di tutti gli altri?» domandai divertita.

«Io» rispose posando le sue braccia accanto al mio busto e azzerando quasi completamente la distanza che ci separava.

«Come siamo esigenti Mr. Jeon.» dissi allungando le mie braccia verso l'alto e intrecciandole dietro al suo collo largo e muscolo. Lui si curvò su di me e le sue labbra premettero contro le mie.
Ci scambiammo un lungo bacio passionale mentre la brezza fresca del lago accarezzava le nostre pelli, portando con sé il dolce profumo dei gladioli in fiore.
Quando si staccò dalle mie labbra un lieve sospiro sfuggì dalla mia bocca e lo fissai con gli occhi languidi e carichi di passione.

Il ragazzo mi guardò soddisfatto.
«Voglio essere l'unico a cui dedichi questi sguardi.» sussurrò a pochi centimetri dal mio volto «Sono un ragazzo geloso e la mia Noona deve essere solamente mia, non ho intenzione di condividerla con nessuno dei miei hyung...mai.» disse suggellando quelle parole con un altro lieve bacio che mi fece tremare tra le sue braccia. Il mio cuore accelerò e le mie gote si tinsero di rosso.

"Diglielo...Diglielo adesso! Digli che stai cominciando a provare qualcosa per lui. Diglielo prima che sia troppo tardi, prima che torni in Corea, prima che ritorni alla sua vita e ti lasci per sempre!" urlai nella mia mente.

«Jungkook...io...» le parole mi si fermarono in gola.

Come potevo? Come potevo dirgli che probabilmente mi stavo innamorando di lui? Come potevo dirgli che quel Jungkook che stavo conoscendo in quei giorni, fatto di dolcezza, testardaggine, tristezza e spensieratezza stava pian piano abbattendo tutti i muri che avevo eretto con tanta fatica attorno al mio cuore?

«Io...» mi mancò il respiro e il ragazzo mi fissò con i suoi grandi occhi neri in attesa. Cosa dovevo fare? Dovevo parlare? Dovevo stare zitta?

«Io...» ripetei in un sussurro. Il volto del ragazzo riempì completamente il mio campo visivo e il suono del mio battito cardiaco divenne assordante.
Feci un profondo respiro.
«...vorrei avere una foto con te! Ci scattiamo una foto assieme?» domandai colta dal panico.

"Stupida!" urlò una vocina dentro la mia testa.

Il ragazzo mi fissò per un istante fermo immobile e una strana sensazione di panico iniziò a farsi strada dentro di me. Avevo esagerato.
"Cosa ti è saltato in mente di chiedergli una foto assieme? Se ha reagito così per una stupida foto immagina cosa avrebbe fatto se gli avessi detto che ti piace!" pensai e subito dopo tornai a parlare.
«-Kook ti prometto che non ho intenzione di postarla o inviarla a qualcuno, mi ricordo la clausola del contratto al riguardo. E possiamo scattarla facendo in modo che non ti si veda in volto... magari spostando il tuo cappello in questo modo» dissi piegando il tessuto tutto da una parte.

A quelle parole gli occhi del ragazzo si illuminarono e un enorme sorriso si aprì sul suo volto, facendo brillare i suoi grandi denti bianchi. L'ansia che provavo sparì di colpo.
«Davvero vuoi una foto di noi due assieme?» chiese fin troppo euforico.

«S-si» risposi imbarazzata «Ma solo se ti va...»

«Se mi va? Ovvio che mi va Noona!» esclamò entusiasta.
Dopodiché alzò la macchina fotografica verso l'alto, girò l'obiettivo verso di noi e senza aspettare nemmeno un secondo scattò una foto.

«Non vuoi almeno aspettare che ci mettiamo in posa?» chiesi inaspettatamente divertita.

«Oh già hai ragione. Mi sono fatto prendere dall'entusiasmo. Vieni qui vicina» disse afferrandomi la vita con la mano sinistra e attirandomi a lui «Guarda in alto!» esclamò «Tre, due, uno».
Sentii l'otturatore della macchina fotografica chiudersi diverse volte e rimasi ferma immobile. Dopodiché Jungkook abbassò la Nikon e si mise ad analizzare ogni singola foto con gli occhi scintillanti. Mi misi in punta di piedi, aggrappandomi al suo braccio e provai a spiare qualche scatto.
«Ho scattato praticamente quattro foto uguali» disse mettendosi a ridere « Noona riproviamo» e così dicendo mi abbracciò e si chinò fino a posarmi un tenero bacio sulla guancia. Poi si scostò soddisfatto e incollò gli occhi al display.
«Sono belle, ma ancora non mi convincono...mi serve una fotocamera frontale» disse poi spegnendo la macchinetta che teneva tra le mani «Noona, passami il tuo telefono».

«Il mio telefono? Non ci conviene usare il tuo? Fa sicuramente delle foto più belle.» risposi

«Forse sì, ma il tuo è più comodo.» rispose mostrandomi la punta della lingua.

Sbuffai sorridendo e presi il cellulare dalla borsetta.

«Non so perché alla fine mi ritrovo a fare sempre tutto quello che mi chiedi» mormorai passandogli il telefono.

«Perché non puoi resistermi» rispose fiero mentre premeva il tasto laterale.
«Noona!» esclamò poi arricciando il naso nell'esatto momento in cui vide la foto di gruppo proveniente dal Winter package di quell'anno riempire tutta la schermata.

«Dai sono stata brava, ho messo solo foto di gruppo adesso.» dissi ridendo.

«Come solo foto di gruppo?» chiese fissandomi imbronciato.

«Sì, se premi le foto cambiano di continuo come quelle di prima» dissi fiera  «Ma questa volta ci sono solo foto ot7»

Jungkook premette il tasto un paio di volte e poi mugugnò qualcosa in coreano prima di aprire la fotocamera.
«Ci penso io adesso» lo sentii sussurrare mentre alzava il telefono in alto e mi afferrava per la vita «Noona dì "Kimchi"!».

«Kimchi!» gli feci eco e subito dopo iniziò a scattare.

I primi selfie furono seri e impostati. Sia io che Jungkook mantenemmo delle pose concentrate e attente e il ragazzo mi svelò alcuni trucchetti per ottenere degli ottimi scatti ma, ben presto, il ragazzo iniziò a fare un sacco di facce stupide e alla fine ci trovammo a ridere a crepapelle uno addosso all'altro.

«Oddio guarda che faccia hai qui...Questa foto sarebbe perfetta per un meme!» dissi con le lacrime agli occhi.

«Beh perché tu qui? Guarda con che sguardo fulmini la signora che ci era passata di fianco»

«Certamente! Aveva appena finito di criticare i tatuaggi sulla tua mano, meritava un mio sguardo d'odio» dissi prima di aggiungere «Bacchettona del cavolo

«Non so cosa tu abbia appena detto ma non penso sia una bella cosa»

Mi misi a ridere.
«No dai, non sono stata tanto offensiva. Ho semplicemente detto che è una persona con poca elasticità mentale. Nessuno può criticare il mio Coniglietto» dissi stringendolo per la vita. Lui mi sorrise e si chinò su di me.

«Mi piace quando diventi la mia piccola tigre combattiva» sussurrò allegro tra i miei capelli.

Gli sorrisi e tornai ad osservare i nostri sefie. Arrivato all'ultima foto però Jungkook aprì ancora una volta la modalità fotocamera.
«Ci mancano ancora delle foto da scattare. Le mie preferite» disse alzando il braccio con il telefono. Dopodiché con il suo naso toccò la punta del mio e con un piccolo movimento mi fece voltare. Mi fissò intensamente per qualche secondo e poi la sua mano libera premette al centro della mia schiena. Le nostre bocche combaciarono e il ragazzo scattò.

«Vediamo se siamo riusciti a fare una bella foto?» sussurrò scostandosi da me e fissandomi con uno sguardo profondo «Altrimenti ti dovrò baciare finché non sarò soddisfatto del risultato...e io sono molto esigente» aggiunse poi sorridendo.

«Coniglietto, se vuoi baciarmi ancora basta chiedere» gli dissi con le gote arrossate e mi alzai in punta di piedi. Le mie mani si posarono sui suoi pettorali e strinsero la sua maglia larga. Chiusi gli occhi e assaporai le sue labbra calde e morbide. Il ragazzo mi strinse a sé con entrambe le braccia e rispose al mio bacio.
Rimanemmo così per dei lunghissimi minuti, a baciarci e ad imprimere quel ricordo meraviglioso nelle nostre menti. Alla fine, ci scostammo solamente perché qualcuno alle nostre spalle mormorò il suo dissenso per quella scena.

«Forse è meglio non dare spettacolo in pubblico» gli dissi sorridendo.

«Sì, hai ragione. Fammi controllare le foto e poi rientriamo» rispose visibilmente felice.
Lo guardai stringere il mio telefono tra le mani, entrare nella galleria e osservare gli ultimi scatti.
«Questa è perfetta!» lo sentii esclamare.

«Fammi vedere» dissi tirandogli un braccio.

«Aspetta un attimo Noona, la sistemo prima.» mi rispose «Perfetto hai Snow! Ci metto pochissimo...voglio fartela vedere sistemata»
Lo osservai in attesa, dondolandomi sul posto.
«Fatto!» esclamò soddisfatto «Alcune di queste me le passo, le voglio tenere anche io» aggiunse e poco dopo percepii il suo telefono vibrare da qualche parte. Dopodiché spense lo schermo del telefono e me lo consegnò con un sorriso malizioso e uno sguardo scintillante. Riprese in mano la sua Nikon e si allontanò da me fin troppo velocemente.
«Vado a fare la foto a quel piccolo scorcio» disse stranamente divertito indicando un punto a diversi metri da noi. Lo fissai piegando la testa di lato confusa mentre si allontanava ridacchiando.

"Cosa hai combinato stavolta Jeon Jungkook? A volte mi sembra di avere a che fare con un enorme bambino" pensai osservandolo mentre sghignazzava allegro e camminava a passo spedito lontano da me.
«Vediamo come sono venute queste foto» mormorai premendo il tasto laterale del cellulare ma quando lo schermo si illuminò il mio cuore smise di battere. Jungkook aveva impostato una delle nostre ultime foto come salvaschermo del mio telefono.
A causa dell'angolazione e del cappello nero da pescatore il suo volto era quasi interamente coperto. Le uniche parti visibili erano la mascella squadrata, la guancia tonda, la punta del naso e le labbra. Quelle labbra tenere e dolci posate delicatamente sulle mie. Nessuno sarebbe riuscito a riconoscerlo in quella foto, nessuno. Tranne me.

Mi tremarono le mani.

Mi osservai. Avevo le mani posate sul suo petto, il collo semicoperto dai capelli e il volto piegato verso l'alto. Gli occhi erano chiusi e le mie labbra rosse premevano sulle sue in quel dolce bacio immortalato per sempre in quello scatto. Maledizione. Un conto era pensare nella mia mente di essermi innamorata di lui. Un conto era vederlo così chiaramente davanti ai miei occhi.

"Ti sei innamorata un'altra volta" ammisi a me stessa continuando a fissare lo schermo del telefono " Nonostante tutto ti sei innamorata ancora e guarda un po'...è successo proprio con l'ultima persona sulla faccia della terra di cui ti dovevi innamorare...Perché devi sempre scegliere i ragazzi sbagliati? Imparerai mai dai tuoi errori?"
«Forse dovresti cambiare questa foto prima che sia troppo tardi» mormorai al mio riflesso che ora mi fissava serio dallo schermo scuro.
Sbloccai la schermata ancora una volta e il mio cuore accelerò.
"Dannazione" pensai sentendo le mani tremare. Sembravamo proprio una coppia, una coppia di giovani innamorati che si baciavano contenti.
"Non puoi tenere questa foto come salvaschermo, non puoi! O finisce che lo implorerai di non partire e il tuo cuore si spezzerà ancora una volta...lui non può lasciare tutto per stare con te e tu non puoi seguirlo in Corea. Questa storia è finita ancor prima di iniziare. Sii razionale."

Fissai quella foto ancora per dei lunghissimi istanti dubbiosa sul da farsi. Sebbene un parte di me fosse terrorizzata da quello che osservava, un'altra piccola parte nascosta ne era indubbiamente rapita, e in qualche modo felice.
«Vabbè, facciamo che tieni questo salvaschermo fino alla fine della fiaba e poi lo cambi, ok?» mormorai a me stessa arrendendomi all'evidenza che infondo, avere quella foto come salvaschermo, mi rendeva contenta.
«Lo tieni, ma non ti fai nessun viaggio mentale. Ci siamo capite? Giovedì lo togli e nascondi tutto in una cartella segreta che non guarderai mai più» mi dissi rimettendo il telefono nella borsetta. Feci un lungo sospiro e poi alzai lo sguardo in cerca di Jungkook.

Mi accorsi solo in quel momento che il ragazzo aveva l'obiettivo della Nikon puntato su di me. Probabilmente mi aveva osservata per tutto il tempo attraverso la macchinetta fotografica gustandosi il momento in cui avevo scoperto la nostra foto sul mio telefono. Lo fissai con uno sguardo truce e dopo alcuni secondi lo sentii ridere a crepapelle mentre abbassava la fotocamera.
"Me la pagherai" pensai iniziando a correre verso di lui ma più lo sentivo ridere e più il mio cuore diventava leggero e, nonostante l'impegno, non riuscii a trattenere il sorriso smagliante che stava pian piano spuntando sul mio volto.
La mia piccola corsa furiosa fu interrotta da un tuono che squarciò il cielo scuro sopra di noi. Mi guardai attorno cercando di capire quanto fosse distante il temporale ma subito dopo alcune grandi gocce d'acqua iniziarono a bagnare i ciottoli della strada.
Feci uno scatto in direzione di Jungkook e arrivai accanto a lui come un fulmine.

Il ragazzo mi fissò.
«Allora ti piace il nuovo salvaschermo?» disse gongolando e fissandomi con il suo tipico sorriso da coniglio.

«Tu sei...sei... »

«Un ottimo fotografo» disse ghignando.

«Impertinente! Ecco cosa sei!» dissi «Aggiungerò anche impertinente ai tuoi aggettivi piccolo coniglie...» non riuscì a finire la frase perché un'enorme goccia cadde proprio sul mio naso. Chiusi gli occhi di riflesso e sbuffai. 
«Persino il cielo è dalla tua parte» dissi asciugandomi il volto con la mano e fissandolo con una espressione impettita che lo fece sghignazzare contento.
«È meglio se torniamo in hotel! A breve comincerà un grande acquazzone e rischiamo di bagnarci...» dissi osservando la strada attorno a noi iniziare a bagnarsi ed ignorando il suo sguardo tronfio.

Un altro lampo scese dal cielo e poco dopo il suo tuono mi fece vibrare.
«Hai ragione» concordò mentre nascondeva accuratamente la macchinetta fotografica dentro la felpa.
«Le felpe extralarge sono comode anche per questo» mi rispose con un sorriso «Andiamo Noona. Propongo di concludere la serata accoccolati sul divano mentre ci guardiamo un film su Netflix» disse prendendomi la mano e intrecciando le sue dita alle mie.

«Ottima idea! Netflix and chill!» dissi.

«Noona, quello vuol dire un'altra cosa!» disse ridendo e guardandomi con sguardo malizioso.

«Eh?!» esclamai senza capire «Cosa vuol dire?» domandai curiosa.

Il ragazzo si mise a ridere.
«Te lo spiego una volta arrivati in hotel!» rispose e poi, stringendo la presa sulla mia mano, iniziò a correre lungo la strada.



☆Nota dell'autore☆

Eccomi tornata con il capitolo settimanale di Hibiscus!
Pensavate che la nostra Noona si dichiarasse finalmente al suo dolce Coniglietto e invece...niente! Ahahahahahaha

Ormai, però, anche lei ha capito che quello che prova per Jungkook non è una semplice infatuazione e, nei prossimi giorni, dovrà scontrarsi con i suoi sentimenti che torneranno sempre più forti e impetuosi.

Ma adesso ho una domanda per voi cari lettori:  cosa avreste fatto al suo posto? Vi sareste dichiarati/e o sareste rimasti zitti come lei?
Fatemelo sapere!

Come sempre se la storia vi piace lasciate qualche commento e qualche stellina!

Ci vediamo la prossima settimana!

Borahae!

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