CAPITOLO 18
Mi svegliai sentendo il suono di un telefono vibrare ad intervalli regolari. Mi scostai dall'abbraccio di Jungkook e allungai il braccio verso il comodino per controllare lo schermo del mio cellulare. Era spento.
"Deve essere quello di Jungkook" pensai sentendo la vibrazione fermarsi.
Mi girai verso il ragazzo che stava beatamente russando accanto a me e il suono della vibrazione ricominciò.
«Jungkook...Jungkook...svegliati... il tuo telefono sta vibrando» dissi scuotendogli il braccio con delicatezza.
«Ancora cinque minuti Noona» rispose allungando le mani verso di me e stringendomi nuovamente tra le sue braccia.
«Jungkook, tu non sai quanto mi piacerebbe rimanere qui con te tutto il giorno, ma il tuo telefono ha ripreso a vibrare. Penso che qualcuno ti stia cercando.» insistetti accarezzandogli il volto e obbligandolo a svegliarsi.
Lo guardai aprire un occhio e sbadigliare sonoramente prima di sciogliere l'abbraccio e strofinarsi gli occhi assonnato. Si girò lentamente e allungò il braccio oltre il bordo del letto, afferrò il cavo dell'alimentazione e tirò il telefono vicino a sé.
«Oh no, è lo hyung.» disse osservando lo schermo illuminato «Scusami un attimo Noona ma devo assolutamente rispondere» aggiunse sbadigliando diverse volte.
Mi indicò di fare silenzio e con un movimento rallentato fece scorrere il dito sul display.
Appena sentii la voce dall'altra parte il mio cuore iniziò a battere all'impazzata e dovetti tapparmi la bocca con le mani per non urlare. Era Namjoon.
Mi nascosi sotto le lenzuola soffocando il mio piccolo urletto da fan impazzita e nel frattempo sentii i due ragazzi salutarsi. Purtroppo le mie conoscenze della loro lingua si fermava alle frasi di saluto, per cui mi fu impossibile seguire ulteriormente la loro conversazione. Jungkook rispose a Namjoon con la voce bassa ancora impastata dal sonno e il suo hyung, dopo un leggero scambio di frasi, si mise a ridere.
La risata cristallina di Namjoon giunse alle mie orecchie e finalmente mi rilassai, uscendo dal mio piccolo nascondiglio di coperte. Il leader dei BTS disse ancora qualche parola e sentii il più piccolo irrigidirsi accanto a me. Cominciò a balbettare e le sue gote si tinsero di un lieve rossore. Sentendo l'agitazione nella voce del suo maknae Namjoon rise ancora più forte ma dopo qualche secondo di palesi canzonamenti cambiò tono di voce. Iniziò a parlare veloce e Jungkook si adagiò allo schienale del letto in paziente ascolto.
Mi trascinai al suo fianco e rimasi accoccolata accanto al ragazzo, ascoltando le loro voci riempire la stanza con quella cadenza bassa e cantilenante che tanto adoravo.
"Come vorrei che comparissero i sottotitoli come nei telefilm di Netflix" pensai chiudendo gli occhi e stringendomi ancora più vicina al mio dolce coniglietto.
La mano fasciata di Jungkook iniziò ad accarezzarmi la testa con movimenti ritmici e delicati e a causa di quel tocco, rischiai di riaddormentarmi.
Riaprì gli occhi solamente quando percepii un lampo di luce provenire dalla mia sinistra.
«Ma cosa?...» chiesi con la voce ancora roca mentre cercavo di capire da dove provenisse il flash che mi aveva appena disturbata.
Guardai Jungkook osservare qualcosa sullo schermo del telefono e improvvisamente capì.
«Eri troppo carina.» rispose girando il telefono e facendomi vedere la foto che mi aveva appena scattato.
«No! Cancellala subito!» dissi cercando di rubargli il telefono dalle mani. Purtroppo ero ancora rallentata dal sonno e per quel motivo i miei movimenti non furono abbastanza veloci. Inoltre nel momento in cui allungai il braccio verso la sua direzione una piccola scarica di dolore partì dal mio collo, bloccandomi istantaneamente.
«Ahia!» esclamai ritirando subito la mia mano e massaggiandomi la zona dolente.
«Noona, tutto bene?» domandò allarmato Jungkook posando subito il telefono e chinandosi su di me.
«Ti fa male?» continuò preoccupato guardandomi con i suoi grandi occhioni da cucciolo.
In realtà il dolore mi era passato quasi subito, ma continuai a lamentarmi ancora per un po' con l'intento di distrarlo.
Successivamente un ghigno malvagio comparve sul mio volto e mi lanciai oltre la sua figura, puntando il telefono incustodito.
«Noona!» mi rimproverò quando atterrai con la pancia sulle sue cosce muscolose, allungandomi verso il suo cellulare. Jungkook si girò e mi fissò corrucciato mentre esultavo felice con il suo telefono tra le mani.
«Preso!» esclamai trionfante mentre accendevo il display usando il tasto laterale. Osservai la schermata di blocco per un istante: un Dobermann in camicia azzurra mi stava fissando attraverso i numeri dell'orologio.
"È come un papà che mette la foto del proprio figlio come salvaschermo" pensai cercando di capire come sbloccare il cellulare e ignorando i rimproveri di Jungkook.
«Noona non devi farmi preoccupare!»
«Uffaaaa...ma dovevi proprio mettere l'impronta digitale?» chiesi continuando a non ascoltarlo e girandomi a pancia in su. Lo osservai con una smorfia di disapprovazione.
«Dovrei essere io a guardarti con quell'espressione! E ovviamente ho l'impronta! Io proteggo i miei dati!» disse fieramente.
Lo guardai ancora corrucciata finché non parlò di nuovo.
«Perché Noona, adesso hai messo almeno un codice per sbloccare il tuo telefono vero?»
Sul mio volto comparve un sorriso colpevole. Ovviamente non l'avevo ancora fatto.
«Noona!» disse rimproverandomi ancora una volta.
«Non ho avuto tempo... e poi mi sono dimenticata perché ieri ho fatto tante cose e dovevamo...» non finì la frase perché Jungkook si curvò su di me e iniziò a farmi il solletico.
Mi piegai in due e cominciai a ridere senza riuscire a fermarmi.
«Fermati... Ti prego fermati... Il collo...» provai a dire tra le risate mentre sentivo piccole fitte di dolore irradiarsi fino alle spalle.
«Come faccio a sapere che non stai mentendo?» chiese continuando a farmi il solletico.
«Ti prego fermati...non mento...te lo giuro...non mento adesso» continuai tra le risate.
«Promettimi che metterai il codice sul telefono!» disse riducendo il livello di quella piccola tortura.
«Lo farò...lo farò!» promisi tra le lacrime.
«E prometti che non scherzerai mai più sulla tua salute facendomi preoccupare per nulla!» continuò «Promettilo!»
«Lo prometto! Lo prometto! Coniglietto hai vinto! Lo prometto!» esclamai alzando la mano con il telefono verso di lui in segno di totale resa.
Mi lasciò andare e prese il cellulare trionfante. Io invece mi rannicchiai accanto a lui e mi asciugai con la manica le lacrime che ancora scendevano sul viso.
Ormai ero decisamente sveglia.
«Bene!» sentenziò «Comunque interessante... ho scoperto che la mia Noona soffre il solletico, questa è una cosa utile da sapere.» disse con sguardo divertito.
«La mia vendetta sarà tremenda coniglietto, tremenda!» esclamai ancora ridendo.
«Sto tremando dalla paura! » disse canzonandomi. Dopodiché si avvicinò al mio volto e mi diede un leggero bacio sorridendo felice.
«Noona, devo fare un paio di chiamate per lavoro. I primi di Agosto dobbiamo filmare In the Soop 2 e siccome sono rimasto qui più del previsto devo sentire i produttori per sistemare gli ultimi dettagli.» mi confidò.
«Aspetta, hai appena detto In the Soop 2? Quell'In the Soop?» dissi elettrizzata «Girate un altro In the Soop?».
Avevo adorato quella trasmissione e l'idea che stessero per filmare una seconda stagione aveva fatto scattare come una molla la mia "Parte Army".
«Ho amato tantissimo la prima stagione! Ricordo ancora Taehyung che fa la serenata a Namjoon sulla barchetta in mezzo al lago, Seokjin che colpisce con il cuscino il sacco da box ogni mattina, Jimin ubriaco che corre e si fa male, Yoongi cuoco provetto e tu...io devo ancora capire come hai fatto a creare quei quadri meravigliosi!» dissi tutto d'un fiato.
Jungkook si mise a ridere.
«Oddio scusami! Scusami mi sono lasciata trasportare dall'emozione.» dissi coprendomi il viso dall'imbarazzo «Fai finta di non aver sentito nulla! E io farò finta che tu non mi abbia detto nulla!» esclamai rendendomi conto che quello che mi aveva appena detto era probabilmente una informazione fin troppo confidenziale «Ti prometto che non dirò a nessuno che state per girare la seconda stagione.»
«A proposito del non dire nulla...c'è una cosa di cui ti dovrei parlare.» mi disse il ragazzo con tono serio «Ma prima fammi fare queste due telefonate così poi posso spiegarti tutto con calma.»
Mi lasciò un altro veloce bacio sulle labbra e notai un velo di tristezza nei suoi occhi.
«Va bene.» risposi osservandolo scendere dal letto.
Jungkook sbadigliò diverse volte prima di arrivare alla porta finestra della terrazza e poi si girò verso di me. Mi mandò un bacio con le dita e uscì.
Lo osservai passeggiare avanti e indietro per diversi secondi poi mi girai sulla schiena e mi stiracchiai tra le lenzuola ancora calde. Sentii tutti i muscoli tendersi. Come avevo già appurato il collo e le braccia mi dolevano a causa della notte precedente ma per fortuna avevo una buona resistenza a quel tipo di dolore.
«Chissà di cosa mi vuole parlare» mormorai mentre mi massaggiavo i muscoli contratti. Mi stiracchiai ancora una volta e mi voltai in cerca del telefono. Erano ormai le undici e mezza e dovevo assolutamente scrivere alle mie amiche. Sbloccai lo schermo ridendo e lessi la chat che avevo con Lisa ed Emily.
Ore 10:30 Lisa: "Prima di tutto vogliamo sapere per filo e per segno cosa è successo questa notte!
Ore 10:30 Emily: "Sì, ho almeno trenta ipotesi differenti di come ti abbia rotto il body e voglio sapere qual'è quella corretta!"
Ore 10:30 Lisa: "Secondo: siccome abbiamo la netta sensazione che dormirai tutta la mattina abbiamo appena deciso di andare a casa ...così quando ritornerai qui avrai tutta la suite a disposizione solamente per te e per il tuo dolce biscottino.
A proposito ringrazialo ancora per ieri sera, è stata davvero la serata più bella della mia vita...almeno finché non mi farà conoscere Jimin."
Ore 10:31 Emily:"Voglio una descrizione dettagliata di come ti ha tenuta sveglia fino alle 3 di notte!Sappilo! Ti lascerò tranquilla per questi giorni ma appena torni a casa voglio sapere ogni minimo dettaglio!! Nel frattempo goditi questi giorni di pura magia.
Salutami Jk e ricordagli che mi ha promesso di presentarmi Taetae!!"
Risposi ai loro messaggi scusandomi per essermi svegliata così tardi e augurando loro un buon rientro. Mi risposero con un "Amaci!!!!" che mi fece ridere a crepapelle e poi mi alzai dal letto. Camminai trascinando i piedi sul pavimento e mi affacciai alla porta-finestra della terrazza. Jungkook stava parlando tranquillamente al telefono ma quando notò la mia figura dietro al vetro si voltò e mi sorrise. Dopodiché tornò immerso nella conversazione e mi diede le spalle.
Approfittai di quelle lunghe telefonate per andare in bagno e rendermi nuovamente presentabile al mondo, ma quando riaprii la porta, vidi Jungkook osservare le nuvole scorrere veloci fuori dalla finestra mentre si torturava la guancia con la lingua.
«Tutto bene?» chiesi avvicinandomi a lui «Hai avuto brutte notizie dal lavoro?»
«No, il lavoro procede a gonfie vele, abbiamo un sacco di impegni già pianificati per i prossimi mesi e con Permission to Dance in vetta alla Billboards sono tutti entusiasti. » fece una piccola pausa «Ma c'è una cosa di cui ti dovrei parlare...» disse titubante «Mi dispiace dovertelo chiedere, io non lo farei mai...ma l'azienda lo richiede.»
Con quelle parole intuii subito di cosa si trattava.
«Hai già un contratto di riservatezza qui con te?»
Lui mi fissò sgranando gli occhi e vidi le sue guance tingersi di rosso.
«Jungkook, non sono più una ragazzina e posso ben immaginare che voi artisti di fama mondiale abbiate dei contratti di riservatezza da far firmare alle ragazze o alle donne con cui...vi intrattenete.» dissi avvicinandomi a lui e abbracciandolo per la vita.
«Non ti da fastidio? Ti giuro io non volevo importelo, non volevo trattarti come tutte le altre. Ma gli hyung mi stanno con il fiato sul collo e Namjoon-ah mi ha minacciato di salire sul primo aereo disponibile per l'Italia se non glielo mando entro la mezzanotte.» tornò a torturarsi la guancia.
«Non è buona cosa fare aspettare Mr. President.» dissi «E siccome immagino si riferisse alla mezzanotte coreana direi che abbiamo solamente...cinque ore di tempo.» dissi ridendo prima di alzarmi in punta di piedi e dargli un lieve bacio sulle labbra.
«Non potrai mai dire a nessuno che mi conosci di persona, non potrai mai postare nessuna foto o video di noi assieme e non potrai in alcun modo far capire che ci frequentiamo o che ci siamo frequentati. Mai. Sicura che ti vada bene?» chiese spostandomi una ciocca di capelli dal volto e guardandomi intensamente.
«Mi va benissimo! Non ti preoccupare.» risposi «Fammi solo leggere il contratto in modo da capire bene le clausole.»
Jungkook si curvò su di me baciandomi dolcemente e poi si liberò dal mio abbraccio. Si diresse verso un piccolo mobile del soggiorno e prese una cartellina rossa. Ne estrasse un piccolo plico e lo appoggiò sulla tavola mettendosi a cercare una penna.
Mi sedetti sulla sedia e iniziai a leggere quelle fitte pagine fatte di avvertimenti, clausole, obblighi e vincoli.
Il ragazzo mi fissò in silenzio e quando presi la penna per firmare trattenne il fiato.
«Fatto!» esclamai «Ora posso dire di vivere una relazione clandestina » scherzai alzandomi in piedi.
«Grazie Noona» così dicendo mi cinse la vita con le braccia e mi baciò con passione. Sentii le sue mani affondare nel tessuto largo della maglia e mi adagiai al suo corpo caldo, lasciando che le sue labbra divorassero le mie.
«Odio dover fare queste cose» sussurrò sulle mie labbra.
«Tranquillo.» gli risposi «Comprendo fin troppo bene lo scandalo che potrebbe crearsi se qualcuna delle tue, o meglio delle vostre, conquiste parlasse. Quel contratto vi protegge da possibili ricatti. Protegge voi stessi e protegge la vostra carriera, il vostro futuro. Non sentirti triste per avermi chiesto di firmarlo.»
A quelle parole gli occhi del ragazzo si illuminarono e mi strinse ancora più forte nelle sue braccia. Una piccola fitta partì dal mio collo e nonostante il mio tentativo di mascherare il dolore Jungkook se ne accorse immediatamente.
«Ti fa tanto male?» domandò con tono preoccupato.
«No tranquillo. Ho solo un po' di fastidio quando piego la testa, un po' come avere il torcicollo, ma è sopportabile. Devo solo capire come riuscire a nascondere il segno...è più grande dei succhiotti.» dissi specchiandomi nel mobiletto lì accanto.
«Mi spiace ancora.» disse amareggiato.
«Va tutto bene!.» ripetei accarezzandogli una guancia.
«Per me va tutto bene...» ripetei con un dolce sorriso. Lui mi fissò con gli occhi grandi pieni di aspettative e decisi di sottolineare quelle parole con un altro bacio. Mi alzai in punta di piedi e affondando le mie mani nei suoi capelli morbidi, attirandolo verso di me. Giocai un po' con le sue soffici labbra, sfiorandole con la punta della lingua, prima di cercare maggior contatto. Jungkook seguii i miei movimenti sospirando e quando mi allontanai da lui avevamo entrambi il respiro corto e le gote rosse. Ci fissammo per qualche istante e poi sorridemmo contemporaneamente.
«Che ne dici se ordiniamo qualcosa da mangiare e poi ci dedichiamo un bel bagno caldo prima di tornare dalle tue amiche?» chiese accarezzandomi il collo con fare premuroso.
«Uhh le mie amiche, giusto! Mi hanno scritto che sono già partite...e ti ringraziano tantissimo per la stupenda serata di ieri sera.»
«Sono già partite?» domandò sorpreso.
«Si...mi hanno scritto che siccome sono in ottima compagnia la loro presenza non è più obbligatoria.» risposi «Quindi che ne dici se torniamo nella mia suite dopo aver mangiato? Non ho un cambio con me e non mi va di chiederti in prestito altri vestiti da usare dopo la doccia.»
«Ottima idea Noona! Anche perché hai quella grande vasca che mi piacerebbe un sacco provare...» disse con tono divertito facendomi l'occhiolino.
«Coniglietto ma non sei sazio?» chiesi con tono civettuolo.
«Di te? Mai!» rispose prima di stringermi forte e riempirmi il volto con piccoli teneri baci.
«A proposito di vestiti...mi è venuto in mente che ho ancora una cosa tua.» aggiunse con tono imbarazzato.
Jungkook si scostò da me e camminò fino ad un piccolo cassetto da dove estrasse delle mutandine di pizzo nero.
Le osservai per un attimo e poi scoppiai a ridere.
«Le hai tenute!» esclami avvicinandomi a lui e prendendogli il tessuto dalle mani.
«S-si...anche se non sapevo bene cosa farci» disse chiaramente a disagio.
«Penso siano troppo piccole per te...le romperesti anche solo provando ad infilarle.» dichiarai prendendolo in giro mentre rigiravo il tessuto tra le dita. Lui mi guardò corrucciato e scoppiai a ridere non riuscendo più a trattenermi. In tutta risposta il ragazzo allungò la mano e mi spinse, facendomi cadere goffamente sul letto.
«Niente colazione per te!» affermò ridendo mentre si avvicinava al telefono della stanza.
«Nooo!» protestai alzandomi e correndogli incontro. Gli abbracciai la vita stretta e affondai il mio viso nella sua schiena.
«Se ci tieni tanto te le lascio indossare le mie mutandine.» mormorai scherzando.
Mi osservò da sopra la spalla per due lunghissimi secondi e poi si girò di colpo, mi prese per la vita, mi portò fino al letto e mi buttò sul materasso. Iniziò a farmi il solletico finché le lacrime non mi rigarono copiosamente il mio viso e mi fu impossibile anche solo respirare.
Una volta soddisfatto si alzò e con una camminata baldanzosa raggiunse il telefono per prenotare il servizio in camera.
«Così impari.» mi disse mentre componeva il numero della reception.
Gli feci la linguaccia e scesi dal letto ancora tremante.
In quel momento notai la borsetta medica sul pavimento e con un rapido movimento la raccolsi. Lo raggiunsi sedendomi accanto a lui e mentre ordinava la colazione gli sfasciai la mano, controllando il graffio di Haru.
La colazione o meglio il brunch arrivò diversi minuti più tardi e rimasi meravigliata da quante cose Jungkook riuscisse effettivamente a mangiare.
«Come pensavi di organizzare i prossimi giorni? Mi dicevi che volevi vedere Venezia giusto?» gli chiesi affondando i miei denti in una squisita brioches all'albicocca.
«Si, pensavo di passare qualche giorno in quella città visto che poi Mercoledì notte parto dall'aeroporto lì vicino»
«Va benissimo. In un paio di giorni la si visita tranquillamente.» mi fermai «Venezia di notte deve essere stupenda» aggiunsi con gli occhi sognanti.
«Non hai mai visto Venezia di notte?» domandò Jungkook curioso.
«No, non è così semplice...o meglio non ho mai avuto l'opportunità di farlo. Sono andata molte volte a Venezia con i miei amici ma sono sempre tornata a casa prima del tramonto.»
«Allora te la farò vedere io!» esclamò convinto prima di assaporare con gusto un pezzo di formaggio.
Finimmo di mangiare decidendo assieme il programma per i giorni seguenti. Avremmo passato altre due notti sul Lago di Garda, approfittando ancora un po' della mia enorme suite. Poi Martedì saremmo partiti per Venezia, facendo però una piccola tappa a Verona. Jungkook infatti voleva vedere a tutti i costi il famoso balcone in cui Romeo si era dichiarato alla sua Giulietta.
Concordammo inoltre che era inutile pagare contemporaneamente due camere d'hotel e siccome la mia alla fine era gratis proposi a Jungkook di fare le valigie e condividere la mia suite. Il ragazzo ovviamente fu entusiasta della proposta e lo vidi correre in giro per la camera raccogliendo tutte le sue cose e buttandole alla rinfusa nelle valigie. Lo so sembra impossibile ma le cose gratuite piacciono persino ai miliardari.
Mezzora dopo scendemmo alla reception e rimasi tranquilla ad osservare i vari quadri appesi accanto al bancone mentre Jungkook faceva il check out.
«Sig. Jeon è proprio convinto di volersene andare prima?» chiese la ragazza dietro la scrivania. Mi girai di colpo ad osservarla. Era piccola e magra, e osservava Jungkook con dei grandi occhi scuri da sotto la frangetta mora.
Il ragazzo le sorrise prima di rispondere affermativamente e la vidi cambiare subito espressione.
«È un vero peccato!» mormorò in italiano mentre si sporgeva oltre il bancone e gli sfiorava la mano prendendogli il passaporto.
Non aspettai un momento di più, raggiunsi il fianco di Jungkook e mi accostai alla scrivania.
«Ringrazia infinitamente Stefano da parte mia, è stato davvero gentilissimo questa notte a prestarmi tutte queste cose.» dissi in italiano mostrandole uno dei miei sorrisi di circostanza e consegnandole la borsetta medica.
Lei osservò me e poi osservò Jungkook e il suo sorriso cordiale sparì. Mi fulminò con lo sguardo, prese la borsa dalle mie mani appoggiandola oltre il bancone e poi finì di compilare le ultime righe al computer lanciandomi uno sguardo gelido. Io invece non smisi nemmeno un attimo di sorridere.
«Noona quando fai la gelosa sei ancora più carina.» mi sussurrò Jungkook coprendosi il viso con la mano fasciata.
«Io non sono...» ma non riuscii a finire la frase perché la ragazza davanti a me ci interruppe porgendo la fattura del pernottamento.
«Questo è il costo della sua camera.» disse in un perfetto inglese indicando la cifra a cinque zeri che compariva alla fine del foglio. Sbiancai alla vista di quei numeri, ma Jungkook estrasse la carta di credito e pagò tutto senza battere ciglio. Regalò alla ragazza uno dei suoi grandi sorrisi con tanto di occhiolino e vidi quest'ultima sciogliersi istantaneamente, completamente rapita dal fascino di quel ragazzo straniero. Sentii una morsa nel petto osservandola mentre sbatteva le lunghe ciglia fissando Jungkook come se fosse un delizioso dolce da assaggiare.
"Maledizione coniglietto! Maledizione!" pensai mentre osservavo quella scena.
Jungkook si girò verso di me facendo un ghigno soddisfatto e poi prese le valigie iniziando a camminare verso la porta d'uscita.
«Andiamo Noona! Il taxi ci sta aspettando qui fuori.» disse sghignazzando.
Lo seguii, borbottando a bassa voce e facendo sbattere i miei tacchi sul pavimento in segno di protesta.
«Non farlo mai più.» lo ammonii una volta raggiunto il suo fianco destro.
«Solo se ammetti di essere gelosa.» rispose mostrandomi la lingua e alzando il sopracciglio con il piercing.
Lo fissai senza dire nulla e stringendo la maniglia del trolley nella mia mano scattai in avanti verso il taxi.
«Prima o poi lo ammetterai» lo sentii mormorare prima di seguirmi trotterellando felice.
☆Nota dell'autore☆
Mi rendo conto che questo capitolo può essere un po' noioso ma ogni tanto servono anche questi momenti di passaggio.
La relazione tra i due protagonisti sta maturando. Ormai sembrano sempre più due piccioncini innamorati, non trovate?
Come sempre attendo le vostre stelline e i vostri commenti.
A presto!
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