CAPITOLO 10

L'alcool mi stava rendendo come sempre fin troppo intraprendente e così spostai il controller dalle mani di Jungkook, mettendomi a cavalcioni sopra di lui.
Non gli lasciai nemmeno il tempo di sistemarsi comodamente che posai le mie mani ai lati del suo volto e lo baciai con passione. Il ragazzo dischiuse subito le sue dolci labbra per me e io ne approfittai per inserire la mia lingua, cercando avidamente la sua.
Cominciai a baciarlo con foga mentre strusciavo il mio bacino sul suo corpo ad un ritmo lento ma deciso.
Non passò molto tempo prima di sentire le sue mani posarsi sui miei glutei. Li strinse possessivamente spingendo il mio bacino verso il basso in modo da aumentare la forza del mio sfregamento.
Mi staccai da quel bacio con il respiro corto e lo guardai già piena di lussuria.
Quella notte sarebbe stato mio. Soltanto mio. Non sarebbe stato facile domare quel ragazzo che trasudava dominanza da tutti i pori ma ci avrei provato. Eccome se ci avrei provato. Infondo adoro le sfide.
«Ti ho forse dato il permesso di toccarmi?» domandai prendendo le sue mani e spostandole dal mio corpo.
«Se lo farai di nuovo potresti pentirtene.» dissi fissandolo dritta negli occhi scuri.

«Ooh Noona, allora è questo il gioco a cui vuoi giocare?» chiese divertito.

«Piccolo coniglietto, l'unico gioco con cui giocherò questa notte sarai tu.» risposi sussurrando quelle parole sulle sue labbra con un tono basso e seducente.

Vidi il suo piercing alzarsi verso l'alto e sul suo volto comparve un piccolo sorriso provocatore. Gli diedi un ultimo bacio veloce e poi, dopo essermi strusciata un'ultima volta sul suo corpo, gli presi una mano e lo portai verso la camera da letto senza pronunciare più alcuna parola.
Lui mi seguì tranquillo e fin troppo rilassato, con un sorriso soddisfatto sulle labbra. Era chiaramente curioso di sapere cosa avevo in mente, ma era fin troppo convinto che quella piccola ragazza che aveva davanti a sé, non potesse essere un vero pericolo. Per questo motivo ostentava fin troppa spavalderia e sicurezza.
"Ride bene chi ride ultimo." pensai.

Una volta sulla soglia della stanza con un movimento fluido mi portai alle sue spalle e lo feci girare. Gli posai una mano sul petto e cominciai a spingerlo all'indietro finché non si sedette sul materasso.

«Dove eravamo rimasti coniglietto?» chiesi posizionandomi di nuovo cavalcioni su di lui «Han si, la tua Noona ti ha vinto a Tekken e ora approfitterà di te.»

«Uuh come mi fai paura piccola Noona.» disse con tono spavaldo e un sorrisino sulle labbra.

Lo guardai con uno sguardo di sfida e affondai le mani nei suoi capelli scoprendogli la fronte e portandogli la testa all'indietro. Il piercing scintillò colpito dalla flebile luce della stanza e passai la mia lingua sulla pallina di metallo.
Un lieve ansimo uscì dalle sue labbra quando gli reclinai la testa completamente all'indietro, tirando le ciocche scure verso il basso. Poi mi alzai in ginocchio e lo guardai.

«Sei un po' troppo irrispettoso... coniglietto.» sussurrai abbassandomi sulle sue labbra prima di leccargliele meticolosamente.

«E sei anche troppo vestito.» aggiunsi prima di sfilargli la felpa di dosso.

Per la prima volta osservai attentamente tutti i tatuaggi del suo braccio. I disegni, le scritte, i tratti neri marcati. Gli davano proprio quella parvenza da bad boy che tanto adoravo.
"Un cattivo ragazzo con il viso di un angelo" pensai osservando i suoi tratti dolci resi un po' più marcati dalla luce soffusa.
Presi la sua mano tatuata nelle mie e la portai vicino alla mia bocca.
Gli baciai delicatamente ogni tatuaggio, partendo dai simboli sul dorso, per passare poi alle lettere sulle nocche e infine arrivare alla corona dell'indice. Arrivata a quel dito decisi di leccare ogni falange fino al polpastrello morbido. Ovviamente mantenendo i miei occhi fissi nei suoi.

« Noona...» sussurrò roco mentre gli presi l'indice e il medio tra le mie labbra e cominciai a succhiare. Contemporaneamente con la mano destra scesi lungo il suo petto tracciando con la punta delle dita le linee dei suoi muscoli. Arrivai fino al bordo dei suoi pantaloni, dove mi misi a giocare con il tessuto per qualche secondo, e poi risalì verso l'alto formando delle piccole spirali sulla sua pelle.
Era arrivato il momento di farlo impazzire. Smisi di succhiargli le dita e con un movimento rapido gli infilai ancora una volta le mani tra i capelli ma, questa volta, gli spostai la testa di lato, esponendo così il piccolo neo che aveva sul collo. Quel particolare di lui era tra i miei preferiti, ed ero certa lo fosse anche per molti altri Army, così come per alcuni dei suoi Hyung.
Cominciai a baciarlo, a leccarlo e a morderlo delicatamente, sempre costringendo Jungkook a mantenere la testa lievemente piegata. Nello stesso momento mi strusciai sui suoi pantaloni facendo ben attenzione a sfregare proprio sul rigonfiamento che sentivo premere tra le mie gambe.
Poi con un unico movimento leccai tutto il suo collo arrivando al lobo dell'orecchio e cominciai a succhiare avidamente quel piccolo pezzo di pelle mentre aumentavo la forza dei miei movimenti sul suo membro ormai eretto.
Lo sentii ansimare tra i miei capelli e le sue mani si mossero lentamente verso di me. Bastava insistere ancora un po' e mi avrebbe toccata sicuramente.
"Perfetto, sta andando tutto secondo il piano" pensai.

Mi staccai quel tanto che bastava per avere lo spazio necessario per levarmi la maglietta e poi riaffondai nella sua bocca continuando a strusciarmi più che potevo sul suo corpo tonico e muscoloso. Ad ogni bacio sussurravo con tono lascivo tutto quello che avrei voluto fargli quella notte mentre le mie dita sfioravano i suoi capezzoli e scendevano a toccare il suo membro da sopra il tessuto.
Quando gli leccai il contorno della bocca e affondai i miei denti nelle sue labbra morbide sentii la sua mano destra sfiorarmi le cosce.

Mi staccai dalla sua bocca tirando verso di me il labbro inferiore e gli dissi trionfante spostandogli la mano sul materasso: « Cosa ti avevo detto? Non puoi toccare la tua Noona senza la sua approvazione.»

Mi guardò con uno sguardo di fuoco.
«Mi stai veramente obbligando a non toccarti?» chiese con tono a metà tra il divertito e l'incredulo.

«Oh coniglietto non solo ti obbligo, te lo impedisco proprio.» e così dicendo sfilai il foulard che fungeva da cintura per i miei shorts e gli legai i polsi. Poi lo feci distendere sul letto tra i cuscini morbidi e completai il tutto stringendo il tessuto sulla testiera del letto con un nodo chirurgico. Non si sarebbe mai liberato da solo.
«Vediamo se ora farai il bravo.» gli dissi guardandolo negli occhi.

Il ragazzo per tutto il procedimento era stato fin troppo tranquillo e stranamente si era lasciato legare senza opporre alcuna resistenza.
«Noona pensi davvero di riuscire a bloccarmi con dei semplici nodi?» chiese provando a slegarsi.

Mi misi tra le sue gambe e mi allungai verso di lui.
«Oh coniglietto questi non sono dei semplici nodi, sono dei nodi chirurgici e, a meno che tu non abbia una lametta nascosta nei polsi, non riuscirai a slegarti senza il mio aiuto. Te lo posso giurare.» dissi appoggiando le mie piccole mani sul suo petto e spingendolo con tutta la mia forza sul materasso.

«Dei nodi chirurgici eh?» rispose il ragazzo alzando il sopracciglio e fissando il tessuto.
« Interessante.» continuò con la voce divertita «Non pensavo sapessi come legare qualcuno ad un letto Noona. Di solito è una cosa che preferiamo fare noi maschi.» e mi fissò con uno sguardo carico di promesse.
Provai un momento di incertezza mentre un brivido mi percorse la schiena pensando a quello che avrebbe potuto farmi a parti invertite: sentire delle manette strette sui miei polsi, un choker sul collo e le sue mani su tutto il mio corpo.
Per fortuna mi ridestai quasi subito da quei pensieri. Era il mio momento per dimostrargli che potevo tenergli testa e che, se solo lo volevo, sapevo essere dominante anche io.

«Non ti preoccupare coniglietto questo nodo va più che bene per tenerti le braccia ferme.» dissi prima di abbassarmi su di lui e baciarlo dolcemente. Nel momento in cui cercò di approfondire il bacio mi scostai lievemente impedendogli di continuare.

«Noona così sei cattiva però...» mi disse con un tono dolce usando i suoi occhioni da cerbiatto contro di me.

«Tu non hai nemmeno idea di quanto io possa essere cattiva.» risposi guardandolo con lo sguardo più provocante che riuscì a fare.

Mi chinai ancora su di lui e lo vidi pronto a ricevere un altro bacio. Invece gli leccai il neo sotto al labbro con la punta della lingua e poi spostai la mia attenzione sul suo collo. Ne baciai dolcemente tutta la pelle fino ad arrivare alla clavicola.
Sentii il suo petto sotto le mie dita alzarsi e abbassarsi sempre più velocemente mentre indugiavo ancora un po' su quella pelle morbida e delicata.
Spostai le mie mani sui suoi addominali cominciando ad accarezzarli, mentre con la bocca scendevo lungo il suo petto glabro fino ad arrivare al capezzolo di destra, che leccai dolcemente. Sentii Jungkook trattenere il fiato e il suo membro premette sul mio ventre. Perfetto. Gli piaceva.
Con la punta della lingua leccai circolarmente l'aureola lasciando una scia di saliva e il suo respiro accelerò notevolmente.
Quando alzai il mio sguardo lo vidi mordersi furiosamente il labbro inferiore e i suoi occhi mi fissarono foschi.
"Bene così" pensai passandomi la lingua al lato della bocca.

Tornai ad osservare il suo capezzolo turgido e decisi di prenderlo tra le labbra. Quando la mia bocca si chiuse attorno a quel piccolo punto iniziai a succhiare debolmente mentre le mie mani si conficcavano ai lati del suo torace. Un ansimo roco uscii dalle labbra di Jungkook e lo sentii tirare il tessuto che gli bloccava i polsi.
Decisi di tediarlo ancora un po'. Tenendo sempre il capezzolo nella mia bocca cominciai a giocarci con la lingua, titillandolo di tanto in tanto. Mi dedicai a quella zona con molta perizia finché non sentii il respiro del ragazzo farsi sempre più roco e il suo membro fremere sotto di me.

Mi staccai dal suo petto con uno sguardo trionfante mentre mi guardava con gli occhi neri pieni di desiderio.
« Tutto bene coniglietto?» chiesi con tono lascivo.
Non attesi la sua risposta perché cominciai a scendere lungo i suoi addominali leccando scrupolosamente ogni singolo muscolo mentre con le mani gli strofinavo il membro da sopra i pantaloni.

« Noona... aah» disse quando infilai i miei polpastrelli sotto i suoi boxer afferrandone tutta la circonferenza con la mano. Glielo tenetti ancora confinato nel tessuto ma cominciai a muovere le dita avanti ed indietro, mentre con la bocca tornavo verso il suo petto liscio lasciando una scia di piccoli baci.
Arrivata all'altro capezzolo lo morsi delicatamente e sentii Jungkook gemere di piacere mentre, muovendo il bacino, cercava di imprimere il suo ritmo alla mia mano.
«Fai il bravo mio dolce coniglietto o dovrò punirti ancora.» sussurrai riportandomi vicino alla sua bocca.

Lo sentii fermare all'istante il suo corpo e mi guardò con uno sguardo di fuoco che mi fece eccitare ancora di più.
« Bravo coniglietto.» dissi mentre ricominciavo a far scivolare la mia mano sulla sua asta tesa e gli posavo un tenero bacio sul naso.

Disse il mio nome sperando di addolcirmi ma io continuai imperterrita.

«Ti meriti un premio per essere così docile.» dissi ridendo poco prima di aumentare la stretta e la velocità dei miei movimenti sul suo membro. Lo sentii cominciare a gemere ad ogni respiro e bloccai quei suoni eccitanti con la mia bocca. E la mia lingua.

Non passò molto tempo prima che numerose scariche di piacere facessero vibrare diverse volte tutto il suo corpo. Lo vidi iniziare a perdere il controllo. Strinse con le mani il tessuto che le teneva legate facendo sbiancare le sue dita e il suo respiro divenne sempre più affannoso. Stava chiaramente arrivando al culmine ma non lo avrei lasciato finire in quel modo. Tolsi la mano dai suoi pantaloni e mi scostai velocemente da lui.

Jungkook mi stava guardando con uno sguardo rovente, sperava chiaramente che avrei alleviato la tensione che provava tra le gambe con qualche ultimo movimento ma ora gli era fin troppo chiaro che avrebbe dovuto attendere ancora.

«Ti prego Noona.» disse con la voce bassa e il respiro corto.

«Oh no coniglietto. Ho appena cominciato a divertirmi.» e così dicendo posai le mie mani sui suoi pantaloni sfilandoli completamente. Lo osservai disteso sul mio letto. I boxer neri come la seta su cui era coricato creavano un contrasto stupendo con la sua pelle candida. Le braccia legate e tese lo facevano sembrare un felino pronto a liberarsi per balzare su di me in qualsiasi momento. Era talmente bello da togliere il fiato ed era pericoloso, molto pericoloso. E questo pericolo mi aveva sempre attirata, ed eccitata, e quella sera volevo capire quanto avrei potuto spingermi in esso prima di perdermi completamente.

Mi allungai per sfilargli i boxer e finalmente liberai il suo membro dalla costrizione del tessuto.
Strusciai la mia guancia su tutta la sua lunghezza come una gatta che marca il suo territorio.
« La tua Noona è ancora troppo vestita, non credi?» gli chiesi guardandolo con uno sguardo ingenuo e facendo una vocina innocente.
Come risposta sentii il suo membro premere sulla mia guancia e la mia dolce espressione si trasformò in un sorriso malizioso.

Scesi dal letto e cominciai a sbottonarmi i pantaloncini in uno spogliarello totalmente improvvisato.
Lo vidi posizionarsi tra i cuscini e seguire ogni movimento delle mie mani, il respiro quasi azzerato.
Feci scendere i miei shorts lentamente verso il basso e con un piccolo movimento del piede li lanciai indietro. Portai le mani lungo i fianchi e poi le alzai fino alla schiena cominciando a sganciare i ferretti del reggiseno che, con un piccolo suono sordo, cadde sul pavimento davanti a me.
Jungkook nel frattempo aveva smesso di respirare, gli occhi aperti e le narici dilatate.

«Tutto bene coniglietto?» chiesi divertita mentre facevo scorrere le mie dita sotto il tessuto delle mutandine aspettando un attimo prima di farle scendere verso il pavimento.

«Noona,» brontolò dal letto «ti prego slegami.» disse quasi in un ringhio tirando il foulard che gli legava i polsi.

«Assolutamente no. Non ho ancora finito.» e così dicendo feci scivolare le mani su tutto il mio corpo fissandolo intensamente.

«Noona.» ringhiò facendo vibrare persino la mia anima e dandomi ancora più gusto nel pensare a quello che avrei fatto di lì a poco.

Con le mani passai il contorno dei miei seni stringendoli forte esattamente come aveva fatto lui solamente qualche ora prima, e poi portai le mie mani verso il basso. Lo vidi tendersi sul letto quando feci scivolare due dita tra le mie gambe cominciando a toccarmi mentre lo guardavo negli occhi.

«Noona.» disse con gli occhi dilatati e il respiro corto «Ti lascerò chiamarmi coniglietto per sempre ma ti prego slegami.»

«Vuoi toccare il mio corpo Jungkook?» gli chiesi accentuando i miei ansimi solo per farlo eccitare ancora di più. Sapevo chiaramente quale sarebbe stata la sua risposta.

«Si.» disse in un brontolio che mi fece tremare mentre osservavo le sue braccia muscolose contratte dalla voglia di possedermi.

«Voi mordere la mia pelle candida mentre ansimo il tuo nome?» gli domandai sempre toccandomi con gusto.

«Si.» rispose ancora una volta.

«Vuoi far scivolare le tue dita tra le mie gambe bagnate?» chiesi marcando i miei ansimi.

«Si dannazione!»

«E farai il bravo coniglietto d'ora in avanti?» gli chiesi poi fissandolo dritto negli occhi e facendo scomparire ancora una volta le mie dita tra le mie gambe.

«Sì Noona, sì.» disse quasi implorandomi mentre si tendeva sempre più verso di me. Se avesse tirato ancora un po' il tessuto avrebbe sicuramente lasciato dei segni rossi sui suoi polsi, per cui mi fermai dal stuzzicarlo e salii sul letto mettendomi cavalcioni sopra di lui.

Mi allungai verso il foulard che teneva legati i suoi polsi e con molta calma slegai il tessuto.
Appena ci riuscii Jungkook sfilò le mani con un movimento veloce e le posò istantaneamente sui miei fianchi stringendo con forza. Un gemito mi uscì involontario quando le sue dita affondarono nella mia carne e mi inarcai all'indietro.
Il ragazzo alzò la schiena dal letto e cominciò a mordermi il collo con foga facendomi contorcere in maniera incontrollata.
Per quanto stessi cercando di mantenere il comando della situazione il mio corpo rispondeva di riflesso al suo, senza permettere alla mia mente di intervenire.
Sentì le sue mani alzarsi dalla mia vita e portarsi fino ai miei seni dove cominciarono a stringere con forza. La mia mente andò in un totale blackout.

Per un lasso di tempo che mi sembrò lunghissimo rimasi completamente in balia delle sue mani e della sua bocca, ansimando ad ogni suo tocco.
Ripresi lucidità solamente quando, con un movimento un po' più forte dei precedenti, cercò di spostarmi dalla mia posizione provando a farmi finire sotto di lui.
Mantenni l'equilibrio rinsaldando la presa delle mie gambe sulle sue cosce e aggrappandomi con le mani alle sue braccia.

«Oh Jungkook non credere che ti cederò il comando solamente perché ti ho liberato.» dissi con il fiato corto.
Posai la mia piccola mano al centro del suo petto e facendo un po' di pressione lo feci stendere ancora una volta con la schiena sulle coperte.
Mantenendo sempre la mano allungata per impedirgli di rialzarsi cominciai a muovermi avanti ed indietro sul suo membro, bagnandolo con i miei liquidi.

«Mi vuoi?» gli chiesi con la voce scossa dal piacere e gli occhi colmi di desiderio.

« Si.» mi rispose poco prima di mordersi il labbro inferiore facendomi contrarre sulle sue cosce a causa di quella vista. Inconsapevolmente lo bagnai ancora di più.

Mi alzai dal suo corpo allungandomi verso il comodino e aprii il cassetto in cui avevo nascosto la scatola dei preservativi. Riuscii ad estrarne uno con molta fatica, visto che Jungkook aveva deciso di accarezzarmi entrambe le cosce proprio in quel momento.
Presi il preservativo in una mano e con l'altra afferrai la sua erezione portandola verso l'alto. Misi il lattice sulla punta e poi lo srotolai su tutta la sua lunghezza. Controllai di averlo sistemato correttamente e mi posizionai sopra di lui.
Direzionai il suo membro aiutandomi con la mano finché non lo sentii premere contro l'entrata tra le mie gambe.

«Lasciati cavalcare come si deve.» dissi e non aspettai un secondo in più. Mi abbassai lentamente facendolo entrare nella mia intimità bagnata. Bagnata ma strettissima. Non avevo fatto quasi nessun preliminare, e le mie pareti non erano ancora pronte per accoglierlo interamente, ma non mi interessava. Mi allargai a fatica mentre mi calavo su di lui e sentii distintamente ogni centimetro affondare dentro di me.

Nell'esatto momento in cui i nostri bacini si toccarono lo vidi stringere la seta e le sue nocche sbiancarono.
Rimanendo in quella posizione cominciai a cavalcarlo. Mi mossi prima lentamente dando il tempo alla mia femminilità di abituarsi al suo grosso membro turgido e quando cominciai a scivolare su di esso con facilità iniziai ad aumentare il ritmo.
Sentii le sue mani posarsi sui miei fianchi e assecondare i miei movimenti mentre mi muovevo su di lui ad un ritmo lento ma regolare.

«Oh Noona...» disse mentre mi abbassavo ancora una volta «Sei così stretta... fai attenzione o rischio di venire troppo velocemente e mi dispiacerebbe...sei così brava.»

«Non ti preoccupare coniglietto» dissi bloccando per un attimo il ritmo «Ho intenzione di giocare ancora un bel po' con te.» e così dicendo ripresi a muovermi con ancora più gusto.

I nostri respiri cominciarono ad accelerare quasi simultaneamente e mi piegai in avanti per baciarlo. Volevo sentire il suo sapore nella mia bocca.
Non era facile continuare quella posizione soprattutto piegata in quel modo ma i cuscini che aveva sotto la sua testa lo alzavano quel tanto che bastava per permettermi di baciarlo e contemporaneamente, farlo entrare quasi interamente dentro di me.

Sentii le sue mani passare dalla mia vita alle mie natiche mentre le nostre lingue si intrecciavano con sempre più vigore.

Mi staccai da quella bocca fremente ed eccitata più di prima tanto che, una volta tornata in posizione verticale, posai una mano sul suo petto e cominciai a muovermi con dei movimenti più sinuosi e cadenzati.

Stando sopra potevo decidere non solo il ritmo, ma anche l'inclinazione e il movimento con cui farlo affondare dentro di me. Fu così che riuscii a far strusciare il suo pene esattamente nei miei punti di massimo piacere e il calore impiegò pochi minuti prima di farsi strada tra le mie cosce. Jungkook intuì quasi subito come quei movimenti mi stessero portando al culmine perché tornò a posare le sue mani sui miei fianchi e cominciò a spingere il suo bacino contro il mio ogni volta che mi calavo su di lui. Questa volta però non lo fermai. Sentirlo entrare dentro di me con ancora più forza e ruvidezza mi fece raggiungere il culmine quasi subito.
Piegai la testa all'indietro scossa da fremiti in tutto il corpo. I capelli mi accarezzarono la schiena ormai sciolti in onde fluenti e i gemiti uscirono incontrollati dalle mie labbra. Sentii Jungkook continuare a pompare dentro di me, nonostante i miei movimenti fossero rallentati, e le onde dell'orgasmo continuarono così per diverso tempo prima di arrestarsi del tutto.

Con difficoltà tornai padrona del mio corpo e mi ritrovai a guardare Jungkook attraverso la coltre dei miei capelli. Li spostai di lato pigramente, per poi posare entrambe le mani sui suoi addominali.
Era arrivato il suo momento.

«Adesso Jungkook...chiudi gli occhi...e lasciati guidare dalla tua Noona.» dissi ancora ansimante a causa dell'orgasmo appena provato.

«Non vedo l'ora.» mi rispose con un sorriso.

Mi alzai quel tanto che bastava per far uscire quasi interamente la sua lunghezza e poi mi abbassai decisa. Ripetei quel movimento diverse volte finché non vidi gli occhi del ragazzo chiudersi completamente e dalla sua bocca non iniziarono ad uscire ansimi di piacere sempre più intensi.
Ad ogni oscillazione cercavo di farlo entrare più profondamente possibile, provando a capire cosa lo stimolava maggiormente. Quando mi inclinai leggermente indietro osservai le sue ciglia fremere e le sue unghie affondarono gradualmente nelle mie cosce man mano che i miei movimenti aumentavano di intensità. Gli piaceva. Rimasi in quella posizione e continuai la mia danza su di lui.
Dopo poco tempo vidi le sue braccia contrarsi e sentii i muscoli delle gambe tendersi sotto di me mentre con un forte gemito si riversava per la seconda volta dentro di me.

Continuai a muovermi rallentando a poco a poco i miei oscillamenti finché, completamente spossata, mi accasciai dolcemente sul suo petto muscoloso. Avevo il respiro corto e le gambe leggermente doloranti per lo sforzo ma ne era decisamente valsa la pena.

«Questo valga come promemoria, mai sfidare la tua Noona.» dissi ridendo ed osservandolo distesa sul suo petto. Il suo membro ancora dentro di me.

«No Noona, ddaeng! Devo ricordarmi di non perdere mai più contro di te, che è diverso!» disse ridendo anche lui «Anche perché non so se riuscirei a sopportare tutto questo una seconda volta senza impazzire.» e con una veloce contrazione di addominali si alzò quel tanto che bastava per posarmi un dolce bacio sulle labbra.

Mi sfilai da Jungkook ancora ridacchiando e il ragazzo approfittò di quel breve momento per sistemarsi. Poi mi prese per la vita e mi ridistese sul letto accanto a lui.
Mi accoccolai contro il suo petto caldo, le sue braccia che mi abbracciavano accarezzandomi dolcemente.

Rimanemmo così per diversi minuti beandoci solamente della presenza dell'altro.
Ascoltai il suo respiro, annusai il suo profumo e toccai la sua pelle calda. Era tutto stupendo.
Aprì gli occhi e mi girai su un fianco.

«Tutto bene Jungkook? Non ho esagerato vero?» chiesi mentre lo guardavo felice.

«Sei stata fantastica Noona.» disse guardandomi con uno sguardo dolce passandomi delicatamente la mano tra i capelli.

«Non mi dispiace farmi legare ogni tanto,» disse ridacchiando «ma nonostante questo ti assicuro che non vincerai mai più contro di me.»

«Lo vedremo coniglietto, lo vedremo.» dissi sempre ridacchiando mentre mi distendevo al suo fianco. Lui iniziò a giocare con le mie lunghe ciocche e io mi rilassare istantaneamente.
Rimasi così per diversi minuti, finché le sue carezze, mescolate al suo respiro regolare, non mi fecero quasi addormentare.

«Posso restare qui con te Noona?» sentii sussurrare tra i miei capelli con un tono dolce che mi fece sciogliere «Non ho voglia di tornare da solo in hotel stanotte.»

«Certamente Jungkook.» dissi con voce leggera «Puoi restare con me tutte le notti che vuoi.» e dopo quelle parole lo sentii rilassarsi accanto al mio corpo.
Poco dopo mi addormentai sul suo petto, con un sorriso stampato sul volto.

Se solo avessimo saputo quello che sarebbe successo il giorno dopo forse avremmo valutato con più prudenza quella decisione. O forse no.



☆Nota dell'autore☆

Finalmente i nostri due protagonisti sono riusciti a passare una notte assieme, ma cosa succederà il giorno?

Scopritelo nel prossimo capitolo che verrà pubblicato ad inizio Febbraio!

Ne approfitto per ringraziare tutti voi lettori, spero che questa storia vi faccia passare dei momenti spensierati e perché no...magari anche un po' focosi!

Come sempre se la storia vi piace lasciate qualche commento e/o qualche stellina!

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A presto (ɔ◔‿◔)ɔ ♥

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