XI CHAPTER
F͢e͢b͢b͢re͢
La mattina arrivò presto per Misaki, che per colpa di un mal di testa terribile si alzò.
Erano le 05:16 del mattino e il sonno non ne voleva sapere niente di venire, quindi si prese un libro e lo lesse fino a quando si fecero le 06:00 e subito dopo iniziò prepararsi per andare a scuola.
Non disse nulla a sua madre, nemmeno a Kimiko.
In classe il suo sguardo perso incuriosí le due amiche che si rivolsero un espressione preoccupata.
"Misaki, tu non stai bene, sei rossa in viso e hai uno sguardo perso. Dì un po' hai la febbre?" Disse Meiko guardandola con sguardo triste
"Nono, non preoccupatevi sto bene, mi gira solo un po' la testa tutto qui." Disse accennando un mezzo sorriso. Le amiche non volevano continuare a far domande quindi decisero di lasciarla un po' in pace così il mal di testa non aumentasse.
In aula mensa si mise in un posto isolato, lei sapeva che aveva la febbre, e non voleva trasmetterla a nessuno.
Naoki e Satoshi da lontano videro che si era posizionata in uno dei banchi più lontani e isolati dell'aula quindi andarono a chiedere come stava. Ovviamente Naoki dovette tirare a Satoshi in quanto lui sostiene "quando una persona vuole stare un po' sola bisogna lasciarla sola, così capisce cosa non va." Ma per Naoki questa cosa non andava a genio in quanto era uno scocciatore di prima categoria.
"Misa-chaaan! Come mai qui in fondo?!"
Misaki arrossì per quello che disse Naoki, da quando aveva tanta confidenza con lei?! Satoshi rimase un po' sorpreso ma non disse nulla.
"T-tranquillo, sto qui perché mi fa male un po' la testa, in questo momento non mi piace sentire parlare le persone."
"Beh ed è abbastanza normale se non stai bene, Satoshi visto che devi mangiare sta qui con lei. Misaki, non ti darà problemi lui non parla mai!" Disse cominciando a ridere con cuore per poi allontanarsi e salutare con la mano.
Satoshi lo guardò allontanarsi con sguardo seccato. Pure lui di natura voleva mangiare da solo. Si girò a fissare Misaki che era tutta rossa, "chissà perché" pensò e poi iniziò a mangiare ciò che c'era nel suo piatto.
Furono, come diceva Naoki, in silenzio tombale. Si sentivano solo le voci e gli schiamazzi degli altri studenti.
Finito il loro cibo si guardarono a vicenda. Misaki col suo sguardo un po' perso, e Satoshi col il suo sguardo serio, che per qualche motivo la stava guardando bene. Misaki vedendolo arrossì ancora di più e abbassò lo sguardo. E il silenzio cessò di esistere quando lui le chiese:
"Tu non hai solo il mal di testa vero?"
Lei a quella domanda rispose solo con un "Eh?" Lui continuò dicendo:
"Avvicinati, così vedo se ho ragione."
Lei senza pensarci due volte lo fece, e subito dopo si accorse di avere la fronte di lui attaccata alla sua. Stava morendo, quella sensazione non l'aveva mai provata, "sarà la febbre" pensò.
Staccandosi dalla fronte di lei Satoshi si mise in posa da pensatore e con sguardo serio e deciso disse:
"Tu hai la febbre Misaki, a 38.5."
Lei che aveva ancora il cervello in pappa per quello che era appena successo disse:
"Cosa sei un termometro?!"
A quell'esclamazione Satoshi si infastidí un po' e disse:
"Questo era il metodo di mia nonna per sapere se avevamo la febbre."
"Che strano modo, io l'ho sempre fatto col termometro."
"E grazie, ma qui dove lo prendevo un termometro lo fabbricavo?!"
Misaki per quella risposta rise, "e quindi lui sa essere anche divertente" pensò.
"Ti conviene andare a riposare Utahara, fa male stare svegli quando si ha una febbre così alta. Dai ti accompagno in infermeria."
Misaki non disse nulla, annuì e basta.
Quando arrivarono lì spiegarono la situazione alla dottoressa e lei si coricò in quel letto che rispetto al suo era un mattone.
Si salutarono e lui andò in classe.
Dopo circa un'ora la madre di Misaki venne a prendere la figlia, visto che aveva ricevuto la chiamata dalla prof che le spiegò l'accaduto.
All'uscita Satoshi si diresse verso casa, e in fondo si chiedeva come stava adesso che era a casa Miss curiosità. Il prof di italiano gli aveva dato gli appunti da dare a Misaki visto che erano vicini di casa. Questa cosa lo scocciava molto, voleva tornare a casa al più presto. Ma non poteva farne al meno quindi andò a casa sua.
Ad aprire la porta fù la madre che con sguardo stupito si chiese chi fosse quel ragazzo tanto carino davanti ai suoi occhi.
Lui le spiegò che quelli che aveva in mano erano gli appunti di italiano per sua figlia, detto questo la salutò e scese con tutta la sua tranquillità.
Sua madre rise un po' sotto i baffi (che però non aveva) è portò gli appunti nella cameretta della sua amata figlia che era nel mezzo dei suoi sogni.
Poco più tardi lei si svegliò. E vedendo quelli appunti andò da sua madre e chiese se gli appunti l'avevano portati Meiko e Rikka. Ma quando la madre le disse che a portarli era stato un ragazzo alto con gli occhi verdi e scintillanti anche se con uno sguardo un po serio, lei sorrise a 35 denti e saltellando per la felicità andò nella cameretta lasciando sua madre col punto interrogativo per il suo strano comportamento.
Era felice, ma allo stesso tempo triste. Voleva vederlo, non sapeva il perché, ma desiderava vederlo.
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