33

*Percy*

Hi seguito Annabeth, un paio di volte si è accorta che la seguivo e si è fermata.

Io mi spostavo al lato della strada, in modo che non mi vedesse.

Inizia a correre.

Aumento il passo, si ferma, le tremano le ginocchia e barcolla un po'.
Inizia a cadere e le corri dietro prendendola prima che tocchi terra.

La guardo negli occhi, le chiedo scusa con lo sguardo.

Sviene.

Provo a scuoterla e chiamarla ma niente, la felpa è sporca di sangue.

La prendo in braccio a mo' di sposa.

Mi avvio verso casa mia, non so cosa fare ma di sicuro non la lascerò svenuta in mezzo alla strada.

Una volta arrivato mi assicuro che non ci sia nessuno e la porto in camera mia.

La poggio sul letto e la guardo, così bella, così triste.

Mi rendo conto che non posso lasciarle la maglia piena di sangue, e che quando torna Rose non la deve trovare in questo stato.

Mi faccio "coraggio" e le levo la felpa, mettendola a lavare.

Guardo Annabeth, il corpo perfetto, anche se più magro dell' estate scorsa, le braccia rovinate, sporche di sangue, sangue che ha sporcato anche tutto il suo busto.

Vado in bagno e prendo una spugna bagnata e delle bende.

Le sciaquo le braccia e le bendo.

Mi scende una lacrima, io ho causato questo, io.

Le tolgo i jeans perché sono sporchi di fango e sangue.

Colpa mia.

È in intimo ma il reggiseno è sporco.

'Non le puoi togliere anche quello.'
'Ma è sporco' 'E va bene, se poi si incazza sono cavoli tuoi' 'Taci coscienza'

Metto le mani a circondarle il busto.

Le sgancio il ferretto guardandole il volto, con il terrore che si possa svegliare da un minuto all'altro.

Non distolgo lo sguardo dai suoi occhi chiusi mentre il reggiseno cade, lasciandola praticamente nuda e indifesa.

Le mie mani scendono lungo i fianchi, lentamente, toccando ogni centimetro di pelle.

Le guardo le labbra, quelle labbra dolci, su cui posavo le mie, formando un concetto perfetto.
Le dò un bacio.

Così, senza un motivo particolare.

La guardo e mi rendo conto che fa freddo.

La metto sotto le coperte e mi sdraio di fianco a lei.

Non so che ore sono, ma qualcuno entra in casa.

Scendo senza fare rumore e vedo Rose.

-Ciao Rose devo dirti una cosa.- -Si dimmi Percy.- -Ecco, all'uscita da scuola ero con un amica, lei è svenuta e dato che suo padre lavora l'ho portata qui, non ha ancora ripreso conoscienza-
Dico tutto d'un fiati cercando di inventare una scusa credibile. Non posso dirle che quella ragazza è Annabeth e che, dopo che la ho insultata dall' inizio dell'anno, ha iniziato a tagliarsi e quando l'ho scoperto lei è scappata da scuola e io pure e l'ho seguita.

Ora che realizzo quello che è successo mi sembra un film.

-Percy sei sicuro che stia bene? Voglio dire, magari ha qualcosa che non ti ha detto.- -No no, le girava solo la testa.-

-Allora fai una cosa, io parlo con sua madre al telefono e poi ti dico.-

-Ehm...sua madre non può parlare...- -Perché?- -Ecco, lei è messa come me per la madre.- -Oh, ma Percy, come si chiama la ragazza?- -Ecco, lei...lei è...Annabeth.- -Ah Annie, era tanto che non si parlava di lei.- -Allora chiami suo padre?- chiedo cercando di cambiare subito argomento.- Si- e prende il telefono, digita il numero e lo porta all'orecchio.

-Buongiorno, sono Rose, la tutrice di Percy Jackson, un compagno di classe di sua figlia. Ora Annabeth è da noi perché è svenuta fuori da scuola e sta dormendo.- sento dall'altro alto che il signor Chase parla.

-Si, sta bene ma credo dormirà per tanto.-...- Ok, allora se vuole la tengo a dormire qui, può stare con una delle ragazze o nella stanza di Percy.- mi sono perso qualcosa.

-Okay, grazie, non si preoccupi sua figlia starà bene.-

E chiude la chiamata.

-Annabeth rimane a dormire, suo padre lavora fino a tardi. Quindi tu dormi sul divano.-

Non riesco a identificare questa sensazione, è gioia mischiata a qualcos'altro.

Salgo le scale di corsa e vado in camera.

Mi metto vicino al letto con una sedia e stringo la mano di Annabeth, fredda.

Poggio la testa e penso a questo, Annabeth, me, noi.

Mi addormento.

Il buio mi circonda, il buio assoluto.
Sento voci e suoni, confusi.
Poi in prevalenza il suono di un pianoforte, lentamente, tutto il resto si ammutolisce e rimane solo quella dolce melodia, seguita da un canto, una voce femminile che riconoscerei tra mille.
La sua.

Mi appare davanti mentre suona e canta, come se ci fosse solo lei.

Continua a cantare e a suonare.

Poi smette.

Si volta a guardarmi.

-Ora devi solo sciegliere se...-

Non fa in tempo a finire di parlare che qualcosa mi scuote e mi risveglia.

Alzo la testa e realizzo dove sono.

Guardo Annabeth.

È confusa.
Sorrido nel vederla così, sembra una bambina.
Lei si volta dall'altro lato.

-Ciao Annabeth.-
Dico imbarazzato.

-Dove sono?-chiede subito, dopo un secondo rispondo

-A casa mia. Sei in camera mia.-

Mi guarda stranita, nei suoi occhi la confusione più totale

-Come mai sono qui?-chiede.

-Io ti hi seguita, poi ad un tratto sei caduta e io ti ho portato qui.- dico, sinceramente non ci riesco a pensare che volendo ora lei poteva essere a casa sua tranquilla mentre per colpa mia ora è qui.

-Come?- chiede.
-Cosa?-
-Come mi hai portato qui?-
-In braccio, non potevo lasciarti lì.-
È evidentemente confusa, mi fuarda e poi si volta dall'altro lati di nuovo.

-Ti farò schifo.-dice.

-No, tu non mi fai schifo Annabeth, io mi faccio schifo, è colpa mia se ora sei qui, è colpa mia.
Non doveo trattarti così, io ti ho spinta a questo, io ti ho spinta a... Distruggerti.-dico facendo uscire tutte le parole .

Sembra sorpresa.

-Ma, tu mi odi...- cosa?
-No, io non ti odio Annabeth, non ti ho mai odiato, ero solo... Geloso ecco. Geloso di te, geloso di quel tuo amico. Che poi, di punto in bianco sparisce, e tu arrivi a scuola e piangi per lui, piangi per un ragazzo, piangi per un ragazzo che non sono io.- dico pensando a come sono stato stupido.

-Tu eri...geloso di Dustin?-

Chiede incredula.
Mi fa strano ammetterlo così.

-Be', si. Potrai mai perdonarmi?- chiedo con speranza nella voce.

-Io...non lo so Percy...-

La guardo, lei ricambia lo sguardo.
Lentamente tutto intorno a noi sparisce, lentamente mi alzo dalla sedia avvicinandomi a lei.

Le guardo le labbra, così morbide, in automatico faccio scorrere la lingua sulle mie labbra.

La guardo negli occhi, quegli occhi fantasticamente grigi, che sembrano tempesta...

Le nostre labbra stanno per unirsi...
Per formare quel concetto perfetto che solo noi possiamo formare...

-Percy no... Non posso, mi spiace ma non posso ora... E non so se potrò mai...- dice, ogni parola come un pugno ben assestato.

La guardo, con lo sguardo spento.

-Forse è meglio che vada... Che ore sono?- chiede.

-Sono le 7:30.- rispindo dopi aver guardato l'orologio.
-Oh mio Dio devo tornare a casa.- dice allarmata.
-No tranquilla, ho chiamato tuo padre, gli ho detto che non ti sentivi bene e che ora eri da me, lui ha detto che oggi lavora fino a tardi e che sarà fuori fino a domani, ha parlato con Rose, e hanno deciso che oggi dormi qui.-
Mi guarda confusa.

-Ma scusa, mio padre fa l'insegnante, è impossibile che lavori fino a quell'ora.-
-Magari una fidanzata...-
-No...o si...- sorrido, ma poi il sorriso si spegne.

-Senti Percy, dovrei andare in bagno.- dice

Fa per alzarsi a sedere ma appena la coperta inizia a scendere la tiro giù a forza.

-Ma che fai?- chiede.
-Ecco be' quando ti ho portata avevi la felpa sporca. Così ecco...-

Sento tutta la faccia bruciare al ricordo, mi gratto la nuca in imbarazzo.

Guarda la coperta poi la alza e i suoi occhi escono dalle orbite, mi guarda seria.

-Percy, dove sono i miei vestiti?-

-Eh ehm, a lavare...-

-Ma Percy, sono in mutande...-

-Già...-
-Ma, mi hai...tolto tu i... I vestiti?-
-Be'... Non credevo tu volessi che Rose vedessi le tue braccia e quindi...-
Lei arrossisce e fa una faccia sconvolta, si porta un braccio in corrispondenza del seno, è bellissima.

-No ho visto niente, giuro. Ho chiuso gli occhi.- 'BUGIARDO'

-Ma tu...- inizia visibilmente imbarazzata.
-Tranquilla, poi... Be' siamo stati insieme... Ti ho già visto in costume e mentre ti... Ecco... Svestivo... Chiudevo gli occhi.- 'bugiardo' - Eri già a letto quindi non ti ho dovuta spostare mentre eri... Seminuda ecco...-

Arrossisco, lei pure.

Cazzo che situazione.

-Va bene ma, ora devo andare in bagno.- dice -Si okay, se vuoi ti do una mia maglia.- dico per istinto.

-Si...- mi alzo e vado all'armadio -... tutto va bene, tutto è meglio di così.-

-In realtà sei fantastica così...- sussurro in modo che lei non mi senta.

Le dò una maglia blu.

Si alza e la maglia le arriva a metà coscia.
Le lascia gli avambracci scoperti e si vedono le bende, ma è tremendamente sexy...

Va in bagno.

Mi sento così stupido, come potevo pensare di baciare Annabeth, come potevo pensare che lei lasciasse passare così tutti questi mesi? Lei è fantastica e l'ho trattata da schifo.
- No Percy... mi spiace ma non posso ora... e non so se potrò mai...-

Il mio angelo... Il mio piccolo angelo biondo... L'ho perso...

Esce dal bagno.

Saranno circa le otto.

-Percy, io sarei un po' stanca.-
-Si certo, lo zaino ce l'hai lì per domani.-

-Okay.-

-Allora a domani- dico

-Aspetta, ma se io dormo qui tu dove dormi?- chiede -Io dormirò sul divano di sotto.- dico, lei mi guarda come se avessi parlato in aramaico.
-No Percy è casa tua.- -Fa niente.- -Senti Percy, mi imbarazza alquanto chiedertelo ma... Se vuoi puoi dormire con me, non voglio sentirmi un peso, ti prego- dice.

Mi dirigo verso la porta, sorrido e annuisco.

-Buonanotte Annabeth.-

-Buonanotte Percy-

Spengo la luce e esco dalla stanza.

Forse c'è ancora una speranza per noi...

E io farò in modo che si trasformi in certezza.

//MY CORNER\\

bUONSALVE!! Semidei e semidee spero che il capitolo vi sia piaciuto, finalmente quei due l'hanno capito che separati non possono stare... O forse no.

Dopo vari 'ma perché non aggiorni?' da due fangirl mie compagne di classe sono tornata.

Seguitemi e votate la storia.

*entra Percy* -Oh ciao Percy.- -Ciao varie lettrici, vorrei informarvi che se non mettete qualche bella stellina dorata, dirò a Grover di dire ai satiri di non venire da voi per portarvi al campo mezzosangue.- -Grazie dell'avvertimento Percy.-

*Percy esce*

Avete sentito? Voi volete andare al campo vero?

Allora votate.

Ciao.

Ann@stasia

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