30
*Percy*
Oggi è martedì.
Non sopporto i martedì.
Sono peggio dei lunedì a volte.
Il lunedì viene odiato perché è il giorno in cui si torna a scuola. Ma il martedì è il giorno in cui realizzi che la settimana scolastica è davvero ricominciata e che, almeno che non ci siano feste, hai ancora tre giorni di tortura.
Annabeth a scuola è silenziosa, sta sempre sola, quel suo amico non si è più fatto vivo da martedì.
Lui è innamorato di lei, lo si capisce da come la guarda.
Apro il getto della doccia e mi colpisce l'acqua gelida, ma tonificante.
Mi asciugo e infilo una felpa e dei jeans.
Le scarpe, afferro la cartella ed esco che sono le 7:30.
Ora, io non sono il genere di persona che va a scuola peima perché vuole arrivare in anticipo.
Io vado a scuola prima perché con un po' di fortuna riesco a guardare Annabeth prima che Jess e gli altri possano arrivare.
Adoro guardarla, lo farei per ore, quando legge, quando parla, quando scrive, quando cammina, quando fa qualsiasi cosa.
Arrivo a scuola e mi metto in un angolo.
Lei non c'è.
Ormai le uniche occasioni che ho per parlarle sono quando abbiamo lezione o quando Jess e gli altri la trattano di merda e io mi aggiungo.
Come se non fosse già abbastanza per lei.
Quando arriva Jess arriva anche Annabeth.
Ha le occhiaie e gli occhi gonfi e lucidi.
Non si è truccata e nonostante il freddo indossa una maglia a maniche lunghe senza felpe o giacche e dei jeans.
Lo zaino probabilmente non ha dentro quasi niente.
I miei pensieri vengono interrotti da Jess
-Hey amico che guardi? Pensi a come insultare la bionda?- -Si...- -Be' però devo ammettere che è figa...-dice lui -Cosa hai detto scusa?- dico cercando di controllare la voce.
-La bionda dico, non è messa per niente male dal punto di vista fisico...- dice guardandole il culo e il "petto".
Una sensazione orrenda mi sale a partire dallo stomaco. Lo guardo e noto che si inubidisce le labbra.
-Piantala Jess, non ti sarai mica invaghito di quella stronza- dico con finto disprezzo nella voce.
-Ma stai zitto Percy. Se vuoi ti faccio vedere che per me è indifferente.- -E come?- -Guarda.-
Dice, per poi girarsi e dirigersi verso il mio angelo.
Le si avvicina e la butta per terra per poi sputarle in faccia.
Lei lo guarda con odio ma non ribatte.
Si pulisce e si rialza.
-Che c'è? Non hai niente da dire biondina? Non c'è qui il tuo amichetto pronto a difenderti?- le chiede quais gridandole conto e con dentro la voce odio e disprezzo.
Lei vacilla. Mi avvicino.
Sono molto vicino a lei.
-Che cosa vuoi Percy? Vuoi farmi ancora del male?-
-Taci, non vedo più il tuo ragazzo ultimamente. Cos'è avete litigato? Oppure ha capito che era meglio evitarti?-
Lei vacilla ma non mi guarda.
-Lui... Lui è...- -Lui è cosa? Ha avuto il cervello di allontanarsi da te?- dico, fecendo più del male a me stesso.
-LUI HA AVUTO IL CERVELLO DI CAPIRE CHE NONOSTANTE TUTTO NON POTEVA RESPINGERE CIÒ CHE PROVAVA NASCONDENDOSI! LUI HA CAPITO CHE AL CONTRARIO DI VOI TUTTI- indica me e Jess -SE FAI DEL MALE A QUALCUNO LA PRIMA PERSONA CHE FERISCI SEI PROPRIO TU-
-OH E SENTIAMO... DA QUANDO FREQUENTI PSICOLOGI? COS'È IL BASTARDO TI HA CONVINTA A FARTI VEDERE DA UNO SPECIALISTA???-
-Non è un bastardo...- dice, mi guarda negli occhi, le lacrime che stanno per scendere.
Non posso cedere...
-BASTARDA, BASTARDA TE E BASTARDO LUI... Ricordati di salutarmelo quando lo vedi...-
Lei cede, scappa via.
Sono uno stronzo.
*ANNABETH*
-LUI HA AVUTO IL CERVELLO DI CAPIRE CHE NONOSTANTE TUTTO NON POTEVA RESPINGERE CIÒ CHE PROVAVA NASCONDENDOSI! LUI HA CAPITO CHE AL CONTRARIO DI VOI TUTTI- indica lui e Jess -SE FAI DEL MALE A QUALCUNO LA PRIMA PERSONA CHE FERISCI SEI PROPRIO TU-
-OH E SENTIAMO... DA QUANDO FREQUENTI PSICOLOGI? COS'È IL BASTARDO TI HA CONVINTA A FARTI VEDERE DA UNO SPECIALISTA???-
Stronzo Percy... Sei un figlio di puttana.
-Non è un bastardo...-
Sussurro con appena la forza di aprire la bocca.
-BASTARDA, BASTARDA TE E BASTARDO LUI...ricordati di salutarmelo quando lo vedi...-
Ma io non lo vedrò più...
Scappo via, non posso più andare avanti così.
Corro dentro la scuola, nell'aula di applicazioni tecniche.
Apro il cassetto con gli attrezzi e lo prendo.
Corro via al bagno del terzo piano.
Nessuno lo usa, è sempre sporco e danneggiato, pieno di scritte sui muri.
Entro e mi chiudo a chiave.
Mollo lo zaino per terra mentre le lacrime scorrono in quantità industriale lungo il mio viso e ricadendo sulle gambe e sui vestiti.
Mi tiro su la manica della maglia nera.
Tiro fuori la lama dal taglierino.
Mi guardo il braccio.
Così perfetto... Senza un graffio.
1. Per essere così.
2. Per non avere coraggio.
3. Per avere questa vita.
Ogni taglio fa male, ma mai quanto le parole che mi sono state dette.
4. Per amare Percy.
5. Per odiare Percy.
Ogni taglio crea una specie di vuoto che ha bisogno di essere colmato.
6. Per essere brutta.
7. Per essere intelligente.
8. Per prendere voti alti.
Ogni taglio crea una dipendenza srmpre più forte.
9. Per essere qui a tagliarmi.
10. Per farmi del male.
11. Per essere me.
Mi gira la testa e smetto.
Il braccio pieno di sangue, la lama pure.
Le pareti del bagno piene di schizzi.
Prendo dei fazzoletti dallo zaino e pulisco il braccio.
Premdo un paio di cerotti dalla tasca sotto della cartella, si me li porto dietro.
Ma poi mi rendo conto che sono troppo piccoli.
Prendo la garza e fascio il braccio.
Tiro giù la manica e ritiro la lama.
La Annabeth Chase di prima non c'è più.
Ora c'è solo un orrendo essere con i capelli biondi e gli occhi grigi.
Essere innamorato della presona che odia e che odia la persona che è.
Mi chiamo Annabeth Chase, e sono un'autolesionista.
//MY CORNER\\
bUONSALVE!!! Semidei e semidee mi scuso. Ci assicuro che tra poco questo finisce e tutto torna ad essere felice e rose e fiori.
Ma prima un po' di lacrime.
Mi spiace mi spiace mi spiace.
Perdonate questa povera fangirl.
Perdonate anche gli errori di battitura e seguitemi se volete.
A tre voti aggiorno il prossimo capitolo. (Voti che non dovranno arrivare alle 3 di notte perché in genere a quell'ora dormo e quindi non posso scrivere.)
Ciao.
Ann@stasia
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