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*Annabeth*

Accompagno Dustin a prendere la piantina della scuola per le classi.

-Tutto bene scheggia?- -S...si- -Ma lui chi era? Lo conosci?- -Io, ecco, in effetti, lui è...- mi guarda come a chiedermi di continuare.

-Lui è Percy- ammetto, -Quel Percy?- annuisco. Non capisco niente.

Percy, il ragazzo che da quando ci siamo conosciuti è stato buono come il pane, è diventato un idiota.

-Ma era così quando stavate insieme?- -No, lui era, dolce, era simpatico e pensava a tutti...- -Mi sa che devi essere stata importante per lui.- -Si certo, come no.- sussurro.

Dopo che prende la piantina ci salutiamo e io mi dirigo in classe.

Lezione con la Dodds.

Percy odia le sue lezioni, mi ricordo che quando c'era matematica prendeva di quelle strigliate che persino un militare si sarebbe messo a piangere, era così dolce, sembrava un cucciolo randagio.

Basta Annabeth, devi andare avanti!

Ma non riesco.

Non riesco a dimenticarmi di lui.

Entra la prof e tutti la salutiamo, lei sembra contentissima.

-Allora alunni, oggi ripasso. Aprite il libro e fate gli esercizi da pagina 378 a 394. Dato che ricordò che alcuni di voi avevano dei tutor l'anno passato, le coppie saranno le stesse. Niente obiezioni-

Di ottimo umore.

Mi alzo di malavoglia e mi dirigo al banco di Percy, che è stravaccato sulla sedia e appena mi vede sbuffa e rotea gli occhi.

-OH ANDIAMO! A me piace questa situazione quanto a te. Quindi, se vogliamo liberarci l'uno dell'altra, dobbiamo muoverci e finire in fretta gli esercizi. E non farò tutto da sola, mi ricordo che questi esercizi li sapevo fare quindi divideremo a metà il lavoro. Non obiettare.- dico sedendomi, lo guardo.
La bocca leggermente aperta, gli occhi increduli, schifati e... un qualcosa di indefinito.

Sbuffo, si risveglia.

Iniziò a lavorare, sento i suoi occhi su di me.

Driiiiin!!!!

Salvata dalla campanella.

Corro da Dustin.

-Hey, com'è andata la prima ora di lezione nella nuova scuola?- fa un sorriso sommesso.

-Fantastico, il prof Brunner è simpatico.- -Solo simpatico? È fantastico!- -Se sono tutti così i prof suppongo che mi troverò benissimo in questa scuola.- -Io non ne sarei così sicura, aspetta di vedere la Dodds, lei si che ti mette in riga. Sospetto che prima di fare la prof fosse addestratrice nei Marines.- -Così cattiva?- chiede incredulo -No, non cattiva...- faccio un mezzo sorriso. -Diabolica- -Si, come no. Comunque ti saluto, voglio proprio vedere questo essere diabolico.- ed entra nell'aula della Dodds.

Povero ragazzo.

Guardò l'orologio e mi rendo conto che devo correre se voglio arrivare in tempo a biologia, corso che seguo insieme a Piper.

Attraverso i corridoi, sinistra, destra, la seconda porta a sinistra. Eccomi qui in orario.

Emtro in classe e una Piper sorridente mi accoglie.

-Finalmente Ann, stavo per venirti a cercare.-
Rido, una risata che mi fa bene.

-Ma ora sono qui- -Annabeth, cosa ne pensi di Percy?- -Cosa vuoi dire?- -Di, stamattina- -Oh, penso solo che Percy è un coglione e che non è cambiato per niente- -Io invece penso di si, non era così quando stavate assieme- sussurra per non farsi sentire dal prof -Ma adesso non stiamo più insieme! È finita! F-I-N-I-T-A finita. E adesso scusa ma vorrei seguire la lezione sugli organismi microcellulari.-

Dico voltandomi verso il prof e senza far caso a Piper che cerca in tutti i modi di scusarsi.

Quando suona la campanella c'è l'intervallo.

Mi dirigo verso l'aula della Dodds che, a quanto pare, ha deciso di far fare ai ragazzi qualche minuto in più.

Quando la porta si apre ne esce un Dustin traumatizzato.

-Allora?- lui mi guarda, ha gli occhi vitrei e io scoppio a ridere. -Lei, loro,  grida, numeri... Mostro!- -Il primo giorno è sempre il...- -Peggiore? Me lo auguro. Non so se resisterei se fosse peggio di così- mi interrompe lui -Veramente stavo per dire Migliore... Ma.- -Che?-

Rido sonoramente.

-Annabeth, senti, è un po' che te lo volevo chiedere ma, mi potresti dare lezioni di chitarra?- -Ma certo- dico, sinceramente, Dustin è un bravissimo ragazzo, ma di musica non ne capisce un cavolo.

Il resto delle lezioni passa veloce e arriva tutti i ragazzi vanno a casa.

Ma io non vado, io salgo al terzo piano.

Ripostiglio delle scope, la piccola porticina.

Il pianoforte sempre lì come ad aspettarmi, lo apro e faccio scorrere le dita sui tasti.

Quest'estate mi sono dedicata ad un brano in particolare: G minore di Bach.

Mi siedo sullo sgabello traballante e mi abbandono ai tasti.

Le note mi scorrono attraverso le dita e generano una soave melodia.

Eccomi qui, il mio universo,il mio caro nascondiglio, lontano dal mondo, dai giudizi, dagli insulti, dalle critiche, dal male.

Un universo alternativo, ci siamo solo io e la musica, io e una forma astratta, una forma unica e ineguagliabile.

In automatico le mani si muovono, non so in quanto ma finisco di suonare in quello che mi sembra un secondo.

Apro gli occhi, sono qui.

A scuola.

Mi alzo, rassegnandomi al fatto che questa è la realtà.

Una volta fuori da scuola non c'è più nessuno, tranne loro.

Percy e i suoi "amici".

Mi si avvicinano.

Aumento il passo per evitarli.

Ma uno mi blocca per il braccio.

-Dove corri biondina?- mi chiede, è lo stesso che mi ha preso la cartella stamattina.

-Ovunque, basta che sia lontano da voi.- dico guardandoli male.

-No resta qui con noi.- ribadisce -Dai piantala!- dico stratronando il braccio per fare in modo che lo molli.

Ma lui risalda la presa.

-Dai ragazzi è il primo giorno!- -E quindi?- -E quindi voglio tornare a casa senza dovermi preoccupare di tre idioti e uno stronzo- dico invitandoli e soffermandomi con lo sguardo su Percy, che rimane dietro senza dire niente.

-Stai zitta bionda- -Non chiamarmi bionda...- -E come ti devo chiamare?- io esito.

-Allora? Come ti devo chiamare? Se non bionda come?- riprovo a tirare via il braccio.

-Come... - alza un braccio verso il mio petto.

Io lo spingo via con l'altra mano.

-SMETTILA!- gli grido.

Lui ride

-PUTTANA sei solo una...- ma viene fermato da Percy.

Lo costringe a mollarmi il braccio.

Io lo guardo e lui fa lo stesso.

I nostri occhi si incrociano.

-Vattene, troia...-

Tutto intorno a me crolla.

Due parole.

Due parole sono bastate.

Due parole sono bastate per farmi capire che ti amo ancora.

Corro via.

//MY CORNER\\

bOUNSALVE!! Semidei e semidee spero che il capitolo vi sia piaciuto.

Lo so che è confuso, o meglio questa è la mia impressione...

Anyway anyday anygay anyokmenevado...

Se il capitolo vi è piaciuto lasciate qualche stellina dorata, seguitemi e noi ci vediamo al prosssimo capitolo.

*le lanciano pomodori* *Scappa*

*Torna*

Ciao

Ann@stasiautente





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