25
*Annabeth*
Mi sveglio, sono le cinque del mattino.
Indosso solo un paio di shorts, una canotta e delle infradito.
Mi prendo dietro anche la felpa di Dustin.
Esco dalla camera cercando di fare meno rumore possibile e lascio a Piper un biglietto.
Piper, non voglio vedere quell'essere che credevo di amare, lo odio, se non ti dispiace io torno a casa in pullman, se vuoi che ti dica perché vieni al bar della spiaggia alle 9.00 non portare Jackson.
Non lo voglio vedere, davvero Pips, non portarlo.
p.s. mi puoi fare te le valigie e portarmele nel fine settimana a casa mia?
xXx
Annabeth
Mi vengono le lacrime agli occhi mentre lo scrivo, Percy...
Perché lo hai fatto?
Scendo le scale appena le lacrime smettono di scendere.
Passo davanti ad una porta aperta, la sua. Lo guardo, sdraiato senza coperte, ha ancora indosso le scarpe... La sua camera è un disastro, vestiti ovunque.
Entro solo per guardarlo, tranquillo, mentre dorme sembra un angelo... a parte il rivolo di bava che gli attraversa la guancia, mi scappa una risata.
Percy è sempre Percy, ma non è più il mio Percy.
Vado in soggiorno e guardo il telefono, ci siamo noi sopra.
Ridiamo. Io e lui. Noi.
Un noi che a quanto pare non esiste più.
Le lacrime scorrono silenziose, non provo neanche a fermarle.
So già che è una battaglia persa.
Poggio il telefono sul divano e vado in cucina dove prendo dei biscotti.
Esco di casa con le lacrime che ancora rigano il mio volto.
Quando arrivo in spiaggia non c'è nessuno, siamo solo io e il mare.
Il mare calmo, che si increspa leggermente con il venticello mattutino, il sole ancora tiepido non riscalda gran ché le mie braccia. Vedo un gabbiano, si libra sull'orizzonte, senza problemi, come se la gravità non esistesse, come se il mondo fosse un video-game nel quale si può riavviare il livello se le cose vanno male e non si riesce a trovare una soluzione per uscirne vincitori.
Peccato che non esista un telecomando che permette di tornare indietro, ma non voglio tornare a prima che Percy baciasse Brittany, ma a prima di conoscerlo, prima di innamorarmi del ragazzo dagli occhi verde mare, quello dal sorriso seducente, quello che si presenta in ritardo alle lezioni e che odia matematica... Prima di innamorarmi di un ragazzo che se gli affidi il cuore te lo fa cadere per terra e ci cammina sopra.
Perché è questo che hai fatto Percy, poi magari è tutto diverso, magari questo è solo un incubo, magari mi devo solo svegliare.
Dei bambini mi risvegliano dai miei pensieri, si schizzano con l'acqua e ridono felici.
Mi sposto verso una zona più appartata.
Mi accorgo di aver dimenticato il telefono solo quando mi ricordo che alle nove devo vedere Piper, chiedo a una signora che mi dice che sono le 8:30. Vado al bar e chiedo un succo al barista.
Quando vedo arrivare Piper le faccio segno con la mano di dove sono.
Arriva e si siede.
-Annabeth tu mi devi spiegare molte cose...ma prima tieni- mi porge il telefono, giusto! -Lo so Pips, non hai portato Percy vero?- -Tranquilla non l'ho portato. Ma mi puoi dire esattamente cos'è successo?- -Io, sono andata a vedere come si sentiva Brittany, io le avevo fatto la domanda che l'aveva fatta scappare, mi sentivo responsabile. Quando sono arrivata, loro si stavano baciando...- dico ricominciando a piangere -...mi sono sentita stupida, a credere che Percy fosse diverso, alla prima occasione ha baciato un'altra...- -Credi? Perché lui non dice così- -Che intendi?- -Lui dice che quando è andato a consolare Brittany e che è stata lei a baciarlo, che lui non voleva, che appena sei arrivata ha spinto via Brittany, ma che non ti ha inseguita per paura di guardarti in faccia.- -Lui, non l'ha baciata?- lei fa segno di no con la testa.
I pensieri nella mia testa si fanno più chiari, allora a lui lei non piace.
Allora le mie erano solo paranoie, allora non è finita tra noi.
Ma come faccio ad andare da Percy e dirgli che a me era sembrato tutto diverso?
Piper mi guarda e sembra che mi legga nel pensiero.
-Capirà- -Ma se invece non volesse vedermi?- -Dubito fortemente che sia così- -Allora dopo vado da lui.- -Annabeth tu mi devi anche un'altra spiegazione- -Ovvero?- -Chi era il bel fusto al quale hai fottuto la felpa?- arrossisco e rido -Nessuno, poi, sarà anche un bel fusto, ma per quel che vale io continuo a preferire Percy- -Ma sei sicura? Dalla finestra sembrava un figo della Madonna- -Ma smettila! Guarda che tu hai un tipetto niente male per fidanzato. Mi stupisco che non ti abbia già portato a letto!- lei arrossisce -Be'... ecco, forse...- -Cosa? E non me l'hai detto?- -Quando è stato?- -Circa una settimana fa, sua madre fa la cantante ed era in tour, suo padre è sparito perché voleva girare il mondo a bordo del suo aereo per osservare il cielo. Avevamo la casa libera e inizialmente sono andata lì per stare un po' insieme, poi ecco be' diciamo che lui ha, ehm, dato una spinta avanti al nostro rapporto...- -Oh mio Dio! Tu... lui... non ci posso credere, Piper sono così felice per te!- arrossisce di più -O cavolo guarda che ore sono! Io be', devo andare...- e se ne va.
Guardo l'ora, sono le dieci meno dieci, aspetto qui, non ho niente da fare e non voglio andare ora, voglio prima pensare a cosa dire.
Percy non voleva baciarla. Una gioia improvvisa mi riempie il cuore di gioia. Sorrido comsapevole che è tutto finito.
Intravedo tra le persone una figura familiare, mi alzo e le corro incontro abbracciandola senza lasciarle il tempo di riconoscermi.
-Oh mio Dio- mi stacca -Ciao Dustin- dico sorridendo a trentadue denti.
-Scusa ma, ci conosciamo? Perché io credevo di aver incontrato una ragazza triste e a pezzi che sembrava stesse sorreggendo il cielo.- -Be' dopo aver passato una notte e quattro ore in un'agonia infinita sorreggendo il peso del cielo, il mio posto è stato ripreso da quel cialtrone di Atlante.- -E questa felicità improvvisa a cosa è dovuta?- -È allora, praticamente, cioè ecco io no cioè- -Frena frena frena, perché non ti siedi e mi spieghi tutto con calma?- ci sediamo al primo tavolino vuoto.
-Ora, parla, molto lentamente- -Allora, io credevo che il mio ragazzo mi avesse tradito.- -Mh- -Ma oggi ho scoperto che non è stato lui a baciare lei, ma lei a baciare lui, dopodiché lui l'ha respinta. Quindi basta che gli parli e che chiariamo.- sorride -Sono molto felice per te. Devi essere proprio innamorata vero?- -Già- -Be' se è riuscito a conquistarti dev'essere un bel ragazzo- -Bello? Vuoi scherzare, non è solo bello, lui è simpatico, intelligente, divertente... in una parola fantastico. Il ragazzo più fantastico che io abbia mai conosciuto.- mi guarda sorridendo -Non che tu non lo sia, sono sicura che la tua ragazza pensa che tu sei fantastico, sei fantastico...- avverto una strana sensazione, sul collo un formicolio, come se fossi osservata... -Attenta, non vorrai farmi arrossire. Quindi ora stai bene?- non è piacevole questa situazione, questa...sensazione -Si, ma senza di te non sarebbe così- dico sincera, con quella sensazione che mi entra dentro- Invece si, sei una ragazza forte Annabeth, anche se ti conosco da poco, io so che è così.- -Io...- arrossisco -Si- -Be', tu sei un fantastico...- la sensazione sparisce -...amico, sono stata davvero fortunata a incontrarti. Senza di te probabilmente ora sarei in casa davanti alla TV a guardarmi Titanic con una confezione di gelato da un chilo. A piangere senza godermi questa meravigliosa giornata.- -Be' che senso hanno le giornate belle, se le si passa tristi? Io sono per il Carpe diem, bisogna cogliere l'attimo, perché potremmo non avere più opportunità del genere. Seguire i nostri sogni e cercare di raggiungere i nostri obiettivi finché la vita c'è lo permette. Perché la vita è ingiusta Annabeth, ricordalo sempre. Niente è mai giusto da tutti i punti di vista, e la maggior parte delle volte questa cosa non si nota.- sono stranita, un discorso fantastico, ma che non si addice tanto a un ragazzo di diciassette anni. -Dustin, credo che la tua ragazza sia molto fortunata a stare con uno come te.- si rabbuia - Non ho la ragazza, cioè ce l'avevo ma... niente lascia stare. Ora io devo andare.- -Ma Dustin, un secondo solo, comunque ecco la felpa.- -Grazie.- e se ne va.
Non so perché si è rabbuiato così, ma non voglio aspettare, devo andare da Percy e chiarire.
Mi dirigo verso l'ombrellone di Piper, Jason e Percy, dove trovo solo il secondo di essi.
-Ciao Jas, sai dirmi dov'è Percy?- -Ciao Annabeth, tutto bene? Comunque l'ultima volta che L'ho visto stava andando verso quegli scogli laggiù- dice indicando un ammasso informe di rocce.
Vado, la sabbia rovente mi entra nelle infradito scottandomi i piedi.
Ma non mi importa, penso che farò pace con Percy e che torneremo come prima...
O forse no
Lui è lì, niente fraintendimenti, niente sbagli.
Le lacrime scorrono colpevoli e silenziose.
Il ragazzo che amo sta baciando appassionatamente Brittany.
Mi tolgo le infradito e le lancio verso la loro direzione, non mi sentono e continuano.
Perché lo hai fatto Percy?
Mi volto e corro via. Non importa il caldo o la sabbia rovente. Non importano le lacrime che scorrono libere rigandomi il volto come il Delta di voi un fiume.
Sono confusa, triste, innamorata, arrabbiata, arrabbiata con me stessa per aver creduto che tutto tornasse come prima. Per non aver pensato che se Percy voleva dirmi cos'era successo poteva rincorrermi e non mandare dei messaggeri.
Mi sento stupida, ingannata, impotente...
Corro senza fermarmi e, quando sento che le gambe stanno per cedere, finalmente mi fermo, piango, piango tutte le mie lacrime rannicchiandomi sulla sabbia calda che si sposta sotto al peso del mio corpo.
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-Pronto?-
-Hey...ciao Dustin, senti... non è che verresti a prendere un'illusa?-
//MY CORNER\\
bUONSALVE!! Semidei e semidee spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Vorrei scrivere di più qui, ma dato che è la quinta volta che riscrivo il capitolo perché Wattpad tagliava le parti e non le salvava. Non ho voglia.
Commentate, votate, seguitemi o leggete, per me è uguale.
Ciao.
Ann@stasia
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