17

*Percy*

Due mesi dopo...

Sto con Annabeth da due mesi ormai, oggi è il 30 di maggio e tra pochi giorni la scuola finirà, non vedo l'ora.

Con Annabeth ho passato i mesi più belli della mia vita... Lei mi capisce e mi consola... Lei mi fa sentire felice anche nei momenti più tristi... Lei mi fa sentire le farfalle nello stomaco tutte le volte che sorride... Lei mi completa.

Con i suoi occhi grigi tempestosi e i capelli mossi color del sole...

È unica.

-Chi è?- chiede una voce stranamente familiare chiudendomi gli occhi.
-Giamfrancopoldo! Questa volta sono sicuro!- lei scoppia a ridere e mi bacia.
-Sono proprio io!- dice tra le risate.

Siamo a Central Park e la stavo aspettando per fare i compiti insieme.

Iniziamo matematica, materia in cui sono molto migliorato, e quando finiamo andiamo a prendere un gelato.

-No Percy, il mio lo pago io!- insite lei -Non se ne parla Annabeth, pago io punto.- ribadisco serio.
Lei sembra voler replicare, ma poi capisce che non avrebbe senso perché l'avrei comunque vinta io.

-E va bene- dice prendendo il suo gelato.

-Hey.- le dico. Mi guarda stranita -Hey?- io sorrido -È stata la prima parola che ti ho detto- -Davvero?- -Già. La prima cosa che ti ho detto è stata 'Hey bionda ce l'hai il ragazzo?'- -E io con quella frase ho cominciato a prenderti per uno sbruffone...- -Si... Infatti mi hai risposto 'Hey tizio che si crede figo, ce l'hai il cervello? Perché non sembra tu ne faccia uso' - -Già... Ma mi spieghi una cosa?- -Si?- -Perché ti ricordi la prima cosa che ci siamo detti, circa quattro mesi fa, ma non riesci a ricordarti mezza regola in matematica?- -La matematica non ha capelli del colore del sole, occhj grigi che contengono tempesta e una risata cristallina che ti scalda il cuore dove prima c'era solo un turbinio di emozioni contrastanti, sciogliendo la paura e la tristezza... la matematica non sei tu- dico, lei arrossisce -Però, che poeta!- dice -Modestamente- -Sai qualcosa di bello oh poeta mio?- dice spiritosa... La sorprenderò...

-Forse...

Non sia mai ch'io ponga impedimenti all'unione di anime fedeli; Amore non e' Amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana.Oh no! Amore e' un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;e' la stella-guida di ogni sperduta barca,il cui valore e' sconosciuto, benche' nota la distanza.Amore non e' soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote dovran cadere sotto la sua curva lama; Amore non muta in poche ore o settimane,ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio: se questo e' errore e mi sara' provato,Io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato. -

Annabeth mi guarda a bocca aperta... Non troppo però solo un po'.

-Shakespeare... - -Già, mia... Madre me lo ha fatto imparare quando ero piccolo e dopo l'incidente... Ho voluto far sì che qualcosa di lei mi rimanesse per sempre...-
Lei mi guarda, ha le lacrime agli occhi, mi si avvicina e mi bacia.

-Sei fantastico...- -Tu sei fantastica... Non ti merito- lei mi guarda e si acciglia -Non dire più quella frase- -Perché?- -Perché è una frase che si usa per rompere... Almeno che tu non voglia che ci lasciamo...- dice guardando per terra -No! Sei impazzita?!- lei sorride -Forse...- si avvicina a me sempre più lentamente.
Ormai è a pochi millimetri dalla mia bocca e i miei pensieri si fanno strada verso quello che sta per succedere... 'le sue labbra sulle tue'... Quando lei si gira e corre via ridendo.

La insegue e la acchiappo per i fianchi, ci sdraiamo per terra.

Abbracciati, scaldandoci con il calore reciproco dei nostri corpi.

Non so quanto è passato, ma Annabeth si è addormentata sul mio petto, il suo respiro è regolare e il volto calmo, in pace.
I suoi bellissimi occhi grigi nascosti e calmi, la quiete prima della tempesta...

Si fanno le sei e lei si sveglia...

È così bella appena sveglia...

Daltronde è sempre bella...

A casa di Percy...

Ho riaccompagnato Annabeth e sono andato a casa.

Nico non parla più molto... È silenzioso... È triste... Non è più il Nico di prima...

Sono le sette e qualcuno bussa alla porta, in casa ci siamo solo io e Nico, gli altri sono usciti.

Vado ad aprire e mi trovo davanti una ragazza con lunghi capelli neri, lineamenti sudamericani.

Ha degli shorts neri che mostrano la carnagione leggermente scura e abbronzata, una canottieri bianca con sopra una lancia con scudo e dei sandali.

I capelli sono sciolti e le arrivano fino a bassa schiena in lunghe onde.

Devo ammettere che è proprio carina. Certo non quanto Annabeth, apparte che credo sia più piccola.

-Ciao- le dico -Ciao, io sono Reyna- dice -Percy. Reyna hai detto? Sei qui per Nico?- -Si... Io...dovrei ecco...dovrei parlargli...- arrossisce e inizia a balbettare, Nico ha fatto colpo!
-È in camera sua... Sai qual è ?- lei scuote la testa negando.
-Allora seguimi-

Salgo le scale e la accompagno verso la camera di Nico.

Busso.

-Nico ci sei?- -Cosa vuoi Percy?- grida da dentro la camera -Hai visite- -Cosa?- -Hai sentito, qualcuno è venuto a trovarti...- -Nico sono io Reyna- dice lei aprendo lentamente la porta.

Non fa in tempo ad aprirla che Nico si affaccia con mezzo busto dalla porta.

-C-Ciao Reyna... Ti dispiace aspettare un secondo?- -No figurati.- e chiude la porta.

Quando riapre nico ha indosso dei jeans neri e non ha la t-shirt

È spettinato. È il solito Nico.

°°°

*Nico*

-Nico sono io Reyna- oh cazzo...
La porta fa per aprirsi ma io faccio per chiuderla.
Stavo sdraiato sul letto, in boxer, a pensare.

-C-Ciao Reyna... Ti dispiace aspettare un secondo?- -No figurati- e chiudo la porta.

Corro a prendermi dei jeans e mi rifaccio in fretta il letto.

Quando apro Reyna entra...

°°°

*Reyna*

-No figurati- chissà cosa stava facendo, magari si stava guardando una di quelle riciste con ragazze seminude o chissà cosa...

'Smettila Reyna, devi dirglielo!' 'Ma se non ricambiasse?' 'Tu lensa positivo' okay...

Quando apre la porta i miei occhi sbavano.

Nico ha indosso solo dei jeans neri, il busto scoperto, che mostra i pettorali e quegli addominali perfettamente scolpiti, i muscoli delle braccia, non grandi ma che si notano, i caoelli neri spettinati... È bellissimo... In più è simpatico ed intelligente e...

Mi invita ad entrare.

°°°

*Nico*

-Hey Reyna... Ehm... Che...che cosa c'è?...- chiedo a auella ragazza che è troppo bella per essere vera.

-Senti...io volevo...volevo parlarti ecco...- dice arrossendo leggermente -Okay, allora che ne dici di sederci?- dico indicando il mio letto.

Ci sediamo.

-Allora, che volevi dirmi?- -Oh va be niente...- -Be, allora se non avevi niente da dirmi perché sei venuta? Perché so dove vivi, e nessuno farebbe così tanta strada per niente se non avrebbe qualcosa di importante da dir...-  un millesimo di secondo,il mio cuore aumenta il battito, le sue labbra sulle mie, le sue morbide, calde labbra.
Quelle labbra che ho sempre desiderato...

Mi lascio trasportare dal bacio.

Le metto le mani sui fianchi e non la lascio.

Ci stacchiamo, lei mi guarda, è bellissima...

-Io vol...- questo volta lei, non fa in tempo a finire perché mi fiondo sulle sue labbra, in un bacio all'inizio casto, premo leggermente con la lingua sulle sue labra e lei le schiude.
Le mie mani si fanno strada prima sui suoi fianchi poi sulla schiena, le sue dita giocherellano con i miei capelli.

Le nostre lingue si cercano, e lei rabbrividisce a quel contatto, questa cosa mi fa sentire ancora più felice e approfondico il bacio, un bacio che ho atteso per tanto tempo, e che finalmente è arrivato...

//MY CORNER\\

Buonsalve! Semidei e semidee spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Ci tenevo a mettere questa piccola parentesi Reyco perché io adoro troppo questa ship.
Comunque commentate, votate, seguitemi, leggete o fate quello che volete, a me va bene uguale.
Spero che la storia vi stia piacendo e che non vi annoi.

Domanda semidivina

Libro preferito di PJ?

Ciao.

Ann@stasia


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