The Torture

Rwq pov:

La ragazza si risvegliò in una cella mal andata, il dolore all'occhio si ripresentò più forte di prima, era insopportabile. Riusciva a sentire il proiettile all'interno dell'occhio... Cosa che le provocava un fastidio da morire.

Il killer si guardò attorno in cerca di qualcosa per rimuovere il proiettile, e a poca distanza da lei vide lavandino. Avvicinandosi ad esso, notò che erano appoggiati delle pinze chirurgiche, un cucchiaio, un accendino e delle bende. R rabbrividì, se aveva ragione.. Alexis gli aveva appoggiato quelle cose lì sopra volontariamente. Lei deglutì. Alexis sapeva che primo o poi l'avrebbe fatto. Fece un respiro profondo, e afferrò le pinzette. Spostò lo sguardo sullo specchio e vide un pezzo del proiettile che fuoriusciva dalla ferita, Non credeva che stette per farlo sul serio. Con le pinzette afferrò saldamente il proiettile...

Attenzione. Il seguente prodotto letterario contiene elementi di Gore e violenza estrema.
Sono avvisati i più sensibili.

Nel tentativo di estrazione dalla ferita, R cercava di non urlare, la sua espressione facciale esprimeva dolore, assieme alle lacrime.. Il sangue scorreva sul suo viso. Smise di tirare quando vide che il proiettile era metà all'interno e metà all'esterno. Non ce la faceva, ma si fece coraggio e continuò la sua tortura. Quando ebbe estratto il proiettile, urlò di dolore. Il procedimento che stava seguendo non seguiva le regole della medicina. Il sangue iniziò ad uscire dalla ferita molto più velocemente, come una cascata, doveva sbrigarsi.. per sua sfortuna non aveva con sé un cauterizzatore. Si ricordò di avere un coltello a serramanico nella tasca, lo prese e ne tirò fuori la lama. Rimase a fissarlo per qualche secondo, insicura di quello che stava per fare. Con due dita afferrò la palpebra superiore dell'occhio, e con la mano opposta iniziò a tagliare via la palpebra. Il dolore era insopportabile e mentre praticava questa incisione, R urlava di dolore, come se qualcuno la stesse torturando, ma quel qualcuno era se stessa.
Dopo qualche minuto, riuscì a togliere la palpebra superiore del suo occhio malandato, le lacrime si erano mescolate al sangue, lasciò andare sia il coltello che il pezzo di carne che aveva tra le mani, ciò che usciva dalla sua bocca erano solo urla di dolore, non riusciva ad andare avanti. Le mani le tremavano. Notò che vicino alle bende c'erano delle garze, le prese e iniziò a tamponare la ferita, anche se questo aumentava il suo dolore. Quando finì di tamponare, prese l'accendino e lo accese. Il sangue continuava a colare assieme alle sue lacrime, ogni tanto la ragazza doveva sputare nel lavandino a causa delle lacrime che, unite al suo sangue, le impedivano di respirare. Guardò la fiammella che fuoriusciva dall'accendino e iniziò ad avvicinarlo alla carne sanguinante, e non appena la fiamma iniziò a bruciare la ferita, R urlò. Non voleva andare avanti, voleva finirla lì, ma doveva farlo. Dopo aver cauterizzato la ferita, riprese il coltello... Ed eseguì lo stesso procedimento con la palpebra inferiore, sangue ovunque.. anche sullo specchio. Dopo che ebbe finito, le rimaneva solo una cosa da fare, fece un respiro profondo, e prese con furia il cucchiaio, voleva finire il più presto possibile. Era il suo unico desiderio. Poi, inserì la punta del cucchiaio tra l'occhio e l'osso che conteneva quell'organo così delicato, e iniziò a fare leva, il sangue le scorreva sulle mani e sul volto, continuava a fare pressione sull'occhio lasciando anche qualche graffio su quest'ultimo, poi.. l'occhio uscì dalla sua cavità ed iniziò a penzolare liberamente, R era esausta, non aveva più energie... Ma doveva fare ancora un'ultimo sforzo, tremava.. Non aveva mai provato una cosa del genere, e questo la spaventava... Con una mano afferrò l'occhio a penzoloni e fece un respiro profondo, per poi iniziare ad urlare.. e con uno strattone, lo strappò via, lanciandolo fuori dalla cella.
Non riusciva quasi più a respirare, ansimava e il sangue continuava a scorrere sul suo volto, le mani erano sporche di sangue, e tra le lacrime.. R prese le garze e le bende.. e si fasciò l'occhio, creando una specie di benda temporanea. Poi dalla fatica e dal dolore, crollò a terra. Esausta dalla tortura che si era sottoposta.

Spazio autore:

Salve, sono sempre io, Fox.
Detto sinceramente, non avevo mai scritto un capitolo del genere, e non sono sicura che capitoli del genere si ripresentanno ancora, Forse.. magari ne faccio un'altro UwU, ma tornando a noi, per quelli "Sensibili" che non se la sentivano di leggere il capitolo, vi spiego io quello che è successo.

R si è cavata l'occhio in stile Jeff The Killer :3

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, se è così... Commentate e votate. Alla prossima, Sciaow

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