why so lonely?

Jimin dormiva cullato dal sole del tardo pomeriggio, lo stesso che gli dava l'aria di speranza e di follia quando era nel suo paese.
I fasci di luce gli illuminavano il viso paffutello  schiacciato contro i sedili posteriori, e le labbra schiuse.
Yoongi, al posto di guida, si concedeva ogni qual volta che voleva di guardare il viso spensierato del minore.
Lo riteneva dolce, sorrideva e ritornava alla guida verso quel posto dove ormai non andava da tempo.
Accese la radio a basso volume per non svegliarlo e le note di Why so lonely delle Wonder Girls partirono.
Ma non riuscì a non svegliare il piccolo che, dopo poco lo chiamò.
-Yoongi hyung?- disse il piccolo strofinandosi gli occhi e avvicinandosi al posto dell'amico.
-Sì?- chiese guardandolo dallo specchietto posto sopra la sua testa.
-Hai un fazzoletto?Credo di aver sbavato dappertutto- ridacchiò coprendosi la faccia con le sue manine grassottelle.
Yoongi rise e gli passò il suo zaino e ritornando a guardare la strada.
E mentre Jimin puliva gli venne in mente una domanda, che disse al più grande -Hyung, siamo arrivati?-
-Manca davvero poco, puoi anche dormire un altro po'- lo informò.
-Mh, comunque è davvero bella questa canzone, di chi è?- chiese ancora, avvicinandosi un po' troppo al viso del grande che arrossì allontanandosi leggermente.
Yoongi sussurrò piano "W-wonder girls, Jimin" tanto che, il piccolo si avvicinò di più.
-Perché parli piano hyung?Siamo soli- gli fece notare il minore e Yoongi scosse la testa.
-Lascia perdere, comunque sono le Wonder Girls- disse con tono normale.
-Davvero?Non le avevo riconosciute, la mia preferita è Yubin!-
-Jimin.. le wonder girls si sono sciolte tre anni fa- disse l'altro guardando il piccolo spostarsi dal sedile posteriore a quello davanti.
-Cosa?- disse con tono malinconico alzando il volume della canzone.
Yoongi non rispose e si lasciò trasportare dalla canzone che occupava quel piccolo spazio che sia lui che Jimin condividettero per noioso tardo pomeriggio.

 

-Jimin, sveglia- disse il grande scuotendo il corpo del piccolo preso da un lungo sonno.
Il ragazzo si svegliò di scatto e impaurito dal brusco risveglio quasi non tirò un pugno al grande.
-Ma sei pazzo?Ti stavo solo svegliando- disse l'altro allontanandosi.
-Scusa hyung, ho sbavato?- chiese guardando il sedile sotto di lui.
-Direi decisamente di sì, Jimin- rispose con tono un po' disgustato.
-Scusami- abbassò lo sguardo.
-Fa niente, scendi dalla macchina ora- e il piccolo ubbidì dopo essersi stiracchiato.
Uscì dall'auto e sbadigliò guardando il posto che lo circondava -Mh?Dove siamo?-
-Per adesso in un ristorante, dato che non mangi qualcosa di decente da giorni-
-In realtà è passata una settimana-
-Quel che è- fece spallucce Yoongi prendendo la mano del ragazzo -Sei ancora freddo?Sei davvero impossibile Jimin- aggiunse mettendo un'altra mano sopra quella del piccolo, in modo tale da riscaldarlo.
-Grazie hyung- sorrise arrossendo lui, abbassando lo sguardo e avvicinandosi al corpo dell'altro.
-E di cosa?Vorrei ricordarti che tra pochi giorni è primavera e tu sei ancora freddo come l'inverno-
Jimin non rispose ma annuì soltanto, poi si diresse insieme all'altro verso il ristorante.
Il locale era accogliente e dava una sensazione di calore a i due che vi entrarono.
Inoltre, gli occhi attenti di Jimin videro delle candele che offrivano luce soffusa e poi notò il colore predominante: rosso.
-Uhm, Yoongi hyung?Credo che- il piccolo fu interrotto da una donna che li accolse con un sorriso -Buonasera, come posso aiutare?-
Jimin stava per rispondere dicendo che era stato solo un errore distratto quello di entrare e che se ne sarebbero andati ma, il grande parlò per primo.
-Un tavolo per due- disse ingenuamente e la donna sorrise ancora, accompagnandoli lungo tutto il locale in cerca di un tavolo libero.

Diede loro i menù e ritornò al bancone lasciandoli soli.
-Yoongi hyung, Yoongi hyung- sussurrò più di una volta in preda al panico e dando dei leggeri calci con i propri piedi alle gambe dell'altro.
-Ma che ti prende?- disse dandogli finalmente  attenzione.
-Hai sbagliato ristorante perché siamo in uno solo per coppiette- gli fece notare chiudendo il proprio menù.
-Chi ti dice che ho sbagliato?Noi non siamo una coppia?- rispose perplesso.
Jimin arrossì di botto e si servì del menù per coprire la propria faccia andata in fiamme.
-Ho detto qualcosa di sbagliato?- chiese ancor più perplesso cercando di togliere il menù di Jimin dalla visuale.
-Ripeto. Non siamo una coppia di amici noi, Jimin?-
Lui, fece un sospiro di sollievo -Sì, ma questo è un ristorante per gente che si ama- alzò gli occhi al cielo.
-E quindi?Non so te ma io ho fame e me ne frego altamente- fece spallucce e aprì il menù per guardare i vari pasti.
-Giusto, come vuoi tu hyung-

-Spero che la cena sia stata di vostro gradimento, posso rubarvi tre minuti del vostro tempo?- disse la cameriera che li accolse all'ingresso.
Yoongi annuì e Jimin lo imitò prestando attenzione alla ragazza bassa e dagli occhiali decisamente grandi che occupavano tre quarti del suo viso pieno di lentiggini.
-Siamo soliti ad offrire una serata alla spa qua vicino, ai clienti che superano una certa somma di denaro nella cena. Voi siete stati gli unici, questa sera, a superare la quota stabilita. Ovviamente non siete obblig- la signorina venne interrota dal "Sì" un po' troppo euforico di Yoongi.
-Volevo dire, accettiamo volentieri- sorrise e la signorina lo seguì a ruota per poi riferire loro che serviva soltanto dire che li mandava il locale per esser serviti.
I ragazzi ringraziarono ed uscirono dal locale.
-Non sono mai stato così fortunato in vita mia, credo- disse Yoongi camminando velocemente verso la macchina.
-Ma cosa dovremmo fare lì?Mi sembra così una perdita di tempo- sbadigliò il più piccolo.
-Jiminie, hai dormito in un bosco quasi due giorni fa e non vorresti un massaggio a quella schiena indolenzinta?Accidenti!- esclamò Yoongi guidando verso la loro meta.
-Ma non mi fa male- borbottò l'altro appoggiandosi al finestrino e guardando i vari alberi scorrere alla sua vista.
-Sei mai stato in una Spa?- chiese d'un tratto il più grande.
-No, e non ci tengo nemmeno stasera- sbuffò.
-Peggio per te, la cameriera aveva ragione, la Spa è vicinissima- disse accostando e parcheggiando l'auto.
Jimin si rifiutò di scendere più di una volta finché Yoongi si stancò di pregarlo e chiuse la portiera, avvicinandosi da solo nel lussoso posto offerto dal locale precedente.
Jimin li guardò entrare e solo dopo aver riflettuto, capì che Yoongi sarebbe rimasto lì per molto tempo.
Così, uscì dalla macchina e dopo averla chiusa salì le gradinate della Spa per poi entrare anche lui.
Al bancone c'era una signora assonnata che dopo averlo visto entrare quasi tremante lo richiamò, e gli disse che il suo amico lo aspettava nella stanza quarantatrè.

Possibile che Yoongi sapesse che Jimin l'avrebbe seguito?
Arrivato in stanza, bussò due volte per poi ritrovarsi la figura di Yoongi completamente nuda se non un asciugamano stretto in vita che gli fasciavan i fianchi.
Jimin quasi si strozzò -Che ci fai conciato così?- balbettò.
-Diamine, pensavo scherzassi quando hai detto di non esser mai stato in una Spa. Comunque spogliati velocemente, non voglio far tardi.- disse uscendo dalla camera e sedendosi alla panchina in legno dall'altra parte del muro.
Jimin, invece, entrò dentro e guardandosi allo specchio notò l'imbarazzo nel suo viso nello spogliarsi in quella stanza striminzita e soprattutto con Yoongi dall'altra parte della porta.
Ma fece in fretta e senza pensarci, si spogliò dei suoi vestiti e prese anche lui un asciugamano che strinse in vita ed uscì dalla stanza.
Yoongi annuì e si alzò per dirigersi alla sauna quando un signore gli bloccò la strada -I minori non possono entrare nella sauna- disse facendo un cenno del capo rivolto a Jimin che si tirò indietro senza tante repliche.
Il grande si girò e gli disse -Torno subito, non fare casini-
Annuì e mentre il suo hyung entrava in quella stanza terribilmente calda, lui girava tra i vari corridoi in cerca di distrazione.
La luce era soffusa e si abbandonò a sé stesso quando vide l'orario nell'orologio posto sul muro che segnava le 20:56.
Yoongi era lì da un bel quarto d'ora.
Andò al bancone e chiese informazioni all'anziana signora assonnata che sfogliava un libro sul cucito -La Spa è aperta fino a mezzanotte- rispose alla domanda del piccolo.
Forse Yoongi lo sapeva e se la prendeva comoda in quella stupida stanza riscaldata.
Si diresse nello stesso corridoio della stanza e lo aspettò per molto, fin quando la porta non venne aperta rivelando il corpo di Yoongi ingrondato dal sudore così lucido da sembrare che brillasse.
Jimin scosse la testa alla vista del ragazzo e si alzò avvicinandosi a lui -Perché ci hai messo così tanto?-
-Ho incontrato una persona veramente simpatica là dentro, abbiamo parlato tanto- si giustificò -Ma non importa, andiamo in piscina?- disse trascinando con sè il ragazzo lungo tutto im corridoio.
-Ma non abbiamo i costumi- si lamentò.
-Qualcosa ci inventeremo- rise il più grande.

-Stai seriamente rubando dei costumi hyung, non ci credo- disse dandosi una manata in fronte.
-Tranquillo, li restituiremo dopo e adesso infilati questo costume e non ti lamentare-
E così fece, si mise il costume in una stanza trovata lì per caso e non appena uscì trovo già il suo amico immerso in quell'enorme piscina.
-Com'è l'acqua?-
-Calda! Come vuoi che sia?-
E Jimin si immerse senza pensarci e Yoongi si fece trovare proprio là vicino in modo tale da tappargli la bocca dal suo urlo.
-È ghiacciata! Cosa ti dice il cervello, idiota- quasi sbraitò il piccolo buttando l'acqua in faccia al più grande.
Jimin si spostò al bordo piscina dove appoggiò la schiena e si mise a braccia conserte, furioso nei confronti dell'altro che secondo i suoi gusti si stava comportando veramente male, in quella serata.
-Non ti sarai arrabbiato, Jiminie?- disse nuotando verso di lui, forse un po' troppo vicino.
-Vai via- disse l'altro cercando di farlo indietreggiare, con scarsi risultati.
Yoongi si avvicino imperterrito e arrivò così vicino al viso di Jimin da poter sentire, in quel silenzio assordante, il cuore del piccolo battere all'impazzata.
Si avvicinò al suo orecchio -Non avrai mica paura?-
-E di cosa?- disse aprendo gli occhi e ritrovandosi quelli del grande fissarlo senza alcun pudore.
Yoongi incoscientemente si passò la lingua tra le labbra perché le ritrovòabbastanza screpolate al momento.
Jimin l'aveva guardato malissimo con uno sguardo truce che Yoongi gli aveva mai vist fare, così rimase sorpreso.
Ma non ci badò molto, dato che Jimin aveva imprecato, cosa molto strana da parte sua ed era passato al baciarlo poco dopo.
Sconvolse il più grande che cercò di staccarsi da lui allontanandolo con le mani poste sulle sue spalle ma improvvisamente Jimin sembrava esser più forte di lui, non mollava la sua presa sul corpo del grande.
Le sue piccole mani erano poste sulla nuca che permettevano di approfondire ancor di più, quello che l'altro riteneva una pazzia.
Yoongi era fermo e non aiutava per niente Jimin che, stanco di non esser ricambiato si staccò da lui con un sorriso sulle labbra.

-Che cosa hai appena fatto Jimin?-

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