suspicious

Le parole del più grande, suscitarono in lui una paura disumana. Una di quelle paure che si impossessano del tuo corpo e non lo lascia andare, in costante allerta per qualsiasi cosa.
Jimin non era conosciuto per essere coraggioso, tutt'altro.
E quella paura la conosceva bene e si sentì in un certo modo familiare ad essa quando saliva piano piano i gradini che conducevano al piano superiore.
Sentiva il proprio corpo pesante ad ogni passo come se ciò che stesse facendo era totalmente sbagliato.
Arrivato sopra, diede uno sguardo al fondo del corridoio sperando di trovarci il viso che più lo rassicurava.
E si sentiva sollevato, quel viso lo guardava dallo spiraglio che aveva lasciato alla porta.
Jimin gli sorrise, un sorriso amaro dato che non sapeva a cosa sarebbe andato incontro varcando la soglia di quella porta.
Yoongi cercò di mimare qualcosa ma il più piccolo non riusciva a capire.
Lui sorrise e si fece capire con i gesti, "ci sentiamo più tardi"
Lui prese un bel respiro ed annuí per poi girarsi ed aprire la porta per entrarci.
-Ce ne hai messo di tempo- disse acidamente il ragazzo dall'altra parte della camera.
La finestra lasciava entrare qualche raggio di luce artificiale proveniente dai pali della luce nella strada.
Era soffusa, ma illuminava benissimo gli occhi di Jimin che in quel momento non riusciva a star fermi, si spostavano da una parte all'altra dalla paura.
-Vieni qui, adesso- fino a poche settimane fa non avrebbe mai pensato che hoseok avrebbe usato quel tono con lui, rude e prepotente.
-Ti ho detto tantissime volte di allontanarti da lui, perché non mi ascolti? Ti ho detto di avvicinarti- la voce di faceva sempre più alta.
-Yoongi è mio amico- disse avvicinandosi a lui come richiesto per non farlo arrabbiare.
Il movimento fu così veloce che Jimin non riuscì a prevenirlo, la mano di Hoseok colpì con rabbia la guancia dell'altro.
Per un momento non sentì poi così tanto dolore, ma la sua fu una reazione inevitabile.
La guancia gli era diventata tutta rossa e dai suoi occhi uscirono davvero così tante lacrime da far preoccupare all'inizio Hoseok per poi fargli scuotere la testa.
-Non piangere o ne avrai altri ancora- lo avvertì lui.
Troppo tardi, Jimin singhiozzava con gli occhi gonfi senza nemmeno alcun pensiero di smettere.
-Ti ho detto di smetterla, cosa non capisci delle mie parole?-
Stavolta la mano di Hoseok fu più brusca colpendolo sullo stesso punto ricevendo una reazione esagerata.
-Perché mi fai questo?- chiese con le mani poste sulle ginocchia tremanti -Siamo amici noi due, perché mi tratti così?-.
-Lo faccio per te, ti ho detto di non avvicinarti a lui-.
-Ma Yoongi- per la terza volta la sua mano incontrò la guancia dell'altro.
-Non devi pronunciare il suo nome mai più, la devi smettere di nominarlo-
Jimin non era mai stato bravo a difendersi nella sua vita, forse perché Jungkook e Taehyung di solito si occupavano di questo.
Già, strano farsi difendere da chi è più piccolo di te. Ti fa sentire ancor più debole di quanto tu pensi già.
Cercò non essere più dipendente dalle altre persone, avrebbe iniziato quel giorno stesso.
Hoseok non era d'accordo e ciò lo dimostro il suo prender in continuazione a schiaffi il ragazzo, mettendolo sotto di sé per aver una vista migliore sul viso di lui.
-Smettila! Ti ho detto di smetterla- gli gridò con tutta la forza che aveva in corpo -Ti odio veramente Hoseok e mai nessuno potrà mai farmi cambiare idea- gli sputò quella frase con le lacrime che gli bagnavano tutto il viso.
Tale affermazione fu presa come una sfida, così Hoseok non fermò le sue mani per nulla al mondo.
Le suppliche di Jimin non lo impietosirono.
Yoongi cercava di non sentire le urla del suo amico, si tappava le orecchie con il suo cuscino.
Era impotente, non poteva far nulla in quella situazione.
O almeno non poteva far nulla per adesso.
Hoseok vide il ragazzo con gli occhi semichiusi, segno che stava iniziando ad aver sonno.
-Spero la lezione ti sia stata chiara, non provar mai più a mancarmi di rispetto- lo abbracciò forte per poi rialzarlo e trascinandolo fino alla porta dove poi, lo sbatte fuori.
Si ritrovò in mezzo al corridoio tutto intontito e quasi addormentato, cadde per terra senza forze dopo aver cercato di fermare il maggiore dopo più di un'ora della sua punizione per avergli mentito.
Si sentì preso da due braccia più forzute di quelle proprie, aveva paura che quella persona fosse di nuovo Hoseok.
Ma le sue preghiere furono ascoltate per metà, era Yoongi che lo portò nella loro camera per stenderlo nel letto.
Si stese con lui stando al suo fianco senza toccarlo.
Poi portò le sue labbra alla guancia colpita ripetutamente per lasciarle dolci baci su di essa.
-Mi dispiace, la prossima volta non accadrà- gli sussurrò all'orecchio.
Jimin pianse in silenzio, odiava quella situazione con tutto se stesso.
Rimase immobile, addormentandosi con i baci del maggiore.
Non accadrà più, l'ha promesso.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top