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La notte scorsa era passata tra sguardi e chiacchiere sussurrate tra i due, per la paura di svegliare il ragazzo dall'altra parte del corridoio.
-Non dovremmo dormire?Sono quasi le quattro- lo informò il più grande guardando l'orario nel telefono, illuminando il proprio viso con la luce proveniente dall'apparecchio elettronico.
-Non siamo obbligati a dormire se non vogliamo, vero?- sussurrò l'altro con la faccia schiacciata sul cuscino ma con gli occhi puntati sul profilo di Yoongi.
-Ovviamente- rispose con un sorriso posando poi il telefono nel comodino.
Poi ritornò alla sua posizione di prima, con il viso a poca distanza da quello del più piccolo mantenendo il contatto visivo.
-Come ti senti in questi giorni, Jimin?-
-Cosa intendi?Sto bene hyung- rispose perplesso continuando a guardarlo.
-Non girarci intorno, devo ricordarti quella sera al motel?- puntualizzò seriamente.
-Hyung, ti ho detto mille volte di dimenticarti di quell'accaduto. È stato solo un momento di debolezza- sussurrò ancora.
-Dettato da cosa?Ti manca la tua famiglia o sei soltanto solo in questo periodo?- si allontanò un po' il ragazzo.
Jimin rise -Come posso essere solo, se ho te accanto a me?-
-Sappiamo entrambi come sei fatto, non mentire. Saresti solo anche in mezzo ad una folla-
-È la frase più stupida che io abbia mai sentito hyung- rise ancora.
Yoongi si stava arrabbiando, teneva il piumone e lo stringeva con forza mentre fissava le iridi lucide del piccolo.
-Perché menti?Se ti manca la tua famiglia, Jimin, possiamo ritornare indietro in qualsiasi momento. Voglio che tu sia sereno non che tu abbia attacchi di panico-
Jimin si stancò di quella conversazione, diventata ormai troppo fastidiosa per lui, decise di girarsi dall'altra parte dando le spalle al più grande.
Yoongi tolse la coperta dal suo corpo e ritornò nel suo letto, girandosi anche lui da tutt'altra parte.
-Se vuoi mantenere un segreto, dovresti nasconderlo anche a te stesso Jimin, non soltanto a me- queste furono le ultime parole da parte del maggiore, fin quando anche l'altro decise di parlare.
-Non mi manca nessuno hyung-
Il mattino seguente, quando Jimin si svegliò stiracchiandosi nel suo letto singolo, notò che nell'altro non c'era la presenza del suo amico più grande.
Ci rimase male, forse l'altra sera non gli doveva rispondere in quel modo scorbutico e assolutamente scortese.
Decise di posare i propri piedi sul pavimento freddo della stanza e di scendere da quel letto fin troppo comodo uscendo poi dalla stanza.
Scese giù le scale ed iniziò a guardarsi un po' intorno, c'era fin troppo silenzio.
Quando arrivò in cucina, portò istintivamente una mano al proprio occhio iniziando a strofinarlo per togliere via ancora la stanchezza della notte precedente.
Non c'era nè Yoongi nè Hoseok in cucina, allora si rese conto di essere solo in quella casa di cui conosceva soltanto la sua stanza e la cucina.
Tornò di sopra sbuffando leggermente dirigendosi verso il bagno per pulirsi notando soltanto dopo che, mancava l'acqua.
Si infuriò silenziososamente mettendo il broncio e ritornando alla sua camera, cercando nella borsa del più grande trovando finalmente qualche maglietta e pantalone nuovo.
Si cambiò subito, sentendosi più pulito in quei indumenti non suoi.
Si sdraiò nel letto fin quando non sentì un rumore proveniente dal piano inferiore, seguito poi da un "Secondo te dorme ancora?" era la voce di Hoseok.
Jimin andò vicino alla porta per sentire meglio, cercando di non far alcun rumore.
-È davvero così importante saperlo?Comunque credo di sì, ieri è andato a dormire tardi- Stavolta era la voce del suo hyung.
-Perché, che avete fatto ieri sera?Se non sbaglio dormiva nella tua camera-
-Abbiamo solo parlato, cosa dovevamo fare?-
E poi non sentì più nulla dato che corse come un pazzo per arrivare al suo letto e sdraiarsi facendo finta di dormire, dato che stava salendo Yoongi dalle scale.
Prese le lenzuola e le mise sopra di sè per poi cercare di rallentare il proprio battito cardiaco e di respirare normalmente.
Sentì i passi del ragazzo farsi vicini allo stipite della porta e cercò in tutti i modi di non farsi beccare.
Poi Yoongi passò oltre alla loro stanza, camminando nel corridoio verso qualche altra stanza.
Jimin sospirò, almeno non si era fatto beccare.
-Jimin è inutile, so che sei sveglio- disse dall'altra parte del corridoio.
Sì maledì mentalmente.
Quella giornata era volata via rapidamente e verso sera i tre ragazzi si riunirono in cucina.
-Che noia, pensavo che scappare fosse molto più eccitante- bofonchiò il ragazzo dai capelli rossi con la testa appoggiata sul tavolo.
-Ma tu hai fatto solo un metro di strada, non sei scappato veramente- puntualizzò Jimin perplesso.
-Sì ma, non potremmo fare qualcosa di divertente?Giochiamo a quel gioco americano dove si tolgono i vestiti!-
-Non siamo in una stupida sitcom Americana dove delle ragazze fanno dei pigiama party scoprendo di essere improvvisamente lesbiche- disse acidamente Yoongi con le mani che sorreggevano il viso contornato da un'aria assonnata.
Gli altri due ragazzi si girararono verso di lui, nello stesso momento.
-Ho visto solo una puntata, comunque- spiegò meglio.
-Facciamo finta che tu non abbia detto niente, cosa volete fare?- chiese Jimin ricevendo del silenzio come risposta.
-Siete veramente noiosi, io vado a dormire- sbuffò la chioma rossa salendo le scale alla velocità della luce per poi far sentire il rumore della porta della sua stanza, chiudersi.
Yoongi portò la sua attenzione verso quella del più piccolo che, notando il suo sguardo, prese ad avvampare facendo diventare la sua faccia più rossa del dovuto.
-Cosa vuoi fare?È ancora presto, sono le nove- informò guardando l'orario nel cellulare.
-Non lo so hyung, non c'è molto da fare qui-
-Oggi con Hoseok ho comprato una macchina fotografica istantanea, possiamo provarla- propose prendendo poi il suo zaino.
Jimin annuì per poi vedere la bellissima macchina che mise nel tavolo poi, l'altro.
-Quindi?-
Erano le tre di notte ma ancora dal salone di quella casa, provenivano schiamazzi e risate trattenute.
Yoongi e Jimin erano ancora svegli mentre consumavano la carta comprata dal grande, facendo le foto più strane che gli venivan alla mente ai due.
La stanchezza si faceva sentire e le ultime foto stavano diventando sempre più calme e fatte bene.
-Jimin siediti nel divano adesso- disse con voce impastata dal sonno il ragazzo.
Gli ubbidì e si sistemò nel divano in pelle come meglio credeva.
E mentre Yoongi teneva con le mani quella vecchia macchina comprata a poco prezzo, vide qualcosa che gli fece brillare gli occhi.
Jimin aveva i capelli spettinati che andavano da tutte le parti, la fronte imperlata di sudore e gli occhi ridotti a due fessure e con il suo solito sorriso ampio.
Scattò la foto e sorrise aspettando che la foto spuntasse sulla carta.
Poi la vide e rimase sbalordito dalla bellezza di quella foto così semplice e pura.
-Posso vedere?-
-No, questa la tengo io- disse baciandogli la fronte e camminando verso le scale.
Jimin sorrise.
"Ma anche io voglio una foto"
//spazio autrice
Come va? spero tutto bene dato che io invece sono morta grazie ai Billboard.
I ragazzi si son fatti valere, i feel so proud.
In tutto ciò, sono una persona sola e ho bisogno di amicizie, sì
Quindi non esitatemi a scrivermi in chat per fare quattro chiacchiere, vi aspetto (ノ◕ヮ◕)ノ*:・゚✧bye
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