Capitolo 11- L'Assemblea D'Autunno
Finito il colloquio col signor Pheonix, non mi sentivo per nulla protetta o al sicuro. Anzi, avevo la sensazione che ci stessero nascondendo qualcosa di grosso. Non ero stupida, avevo capito che la mia famiglia fosse di rilievo, ma addirittura pensare che facessimo parte di un progetto iniziato anni e anni fa? Sarei dovuta essere all'altezza di continuarlo, costi quel che costi.
*
Stavamo tornando ai nostri alloggi quando incontrammo i nostri compagni di stanza. Sophie ci aveva spiegato che durante il pranzo ne avremmo conosciuti parecchi e che la sera ci sarebbe stata un'assemblea dedicata al benvenuto di noi novellini. Adesso lei era andata a sbrigare delle faccende mentre Danny ci scortava verso le nostre camere raccontandoci aneddoti sul suo primo anno alla H.E.R.O.E.S.
<<Una volta, durante una lezione di Meditazione, ho iniziato a lanciare palloncini pieni d'acqua a tutti i presenti. Sono riuscito a colpire anche tua sorella, Aria.>> mi lanciò un'occhiata.
<<La conosci bene?>> chiesi.
Daniel puntò lo sguardo davanti a sé e sorrise, un sorriso che non arrivava agli occhi e che non mostrava i denti, un sorriso che finora non gli avevo mai visto addosso.
Anziché rispondermi ci diede indicazioni <<E' quasi ora di pranzo, scendete allo Studiario al suono delle campanelle e uscite in cortile. Mangeremo lì. Io devo andare ad accogliere degli amici appena tornati dalla loro missione.>> ci disse Danny, così Blue ed io avanzammo verso le nostre camere in silenzio.
Dovevo ancora realizzare che presto mi sarei ritrovata in mezze a decine di ragazze e ragazzi ognuno con un'abilità speciale. Ero così elettrizzata! Ma non potevo dimenticare la conversazione avuta col preside.
Ci pensò Blue a dar voce ai miei pensieri. <<Ti fidi del signor Fichis o come cavolo si chiama? A me è sembrato molto strano.>>
<<Già, lo penso anch'io. E' sicuro che non sappiamo tutta la verità. Hai capito cosa volesse dire su tuo padre? Mi hai detto che non sapevi nulla neanche tu di questa realtà.>>
Strinse i pugni lungo i fianchi <<E' così infatti. Per quanto ne so io è scomparso senza dire nulla e ora mi viene detto che era uno di loro, che era come me.>>
Capii che non era il caso di continuare il discorso in quel momento, sembrava un tasto dolente per lui.
Entrai nella mia camera con l'idea di continuare a sistemare i miei vestiti nell'armadio ma sentii dei singhiozzi provenire dal bagno, era il pianto di una ragazza.
Fantastico, la mia nuova compagna di stanza stava già piangendo.
Avrei potuto tranquillamente lasciarla in pace e farmi i fatti i miei ma mi sarei sentita in colpa perciò bussai. I singhiozzi cessarono di colpo.
<<Chi è?>> il timbro era forte e aveva un accento straniero.
Mi schiarii la gola <<Mi chiamo Aria, dormirò anch'io qui. E' tutto ok?>>
<<Si, va tutto bene. Se ti serve il bagno esco subito.>>
<<No no, non preoccuparti. Io devo... ehm... ordinare i bagagli. Vuoi una mano coi tuoi?>> chiesi sperando di risultare gentile ma sapevo che stavo diventando fastidiosa.
Sbuffò e aprì la porta del bagno. Era magrissima, il suo viso gonfio e arrossato per le lacrime e portava i capelli verdognoli con un taglio maschile.
<<Sono Sasha e scusami, non volevo disturbarti.>> arrossì e abbassò lo sguardo, evidentemente imbarazzata perché la stavo fissando. Indossava una canottiera, una giacca di pelle logora e dei jeans scoloriti.
Le sorrisi <<Macché, non mi disturbi affatto. Fra un po' dobbiamo scendere a mangiare. Ti va di andarci insieme?>>
Volevo proporle di cambiarsi ma mi sembrava molto ineducato.
Fortunatamente ci arrivò da sola <<Si ma prima vorrei darmi una pulita. Ho visto che c'è una lavatrice, tu sai come usarla? Dovrei lavare i vestiti prima di farmi rivedere.>>
Davvero? Era Blue 2? Anche lei senza un cambio?
<<Posso aiutarti ma se preferisci ti presto qualcosa.>>
Mi lanciò un'occhiata arrabbiata, alche pensai di aver parlato un'altra volta troppo ma poi si stiracchiò e sussurrò un "grazie" spiegandomi che era molto stanca e quando aveva sonno diventava suscettibile.
Speravo fosse vero.
Le proposi circa tre capi e alla fine si accontentò di una felpa bianca e dei pantaloni grigi. Molto semplice come abbigliamento ma se era contenta lei andava bene così.
Alla fine riuscimmo ad arrivare allo Studiario in tempo per il suono della campanella che segnava l'inizio del pranzo. Come avevo visto in precedenza, tutti gli studenti si riversarono nel salone come un corpo che si muoveva all'unisono, scendevano dalle scale e uscivano dalle aule. Tante formiche colorate con la stessa direzione.
Non potevo immaginare che avrei fatto le stesse cose già dal giorno seguente.
Sasha aveva gli occhi luminosi e sorrideva, era evidente il suo entusiasmo. Menomale, avevo paura che sarebbe rimasta a piangere in camera.
Uscimmo in cortile passando da delle semplici porte scorrevoli. Lì fuori era immenso: vicino all'uscita si trovavano decine e decine di tavoli tra cui uno da buffet che sembrava non finire mai; più in là riuscivo a scorgere alcuni campi di addestramento e anche un corso d'acqua.
Ognuno poteva sedersi con chi voleva, il che non era proprio un vantaggio dato che non conoscevamo nessuno. Da qualche parte intravidi Leòn e Virgin che si sedevano ad un tavolo perciò tirai Sasha da una manica per allontanarci rima che loro vedessero me. Fortunatamente una ragazza salutò la mia coinquilina quindi ci dirigemmo verso la sua direzione.
Era molto bassa e robusta, la pelle scura e i capelli rossicci trattenuti in uno chignon disordinato. Il viso riportava parecchi graffi e lividi. Insieme a lei c'erano Daniel, Sophie e un ragazzo indiano molto alto che non avevo mai visto ma che mi colpì per i suoi occhi dorati.
Ci salutammo e mi presentai ai due sconosciuti che si chiamavano Niya e Raji, erano i Reclutatori della mia compagna di stanza nonché migliori amici di Danny e Sophie. Poco dopo arrivarono anche Blue e colui che doveva far coppia con Sasha, un ragazzino italiano frizzante di nome Tancredi.
Il cibo, che andammo a prendere al buffet come previsto, non era niente di particolare infatti rimasi un po' delusa nel constatare che pollo e insalata o pasta e formaggio avrei potuto mangiarli ovunque. Per Sasha (che capii fosse originaria della Russia) e Tancredi invece sembrava tutto speciale, dalle bevande agli hamburger.
Durante quell'ora conobbi altri compagni dei gemelli e le loro Reclute ma non memorizzai nemmeno un nome. Fui colpita dalle spiegazioni del mio gruppetto sui loro poteri però. Sophie era un Sisto, cioè aveva la capacità di controllare la mente delle persone ma non più di due alla volta, inoltre poteva rendere invisibile se stessa e chiunque mantenesse un contatto fisico con lei. Daniel era un Aniforme, riusciva a trasformarsi in un animale (più precisamente un ariete, questo spiegava le corna) quando voleva. Anche Niya era come lui ma il suo animale era una cerva. Raji veniva chiamato Mago ma non aveva certo gli stessi poteri di Harry Potter, cercarono di farmi comprendere in cosa consisteva la sua Ombra anche se era molto complicato. Afferrai solo che doveva studiare per molte ore del giorno e imparare ad usare e ad affinare i propri poteri, inoltre (per chi era come lui) si aggiungeva lo studio dell'Anatomia per conoscere meglio i segreti del corpo di ogni essere vivente e capire come curarlo o sopprimerlo. Tancredi era un Esplosione, nel vero senso della parola, anche in quel momento sarebbe potuto esplodere in mezzo a tutti e noi saremmo morti mentre lui si sarebbe rigenerato e non solo, poteva rimpicciolire il suo corpo o ingrandirlo a suo piacimento. Era davvero pericoloso e doveva avere una capacità di controllo delle emozioni sovrumana. Infine Sasha, da brava Spaccasuono, era capace di controllare appunto i suoni a lei circostanti, poteva modificarli, annullarli o aumentarli. Il suo raggio d'azione e l'abilità di far percepire alle persone attorno a sé gli effetti "dell'attacco" dipendevano dalla suo livello di bravura ancora ignoto.
Ognuno di loro era speciale, ognuna delle loro abilità era condizionata dal loro carattere, ogni Ombra rifletteva perfettamente il suo padrone.
Non sapevo in quale particolare momento la mia contentezza lasciò spazio al senso di inadeguatezza, ero cosciente solo del fatto che avrei dovuto in tutti i modi risvegliare la mia Ombra. Al più presto.
*
Il resto della giornata trascorse velocemente e finalmente riuscii a completare la sistemazione di tutta la mia roba in giro per la stanza 37. Doveva arrivare una terza compagna ma ancora non si era vista da nessuna parte.
Niya, che sembrava una ragazza sempre entusiasta e gentile, mi aveva invitato a fare un giro per i negozi fuori dalla scuola insieme a Sasha ma ero appena arrivata e non volevo andarmene subito. Quando tornarono la giovane russa era stracolma di nuovi vestiti: felpe larghe, calze a rete, jeans scuri e strappati, gonne di pelle e magliette di band che non avevo mai sentito nominare. Sicuramente non avrei mai indossato nulla del genere ma apprezzavo il suo gusto unico.
Arrivata la sera, io, Blue, Sasha e Tancredi eravamo pronti a recarci allo Studiario che era stato riempito di sedie davanti ad un palchetto improvvisato dove il preside avrebbe dato il benvenuto agli studenti. Ovviamente, per quanto il grande salone sembrasse immenso non c'era spazio per contenere più di 500 persone quindi molti rimasero in piedi o assistettero dalle gradinate. Noi quattro occupammo dei posti al centro della sala. In pochi minuti tutte le sedie erano state prese.
Il signor Pheonix quasi non si vedeva, basso com'era. Indossava una tunica bianca e dorata che lo faceva sembrare il primo Papa nano della storia. Non avevo nulla contro i nani o i Papi, semmai era quell'omino a parermi ridicolo. Salì sul palchetto senza un microfono ma non ne avrebbe avuto bisogno: quando lo videro, tutti presenti si zittirono simultaneamente.
Quando parlò la sua voce aveva un tono ampolloso <<Miei cari ragazzi, oggi dichiariamo la fine dei tre mesi dall'inizio di questo nuovo anno scolastico e con esso anche le missioni di Reclutamento che i nostri giovani diplomati hanno intrapreso per permettere ad ognuno dei nuovi arrivati di vivere un'esperienza che potrà solo migliorare le loro vite. Da oggi non siete solo parte della scuola ma di una famiglia. Ci sarà una sola eccezione. Due dei nostri Reclutatori hanno avuto dei ritardi con la missione e per questo verranno penalizzati, entro la fine di questa settimana verranno riportati qui con le Reclute a loro assegnate.>>
Una serie di mormorii iniziò a diffondersi per il salone ma vennero subito repressi dal preside che riprese a parlare.
<<Detto ciò, le nostre attività continueranno come se nulla fosse. Per le Reclute con una fascia d'età compresa tra i 7 e 13 anni, da domani inizierete la vostra educazione da Ombre e imparerete il vivere civile. Voi sì che siete fortunati, avete la possibilità di conoscere appieno come vive un'Ombra. Per i più grandi invece, dalle 7:30 di domani mattina sarete attivi, pronti per mangiare, vestirvi e seguire le lezione che vi sono state assegnate. Ogni classe è numerata e nelle vostre schede troverete informazioni su come arrivarci. Spero che durante i successivi tre mesi vi impegnerete duramente per dimostrare quanto valete e quanto meritate di stare qui. Nel caso in cui ciò non dovesse accadere vi sarà data una seconda possibilità, dopodiché se fallirete ancora una volta verrete rispediti a casa seguendo le procedure dei Grandi Saggi. Questo vale per ognuno degli studenti qui presenti e non. Sarete quotidianamente tenuti sotto osservazione e verrete spinti a trovare l'Optimum Vinculum, il Legame Aureo con la vostra Ombra e la totale sintonia col vostro partner. Ogni vostro errore è un segno della mia inettitudine e di coloro che mi hanno preceduto. Non deludetemi. Ma passando alle matricole del nostro esercito, vi dico: confido in voi, siete stati scelti per la vostra determinazione e capacità di controllo. Quest'anno, vi ricordo, che sarete nelle mani di Shayoran Tsukimura, Blake Mitchell e il neo-generale Scorpio Garcìa-Marchetti, che si è dimostrato la più abile Ombra di questo istituto negli ultimi vent'anni. Un applauso.>>
Chiunque in quel posto conosceva mio fratello e chiunque era pronto ad applaudirlo e lodarlo. La folla esplose in un misto di complimenti urlati all'aria e battiti di mani esagerati. Mi unii.
Mio fratello, la migliore Ombra negli ultimi vent'anni. Ero contenta per lui da un lato, dall'altro la voglia di superare il suo record era tanta.
<<Si conclude qui l'assemblea d'Autunno e ricordate sempre: lasciate che l'Ombra viva con voi, non in voi. Mi aspetto il meglio da ognuno. Buona serata.>>
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