14~INDENTIFICATION
Dal capitolo precedente
"Dormiamo?"fa dopo una piccola pausa.
"Arrivo"
Ormai è qualcosa di naturale,ogni tanto viene a dormire da me.Prima era molto più imbarazzante, adesso è quasi un abitudine.Dormiamo meglio insieme, tranne per il fatto che lei non prova le stesse cose per me e averla così vicina mi fa impazzire.
Ma per il resto è perfetto.
Lydia
Ho salutato Stiles da circa dieci minuti.
Mi aveva chiesto di andare con lui da Deaton,ma io ho preferito tornare a casa.
Ultimamente ho la testa piena di pensieri,troppi per contarli.Davvero.
Non capisco perché non riesco ad avvertire queste morti,quelli dei ragazzi con le rune tatuate.
Di solito mi basta concentrarmi un attimo e la mia testa si riempie di grida e di nomi di cui nemmeno conosco il volto di appartenenza.
Da quando Valak mi ha perforato il cranio tutto è cambiato,agli altri ho detto che stavo bene...ma probabilmente non è così,me ne rendo conto solo ora.
Cammino per tutto l'isolato,Stiles mi ha vietato di usare la macchina,e ha ragione.Certo,mi protegge troppo eccessivamente,ma se non ci fosse lui adesso il mio nome sarebbe gridato ininterrottamente nella mia testa.
Gli sono grata,in fondo.
Mentre cammino osservo le strade attorno a me.
La luce crea strani movimenti tra le fronde degli alberi,tanto da poter sembrare persone che danzano.Il colore è vario,pieno di sfumatura dal giallo al verde chiaro.
Guardo con più attenzione e quelle che apparivano alla mia vista solo figure indistinte ora iniziano a prendere forma.
Alec.
Ancora quel nome,come un chiodo fisso nella mia testa.
Una luce si fa strada tra le altre e mi si avvicina,con insistenza e prepotenza per uscire dal mucchio incolore.
Alec.
"Chi sei?Ti prego,fatti vedere".Lo dico con voce quasi rotta,spezzata dagli avvenimenti che non fanno altro che incasinarmi ancora di più.
"Ciao Lydia"ora la sagoma è ben delineata e il giallo ha lasciato posto ad un rosa pallido e ad un giallognolo simile al fieno.
"Chi sei?"ripeto un po' titubante.
Ma è ridicolo,so benissimo chi è."Penso che tu abbia visto un fantasma Lydia".La voce di Deaton prende possesso della mia mente."Stai diventando una banshee molto potente,questo è da dire,ma questa capacità non è comune a tutte quelle come te.Nemmeno i farshee ce l'avevano."
"Sei Will Herondale,giusto?"ne sono più che convinta.
"E brava Lydia,sapevo di poter contare su di te"sorride,convincendomi di essermi amico.
"Come fai a sapere il mio nome?"domanda che sorge spontanea credo.
"Oh,ehm,non sarei tenuto a dirtelo.Almeno non adesso,scusami.In ogni modo,tu cosa credi che io sia?"
Mi stupisce il fatto che non mi abbia risposto,mi innervosisce anche.
Ma cerco di tranquillizzarmi.
"Sei un fantasma,ovviamente.Ma le banshee non dovrebbero poter vedere quelli come te"
"Ma certo,hai ragione.Difatti tu sei più di una banshee,hai il mio sangue nelle vene"
"Il tuo sangue che?Ma sei pazzo,io non posso essere tua parente".Okay,quest'uomo mi sta confondendo.Non può saltarsene fuori dal nulla e dirmi che discendiamo dalla stessa famiglia.No,non si può.
"Invece lo sei"dice scherzosamente"Solo quelli della mia famiglia possono vedere i morti".Poi si aggira attorno a me e mi fa un inchino.
"Per ora è tutto cara Lydia"fa per andarsene,ma poi mi guarda un ultima volta"Ah,dimenticavo.Cercate Alec,tra la salvia e il vento"
Poi si allontana,sparendo insieme alla macchia indistinta di luci e prendendosi ogni mia speranza.
Stiles
"Che ne dici?"chiedo a Deaton che sta osservando i due cadaveri.
"Che ne dico di cosa?",probabilmente non mi stava ascoltando.
"Alec"dico avvicinandomi ai cadaveri.
Le rune su di essi cominciano
a brillare di azzurro,con bagliori ad intermittenza.
"Credo che sia strano...dobbiamo assolutamente capire di cosa si tratta.Ma adesso io devo andare,vieni con me o rimani qua?"mi chiede,ma probabilmente conosce già la risposta.
"Okay,ti lascio le chiavi qui,chiudi bene"detto ciò appoggia il portachiavi sul tavolo di vetro e mi lascia da solo.
Deve per forza esserci un libro in questa clinica che può aiutarmi a scoprire qualche informazione.
Nephilim.
La parola ricorre continua nella mia testa e non la smette.
Nephilim.
Dopo alcuni minuti di completa immobilità mi avvicino ad un mobiletto metallizzato.
Apro le due ante e scopro che all'interno di esso vi sono tre mensole,ognuna di spessore più grande della precedente.
Ispeziono i primi due reparti,rimanendo un po deluso nel non trovarvi niente.
Nel terzo,invece,la mia fiducia comincia a prendere piede dentro di me.
"Shadowhunters,il codice"leggo ad alta voce cercando di scandire bene ogni parola.
Nephilim.Ancora.
La copertina del libro è semplice:nera con intarsi dorati.
Anche il retro di essa è uguale,solo un po più logora.
Sfoglio le pagine velocemente,cercando qualcosa che possa riferirsi alla parola che tanto viaggia nella mia testa.
Nephilim,trovato.
"I nephilim,o anche detto Shadowhuners,sono gli unici che possono resistere alle rune angeliche"
Appoggiò il libro per terra e fisso il vuoto.Questo è più che "qualche informazione".
All'improvviso sento il mio telefono vibrare nella tasca posteriore dei pantaloni.
Lo prendo in mano e guardo la foto che c'è sopra,quella che identifica il mittente della chiamata.
Strano,troppo bizzarro.
È Lydia,non mi ero mai accorto avesse una voglia nera sulla spalla.
Lascio la chiamata squillare e guardo meglio la foto.
Non è una voglia,è una runa della veggenza.
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