Vicinanza

Morgan sistemò il borsone in fondo al pullman e la valigia nel bagagliaio, poi si avvicinò al mister. "Ho segnato i posti per il viaggio in autobus e in aereo dietro ogni sedile" disse l'uomo senza nemmeno guardarlo.

Il ragazzo ringraziò e si mise a controllare, ma quando vide a chi sarebbe dovuto sedere accanto in autobus e in aereo fu sul punto di svenire.

"Morgan". "Jude".

Velocemente tornò da Travis. "Mister, ho un problema. Temo di soffrire di mal d'aria e...". "Mi stai chiedendo di spostarti di posto, vero?". "Beh... sì".

Il mister lo guardò. "Solo per il volo. Prenderai il posto di Jordan accanto a Xavier, mi dispiace ma dovrai sedere con Jude sull'autobus". Morgan ringraziò, poi rientrò sull'autobus mollando una serie di imprecazioni poco carine una dietro l'altra.

Si sedette accanto al rasta, ma tentò di rivolgere l'attenzione da tutt'altra parte. Vide Xavier teso, seduto accanto a Jordan.

Dannazione, questo rischia di non dichiararsi prima della partenza. E allora ci rimarrà fregato, staranno lontani per settimane!

Prese il cellulare e iniziò a scrivere.

^idiota. Ti decidi a dirgli che sei innamorato o no?^

Appena Xavier prese il telefono arrossì di botto.

^ma sei matta?^

^guarda che starete separati per tipo un mese, se non di più. O lo fai adesso o sei fottuto. E non nel senso letterale, so che sei tu l'attivo dei due^

Xavier arrossì ancora di più.

^Ma se dicesse che... non gli piaccio?^

^se un c... Xavier! Dannazione, vi conoscete da un quanto? Dieci anni??? Avete del prosciutto sugli occhi se nessuno dei due riesce a vedere che siete cotti!^

Scritto ciò chiuse la chat e fece per indossare le cuffiette, ma Jude gli mise una mano sul braccio. "Settimane fa, in ospedale. Hai sviato il discorso, ma io non me la bevo. Cos'hai?". "Infanzia traumatica, DPTS. Nulla di cui preoccuparsi". "Non mi sembra nulla di cui preoccuparsi". Morgan si liberò dalla sua stretta. "Sei troppo evasivo, Morgan. Non mi fido di te". "Farai meglio a cominciare allora, perché in partita non potrai permetterti certe esitazioni".

Per il resto del viaggio Morgan cercò di trattenere il tremore alle mani e il fiato corto.

Merda. Non ho preso le pillole stamattina, e il viaggio dura un'altra ora prima dell'aereo.

Il cellulare la avvisò di un messaggio che Morgan controllò: era di Jordan.

^Tutto okay? Ti vedo teso^

^non ho preso le pillole per gli attacchi di panico stamani, e diciamo che la posizione non aiuta^

^non puoi prenderle adesso?^

^cazzo, come mai non ci ho pensato! Certo che non posso, pirla, con lui accanto come mi giustifico?^

^non ci avevo pensato^

^ti perdono solo se ti dichiari a Xavier^

^MA SEI USCITA DI CERVELLO?^

^oh, dai, anche tu no! Va bene. Fammi dire solo questo: prima o poi uno dei due si dichiarerà. Ho già perso la scommessa con Caleb perché non l'avete fatto prima della fine delle eliminatorie, quindi adesso uno di voi due MUOVERÀ IL CULO^

Poi chiuse la chat, indossò le cuffiette e cercò di rilassarsi, mentre il tremore alle mani aumentava.

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"Allora ci vedremo laggiù". "Certamente, non ho intenzione di perdermi una singola partita!" sorrise Jordan. Xavier cercò di evitare lo sguardo del verde. Il messaggio di Morgan continuava a ronzargli in testa.

"Xavier, è tutto a posto?". "Non proprio". All'improvviso il rosso lo prese per un polso e lo trascinò dietro un angolo.

"Ehy, sei sicuro di stare bene?". "Volevo... dirtelo prima di partire". "Dirmi cos...". "SONO INNAMORATO DI TE".

Xavier l'aveva quasi urlato, ma appena lo fece sentì un enorme macigno sollevarsi dal suo petto. "Sono innamorato di te, e da un bel po', a dirla tutta". "Xavier...". "Non so se provi lo stesso per me, però...".

Il rosso fu zittito dalle labbra di Jordan sulle sue. Il verde si staccò dopo pochi secondi. "Quanto avevi intenzione di aspettare ancora? Anch'io sono innamorato di te, Xavier".

I due scoppiarono a ridere. "Dimmi una cosa. C'entra per caso Ygritte con questa tua dichiarazione improvvisa?" chiese a un certo punto Jordan. "Come fai a saperlo?". "Mi ha mandato...". "Un messaggio sclerotico? Anche a me. Ottimo direi".

Quando tornarono finalmente dalla squadra Xavier vide che Morgan stava stringendo i pugni: respirava irregolarmente e minuscole gocce di sudore gli imperlavano la fronte.

Salutò tutti gli altri e, appena furono sull'aereo, mise una mano sulla spalla dell'amico. "Ti copro io, prendi le pillole: sembri un morto che cammina". "Considerando tutto... è esattamente quello che sono" sussurrò il viola estraendo il contenitore delle pillole dallo zaino con mani tremanti.

Ne buttò giù tre rapidamente e appoggiò la testa allo schienale, cercando di regolarizzare il battito cardiaco. Xavier gli mise una mano sulla spalla. "Grazie, Xav. Adesso sto meglio". "Ricorda che io ci sono. Sempre". "Parliamo d'altro. Ti sei dichiarato o no?". "Sì".

Morgan alzò le braccia.

"ALELLUJA! HIROMIDO IS CANON!".
















Ehilà! Guardate un po', non sono morta! Spero di tornare ad aggiornare regolarmente, anche se non lo so

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