Nuovo arrivato

"Ragazzi, vi presento il nuovo acquisto dell'Inazuma Japan". Mister Travis fece spazio a un ragazzino con un corto caschetto violaceo e gli occhi verdi. "Salve a tutti. Mi chiamo Morgan Bright".

Jude lo fissò. Quel ragazzo sembrava troppo gracile, poco adatto al calcio, soprattutto a quei livelli. "Signore, perché non era alle selezioni?". "Era in viaggio all'estero, ma ho già avuto modo di testare le sue capacità personalmente. Signor Sharp, ritengo che i suoi dubbi siano infondati".

Il ragazzo sorrise. "Forse gli serve una dimostrazione". Morgan afferrò un pallone dall'angolo della stanza e iniziò a palleggiare. Jude lo fissò impassibile.

Il nuovo arrivato sorrise. Calciò in alto il pallone, si avvitò in aria e lo calciò con il tacco.

"Prisma invertito!". Una spirale di luce multicolore avvolse il pallone; Mark evocò la mano del Colosso, ma la sua tecnica si infranse come vetro, e la palla colpì il muro con violenza, crepandolo.

"Bene. Dopo questa piccola dimostrazione vi pregherei di prepararvi per la partita, partiamo fra dieci minuti".

Morgan sedeva accanto a Caleb. Sembravano gemelli, entrambi stravaccati sui sedili come su un divano. Il crestato fissò il novellino. "Credi davvero che il mister ti farà entrare subito?". "Non ho mai detto questo, Stonewall. Comunque neanche tu dovresti pensare che ti faranno subito entrare".

Caleb gli rise in faccia, e Morgan fece lo stesso. Jude li osservò: dal loro atteggiamento sembravano quasi gemelli. Scosse la testa e ritornò a guardare fuori dal finestrino.

Spero che farai il tifo per noi.

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La nazionale Australiana non era certo un'avversaria da sottovalutare, e questo Jude lo sapeva. Ma il non-allenamento di Travis lo aveva colto impreparato: se si fossero allenati insieme avrebbe potuto preparare schemi e tattiche di ogni genere, ma così...

Non era una situazione che gli piaceva affrontare. Lei al suo posto avrebbe alzato le spalle, ridendo, e avrebbe detto "improvvisiamo, e speriamo di non far casino".

Travis annunciò la formazione, con gran dispiacere di Caleb che era stato lasciato fuori, e Jude entrò in campo. Si mise in posizione, e chiuse fuori ogni emozione.

L'arbitro fischiò, e la partita cominciò.

Jude si lanciò in avanti, servito da Axel con un tocco all'indietro. Immediatamente fu accerchiato a quattro giocatori dei Big Waves.

Mi hanno chiuso! Il loro pressing è asfissiante!

Cercò di difendere il pallone, ma ovunque guardasse c'erano suoi compagni marcati. Alla fine gli rubarono il pallone, e lui non poté farci niente.

Morgan, in panchina, spostò gli occhi da un lato all'altro del campo.

Bunker asfissiante. Asfissiante...

In quel momento Thor e Hurley si scontrarono, e Morgan si diede uno schiaffo sulla fronte. "Forse un minimo di allenamento gli serviva...".

Jude guardò l'allenatore con rabbia.

Per colpa sua rischiamo di mandare all'aria il sogno di una vita!

Quando i Big Waves segnarono con il "Megalodonte", Jude poté solo restare a guardare.

Morgan, dalla panchina, alternava gli sguardi dal mister al campo da gioco.

C'è qualcosa che non va. Devo capire cosa.

"Mi sa che non resterò in panchina a lungo". "Non ti illudere, Stonewall". Morgan osservò Mark caricare tutta la squadra, e per un millesimo di secondo sorrise.

Poi il Bunker Asfissiante bloccò anche Axel, e poi Shawn. Mark era tempestato di colpi, ma all'improvviso Morgan batté una mano sulla panchina.

"Ci sono!". "Che vuoi dire?" chiese Caleb. Sembrava curioso. "Non possiamo contare sul gioco di squadra, non con loro che ci bloccano tutte le linee di passaggio. L'unico modo per sfuggire al bunker asfissiante è la tecnica individuale!".

Jude guardò con frustrazione verso la porta di Mark. Che posso fare? Mi sento inutile!

"Non lo capite? La chiave per scardinare la loro difesa è dentro di voi!". A quelle parole seguì un mormorio dubbioso.

Morgan guardò verso il regista dell'Inazuma: lui avrebbe capito, doveva capire! E Jude capì.

Devo solo... resistere più a lungo di loro nel tenere il pallone! La tecnica individuale, ecco il segreto!

Il regista si destreggiò in mezzo a quattro avversari finché fra due di loro non si aprì un varco, e Jude ne approfittò per servire Axel.

Caleb guardò Morgan di sottecchi.

L'ha capito ancora prima di Jude... e senza che il mister abbia detto niente...

Finalmente arrivarono al tiro, ma la Tormenta di Fuoco di Axel fu parata con facilità.

Morgan batté le mani. "Bene così, ragazzi!". Poi si girò verso Austin. "Ehi, ragazzino. Dai il meglio, okay?".

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