La Corea

Appena vide Claude e Bryce Ygritte dovette stringere forte i pugni per trattenersi dal saltar loro al collo e abbracciarli. Xavier le mise una mano sulla spalla.

"Parleremo anche con loro, promesso. Ma ora rimani concentrata". "Io sono sempre concentrato. E per favore, usa il maschile. Sennò mi confondo".

Il ragazzo iniziò a scambiarsi la palla con Caleb, poi sentì il mister parlare con il capitano.

"Mark. Dimmi la verità, sii sincero. Credi che la Inazuma abbia qualche speranza di vincere la partita?".

Morgan drizzò le orecchie a quella domanda così improvvisa.

C'è il trabocchetto. Caleb lo sa, e lo sa anche il mister. Per come giochiamo adesso il loro livello non lo vediamo neanche col binocolo.

"Certo, ne sono assolutamente sicuro! Con la vittoria di oggi avremo la strada spianata per andare a sfidare il mondo intero!". "È incredibile. Sei il capitano, conosci bene i tuoi compagni. Eppure non ti sei accorto di niente".

Morgan si avvicinò alla panchina. "La inazuma non ha la minima speranza di vincere. E visto che non l'hai capito devo anche dirti... che come capitano hai fallito". "Ho fallito? E che cosa vorrebbe fare?". "Mi dispiace, ma ora come ora non servi più a niente. O comunque non mi servi nella squadra".

Morgan lasciò cadere la borraccia. Questo davvero non se l'aspettava. La strigliata sì, persino la critica. Ma l'esclusione dalla rosa dei titolari...

Ci aveva già provato Lina, mentre combattevano contro gli alieni, e la squadra non aveva reagito bene. Se prima le loro possibilità di vincere rasentavano lo zero, con quella mossa scendevano drasticamente al di sotto.

Morgan si sedette in panchina, accanto al portiere, e si concentrò sul match. Era una partita difficile, e soprattutto loro non erano abbastanza concentrati. Fra Axel, Archer e Mark... beh, era un terzetto che poteva sancire la loro fine.

Jude, con la fascia di capitano al braccio, rivolse uno sguardo al cielo.

Se davvero sei viva, spero che tu ci stia guardando. Ti verrò a cercare, Ygritte. È una promessa.

Poi guardò Darren, in piedi fra i pali.

Non ha senso... non ha alcun senso, non capisco.

L'arbitro fischiò, e Jude estraniò tutte le proprie emozioni. Ma era difficile. Perché la speranza era tornata ad albergare nel suo cuore.

"Shawn, passala a destra!". Nathan ricevette palla, schivando una scivolata e lanciando per Shawn e Axel. La marcatura della Corea fu inutile, perché l'effetto della palla la fece finire direttamente a Xavier. "Meteora Dirompente!".

Tuttavia il tiro venne respinto dal portiere. Morgan rivolse lo sguardo a Changsu-Choi.

"Ha bloccato la strategia di Jude... non riusciremo mai a giocare sulle fasce". "Bisogna riconoscerlo, è davvero bravo" concordò Willy.

Jude e il regista coreano si contesero il pallone.

Sono viva, Jude.

Il ragazzo scosse la testa, ma quella distrazione gli costò caro, perché Changsu-Choi aggirò la difesa e servì Byron. "Colpo supremo potenza 2!".

Per loro fortuna Darren parò il tiro, ma Jude strinse i pugni.

Devo concentrarmi. Un altro errore del genere potrebbe costarci la finale.

Morgan lanciò un'occhiata a Mark. Era tormentato, si vedeva. Riportò lo sguardo sul campo in tempo per vedere il brutto intervento di Axel.

"Non avere fretta, Axel. Abbiamo tempo, la partita è appena cominciata". "Okay Jude".

Ma dobbiamo vincere. Per Ygritte.

Axel non riusciva a togliersi il pensiero dalla testa. Doveva onorare anche la sua amica in quella che sarebbe stata la sua ultima partita di calcio.

Nei minuti successivi l'Inazuma non riuscì a concludere neanche un'azione: fra Axel, Jude e Archer c'era mezza squadra in campo.

Finalmente, grazie a Thor e Shawn, l'Inazuma andò in vantaggio. Anche Morgan si alzò dalla panchina applaudendo.

Poi guardò il mister.

C'è qualcosa che non va. I coreani hanno qualche asso nella manica, per forza.

Anche Jude pareva averlo capito. Si voltò verso Mark.

Terrò io la squadra unita, ma tu sbrigati a capire cosa vuole il mister.

All'azione successiva venne fuori la vera forza della Corea.

"Pressing perfetto!".

Hurley e Shawn vennero circondati da metà Fire Dragon, neutralizzando le loro linee di passaggio.

Morgan fece vagare lo sguardo sul campo, ma sembrava non esserci soluzione. Hurley cercò di forzare il blocco dopo aver perso palla, ma sia lui che Shawn finirono per farsi male.

Morgan sbatté una mano sulla panchina. "Porca miseria!".

Non è solo pressing. Questa è pressione psicologica allo stato puro.

Scott e Austin sostituirono Shawn e Hurley, ma all'azione successiva furono Thor e Archer a essere bloccati dal pressing coreano.

"Thor, Archer, mi raccomando! Non fatevi intimorire!".

Più facile a dirsi che a farsi, non è così facile.

La palla finì a Bryce, poi a Changsu-Choi, infine a Claude, che segnò il goal del pareggio.

Morgan si strinse il bordo dei pantaloni, poi guardò Jude.

Il regista incrociò lo sguardo del viola, e gli tornò in mente l'allenamento nel fango.

Ma certo! Morgan aveva capito subito che quell'allenamento era volto a rafforzare il gioco aereo!

Morgan sorrise quando all'azione successiva Jude lanciò il pallone in aria.

"Hanno capito, bravi!". "Bright. Scaldati".

Quelle due parole risvegliarono in Morgan un calore inaspettato, anche se il portiere parò il tiro di Xavier.

Poi Axel e Austin andarono al tiro, ma fallendo. Morgan guardò verso le tribune. E vide il padre di Axel.

Riportò lo sguardo in campo. E capì. Capì perché Axel sembrava così distratto in quei giorni.

Jude guardò Morgan parlare con il mister e dirigersi negli spogliatoi. Cercò di anticipare Changsu-Choi, tuttavia finì solo per scontrarsi con Thor.

Anche se abbiamo saputo contrastare il pressing perfetto le abilità dei singoli giocatori restano notevoli.

Infatti i suoi pensieri trovarono conferma nel micidiale colpo di Byron, l'ariete supremo.

Morgan sentì il fischio che segnalava la fine del primo tempo. Infilò velocemente una felpa sopra la maglietta e salì le scale delle tribune, raggiungendo il signor Blaze.

Come Morgan non lo conosceva... ma Ygritte era stata ricoverata nel suo ospedale, da bambina, e vi era tornata per numerose visite successive.

"Signor Blaze!". "Tu chi sei?". "Mi chiamo Morgan Bright. Dell'Inazuma Japan. Volevo dirle... che non ha il diritto di infrangere i sogni di suo figlio in modo così narcisistico!". "Come prego?".

Morgan strinse i pugni. "Non finga di non capire. Lei vuole convincere Axel ad abbandonare il calcio, e lui crede che questa sarà la sua ultima partita. Per questo non è concentrato sul gioco: sta pensando esclusivamente a compiacerla, e questo lo distrae!".

"Sei tu che non hai il diritto di parlarmi così. Non mi conosci, e di sicuro non conosci le ragioni che mi spingono a...". "È per Julia, vero? Per il suo incidente. Lei fa di tutta l'erba un fascio!". "Come sai di mia figlia?". "Non è colpa del calcio. Le azioni di un uomo non possono compromettere la sua visione di un intero sport, è sbagliato. Ci sono passato anche io. Mi hanno detto infinite volte di smettere di giocare. Ma non l'ho mai fatto, e sa perché? Perché io questo sport lo amo. E perché voglio continuare a lottare, finché avrò respiro e forza nelle gambe!".

Morgan si voltò, pronto a tornare in campo.

"Non faccia questo errore, signor Blaze. Suo figlio non lo perdonerebbe mai".

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