Casa

"Xavier, puoi coprirmi con la squadra? Ho bisogno... di passare una giornata con la mia famiglia". Ygritte ringraziò mentalmente chiunque avesse deciso di far giocare la partita di mattina. "Certo, vi raggiungerò tra quindici minuti. Pizza-film?".

Isabelle mise un braccio attorno alle spalle di Ygritte. "Rimarrei delusa del contrario". "E io so già il film da guardare" sorrise Lina. "Adesso tutti in macchina, si va a casa".

L'orfanotrofio era esattamente come se lo ricordava Ygritte: un edificio a due piani con le pareti tinteggiate di giallo.

Salirono tutti al primo piano, dove si trovavano le camere e il salotto. In venti minuti sistemarono pouf e poltrone tutto attorno alla televisione, mentre Claude tirava fuori due pacchi enormi di pop-corn.

"Allora sorellona? Qual è il film?". "I film, oggi facciamo maratona". "Dimmi che stai pensando quello che penso io. Ti prego" disse Ygritte iniziando a saltellare.

"Ti do' un indizio. Comunque conta per uno!". "E andiamo di Signore degli Anelli!". "Spero per te che siano in versione integrale". "Ah! Mi hai preso per una novellina?".

Dodici ore di film sarebbero state troppe per qualsiasi essere umano, ma in quel salotto c'era una concentrazione di non-umanità talmente alta che nessuno aveva dubbi sul fatto che lo avrebbero finito prima di mezzanotte.

"Sono le dieci e mezza, tutti pronti?". "Mai stati così pronti!" dichiarò Claude alzando una bottiglia di birra. Che Lina gli strappò di mano.

"Ehy!". "Sei minorenne, se vuoi ubriacarti ti faccio ingollare sei litri di coca cola, altrimenti vai ad acqua". "Che palle...". "E poi tu non lo reggi l'alcol". "Non è vero!". "Prego, Bryce, illuminaci". "Un mese fa, durante il compleanno di Lina, ti sei scolato due bottiglie di Forst. Ti ho dovuto trascinare a letto a braccio. E hai detto che ti era cresciuto il terzo occhio".

Dopo una piccola scaramuccia e la raccomandazione (minaccia) di Lina (il primo che dice una battuta del film lo defenestro) finalmente cominciarono.

Dopo quasi quattro ore si fermarono una mezz'oretta per discuterne. Principalmente si trattava di domande esistenziali quali "quel cretino di Boromir si è portato un fottuto scudo sulla schiena per settimane e quando davvero dovrebbe usarlo non lo fa?" e "mortacci de Gandalf, ma che cacchio ti fermi sul ponte a guardare di sotto?".

"Le due Torri" fu più tranquillo, anche se Claude e la sua battuta l'ultima marcia degli Ent costrinsero (o meglio, invitarono) Bryce e Ygritte a rovesciargli un bicchiere d'acqua in testa.

I minuti di pausa di discussione furono solo venti, ma anche lì le disquisizioni furono molto accese.

Ma come diavolo fai a non accorgerti di quella maledetta grata che ti fa crollare le mura?

E tu vuoi dirmi che un orco solo non mi va giù dopo settordici frecce?

La pizza arrivò in tempo per l'inizio de "Il Ritorno del Re", ma Ygritte si scusò. "Cominciate pure, devo andare un attimo al bagno". Lina e Isabelle non sembravano convinte. "Tutto okay?". "Certo".

Ma la seguirono lo stesso. Trovarono Ygritte appoggiata al lavandino, intenta a buttar giù delle pillole. "Che cazzo sono?". Per la sorpresa lasciò cadere il contenitore. "Niente... solo un calmante. Ve l'ho detto, ho le emozioni sballate, ogni tanto mi parte l'attacco di panico".

Isabelle le si avvicinò. "Dimmi la verità, dannazione. Perché continui a mentire?". "Io...". Lina incrociò le braccia. "Niente io, tu, Tizio, Caio e Sempronio. Vogliamo la verità, perché detto sinceramente non credo neanche un po' alla storia del sono morta per qualche minuto e la pietra di Alius mi ha resuscitato e adesso ho gli incubi per via di quello che ho visto mentre ero morta e di tutti i ricordi della Royal".

Ygritte abbassò la testa. "Non stava molto in piedi come storia, vero?". "Direi di no". "Non posso parlarvene. Almeno, non a tutti. Ho già rischiato con Xavier, Travis e Hillman. Se lo dico anche a tutti voi...". "Ehi, voi tre! Avete finito?". "Arriviamo Tulipano!".

Lina mise una mano sulla spalla di Ygritte. "Riparliamone stasera, va bene? Io, te e Xavier". "Voglio esserci anch'io" disse Isabelle.
"Isa...". "No. Tu non lo sai quanto ho sofferto dopo la tua finta morte. Mi merito la verità, a cominciare da quelle pasticche. Cosa sono, Ygritte?".

La ragazza raccolse il contenitore da terra. "La mia amigdala... ogni tanto fa scherzi, come il resto del mio sistema limbico. L'amigdala è responsabile soprattutto della paura, per questo prendo queste pillole, una volta ogni due giorni. Tengono sotto controllo gli attacci di panico".

Tornarono dagli altri, ma Isabelle non mollò Ygritte neanche per un secondo.

Alla fine del terzo film ci vollero quindici minuti buoni perché tutti smettessero di piangere (andiamo, l'addio di Frodo è la cosa più strappalacrime degli ultimi sessant'anni! Si era giustificato Claude).

Quando finalmente finirono la discussione era quasi l'una di notte. Claude e Bryce furono i primi ad andarsene (mano nella mano, ma questo Ygritte non lo fece notare a nessuno dei due), seguiti da Dave.

Jordan sembrava aver intenzione di aspettare Xavier, ma il rosso lo rassicurò. "Tranquillo, Jo. Rimango ancora un po'. Mi copri tu con Travis e la squadra?". Il verde sorrise e annuì. "Ci vediamo domattina?". "Certo!".

Quando finalmente rimasero solo Lina, Ygritte, Isabelle e Xavier, la donna si voltò verso la ragazza con gli occhi viola.

"Adesso è ora di dirci che ti è successo in questi mesi".

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