𝖳𝗁𝖾 𝗉𝖺𝗋𝗍 𝗒𝗈𝗎 𝗅𝗂𝗄𝖾𝖽 𝗍𝗁𝖾 𝗆𝗈𝗌𝗍.
. . .
C'è una parte di me che nessuno vuole.
Quel lato piú triste che piaceva a te, che odiavano le altre persone.
. . .
13/06/2021.
Ore 15:00.
Una notizia a lungo attesa.
Un fiore nel deserto.
Una luce fuori dal tunnel.
Un premio dopo tanti sacrifici.
Un risultato dopo tanti dubbi.
Immagina porti un obiettivo sin dalla piú tenera età.
Un sogno che insegui costantemente.
Lavorare per anni per raggiungerlo, fare ogni tipo di sforzo e anche di rinuncia per avvicinarti sempre di piú.
E poi... venire ripagato.
Questo era quello che visse quel giorno, in un momento così inaspettato per tutti quanti.
La donna dai capelli grigi legati e gli occhi castani soprattutto non era preparata a nulla di tutto ciò durante quella giornata.
Era intenta semplicemente a sciaquare le ultime stoviglie rimaste, quando sentì la porta aprirsi.
In un attimo si voltò intanto che sentiva dei passi veloci alle proprie spalle, e appena si fu girata si ritrovò davanti altre due persone che le corsero incontro.
Due persone che lei conosceva anche bene, molto.
"Mamma, mamma!" la chiamò la prima con aria gioiosa.
"Alice...!" le disse invece l'altrx, con piú calma nonostante si potesse vedere come anche lxi fosse emozionatx.
"Ragazzx! Cos'è tutto questo entusiasmo?" domandò loro la donna, sorridendo e poggiando le mani sui fianchi.
"Abbiamo una notizia da darti..." la informò l'amicx di sua figlia.
"Ma veramente? È una notizia buona?"
"Buonissima!" rispose l'altra.
Aggiunse subito dopo:
"Tieniti pronta, mamma, perchè siamo statx entrambx ammessx alla scuola degli Ultimate!"
"Ohhhhh!"
Quella notizia fece letteralmente esplodere la gioia tra tutte le persone presenti in quella stanza, con la signora che esclamò piacevolmente sorpresa, la ragazzina che iniziò a ridere felice, e xlx sux amicx che semplicemente si limitò ad avere un ampio sorriso sul viso.
"La mia bambina è stata ammessa all'accademia degli Ultimate! Oh, devo assolutamente chiamare tuo padre, e i tuoi zii, e tutta la famiglia per dare loro la grande notizia! Sono così fiera di te!" commentò Alice incamminandosi verso la figlia e mettendo un braccio attorno a lei, mentre con l'altro braccio libero poggiò delicatamente la mano sulla sua testa.
"E finalmente, direi anche! Dopo tutti i soldi che abbiamo speso, dopo tutta la cura e l'attenzione che ho impiegato... Tenetevi pronti! Per l'Ultimate Doll Collector!"
Ciò fece scoppiare in una risata le due, mentre l'altrx ancora si limitò a osservare la scena.
Fu a quel punto che la madre si staccò dall'abbraccio per avvicinarsi a quest'ultimx.
"✦̵̰̝̲͔̫̼̘̽̎ͅ✦̷̧̳̱̱̖̼̼̝͇͂͒̆͊́̚✦̵̧̥͚̞̗͖͇͌̈́̈͆̈́́̀͆̔̈́̕͝✦̶̧͔̮̼̟͚̲̓͐̊̊̽✦̸̨̮̫̥̭͕̓͊͐̌̕͝͝✦̸̨̛͚̣͎͎̰̟̮̻̺͙͋̋̄̈́͆̓̋̾̀̆͛̑͘✦̵̨̳̹̗̭̘̊͋̎̈́̊͊͑͋͗̇̇̊̚͠͝✦̸̢̝̭͙͈̪̤̭̹̭̣̰́̏͂̑̀̏͠͝͠✦̸̡͚͚̥̥̱͙̖̜̼̥̲͐̂̊̒͒̎͐̄́̆̚̚͠✦̵̫̟̯̩͔͂̀̽͒̈́͐, tu sei già passatx a casa tua per dare la notizia a..."
"Ma figurati. Sicuramente non xlx interessa." rispose lxi scuotendo la testa.
"Oh..."
Dopo un momento di delusione iniziale, lei tornò a sorridere allx ragazzinx.
Quellx ragazzinx che era diventato ormai da così tanto tempo xlx piú carx amicx della sua bambina, che conosceva già da tanti anni...
... Che ormai considerava come unx secondx figlix.
A quel punto poggiò delicatamente le proprie mani sulle sue guance, guardandolx con dolcezza negli occhi.
"✦̵̰̝̲͔̫̼̘̽̎ͅ✦̷̧̳̱̱̖̼̼̝͇͂͒̆͊́̚✦̵̧̥͚̞̗͖͇͌̈́̈͆̈́́̀͆̔̈́̕͝✦̶̧͔̮̼̟͚̲̓͐̊̊̽✦̸̨̮̫̥̭͕̓͊͐̌̕͝͝✦̸̨̛͚̣͎͎̰̟̮̻̺͙͋̋̄̈́͆̓̋̾̀̆͛̑͘✦̵̨̳̹̗̭̘̊͋̎̈́̊͊͑͋͗̇̇̊̚͠͝✦̸̢̝̭͙͈̪̤̭̹̭̣̰́̏͂̑̀̏͠͝͠✦̸̡͚͚̥̥̱͙̖̜̼̥̲͐̂̊̒͒̎͐̄́̆̚̚͠✦̵̫̟̯̩͔͂̀̽͒̈́͐... Voglio che tu sappia che nonostante questo, ci sono sempre io che sono fiera di te. Se a casa nessuno ti festeggia, sarò io a farlo. Sia tu sia Daisy avete fatto un lavoro stupendo e non aspetto altro che iniziate a frequentare quell'accademia in modo che tutti vedano quanto valete, capisci?"
Rimase ad ascoltare le parole della donna in silenzio, prima di annuire, e poi sorridere di nuovo lievemente.
"... Okay. Grazie, Alice."
"Presto, dobbiamo festeggiare!" annunciò quindi la donna allontanandosi e avviandosi verso l'entrata della stanza.
"Ho deciso: vi porto a fare un giro per la città!"
"Siiiiì!" esclamò con gioia Daisy.
Fu così che xlx due iniziarono a seguire la signora verso l'uscita da quell'abitazione.
"Ma ditemi! Come funziona quindi questa accademia? Mi pare di aver sentito che non è come una scuola giapponese normale, giusto?" chiese quest'ultima nel mentre.
"No, perchè gli anni scolastici funzionano in un modo diverso! E poi noi non dovremmo iniziare neanche con quelli del primo anno, perchè a quanto pare la classe che frequenti dipende dall'età che hai quando vieni ammesso!" spiegò la ragazzina.
"Non ho capito bene, potresti spiegarmelo meglio?"
"Per esempio, io penso che dovrei iniziare stando con quelli del secondo anno, che hanno l'età mia!"
"Ah, capito! E ✦̵̰̝̲͔̫̼̘̽̎ͅ✦̷̧̳̱̱̖̼̼̝͇͂͒̆͊́̚✦̵̧̥͚̞̗͖͇͌̈́̈͆̈́́̀͆̔̈́̕͝✦̶̧͔̮̼̟͚̲̓͐̊̊̽✦̸̨̮̫̥̭͕̓͊͐̌̕͝͝✦̸̨̛͚̣͎͎̰̟̮̻̺͙͋̋̄̈́͆̓̋̾̀̆͛̑͘✦̵̨̳̹̗̭̘̊͋̎̈́̊͊͑͋͗̇̇̊̚͠͝✦̸̢̝̭͙͈̪̤̭̹̭̣̰́̏͂̑̀̏͠͝͠✦̸̡͚͚̥̥̱͙̖̜̼̥̲͐̂̊̒͒̎͐̄́̆̚̚͠✦̵̫̟̯̩͔͂̀̽͒̈́͐, in che anno dovresti essere quindi?"
"Non lo so, non ho ben capito questa cosa dell'età... In teoria al terzo anno... O forse al quarto."
. . .
02/12/2022.
Ore 22:30.
Anche stavolta, nessuno osò fiatare una volta che fu tutto finito.
Semplicemente tutti rimasero a osservare lo schermo, ormai spento, come se stessero aspettando che mostrasse qualcos'altro.
Qualcos'altro che mai apparve.
Ma stavolta il silenzio non era dovuto solo allo sconvolgimento.
Anche per quello, sì, ma oltre a ciò quello era anche un silenzio... drammatico? Si può dire così?
Probabilmente, perchè in effetti così si poteva definire l'esito di quel processo: drammatico.
Non solo avevano perso ben altri tre loro compagni anzichè i soliti due come nelle volte precedenti, ma avevano anche fatto delle scoperte che avrebbero preferito non portare a galla.
A quanto pare, non tutti i loro compagni erano le persone buone e normali che sembravano essere.
Sì, anche nei processi prima di quello si era visto che erano in compagnia di persone capaci di gesti efferrati, ma fino a quel momento si poteva in un certo senso contorto "giustificarli" credendo che fosse la situazione così rischiosa ad averli costretti;
ma in quel caso...
Ce ne voleva di crudeltà per fare del male a così tante persone in quel modo.
Forse era un termine un po' azzardato, ma secondo alcuni ce ne voleva anche di puro sadismo.
"Okay, stavolta abbiamo finito piú presto rispetto al solito, e potete andare a dormire. Anzi, forse è anche presto per andarci, ma immagino sarete stanchi. Vabbè, decidete voi che fare." annunciò Lily, alzandosi.
"Io personalmente devo andare a ricaricarmi la batteria: dovrei annunciarvi una cosa importante, ma lo farò via messaggi mentre starò attaccatx alla presa." continuò mentre si incamminava verso la porta, lasciando un attimo interdette alcune persone con quelle frasi.
E così, una volta aperta la porta, tutti quanti poterono uscire, finalmente liberi di nuovo da quella stanza, e avviandosi tutti lungo il corridoio che portava a tutte le camere.
Facciamo un passo in avanti col tempo e mostriamo in cosa si era cimentata la stanza n. 1: semplicemente, avevano deciso tutti e tre di andare a dormire, esausti mentalmente da quella serata che era partita inizialmente bene e che poi aveva preso un risvolto tremendo.
Hayami in quel momento non era presente nella stanza essendo andata in bagno, Ares era intento a sistemare delle cose in dei cassetti, mentre infine Omiro stava giusto per coricarsi.
Fu proprio in quel momento che quest'ultimo udì una notifica provenire dal proprio telefono, così si voltò in direzione di esso, abbassando lo sguardo.
"Uh? È arrivato qualcosa." commentò.
Intanto che prendeva in mano il dispositivo, l'altro si avvicinò e si sedette accanto a lui per poter vedere anch'egli cosa fosse appena arrivato, incuriosito.
Lily: Carissime brutte merde,
Iniziava così il messaggio, e l'ipnotizzatore si decise ad aprirlo completamente per poter leggere il contenuto intero.
Lily: Teoricamente domani dovrei presentarvi il nuovo movente, ma ho deciso di concedervi una pausa di qualche giorno dato che siamo in vista di un'occasione speciale. Ci tengo a precisare che sono statx fin troppo buonx a darvi questa grazia.
Robin Aleksandrov: Un'occasione speciale? Cosa intendi?
Lily: Tra due giorni esatti, unx vostrx compagnx compierà gli anni. Revmira, stai per giungere al tuo diciannovesimo anno di età. Goditelo, perchè sarà l'ultimo anno che potrai compiere.
Oh, veramente?
Era il compleanno di Rev?
Non lo sapeva.
Beh, era contento che potessero avere un attimo di tregua grazie ai festeggiamenti.
Revmira Bogdanova: Promettono bene questo auguri di buon compleanno, grazie 👌
Lily: Ho deciso inoltre di allegarvi tutti i compleanni di tutti i partecipanti a questo killing game. Sarà un'informazione inutile perchè nessuno tra voi rimasti arriverà al proprio prossimo compleanno, ma magari siete curiosi di conoscere le date dei vostri compagni.
Detto ciò venne inviato un file: il ragazzo dai capelli neri non esitò ad aprirlo, col castano che continuava ad osservare.
Videro così che esso conteneva un elenco delle date future dei compleanni di tutti.
-DICEMBRE 2022-
Quattro dicembre: Diciannovesimo di Revmira
Ventitre dicembre: Diciassettesimo di Yan Yan (no niente non ci è arrivato)
Ventinove dicembre: Diciottesimo di Mariasole
-GENNAIO 2023-
Dodici gennaio: Ventesimo di Emme (non ci è arrivata) e di Jerome
-FEBBRAIO 2023-
Quattordici febbraio: Diciannovesimo di Rigel Aaron
Venticinque febbraio: Diciottesimo di Asuka
-MARZO 2023-
Venticinque marzo: Ventesimo di Ares
-APRILE 2023-
Primo aprile: Ventesimo di Arthit
Dodici aprile: Diciottesimo di Hayami
-MAGGIO 2023-
Sei maggio: 𝗜𝗹 𝗺𝗶𝗼 𝗱𝗶𝗰𝗶𝗼𝘁𝘁𝗲𝘀𝗶𝗺𝗼.
-GIUGNO 2023-
Sedici giugno: Diciannovesimo di Jelka
Ventuno giugno: Diciannovesimo di Taiyou
-LUGLIO 2023-
Sei luglio: Diciannovesimo di Ringo (non ci è arrivato)
Diciotto luglio: Diciannovesimo di Toshiaki (non ci è arrivato)
Diciannove luglio: Ventesimo di Zhenya
Venticinque luglio: Ventesimo di Yaazhnila (non ci è arrivata)
-AGOSTO 2023-
Ventiquattro agosto: 𝗤𝘂𝗮𝗿𝗮𝗻𝘁𝗮𝗾𝘂𝗮𝘁𝘁𝗿𝗲𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗹𝗲𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗺𝗮𝗺𝗺𝗮.
-SETTEMBRE 2023-
Quattro settembre: Ventesimo di Nova (non ci è arrivata)
Cinque settembre: Ventesimo di Robin
-OTTOBRE 2023-
Venticinque ottobre: Diciannovesimo di Kokoro
-NOVEMBRE 2023-
Tre novembre: Diciottesimo di Omiro
Venti novembre: Diciannovesimo di Henrietta (non ci è arrivata)
I due rimasero qualche secondo in silenzio una volta finito di leggere l'elenco di compleanni.
Fu poi Omiro il primo a commentare.
"... Ho... un paio di domande, dopo aver letto tutto questo."
"Veramente Yan Yan doveva addirittura ancora fare 17 anni?! Era davvero il piú piccolo tra tutti noi? È una cosa terribile!" aggiunse Ares.
"Hanno addirittura coinvolto un ragazzo così giovane in questa cosa..." concordò Omiro.
Il fatto è che, detto in quel modo, sembrava che tutti loro fossero dei vecchietti in confronto al corridore, quando in realtà quest'ultimo era piú piccolo dell'ipnotizzatore di soltanto un anno.
"Ma poi, che significa questo "Il mio diciottesimo"? "Il mio", riferito a chi? E "compleanno di mamma"? La mamma di chi? Perchè non è così chiaro?" continuó l'uomo di punta, spaesato.
L'altro sbadigliò, assonnato.
"Non ne ho idea, e... sono... troppo stanco, per pensarci ora..." mormorò poi, mentre iniziava anche ad avere difficoltà a tenere gli occhi aperti.
"E poi perchè è così sicurx sul fatto che nessuno di noi vedrà il nostro prossimo compleanno? Non pensa che magari riuscir-..." si interruppe all'improvviso e si voltò di scatto quando sentì qualcosa poggiarsi sulla propria spalla, potendo così vedere con suo grande stupore che il piú basso aveva poggiato su di essa la propria testa dopo essersi addormentato di colpo.
Ares rimase qualche istante fermo, quasi pietrificato, con gli occhi sgranati e la bocca aperta, in un'espressione strabiliata.
"... Eh?!"
In quello stesso momento si spalancò la porta, aperta da Hayami che era finalmente tornata.
"Ragaaaaaaz-"
"Shhhhhh!"
Si arrestò di colpo quando il piú alto subito le fece cenno di fare silenzio, allarmato, per poi indicargli l'altro dormiente.
Appena si rese conto, la parkourist annuì, chiuse lentamente e cautamente la porta, e poi si diresse verso un comodino.
Giunta lì davanti, prese una coperta piegata che era poggiata là sopra, poi si riavvicinò ai due, e una volta dinanzi a loro stese loro la coperta sopra, per poi sorridere e alzare il pollice della mano destra.
Che scena felice: nonostante tutti gli avvenimenti fino a quel giorno, quella sì che era una stanza dove tutti i conquilini erano rimasti integri e uniti.
Non si poteva però dire lo stesso di altre persone appartenenti ad altre stanze.
Infatti, nello stesso momento in cui stava avvenendo quell'interazione, un'altra persona si trovava in tutt'altra situazione.
Era in compagnia di un solo compagnio di stanza che le era rimasto... oddio, sempre se si poteva dire che gli faceva compagnia, visto che in realtà quest'ultimo si era già addormentato senza prima scambiare alcuna parola con nessuno.
E quindi ora Taiyou si ritrovava così, steso sul proprio letto, a faccia in su', intento a fissare il soffitto sopra di se' con aria indifferente.
Oltre a guardare la parete sopra alla sua testa, non faceva altro che riflettere.
Riflettere su varie cose.
Sul messaggio appena ricevuto.
Sul ricordo del suo compleanno che sarebbe arrivato l'anno successivo.
Sulla giornata appena passata.
Sulla situazione che stava vivendo.
. . .
Il mio diciannovesimo compleanno, l'anno prossimo...
Eh.
Se continiuamo di questo passo, nella stessa modalità in cui è avvenuta questa serata, allora sicuramente non ci arrivo.
Già non so come ci sono arrivato a 18 anni, dopo certe cose che ho passato.
Avevo ragione, è veramente un miracolo che sono ancora qui.
Perchè ora che ci ripenso- non è la prima volta che vengo coinvolto in una tragedia in cui rischio grosso, sì.
Sì, è già successo un'altra volta, però ero piú piccolo, mi pare avevo tipo 5 anni.
Ho sempre avuto questa specie di potere, e quindi i bambini della mia classe mi invitavano di continuo con loro.
Ma io me ne sono accorto presto che se mi invitavano così tante volte non era perchè volevano effettivamente me, ma perchè volevano assicurarsi che ci fosse bel tempo mentre giocavano.
E così ho iniziato a rifiutare ogni loro invito.
Fatto sta che i miei si erano accorti di questo mio cambiamento, così hanno pensato di portarmi una giornata in montagna a sciare.
Lo hanno fatto per me, per rivedermi tornare di buon umore.
Pensare che se non fosse stato per quello le cose sarebbero andate così diversamente.
Magari se non fossimo mai partiti per andare in montagna quel giorno, adesso non sarei quel che sono ora.
Sarei una persona completamente diversa, con una vita alle spalle completamente diversa da quella vissuta.
Non sarei mai stato coinvolto in quell'incidente d'auto con quello spazzaneve, e avrei ancora i miei genitori...
Come avrei anche ancora la mia gamba destra.
E soprattutto non sarei mai andato in affido di quella stronza di mia zia.
. . .
Il ragazzo sbattè una volta le palpebre, mentre continuava a fissare in alto con gli occhi ormai socchiusi.
Prima di decidersi finalmente a provare a chiudere gli occhi, rivolse un ultimo sguardo alla protesi che sostituiva l'arto mancante.
...
Fece un commento tra se' e se' con tono di rassegnazione.
" "Porta fortuna" un corno.
Io porto disgrazie a tutti, ma soprattutto a me stesso."
. . .
04/12/2022.
Ore 18:00.
La giornata successiva a quella del processo era trascorsa... sorprendentemente in modo sereno.
Davvero non era successo niente degno di nota, semplicemente tutte le persone rimaste fino a quel momento avevano continuato con le loro vite, per almeno un giorno senza alcun movente che pendeva su di loro per suscitare loro angoscia.
Ora invece era arrivato il grande giorno.
Quello DOVEVA essere una giornata importante per i residenti della villa: sì, perchè era finalmente giunto il giorno del compleanno della loro compagna, Revmira, ufficialmente non piú una diciottenne, avendo iniziato a far parte dei membri piú "anziani" dell'abitazione.
... O almeno, lei si aspettava che fosse qualcosa di grande, ma a quell'ora, quando ormai era giunta la sera, si ritrovava a camminare per i corridoi mentre fissava sul proprio cellulare l'unica cosa che aveva ricevuto durante quella giornata.
Mariasole Ricci: Ragazzi, facciamo tutti gli auguri a Rev! 🎁
Arthit Delaney: Tanti auguri, ti auguro di passare un compleanno felice e tranquillo :)
Kokoro Matsumoto: Auguri.
Robin Aleksandrov: Auguri!!!!!!
Hayami Fuji: AUGURII REV 🎆
Asuka Nakamura: Ti congedo i miei piú sinceri auspici cosicchè tu possa preterire una godibile giornata per il tuo genetliaco!
Taiyou Hidaka: auguri
Zhenya Petrovic: Tanti auguri di buon compleanno, Rev
Omiro Yumenishi: buon compleanno Rev
Ares Megalos: Tanti auguri!
Jerome Moreau: Auguri
Rigel Aaron Santos: Auguri Rev :)
Consegnato e visualizzato da Jelka Markovic.
E tutto questo.
Solo quei messaggi di auguri, e là era finito.
Spense il dispositivo e riabbassò la mano con cui lo reggeva, sospirando ma continuando a sorridere mentre si incamminava lungo il corridoio.
... Okay, va bene che si conoscevano da solo circa un mese, e va bene pure che la situazione attuale in cui si trovavano non era delle migliori...
... Però se avesse negato che si aspettava almeno qualcos'altro sarebbe risultata bugiarda.
Anche solo magari degnarsi di farle gli auguri di persona, faccia a faccia, le sarebbe bastato...
Ma vabbè.
Appunto ormai era sera, la giornata era andata.
. . .
Ed è così che un altro compleanno è andato.
Com'è che dicono?
Sono un anno piú vicina alla morte...
... Ma dato il posto dove mi trovo, probabile che è molto piú vicina di quel che possa sembrare, eheh.
Un altro compleanno è stato festeggiato abbastanza in solitudine...
E da un po' che va avanti così ogni anno.
Non che non abbia proprio nessuno, eh.
C'è la mia pappagallina, mio fratello maggiore, mia cognata, mia sorella minore...
... Ma le ultime due... oddio, sto immaginando come potrebbe essere festeggiare un compleanno con loro, e la prospettiva non mi entusiasma.
No perchè sono entrambe un po' un palo nel cu-
È da molto tempo che provo questa sensazione di essere sola come un cane, ma c'è stato un periodo in cui... sembrava essersi interrotto.
Sembrava che avessi trovato finalmente una compagnia, un conforto...
... Prima che mi venisse tolta di nuovo.
Quando ho conosciuto Estelle era passato un po' da quando avevo interrotto qualsiasi contatto con la mia ex migliore amica, avevo cambiato casa e anche scuola.
Inizialmente non le volevo parlare, pensando che anche lei potesse farmi pentire di aver provato a socializzare.
E poi fu lei a voler parlare con me.
E insisteva pure, mica poco.
Mi ci è voluto un po' di tempo ma mi sono resa conto che era una apposto, una con cui mi trovavo bene, ci passavo pure tanto tempo insieme e- oh, mi ha pure presentatx ai genitori!
E mi piaceva tutto questo, era una bella sensazione!
Stare bene con qualcuno, sapere di potersi fidare, non sentirsi costantemente giudicati e derisi...
...
E mi piaceva pure lei.
Beh, questo almeno finchè...
Finchè le cose non andarono nel modo in cui finì tutto.
Perchè quella compagnia che avevo finalmente trovato, che colmava quel vuoto che avevo, mi fu portata via.
E te pareva che andava tutto bene, no?
Ovvio, doveva per forza morire per non farmi ficcare sotto da un camion mentre tornavamo da scuola.
Okay, io lo so che è passato tanto tempo, ma... ma ancora sento quel vuoto da quando non c'è piú Estelle.
La mia unica speranza è che un giorno trovi qualcuno...
...
... Che possa ricolmare di nuovo quel vuoto.
. . .
Mentre ripercorreva tutti quei ricordi, fu distratta sentendo d'improvviso una voce.
"Rev? Oh, Rev?"
Si girò per poter vedere chi fosse, ritrovandosi così davanti quella ragazzina dai capelli rosa che lx guardava con un sorriso fiducioso.
Ciò fece allargare anche il sorrise dellx ragazzx dai capelli viola.
"Oh, Sole! Che ci fai qua?"
"Ho saputo che Lily ha lasciato in salotto qualcosa per te, vuoi che ti accompagno?" domandò l'altra indicando in direzione della stanza del salotto.
"Oddio, ha lasciato qualcosa per me? Che cos'è ora?" rispose lxi leggermente preoccupatx.
"Non lo so, nessuno sa niente! Ma sicuramente è qualcosa per il compleanno!"
"Ma non è che è una bomba-"
"Dobbiamo scoprirlo andando a vedere! Dai, vieni con me!"
Detto ciò, la creatrice di bambole voodoo si avviò con calma verso la stanza.
L'artista di strada esitò un attimo, rimanendo fermx a osservare l'altra che si incamminava verso il salotto: esso aveva la porta spalancata, e all'interno era buio pesto.
Alle 18 era possibile che fosse già completamente buio?
Ma che Lily aveva murato tutte le finestre?
Vide Mariasole fermarsi davanti all'entrata e rigirarsi a guardarlx.
"Non entri, Rev?"
"... Non... Non puoi entrare prima tu per vedere che c'è?"
"Eh, ma io ho paura!"
"Ah e io non ho paura che salto in aria per qualche bomba magari-" commentò Rev, non capendo cosa ci fosse che non andava quel giorno nell'altra, la quale aveva assunto un comportamento strano.
Non ebbe comunque altra scelta, oltre a quella di farsi avanti all'interno della stanza, con l'altra che rimase a guardare.
Una volta dentro, iniziò a muovere le braccia in giro alla ricerca di una parete: una volta trovata, la iniziò a tastare ripetutamente nel tentativo di trovare un interruttore della luce.
Non ci mise troppo a poggiare una mano su di esso, ma c'aveva sempre paura di poter saltare in aria premendolo.
Decise comunque di provare, così attivò l'interruttore.
Ed ecco che in effetti appena accese le luci sentì un forte scoppio alle sue spalle che gli fece lanciare un breve urletto, ma ancora prima che potesse rendersi conto si era ritrovata cosparsa di numerosi pezzettini di carta colorati addosso a tutto il corpo, dato che qualcuno le aveva appena fatto esplodere vicino un tubo sparacoriandoli.
"TANTI AUGURI REVMIRAAAAA!"
Sentì in seguito in una decina di voci in coro, così si girò di scatto, ritrovandosi davanti una scena alquanto inaspettata: tutti gli altri sopravvissuti le erano davanti, fin'ora rimasti nascosti al buio, e a loro si era unita ora Mariasole.
Tutto il gruppo la guardava con un largo sorriso e pieni di entusiasmo, c'era poi Asuka che ancora reggeva in mano il tubo sparacoriandoli ormai vuoto;
di tutto il gruppo, c'erano solo tre persone che mostravano un poco meno di entusiasmo in quel momento: Jelka era un po' in disparte e mentre guardava l'artista di strada tentava di mostrare un sorriso, ma si vedeva comunque che non stesse bene.
Jerome e Taiyou poi avevano piú o meno la loro stessa aria fredda e seria, ma si vedeva che si stessero sforzando di mostrare un minimo di vita.
La ragazza cosparsa di coriandoli poi si guardò intorno, potendo così osservare con meraviglia che l'intero salotto era stato decorato a festa: c'erano bandierine appese, palloncini ovunque, coriandoli sparsi dappertutto, e anche sul tavolo vi erano un bel po' di belle cose.
A Rev, che fin'ora era rimasta a guardare tutto quanto completamente incredula, iniziò ad allargarsi lungo il viso un grande sorriso.
"OOOOOOOHHHHH!" gridò poi per lo stupore misto alla gioia.
"MA VOI SIETE DEI GRANDI!" esclamó poi ormai al limite dell'euforia, spalancando le braccia, davanti agli altri che la guardavano esultare, contenti.
"E c'è di piú: abbiamo preparato un'altra sorpresa per te." lx informò Omiro.
"Oddio cosa ora."
Prima che potesse ottenere alcuna spiegazione, la festeggiata vide arrivare verso di se' Ares, Rigel Aaron, e Robin che, una volta davanti a lei, la presero letteralmente: il primo la iniziò a sorreggere sotto alle braccia, mentre gli altri due la tennero per le gambe.
Ciò la lasciò confusa e preoccupata, così diede uno sguardo agli altri presenti, che invece la guardavano con allegria e in un'emozionante attesa di quello a cui stavano per assistere.
"Oh raga cos'è questa sor-"
"QUATTRO!" iniziarono a cantare in coro i tre.
"TRE! DUE! UNO... EHHHHHH!"
Alla fine del conto alla rovescia la sollevarono in aria, riprendendola subito al volo.
"EHHHHH!"
E poi di nuovo.
"EHHHHHHH!"
E di nuovo.
"EHHHHHH-"
"ooooOOOO-" urlò a quel punto l'artista di strada quando per sbaglio sfuggì dalla presa di Rigel Aaron e per poco non cascò a terra, fortunatamente presa in tempo dagli altri due.
Alcune persone stavano ormai da un po' ridendo divertite mentre i tre depositarono di nuovo coi piedi a terra xlx ragazzx, xlx quale era visibilmente gasatx per tutto ciò che stava accadendo per lxi.
"PER UN ATTIMO MI SONO VISTX A TERRA RAGAZZI!" esclamò poi.
"Bene, allora! Abbiamo preparato un sacco di giochi che possiamo fare, ognuno puó scegliere cosa preferisce fare... Diamo inizio a questa festa di compleanno!" annunciò Hayami.
. . .
Ore 19:00.
Fu così che procederono a celebrare il compleanno dellx lorx compagnx, tutti quanti insieme in quella sala.
Vi erano in giro varie postazioni con sopra giochi differenti che gruppi differenti di persone stavano provando assieme.
Proprio in quel momento, xlx festeggiatx si avvicinò al tavolino davanti al divano per trovare delle persone che stavano provando un gioco lì: piú precisamente, vi erano Jerome, Taiyou, Asuka, Mariasole e Kokoro che giocavano a "nomi, cose e città".
"Rev! Vieni a giocare con noi?" xlx domandò Mariasole appena lx vide.
"Oh, posso unirmi??" rispose lxi.
"Certo, siediti." xlx disse Kokoro.
"Ma prima!"
Prima di sedersi assieme a quel gruppetto, si avvicinò a Jerome.
"Oh! Coso!"
"Coso ha un nome." rispose con acidità lui girandosi a guardarlx.
"Comunque, hai bisogno di qualcosa?"
"Tu che sei esperto di queste cose, guarda come mi sono tenutx per il mio compleanno! Sto o non sto vestitx che è una meraviglia?" disse l'artista di strada sfoggiando gli indumenti che indossava.
"Sembri un senzate-"
Lo stilista si interruppe quando il cake designer si girò a guardarlo abbastanza male, così sospirò.
"Cioè, stai vestitx decente, immagino."
"Graaaaande!"
A quel punto, xlx ragazzx dei capello viola si sedette per terra davanti al tavolino.
"Allora... Avevamo giusto finito il tempo per questo round, eravamo alla lettera M! Asuka, iniziamo da voi! Voi cosa avete messo a nomi con la M?" chiese Mariasole.
"Mefistofele!" rispose prontamente lxi leggendo le risposte che aveva scritto.
"E cose con la M?"
"Macinadosatore!"
"Animali con la M?"
"Mirmecobio!"
"Ma ce la fai a scegliere cose normali?" lx interruppe Taiyou, irritato.
"È chiaro, che codesta è la strategia piú effettiva che mi possa trainare alla vittoria!" spiegò xlx drammaturgx.
"E grazie, nessuno mette le stesse cose che metti tu perchè chi cazzo le conos-"
"Dì che cos'hai messo tu a "Cose con la M"." disse lo stilista al teru teru bozu, avendo dato un'occhiata al suo foglio.
"Merda."
La ragazza dai capelli viola scoppiò a ridere, mentre la ragazza dai capelli neri rimase a guardare il ragazzo dai capelli celesti senza dire niente.
"Che c'è? Non mi dire che non conta."
"Va bene! Scegliamo un'altra lettera, anzi! Perchè non diamo la possibilità alla nostra festeggiata di scegliere una lettera?" propose la creatrice di bambole voodoo, al che tutti si voltarono verso Rev.
"Mhhhhh..."
Quest'ultima parve un attimo pensierosa.
"Allora, io scelgo... scelgo... la P!"
"Per quale motivo non aggreghiamo la categoria dei mestieri?" domandò l'altrx ragazzx dai capelli viola.
"E mettiamo anche i mestieri allora." rispose il ragazzo dai capelli neri.
Dopo che tutti ebbero aggiunto questa categoria, in un attimo tutti strinsero tra le dita le proprie penne e si misero all'opera per riempire ogni spazi di ogni settore.
Fu Asuka xlx primx a finire, che subito poggiò la penna e iniziò a contare fino alla fine del giro.
"Dieci, nove..."
"Ma non dovevi contare da trenta..." provò a dire Kokoro.
"Otto, sette..."
"Non dovevate contare a partire da trenta..." xlx ricordò Mariasole.
"Sei, cinque..."
"TU IMBROGLI..." disse invece Taiyou.
"Quattro, tre, due, uno! È scaduto il tempo a disposizione! Inizio io!"
"Eh, io tra poco neanche avevo iniziato a scrivere! Ma sono curiosa di sentire che hai scritto!" disse Rev.
"Nomi con la P?" chiese Kokoro.
"Petronilla!"
"Cose con la P?"
"Passepartout!"
"Animali con la P?"
"Perioftalmo!"
"Città con la P?"
"Pandasovka!"
"Mestieri con la P?"
"Poliziotto!"
"L'unica parola non complicata a cui hai potuto pensare... Chissà poi, perchè ti è venuto in mente subito." commentò Jerome.
"Che palle." commentò anche Taiyou, per tutti quei termini che stavano uscendo dalla bocca dellx drammaturgx.
"Vabbè, ma è chiaro che non ti sta bene perchè fa piú punti di te..." gli disse il primo.
"Sono molto curioso di sapere che cos'hai scritto tu a mestieri con la P, allora." ribattè il secondo, mentre xlx altrx osservavano la scena; sembrava che Taiyou quel giorno stesse cercando qualcun altro con cui litigare.
Fatto sta che Jerome non rispose.
"Allora? Che hai scritto? Non mi dire che hai messo qualcosa del tipo "il mestiere che fa la madre di Lily"..."
"No, non ho messo quello."
"E allora che mestiere con la P hai messo?"
"Ho messo "Papa"."
Ci fu il silenzio per qualche secondo tra quel gruppo.
"... PFFF-" fece un rumore Rev prima di scoppiare nuovamente in una risata.
Asuka e Mariasole si limitarono a ridacchiare divertitx, mentre Kokoro dal rumore che fece e dal piccolo sorriso che fece si poteva intuire che si stava trattenendo dal ridere, mentre Taiyou rimase a fissarlo interdetto.
"Non puoi dire che non è un lavoro."
"... Cioè-"
Ma invece nel frattempo, ad un tavolo piú grande, vi erano molte meno persone che giocavano assieme: stiamo parlando di Arthit, Zhenya, e Robin.
E tutti e tre seduti a quel tavolo su quelle sedie, in che cosa si erano cimentati?
A giocare ad Uno.
Infatti, i tre mentre erano seduti avevano tutti delle carte in mano, ed era da un po' ormai che continuavano a depositarne e prenderne; inoltre, il primo si era raccomandato con gli altri due prima di iniziare la partita di sì, giocare per divertirsi, ma anche di mantenere comunque la propria onestà.
In quel momento, era arrivato il turno di Robin: a quel punto, quest'ultimo ghignò soddisfatto.
"Ah, è il mio turno? So io cosa fare!"
Detto ciò, poggiò sopra al mazzo una delle due carte che gli erano rimasti: piú precisamente, una carta di "+2".
"Uno!" esclamò poi.
Arthit, che aveva circa una decina di carte in mano, osservò ciò sorpreso.
Subito dopo sorrise con serenità.
"Oh, penso che tocca a me ora."
Così, prima poggiò la prima carta, che era una "Reverse", poi ne poggiò un'altra miriade, che per qualche strano motivo erano tutte delle "+4", tutto ciò sotto gli occhi sbigottiti dell'altro, fino a che non ebbe adagiato sul tavolo anche l'ultima carta che gli era rimasta, rimanendo praticamente a mani vuote.
Per qualche secondo, il piú alto non ebbe il coraggio di dire niente, rimanendo attonito davanti alla sconfitta.
"... Aspetta, ma tu non hai mica detto "Uno" quando ti rimaneva una carta!"
"Eh vabbè non-"
"Ma non vale così!"
"Quella però è una regola f-"
"Noo, quella è la regola piú importante del gioco!"
"Poi alcune regole le possiamo pure decidere noi, soprattutto-"
"No! Devi rispettare le regole imposte dal gioco!"
"Io rispetto sempre le regole dovunque, ma questo-"
"Uff, mannaggia! Voglio provare qualche altro gioco!" decise il crittologo, alzandosi, girandosi, e incamminandosi alla ricerca di qualche altra postazione.
L'artista di sketch per la polizia rimase a guardare un altro po' l'altro che se ne andava, sorridendo fiero, prima di spostare un attimo lo sguardo altrove.
Subito dopo però realizzò una cosa e, spalancando gli occhi leggermente e assumendo un'espressione confusa, si rigirò di nuovo in direzione dell'altro.
Questo perchè all'ultimo si era reso conto che vedeva circa una decina di carte spuntare dalla tasca dei suoi pantaloni, apparentemente nascoste lì.
Ma Zhenya, in tutto ciò, che stava facendo, per cui non aveva fiatato per niente?
Semplicemente, lei era rimasta per tutto il tempo impotente a fissare le circa 35 carte che aveva tra le mani già da un bel po'.
Infine, le persone rimanenti che non erano state ancora menzionate fin'ora, che stavano facendo?
Diamo allora un'occhiata a come se la stavano cavando Omiro, Ares, Rigel Aaron, e Hayami.
I quattro si stavano intrattenendo in un'altra attività, un famoso gioco ricreato però in una versione dove erano comprese delle carte per giocare: questo gioco, si trattava del Gioco del mimo.
Intanto, d'altra parte c'era invece Jelka, che fino a quel momento era rimasta seduta su un divanetto a osservare gli altri che giocavano e si divertivano insieme.
Assistendo però a quest'ultimo gruppo, dopo un po', prese una decisione: così si alzò piano dal divano e, dopo aver esitato un attimo si avvicinò a loro.
"E quindi! Queste erano le regol-" fece per dire Hayami, ma fu interrotta dalla ragazza appena arrivata.
"Ragazzi, posso giocare anch'io con voi?" chiese quest'ultima, attirando l'attenzione dei presenti.
"Uh? Certo!" rispose per primo Ares, avendo poi l'approvazione anche degli altri presenti.
"Quiiiindi... mi sa devo rispiegare le regole-?" chiese Hayami.
"Immagino di sì." rispose Rigel Aaron.
"Okay! Allora... Il gioco funziona così- oh, prima mi ero dimenticata di dire una regola! Meno male che mi avete fatto ripetere la spegazione, o non me ne sarei ricordata, ahah!"
Proseguì subito dopo:
"Comunque, la prima squadra che può lanciare il dado deve essere la squadra che ha il concorrente piú giovane e-"
"Omiro, noi stiamo in squadra insieme, vero?" chiese immediatamente Ares.
"Penso di aver bisogno di aiuto da una persona molto brillante e tu sembra che faccia al caso mio, Omiro." aggiunse Rigel Aaron.
"Giú le mani, me lo prendo io!" disse invece Hayami.
"rAGAZZI-" esclamò Hayami.
"Aspettate, ma non siamo pari. Come facciamo a fare le squadre? Una da due e una da tre?" fece notare Omiro.
"Oh, in effetti non è equo. Come possiamo fare?" domandò l'artista moderno.
"Giochiamo singolarmente, no?" suggerì la skipper.
"Bella idea!" rispose l'uomo di punta.
"Okay, quindi! La persona che inizia tira il dado, e il colore che esce dal dado sarà quello della carta che dovrà pescare, e ogni carta di colore diverso appartiene ad una categoria diversa... Una volta pescata la carta troverà quattro opzioni, e ne dovrà scegliere una da mimare e far indovinare agli altri! Tutto chiaro?" terminò di spiegare la parkourist, ottenendo come risposta tutti gli altri che annuivano.
"Bene! Allora inizi tu, Omiro!" annunciò la ragazza dai capelli rossi, porgendo poi il dado a quest'ultimo, il quale lo lanciò sul tavolo, potendo così vedere il colore che era uscito, ovvero il verde.
"Vediamo! Il verde... Oh, la categoria è "azioni"!" rivelò Hayami.
Così Omiro pescò una carta e, dopo averla osservata con cura, la rigiró e la poggiò.
"Okay, ho deciso."
Il ragazzo dai capelli neri e la pelle scura prese dalla confezione del gioco una clessidra, così la fece girare e la posizionò sopra al tavolino, cosicchè la sabbia all'interno di essa iniziasse a scendere.
Così l'ipnotizzare si alzò in piedi e si fermò davanti agli altri quattro, pronto a mimare l'azione che aveva deciso per farla indovinare loro.
Inizió quindi a muovere le mani in avanti in dei movimenti circolari, sotto gli occhi spaesati degli altri giocatori, che lo fissavano in silenzio nel tentativo di capire che stava mimando.
"... Co... cos'è?" chiese Ares.
"Stai... nuotando...?" provó Hayami, ricevendo un cenno di no come risposta.
Provò poi a fare altri movimenti: si alternava tra quello iniziale, poi provava a muovere le mani in avanti, e infine coi piedi sembrava star passando sopra a qualcosa, e poi ricominciava da capo e ripeteva tutto il procedimento.
Tutto ciò fece solo aumentare il disorientamento del gruppo.
"Stai... impastando la pizza?" chiese Rigel Aaron.
"Ma ora che cazzo fai, stai accarezzando qualcuno-?" domandò Jelka, riferendosi al movimento delle mani.
"E ora lo stai pestando-?" aggiunse Ares.
"Oh, il tempo è scaduto." fece notare l'artista moderno, accorgendosi che anche l'ultimo granello di sabbia era calato sul fondo.
"E quindi cos'era?" chiese la parkourist.
" "Fare un massaggio"."
...
Per un attimo ci fu il silenzio piú totale, prima che fosse la skipper a interromperlo.
"Scusa, e tu i massaggi li fai con..."
"So che ci sono alcuni tipi di massaggi che si fanno anche con l'uso dei piedi."
"Okay, va bene quando serve il supporto psicologico, ma ho capito che semmai avrò bisogno di un massaggio non chiederó a te."
"OOOOOOHH, RAGAZZI!"
Quell'esclamazione da parte di Rev attirò l'attenzione di tutti i presenti in quella stanza, i quali persero l'attenzione ognuno dai propri svaghi, girandosi in direzione di chi aveva appena parlato.
"Ho avuto un'idea!" annunció quest'ultimx alzandosi in piedi.
"Un'idea? Che idea?" domandò Omiro.
Prese dei fogli dal tavolino davanti al quale di trovava.
"Ma se magari... ognuno scrivesse qualcosa su questi fogli? Non lo so, quello che vogliamo! Magari un messaggio per qualcuno fuori, o per qualcuno di noi qui dentro... Così!"
"Ohhh, carina questa idea, mi piace!" rispose Hayami con entusiasmo.
"Dai, dai! Venite qui, tutti quanti!" li incitò l'artista di strada.
Fu in questo modo che tutti i presenti interruppero i giochi, e si avvicinarono per poter riprendere tutti assieme questa nuova attività proposta.
Ognuno prese dal tavolino delle penne colorate, ciascuno del colore che preferiva, e scrissero tutti dei messaggi su quei fogli: alcuni dovettero rifletterci un po' prima di trascrivere, ma alla fine quei fogli ebbero traccia di tutti quanti.
E c'erano tutti messaggi diversi, per persone diverse.
C'era chi aveva dedicato quegli spazi a persone che non erano con loro, compagni di quell'avventura... ma anche a persone che non erano con loro non perchè magari erano parenti o amici fuori dal killing game, ma... per altri motivi.
Poi c'era chi aveva scritto frasi piú elaborate, qualcuno anche senza specificare a chi si riferisse, e chi... chi semplicemente aveva scritto a chi era che voleva dedicare quella parte di foglio.
Ma perchè non diamo un'occhiata?
La festeggiata, però, si rese conto presto che c'era una sola persona che non aveva ancora scritto nulla, così si guardò attorno, accorgendosi che quella persona non era neanche piú presente nella stanza.
"Eh? E Kokoro dov'è?"
"Non ne ho idea!" rispose Mariasole.
"Prima l'ho vista che si alzava e se ne andava un attimo." spiegò Zhenya.
"Ma per fare cosa?" chiese Ares.
"Forse doveva andare un attimo in bagno." ipotizzò Jerome.
"Mhhhhh, questo è strano..." riflettè Rev con aria pensierosa.
Non fece peró in tempo a pensarci su per molto, dato che sentì dei passi provenire da fuori il soggiorno: alzò così lo sguardo per vedere chi fosse, e appena vide cosa le si parava davanti agli occhi rimase di nuovo sconvolta, proprio ormai per poco gli occhi non le uscivano dalle orbite per quanto erano spalancati.
Sì, perchè si era ritrovata Kokoro che aveva rifatto il suo ingresso nella stanza e che avanzava verso il gruppo, con la particolarità però che reggeva un grosso piatto con sopra una torta, completamente ricoperta da della panna a cui era stato aggiunto del colorante viola.
"DI NUOVO, TANTO AUGURI PER REV!" esclamò Hayami, sorridendo come tutti gli altri che avevano fatto finta di essere ignari della sorpresa che stava arrivando, per poi unirsi in un applauso collettivo.
Dopo il momento di shock iniziale, l'artista di strada di nuovo fece un largo sorriso, e mentre la cake designer poggiava la torta sul tavolo, non potè fare altro che guardarsi intorno e ammirare tutte quelle persone che esultavano e festeggiavano per lei.
Quando poi la torta fu adagiata completamente, lei si avvicinò.
"Qualcuno che mi fa quella cosa? Eh?" chiese, non ottenendo però alcuna risposta, se non qualche sguardo di perplessità da qualcuno che non aveva capito a che cosa si riferisse.
"... No? Nessuno? Beh, allora lo faccio io!"
"aspetta cosA-" esclamò Jelka facendo in tempo a vedere che con uno scatto fulmineo la ragazza festeggiata aveva abbassato di colpo la testa, con l'intenzione di reimitare un gesto che era solito accadere in alcuni compleanni, ovvero quello di quando una persona spinge il festeggiato per fargli spiaccicare il viso sulla torta.
Quando però era proprio ad un millimetro dal dolce, si sentì afferrare da dietro e allontanata, così si giró vedendo che a trattenerla era stata Kokoro, la quale ora la guardava nella serietà e freddezza piú assoluta.
"Non sai quanto mi ci è voluto per farla, non ci provare." sibilò poi quest'ultima.
"O... O-ok..." rispose lei leggermente colta di sorpresa da questo cambiamento improvviso.
"Dai, accendiamo le candeline!" intervenne Robin facendo ritornare il clima allegro e sereno di prima, indicando poi delle candeline colorate che sempre la ragazza dai capelli neri si era portata con se'.
"Asuka, accendile, per favore." disse poi Rigel Aaron.
"U-uh...?" rispose Asuka per tutta risposta, preso di sprovvista da quella richiesta ma continuando a sorridere.
"Sei quellx piú vicinx all'accendino."
"Ah! Uh... Allora... Ecco..." mormorò xlx drammaturgx, che sembrava leggermente agitatx tutto ad un tratto.
"Ci voleva questo per farlx smettere di-" fece per dire Taiyou, ma fu interrotto da Arthit.
"Le accendo io, okay?"
Dopodichè posizionò una ad una tutte le candeline sopra al dolce, per poi accenderle tutte quante.
Una volta che tutte furono accese, Rev si avvicinò per mettersi davanti al tavolo.
"TANTI AUGURI A TE! TANTI AUGURI A TE! TANTI AUGURI A REVMIRA! TANTI AUGURI A TE!"
Intonarono tutti insieme allegramente, chi piú e chi meno, nel mentre che xlx ragazzx continuava a guardarsi intorno soddisfattx, e una volta finita la canzoncina si resse i capelli di davanti con le mani, si inclinò leggermente in avanti, e poi soffiò per spendere le candeline.
Quest'ultima azione, compiuta tra gli applausi dei suoi compagni e la gioia generale.
. . .
Ore 23:00.
La festa era finita.
Già da un po' ormai in realtà, dato che tutti quanti, spinti dalla stanchezza, avevano deciso di ritirarsi nelle proprie camere.
Dopo i tragici eventi piú recenti, era strano che avessero potuto avere quella giornata così piena di felicità: se non fosse stato per il compleanno dellx lorx compagnx, sicuramente non ci sarebbe stata un'atmosfera tale nell'aria.
Infatti probabilmente già a partire dalla mattina successiva sarebbe tornato tutto come prima.
Ma a questo, appunto, ci avrebbero pensato il giorno dopo: ora era tempo di riposare.
Avevano deciso di rimandare al giorno dopo anche un'altra cosa, di cui però si accorsero presto Lily e un'altra persona.
Infatti, xlx due erano appena entratx all'interno del salotto: xlx primx non sembrava essere nelle migliori condizioni, mentre xlx secondx pareva abbastanza riposatx già.
Fatto sta che una volta varcata la soglia, quella persona si voltò verso l'altrx, accorgendosi così di come era ridottx.
"Che hai?" chiese, non ottenendo però alcuna risposta.
"... Non mi dire che ti si è staccato il caricabatterie mentre dormivi e non te ne sei accortx?" aggiunse, ricevendo stavolta come risposta xlx ragazzx dai capelli celesti che annuì, producendo un leggero rumore metallico.
"Capita." commentò l'altrx, incamminandosi poi in giro e osservando i dintorni: ancora erano rimaste tutte le tracce dei compleanni, con tutto in disordine, le scatole dei giochi ancora aperte e con delle parti sparse in giro, coriandoli ancora dappertutto, pezzi di torta a terra, e qualche palloncino esploso.
"Guarda che hanno lasciato. Mica hanno pensato "No dai, puliamo qualcosa", no. Tanto ci sono quexlx due stronzx, vero?" commentò lxi, gelidx d'animo.
"Vero?" ripetè, girandosi verso Lily, vedendo così dove si era cacciatx.
Essx era seduto davanti al tavolino, fissando il pezzo di torta che era rimasto, mentre aveva nella bocca una trombetta di carta che in seguito suonò.
Vedendolx così, lxi scosse la testa, rassegnatx.
"Non sei in te quando hai la batteria scarica... Certa di evitare altre volte di farti trovare impreparato, soprattutto quando quegli altri sono in giro, è pericoloso. Non puoi adempire al meglio il tuo dovere messx così."
. . .
BUONGIORNO :D
Oh, finalmente un capitolo un po' piú tranquillo.
Ci voleva dopo i capitoli scorsi.
E anche il prossimo sarà un poco piú tranquillo del solito! :D
Mi sono anche divertita a scriverlo, molto :DDD
A parte... vabbè, la parte della scrittura, che è stato un supplizio visto che ho praticamente ucciso le perfette calligrafie di tutti i vostri oc.
Avrei voluto lasciar perdere ad un certo punto, ma poi mi sono resa conto che non potevo, perchè?
Perchè questa cosa mi servirà anche nell'omicidio. 🙂👍
Comunque spero che questo capitolo abbia fatto divertire anche voi :D
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