𝖭𝗈𝗐 𝗍𝗁𝖾 𝘳𝘦𝘢𝘭 𝗌𝗍𝖺𝗋𝗍.
. . .
Non tutto va bene.
Il gioco è sporco, temo.
Fosse già notte.
Ma fino ad allora, sta' calma, anima mia.
. . .
Quello fu l'inizio di quella splendida giornata.
Quando finalmente tutti quanti si furono presentati agli altri componenti del gruppo e ognuno ebbe preso posto, l'autobus potè partire dando il via alla loro tanta desiderata gita.
E così il veicolo sfrecciava per le strade, sotto a quel sole lucente e a quel limpido cielo che illuminavano tutto quanto al di sotto di se'.
E già qualche minuto più tardi il punto di partenza era ormai solo un ricordo lontano, che spariva sempre di piú all'orizzonte.
E intanto all'interno del mezzo il baccano regnava sovrano, làddove tutti i passeggeri erano intenti a chiaccherare ininterrottamente tra di loro, conoscendo i loro compagni di avventura.
Infatti, per esempio, Omiro era intento a conversare con le persone sedute accanto a se', ovvero Ares e Hayami.
Nonostante li conoscesse ancora da molto poco, fin'ora stava andando d'accordo con loro, e si trovava bene seduto là.
"Quindi? Siete carichi per questa fantastica vacanza?" domandò Hayami sorridendo.
"Assolutamente, sono pronto!" rispose Ares, entusiasta.
"Sì, molto." fu invece la risposta piú tranquilla di Omiro.
"Anch'io non vedo l'ora!" disse la ragazza, visibilmente estasiata.
"Stiamo andando al mare! Lì ci sono così taaaaante cose che possiamo fare per divertirci tutti quanti, di certo non rimarremo neanche un secondo senza fare niente!"
Si sporse poi piú vicina a guardare il ragazzo dai capelli neri.
"Non pensi anche tu che avremo tantissime cose da fare una volta arrivati? Eh?"
"Certo, l'importante è che nessuno decide di fare nulla di pericoloso." rispose quest'ultimo con calma.
"Hai ragione! Ma sicuramente a nessuno verrà un'idea simile!"
"Ma anche se dovesse succedere, mi assicurerò io che non succeda niente a nessuno, vi terró tutti al sicuro!" intervenne Ares, determinato.
Intanto, anche tra le persone sedute ai sedili della fila dietro ai tre era iniziata una conversazione, anche se non che coinvolgeva tutte e tre.
Infatti ai sedili dietro vi erano seduti Revmira, Toshiaki e Kokoro, ma solo i primi due parlavano tra loro, mentre la terza preferiva rimanere in silenzio con lo sguardo basso.
"Così... che mi sai dire sul tuo Ultimate?" domandò con curiosità la ragazza all'altro.
"Come ho già spiegato in precedenza, io faccio dei kimono. Gradiresti per caso che ti dica di piú?" spiegò con calma quest'ultimo.
"Ma sì, perchè no."
"Quindi, ciò significa che sono un sarto specializzato nella creazione dei kimono."
"Mh mh."
"Ed è tutto fatto a mano, tradizionalmente, anche i tessuti che si usano per il confezionamento."
"Mh."
"E i kimono che creo io sono veramente pregiati."
"Mhhhhh."
"Perciò- scusa, ma mi stai ascoltando?" domandò cortesemente ad un certo punto il ragazzo, notando l'espressione dellx ragazzx che aveva mentre stava a sentire i suoi discorsi, ovvero un'espressione persa nel vuoto con un sorrisetto.
"Mh? Ah, sì, certo." rispose a quel punto lxi dopo essersi resx conto.
"Oh, okay. Per un attimo mi sembravi distrattx, ma se mi sbaglio ti chiedo umilmente scusa."
"Ma no, non fa niente. Quindi era... era questa la tua spiegazione su quello che fai."
"Sì."
"Ah, okay, figata. Piacere!" esclamò xlx ragazzx dai capelli viola con un sorriso più ampio, tendendo poi la mano verso l'altro come per stringergliela.
Così anche il ragazzo dai capelli neri fece per porgerxlx la mano.
"Il piacere è mi-"
Appena si rese conto però di una cosa, riabbassò subito la mano prima di sfiorare quella dell'altra, per poi guardarla con un ghigno.
"Credevi davvero di potermi ingannare così?" le domandò poi.
"Ma come..." ribattè lei visibilmente sorpresa, tirando fuori dalla mano l'oggetto elettrico che teneva nascosto per potergli dare la scossa.
"Purtroppo questi soprusi non funzionano su di me." spiegò il creatore di kimono.
L'artista di strada rimase un attimo a pensare, poi sorrise di nuovo e si voltò verso la compagna seduta accanto a se'.
"Ciao, io sono Rev! Piacere!" la salutò poi calorosamente porgendole la mano con nascosto l'oggetto.
"Uh, piacere..." mormorò Kokoro, un attimo presa di sprovvista, prima di fare poi per stringerxlx la mano.
"Suvvia, evitiamo questi scherzi." disse però poi Toshiaki con tono gentile.
"Uffa, non siamo neanche arrivati e già mi rovini gli scherzi!" sbuffò Rev contro lui, non notando quindi la perplessità della ragazza.
"Perdonalx; comunque, tu dovresti essere colei che ha il titolo di Ultimate Cake Designer, corretto?"
"Sì, sono io..." rispose lei con freddezza.
"Io invece sono Toshiaki, l'Ultimate Kimono Maker, piacere."
"Piacere."
Con lo stesso sguardo che ispirava così tanta calma e gentilezza, il creatore di kimono la osservò con cura.
"Certo che i tuoi vestiti son proprio da poveri, li hai presi in un mercatini dell'usato?"
Rev, che in quel momento era intenta a sorseggiare con calma da una bottiglietta d'acqua tirata fuori dal suo zaino, rischiò di soffocarsi con l'acqua per lo shock causato da quella frase totalmente inaspettata.
"... Cosa?" rispose invece la cake designer.
Il ragazzo dai capelli neri ridacchiò piano.
"Sto scherzando. Comunque mi piacciono le tue scarpe."
"... Oh... grazie."
In quell'esatto momento, non erano proprio tutti che stavano conversando.
C'erano per esempio due persone sedute vicine ma di cui nessuna delle due aveva osato ancora prendere parola, ovvero Mariasole e Henrietta.
La prima guardava l'altra, indecisa se parlarle o meno, mentre quest'ultima guardava altrove mentre sembrava in ansia per qualcosa.
Dopo un po', la ragazza dai capelli rosa si fece avanti.
"Ma lo sai che mi sembra di averti già conosciuta da qualche parte?" le domandó quindi con un sorriso.
Dopo che fu passato qualche attimo da quella domanda, l'altra iniziò a girarsi lentamente a guardarla, fermandosi appena potè vederla dritta davanti a se', con la stessa espressione.
"... Ah, sì?" rispose poi con un filo di voce.
"Sì!"
"... Forse è per il mio titolo, che avrai sentito parlare di me..."
"Ma no, a me sembra proprio di averti proprio già incontrata da qualche parte!"
Si poteva notare quanto l'espressione della ragazza dai capelli viola fosse divenuta dubbiosa a quel punto.
"Che strano. Eppure a me non sembra di averti già incontrata."
"Allora magari mi sono solo confusa con qualcun altro!"
"Sì... è probabile."
Dall'altro lato, invece, in una delle varie file di sedili vi erano seduti Robin, Nova, e Taiyou.
Di nuovo, anche qui c'erano una persona intenta a stare in silenzio senza partecipare ad alcuna conversazione, ovvero Taiyou, che rimaneva a osservare fuori dalla finestra senza mostrare particolare entusiasmo.
E Nova avrebbe fatto lo stesso, se non fosse stato per Robin che cercava di intrattenere una conversazione con lei.
"E così tu sai sempre prevedere il meteo esatto!" esclamò quindi con piacevole sorpresa.
"Beh, sì..." rispose lei con un filo di voce.
"Ma dimmi di piú!"
La ragazza sospirò.
"Non ti basta? Cos'altro ancora devi dirti...?"
"Qualunque cosa tu voglia dirmi sul tuo titolo! Oppure- oppure dimmi che tempo farà appena saremo giunti nel luogo della vacanza!"
"E a che ora dovremmo arrivare."
"Era scritto sull'invito, ma al momento mi sfugge per la mente!"
"E neanch'io ricordo."
La meteorologa fece così per chiedere a Taiyou.
"A che ora dovremmo arrivare?"
A quella domanda, il ragazzo si girò a guardarla irritato.
"Tu veramente mi hai disturbato per chiedermi questo? Ci saranno almeno venti persone qua dentro e tu proprio A ME dovevi chiedere 'sta inutilità?"
"Oh... Non volevo mica disturbare il principino. Chiedo scusa, come mi sono permessa." rispose la ragazza, leggermente infastidita per il modo in cui si era rivolto a lei.
"Arriviamo alle 11, ora potete non rompermi piú le palle, grazie."
"Quindi alle 11. Okay, allora."
Nova osservò un attimo il cielo fuori dal finestrino.
"A quell'ora dovrebbe essere leggermente nuvoloso."
"Lo vedo improbabile." commentò Taiyou senza neanche rigirarsi a guardarla.
Lei spostò lentamente lo sguardo verso di lui.
"... Scusa- scusa, ma adesso ne sai anche piú di me? Sei diventato tu il nuovo Ultimate Meteorologist e non lo sapevo?"
"No, ma se ci sono io non penso proprio sarà nuvoloso."
"E perchè mai?"
"Per il mio Ultimate?"
"Perchè, il suo Ultimate come funziona? Sono veramente curioso di saperne il funzionamento!" dichiarò Robin, visibilmente interessato.
"No."
"E suvvia! Anche solo una breve spiegazione mi sarà piú che sufficiente!"
"T'ho detto di no, se vuoi sapere qualcosa contatta la mia agenzia." disse, per poi porgere al piú alto un biglietto da visita con una serie di informazioni.
C'era invece un'altra fila di sedili dove erano seduti Zhenya, Ringo, e Jelka.
Gli ultimi due erano intenti a chiaccherare tranquillamente tra di loro, mentre l'altra era da poco che li osservava mentre pensava se e come inserirsi nella conversazione.
Ad un certo punto, prese coraggio e si sporse leggermente vicino ai due, mostrando un dolce sorriso sul viso.
"Scusate, posso farvi una domanda?" chiese poi con educazione.
"Certo, perchè no!" rispose Jelka ricambiando il sorriso.
"Vi volevo chiedere se per caso voi già vi conoscete tra di voi, se posso sapere."
"Eheh... Sì, ci conosciamo già." rispose Ringo, ridacchiando un attimo.
"Ah, ecco, avevo notato in effetti. Che rapporto avete?"
"Prova a indovinare!" le disse la ragazza.
'Siete parenti per caso?"
"No!"
"Siete... per caso in classe insieme?"
"Anche quello, ma qualcos'altro pure!"
"Allora siete amici?"
"No!"
"Siete compagni di stanza?"
"Noo!"
"Nessuna di queste!" aggiunse subito dopo aver risposto la ragazza dai capelli neri, scuotendo la testa.
"Diglielo tu, Ringo, dai!"
"Ecco, io e Jelka stiamo insieme." spiegò con calma il castano.
"Ohhhh, ora capisco." realizzò la bionda, continuando a sorridere.
"Comunque, è un piacere conoscervi, Ringo e Jelka."
"Piacere nostro, uhm..." Ringo rimase un attimo in silenzio con aria incerta, prima di tornare a sorridere.
"Scusa, ma non credo di ricordare bene il tuo nome, spero tu non ci rimanga male. Se non è un problema per te, me lo ricorderesti, per favore?"
"Non preoccuparti, può capitare, non succede niente. Sono Zhenya."
"Piacere, Zhenya!" le disse quindi il collezionatore di libri, non avendo ancora notato che la skipper pareva ora assorta nei suoi pensieri.
"Mhhhhh... Zhenya, mi sembra un nome delle mie parti! Tu sei per caso croata?"
"No: sono serba."
"Ahhhh, okay!"
Nel frattempo, vi erano invece due persone sedute vicine che peró non si erano ancora scambiate neanche una parola: queste due persone erano Arthit e Yan Yan.
Il primo si limitava a osservare ciò che gli altri intorno a se' facevano, mentre l'altro semplicemente osservava fuori dal finestrino.
Ad un certo punto, il primo si voltò a guardare il secondo, potendo così notare che mentre osservava il paesaggio fuori pareva assai pensieroso, come se ci fossero dei pensieri che proprio lo stavano assillando.
"È tutto apposto?" gli domandò quindi mostrando un sorriso gentile e con tono calmo.
Sentendolo, l'altro girò la testa verso di lui, e a sua volta mostrò un sorriso calmo.
"Sì, è tutto okay."
"Non c'è davvero nulla che ti turba?"
Il ragazzo dai capelli rossi parve di nuovo pensieroso prima di rispondere.
"Ti dirò la verità- è da quando siamo partiti che ho uno strano presentimento. Mi sento come se c'è qualcosa che non va, ma allo stesso tempo non riesco a spiegarmi cosa."
"Vedi, potrebbe essere solo un tuo presentimento, ma in caso tu non hai comunque di che preoccuparti: semmai dovesse accadere qualcosa, mi occuperò io personalmente di mantenervi al sicuro, e voi vi potete affidare a me." spiegò con serenità il ragazzo dai capelli bianchi.
Il velocista parve rasserenarsi un poco per quelle parole.
"Beh, ti ringrazio. Già a sapere questo mi sento un po' più calmo. Anche se penso anche che questo presentimento potrebbe essere solo l'ansia per il viaggio."
"Può darsi, sì."
Comunque, una cosa da specificare è inoltre che l'autobus su cui stavano viaggiando era molto grande e spazioso, con numerosi posti a sedere, e per questo ce n'erano molti che erano rimasti vuoti.
Quindi, c'era per esempio Jerome che era seduto completamente da solo, con i sedili in mezzo al suo vuoti.
E in quel momento era intento a scarabocchiare sul suo blocco schizzi, avendo d'improvviso avuto ispirazione.
Così non recava disturbo a nessuno, semplicemente faceva i suoi scarabocchi in quiete.
Questa quiete fu brutalmente interrotta all'improvviso quando sentí dietro di se' un forte suono simile a quello di un clacson.
Ciò lo fece sussultare un attimo e si voltò a guardare dietro di se', giusto in tempo per vedere Emme che gli scoppiava a ridere in faccia dopo avergli suonato nelle orecchie quella trombetta a gas con cui si era decisa a fargli quello scherzi.
Dopo essersi reso conto, il ragazzo sforzò un sorrisetto.
"Davvero simpatica... Complimenti." commentò poi con sarcasmo.
"Eheh, lo so!" rispose la ragazza divertita, dopo aver smesso di ridere.
"Non credo tu abbia capito che non lo intendo davvero."
"Maddai! Era così divertente!"
"Forse per te, per me no."
Detto ciò, lo stilista si rigirò e riprese coi suoi scarabocchi.
La profumiera dal sedile di dietro si affacciò nel tentativo di sbirciare.
"Ohhhhh, che fai?"
"Nulla che posso mostrarti." rispose l'altro chiudendo il blocco schizzi.
"Eddaaaaai, cosa ti costa?"
"Sono ancora solo delle bozze, non posso di certo mostrarle fino a che non saranno complete."
La ragazza dai capelli verdi fece così per allungare le mani verso l'oggetto.
"Ma io sono curio- AHIA!" esclamò esagerando dopo che il ragazzo dai capelli neri la ebbe colpita piano sulle mani col quadernino, senza neanche farle male.
Per allontanare le mani, poi, tornò a sedersi per poi massaggiarsi la parte colpita, mentre pareva ferita nell'animo per quel gesto.
"Uff..."
"Forse è meglio se rimani così, al tuo posto." suggerí poi l'altro, tornando all'opera.
Intanto, c'erano invece due persone intente da un po' a parlare, e questa erano Asuka e Rigel Aaron.
Sembravano avere un dialogo pacifico fin'ora.
"Ti dispiacerebbe dirmi qualcosa sul tuo titolo?" domandò ad un certo punto il secondo, mostrando genuina curiosità nei confronti dell'altrx.
"Why, il mio Ultimate suscita tale coinvolgimento nei tuoi confronti? Si può dare il caso che tu aspiri ad avere una carriera nel mio stesso ambito? Oppure per caso sei semplicemente un fan? Qualunque sia il caso questo interesse mi rende piú che lieto, è sempre un onore il momento in cui qualcuno giova della mia arte, perciò ti permetterò di richiedere qualsiasi informativa a cui tu miri!" rispose soddisfattx xlx primx.
"Semplicemente ero curioso di sapere come funziona il tuo Ultimate, in cosa consiste di preciso, cosa fai nello specifico, insomma." disse l'altro.
"Permettimi quindi di delucidarti sui miei incarici! Il mio compito è scrivere storie per narrazioni teatrali, ma mi occupo anche dei dialoghi, delle descrizioni dell'ambientazione e a fornire indicazioni agli attori! C'è anche la possibilità che io possa fare modifiche o revisioni durante la messa in scena dell'opera!" spiegò quindi xlx ragazzx dai capelli viola.
"Sembra impegnativo, ma allo stesso tempo mi sembra interessante." commentò il ragazzo dai capelli neri accennando un sorriso.
"Esprimo la mia immensa riconoscenza per questo! Ma ora richiedo che anche tu mi chiarifichi qualcosa sul tuo titolo!" rispose con fierezza xlx drammaturgx.
L'artista moderno divenne per un momento pensieroso.
"Cosa posso dirti sul mio Ultimate...? Mi occupo di arte moderna, quel tipo di arte che starebbe a rappresentare una sorta di rifiuto per il passato e un'apertura alla sperimentazione... È questo in breve, sì." spiegò quindi.
"Questa repulsione verso l'antecedente, questa spregiudicatezza verso tutto ciò che è nuovo... Mi piace questo concetto! Una vera meraviglia questo Ultimate!" commentò Asuka, entusiasta.
"Una meraviglia mi sembra eccessivo, in fondo non è nulla di eccezionale, ma ti ringrazio lo stesso." rispose Rigel Aaron.
Ma in tutto ció, in mezzo a tutte queste conversazioni tra i vari partecipanti, come se la stava cavando la persona che li accompagnava?
Lxi semplicemente stava sedutx e rimaneva per i fatti propri, nella pace e nella quiete assoluta.
Questo almeno fino a che non sentí alle sue spalle, e si girò per vedere Nila che si stava incamminando verso di lxi.
"Nila, che fai in piedi? È pericoloso, devi tornare al tuo posto fino a che l'autobus non si sarà fermato!" le spiegò quindi.
"Ti volevo porre delle domande. Va bene se per fartele mi siedo vicino a te?" domandò lei, per poi indicare il posto vuoto di fianco all'altrx.
"L'importante è che non rimani in piedi!"
Fu così che la ragazza dai capelli neri prese posto accanto a lxi.
"Cosa mi volevi chiedere? Peró prima devo avvisarti di una cosa? Ci sono un paio di cose della vacanza che io non posso ancora rivelarvi, dovrete aspettare!"
"Non puoi proprio spoilerare certe cose?"
"Non fino a quando arriviamo alla casa al mare!"
"Fatto sta che io sono qui... per chiederti le cose importanti." xlx disse la droghiera, con uno sguardo serio.
"Dipende cosa! Per esempio, non posso dirti cosa faremo là, che cosa ci sarà..."
"No, no: io voglio sapere le cose davvero importanti."
Xlx ragazzx rimase in silenzio un attimo, non capendo a cosa si riferisse.
"... E cioè?"
Nila guardò ad entrambi i suoi lati prima di avvicinarsi e sussurrarxlx qualcosa nell'orecchio.
"Là c'è qualcosa che si deve pagare?"
"Ah... No, niente! Non ricordi? Lo avevo già spiegato, è tutto finanziato, voi non dovete pagare niente!"
"Okay, mi serviva di sapere questo. Ora tolgo il distu-"
Fece per alzarsi, ma si risedette appena fu richiamata da quella persona.
"Ti ho detto che non puoi! Ormai rimani qua fino alla fine del viaggio!"
"Oh, okay."
. . .
22/11/2022.
Ore 11:01.
Trascorsero altre ore lì dentro, fino a che l'autobus d'improvviso si fermò.
Dopo tutte quelle ore, si era finalmente fermato.
Tutti quanti si affacciarono davanti ai finestrini per poter vedere il panorama fuori, scorgendo così un grande cancello alto.
Xlx ragazzx dai capelli celesti a quel punto si alzò in piedi.
"È con grande gioia che vi comunico che siamo arrivati! Ora possiamo scendere e entrare nella nostra casa al mare!"
Dopo che fu scesx per primx, tutti gli altri lx seguirono e scesero dal mezzo che, appena ebbe lasciato sulla terra tutti i propri passeggeri, ripartí, e presto fu già sparito all'orizzonte.
Appena il veicolo si fu spostato, il gruppo potè notare che dal lato opposto della strada, davanti alla casa, vi era una distensa immensa di spiaggia, e più in là il mare cristallino.
"Al momento non si può andare al mare: intanto andiamo alla casa!" spiegò xlx ragazzx, intanto che il cancello iniziava lentamente ad aprirsi.
Nell'attesa che il cancello si aprisse del tutto, il gruppo notò un'altra cosa, ovvero il cielo sereno sopra di loro, con un sole che spaccava le pietre.
"Te lo avevo detto comunque." disse Taiyou a Nova poco vicina a lui, continuando a guardare il cielo, cosa che anche lei fece preferendo ignorarlo per quella volta.
Non molto tempo dopo, il cancello si era finito di aprire, e i ragazzi poterono vedere l'abitazione: c'era questa enorme villa e un giardino immenso, e si poteva vedere che là c'era di piú, per esempio si poteva intravedere una piscina!
Quel luogo era di sicuro proprio il paradiso!
Una volta entrati, il cancello dietro di loro si richiuse.
Qualcuno si lasciò scappare una risatina leggendo il nome della villa.
"Ora vi dovrò informare del fatto che avete... un'ora libera! Quindi prima andate a sistemare i bagagli nelle vostre stanze, e poi potete fare quello che volete fino a che non tornerò per spiegarvi tutto!"
Quellx che li accompagnava fece per andarsene dietro alla casa, ma dopo qualche passo si fermò.
"Quasi dimenticavo! Le camere saranno miste, e c'è una camera per 3 persone ciascuna! Ecco l'elenco delle camere!"
Detto ciò tirò un foglio con sopra scritto l'elenco, e lo passò alla prima persona piú vicina a dove si trovava, ovvero Jerome.
Presto gli altri si avvicinarono per poter leggere.
"STANZE:
STANZA N.1°:
-Omiro Yumenishi;
-Ares Megalos;
-Hayami Fuji;
STANZA N.2°:
-Ringo Ogawa;
-Robin Aleksandrov;
-Yan Yan Lai;
STANZA N.3°:
-Zhenya Petrovíc;
-Jelka Markovic;
-Kokoro Matsumoto;
STANZA N.4°:
-Mariasole Ricci;
-Asuka Nakamura;
-Arthit Delaney;
STANZA N.5°:
-Emme Emma Emmerich;
-Henrietta Lorenz;
-Revmira Bogdanova;
STANZA N.6°:
-Toshiaki Akamori;
-Yaazhnila N. Zoysa;
-Rigel Aaron Santos;
STANZA N.7°:
-Jerome Moreau;
-Taiyou Hidaka;
-Nova Lund;"
. . .
Ore 11:55.
Così passò ancora piú tempo.
I ragazzi si sbrigarono ad andare a sistemare tutto quanto nelle proprie camere perché desiderosi di poter andare subito a divertirsi durante quell'ora libera.
C'era chi effettivamente sistemò ciò che c'era da sistemare, e chi invece rimandò ciò per più tardi.
E quindi ora eccoli qua, in giardino, dove ognuno era intento a spassarsela in modi diversi: chi si stava divertendo in piscina, chi invece prendeva il sole, chi giocava sul giardino, e chi ancora faceva una camminata.
Poi, ad un certo punto, finalmente successe qualcosa: ciò fu dovuto a una scoperte che fece Emme durante una sua passeggiata per il luogo.
Infatti, lei al momento dell'accaduto stava vagando in giro in tranquillità, fino a che non le capitò di passare accanto ad una siepe.
All'apparenza una siepe normale, come tante altre: ma presto si accorse che c'era un piccolo spazio dietro di essa, così lei vedendolo si chiese se c'era nascosto qualcosa al di dietro.
Perciò si sporse a guardare làddietro, scoprendo così che là c'era nascosto a terra un bottone: curiosa di sapere a che servisse, non esitò a premerlo.
Pochi secondi dopo, tutti quanti iniziarono a sentire dei botti provenire dall'alto, così ognuno lasciò perdere all'istante ciò che stava facendo per guardare all'insú e capire cosa fosse: poterono vedere così che nel cielo era appena iniziato uno spettacolo di fuochi d'artificio!
Un meraviglioso spettacolo con tutte quelle scintille colorate, stupende anche se non del tutto ben visibili non essendo ancora buio nel cielo!
E il gruppo era rimasto così ad ammirare lo spettacolo, quando ad un certo punto scoppiò l'ennesima scintilla, e ciò che comparve poi nel cielo fece tramutare la meraviglia di tutti in confusione pura.
Nel cielo, infatti, si era espansa un enorme scritta composta dai fuochi d'artificio, che recitava una frase a caratteri cubitali, una frase che dava loro un messaggio ben preciso.
I partecipanti erano giustamente interdetti da ciò, non sapendo spiegarsi il perchè di quella frase.
Questo fino a quando non sentirono provenire una voce da un punto, un punto dove vi erano dei tavoli e delle sedie.
"Chi è stato a premere il pulsante? Non era ancora ora."
Eppure quella voce la conoscevano già, però qualcosa era cambiato, non aveva piú quel tono di voce cordiale e allegro.
Tutti si girarono a guardare verso il tavolo, potendo così vedere che quellx che li accompagnava era in piedi al di sopra di esso.
Lentamente, alzò le mani e se le portò al viso per rimuovere da esso che ció lo copriva: prima il foulard, poi gli occhiali da sole, e infine il cappello, liberando così una cascata di lunghi capelli celesti legati in due codini.
Ma soprattutto quel viso, con quella espressione ritratta in una smorfia di pura rabbia e quegli occhi celesti pieni di odio.
Ciò fu una sorpresa per tutti, che rimasero impotenti a osservare sbigottiti la scena.
"ORA è il momento. È arrivata l'ora di spiegarvi tutto quanto."
Si mise poi una mano nella tasca degli abiti, come per cercare qualcosa.
"Prima è il caso di presentarmi. Sono Lily."
"E sarò la persona che vi accompagnerà in questo viaggio verso l'inferno." dichiarò poi.
... Cosa?
Fu questa l'unica domanda che si sarebbero voluti chiedere tutti.
Seriamente, nessuno sapeva spiegarsi che stava succedendo tutto ad un tratto, sembrava che quellx tipx fosse impazzitx all'improvviso.
"Eravate convinti di farvi la vacanza spensierata, eh? E ora vi informo che vi aspetta tutto il contrario, visto che ora siete in un killing game, un gioco di uccisioni. Questo posto che voi credevate un resort pieno di gioie e divertimento diverrà il vostro peggiore incubo, e questo è l'inizio di una serie di atroci agonie che vi aspettano per tutto il tempo della vostra permanenza qui, ovvero per sempre." fu a quel punto che Lily fece la dichiarazione che rappresentò uno shock per tutti.
Ora oltre alla confusione vi era anche la preoccupazione tra tutti.
Cosa significava tutto questo?
Cos'era andato storto per cui d'improvviso la loro serena vacanza si era trasformata in... qualsiasi cosa fosse quella?
Omiro, da quando aveva realizzato il tutto, aveva iniziato a fare dei respiri profondi per mantenere la calma.
"Non è possibile che qualcuno abbia finanziato o comunque permesso una cosa del genere. Siamo solo dei ragazzi." disse poi.
Ares subito si mise a guardarsi intorno alla ricerca di qualche suo compagno che sembrava essere rimasto piú affetto da quell'annuncio, e la prima persona che vide non proprio in ottime condizioni fu Zhenya, così immediatamente si mise davanti a quest'ultima come per farle da scudo.
"Non siamo nemici in una zona di guerra, non ci uccideremo tra di noi!"
"Un... Un killing game? Assolutamente no, mi rifiuto di dover far parte ad un evento del genere. Così come il resto delle persone qui! Non potete pensare di farci questo e credere che vi daremo ascolto. Non loro! Loro tutti sono simboli della speranza! Non cederanno facilmente a tutto ciò!" disse invece Zhenya con una mano davanti alla bocca e gli occhi spalancati, visibilmente tremante.
"COSA?!" esclamò Ringo visibilmente spaventato, prima di avvicinarsi a Jelka e abbracciarla.
"Dev'essere tutto un brutto scherzo... Ma se non lo è, non permetterò a nessuno di farti del male!" disse poi guardandola preoccupato.
Jelka, al contrario, sembrava solo irritata.
"Spero che sia tutto uno scherzo! Mi rifiuto di crederci, non pensate lo stesso ragazzi?" chiese poi guardandosi intorno preoccupata, intanto che ricambiava l'abbraccio del suo ragazzo in un tentativo di tranquillizzarlo.
"... Oh." fu l'unica cosa che ebbe inizialmente da dire Mariasole, prima di assumere un'espressione turbata.
"... Oh..."
A quel punto si girò e si allontanò dal gruppo che fissava Lily.
"Pensaci tu..." bisbiglió preoccupata mentre se ne andava, con le mani giunte in segno di preghiera.
"... Huh... Lo sapete che questo è tipo, sequestro di persona, vero? E non solo. Non conosco bene la legge, ma sono abbastanza sicurx che questa pagliacciata ne infranga piú di due o tre. Senza considerare che siamo Ultimates, dovessimo scomparire così dal nulla... non credete che almeno qualcuno lo noterebbe? Più di qualcuno. Senza volermi vantare, sono piuttosto famosx io. A fronte di queste chiare falle nel vostro piano, chiunque voi siate, e confido di star parlando con persone intelligenti, vi consiglierei l'opzione piú efficiente per entrambe le parti! Lasciarci andare. Che ne pensate, hm?" provò a spiegare Asuka, non ottenendo peró alcuna risposta.
"Oh, no, no!" esclamò Emme impanicata, mettendosi le mani tra i capelli.
"... Chissà chi cazzo me l'ha fatto fare di fare questa cosa." pensò tra se' e se' Henrietta spostando lo sguardo altrove con gli occhi spalancati.
Rev d'improvviso si mise ad applaudire e a ridere.
"Che figata! Davvero ben fatto, i miei complimenti, però manca la parte dove annunciate che è uno scherzo ed è perfetto! ... Andiamo, dite che è uno scherzo."
Dopo un'altra breve attesa in silenzio, smise di sorridere.
"... Non è uno scherzo, vero?"
"Capisco... scappo da una situazione problematica e ne finisco in una ancora peggiore..." commentò Toshiaki, divenuto pallido e sforzando un sorriso.
"Se è vero tutto ciò, non pensare che farò il tuo giochino!" esclamò Taiyou puntando il dito contro Lily, prima di sedersi a terra a gambe incrociate.
"Se volete uccidervi tra di voi fatelo pure, non mi interessa, ma non osate toccarmi." aggiunse poi puntando contro gli altri attorno a lui l'ombrello che portava sempre con se'.
"Qué..." mormorò Rigel Aaron come prima cosa.
"Voglio tornare a casa..." aggiunse subito dopo con le mano tremanti.
"Che... schifo." si limitò a dire Nova con disgusto, mentre teneva le mani tra le tasche.
Jerome semplicemente impallidì ma non si scompose troppo, mantenendo abbastanza bene la calma, prima di mettersi a osservare tutti e le loro reazioni.
"... Hah...! E dove sarebbe l'utilità nel lasciare che delle persone che a malapena si conoscono si uccidano a vicenda, sentiamo? Che svitati..." commentò Nila visibilmente alterata, stringendo i pugni.
Yan Yan non ebbe il coraggio di fiatare per quanto fosse impanicato in quel momento, e si mise a guardarsi intorno alla ricerca di qualcuno che lo potesse aiutare.
"Si tratta di uno scherzo?" domandò Kokoro, sorpresa.
"Oh? Beh, ma se è un gioco, allora sicuramente non moriremo! Credo faremo da tester per un videogame, e nulla può andare storto! ... Insomma, i giochi sono fatti per... divertirsi, no? Ovviamente c'è chi perde e c'è chi vince, ma questa purtroppo è una condizione che detta le regole della nostra vita e dell'esistenza... Fossi in voi, non mi perderei troppo d'animo! Ci basterà lavorare assieme per resistere. Nessuno cedrà sotto la mia supervisione: curarmi dell'integrità fisica e morale di ciascuno sarà l'ultima cosa che farò per il genere umano!" dichiarò Robin con le mani sui fianchi, uno sguardo fiducioso e un sorriso raggiante.
"Eh... Cosa. Come. In che senso." disse Hayami rimanendo confusa per un attimo, prima di decidere di andare a tranquillizzare la prima persona piú vicina a lei, ovvero Yan Yan.
Anche Arthit sembrò riuscire a mantenere la calma, per questo volle approfittarne per tranquillizzare gli altri che invece l'avevano presa peggio, andando così a calmare Rigel Aaron.
Lily poi disse la stessa frase che aveva detto all'inizio del viaggio, la stessa identica frase, però detta in un modo completamente diverso dalla prima volta.
"Adesso il nostro viaggio può iniziare."
. . .
BUONGIORNO :D
FINALMENTE HO AGGIORNATO QUESTA STORIA!!!
DA QUANTO TEMPO 💔
E nonostante sia passato tanto tempo mi diverto ancora come un tempo :D
Vi ricordo di consegnare le informazioni private per chi ancora non l'ho fatto ouo
Sì lo ricorderò ad ogni capitolo finchè non avrò tutto.
Also nel prossimo capitolo ci sta già il primo omicidio ouo
Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto :D
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