L'interrogatorio
Moxxie gemette mentre si riprendeva, l'ultima cosa che ricordava era un sandalo che gli volava verso la testa a velocità vertiginosa. Mentre cercava di sollevare il braccio per strofinare la protuberanza che si stava formando sulla fronte, Moxxie si accorse di essere legato a una sedia < Oh, ma dai! Di nuovo!? > mentre cercava di liberarsi dalle sue catene, l'imp notò presto una donna in piedi sopra di lui, che teneva il sandalo che lo aveva colpito, minacciosamente.
< Lasciatemi chiarire una cosa, gilipollas. > dichiarò Camila, colpendosi il palmo della mano con il sandalo < Ora mi dirai perché eri nella stanza delle mie figlie. >
< ...e se non lo facessi? > chiese Moxxie coraggiosamente (o stupidamente).
L'unica risposta di Camila fu un ringhio che, a detta di Moxxie, somigliava più a quello di un segugio infernale che a qualsiasi altro suono umano potesse emettere.
< G-giusto... > Moxxie ingoiò il fiato prima di spiegare < Mi dispiace signora, ma non so nemmeno io cosa ci faccio qui! > Camila gli lanciò un'occhiata truce < Giuro che mi sono appena svegliato qui! > affermò, il che non le fece molto piacere.
< Una storia probabile. > rispose la madre, sembrando più un boss della mafia.
Moxxie alzò un sopracciglio < Davvero? Senta signora, capisco le sue preoccupazioni, ma non sono quel tipo di persona. Ho una moglie adorabile a casa! >
< Beh, se vuoi rivederla faresti meglio a iniziare a parlare. > disse una voce dietro Moxxie, poi all'improvviso la sedia girò e l'imp si ritrovò di fronte al Hunter che scrocchiava le nocche < Perché altrimenti abbiamo dei modi per farti parlare. >
< Ok, Hunter, puoi calmarti un po'. > disse Camila.
< Mi dispiace, signora Noceda. > si scusò Hunter prima di lanciare di nuovo un'occhiata truce a Moxxie.
Prima che l'interrogatorio potesse continuare, squillò un telefono dalla scrivania lì vicino. Moxxie lo riconobbe subito come il suo dalla suoneria di "Defying Gravity".
< O è il mio capo, o è mia moglie che chiama. > spiegò Moxxie < Potresti rispondere? Nessuno dei due si fermerà finché non risponderà il telefono. >
Camila si limitò a lanciare un'occhiata fulminante a Moxxie, ma dopo qualche altro minuto di telefonate, sospirò e rispose mettendo il vivavoce.
< Aiut... >
< MOXXIE! DOVE CAZZO SEI!? > la voce di Blitzø strillò dall'altoparlante del povero telefono.
< Mi dispiace signore, ma al momento sono un po' impegnato! > rispose rapidamente Moxxie.
Dall'altro capo del filo si udì un gemito < Giuro su Satana che anche se fossi letteralmente legato in questo momento... >
< Aspetta un attimo, Blitzø sei tu!? > interruppe Camila, riconoscendo la voce dell'imp.
< Oh, fantastico, Camila. > gemette il pagliaccio imp, prima di realizzare rapidamente cosa significasse < Moxxie! Che cazzo ci fai a casa di Camila!? >
< Non lo so, signore! > urlò Moxxie < Non volevo finire a casa di uno dei suoi ex. >
Nell'istante in cui le parole di Moxxie giunsero alle sue orecchie, un lampo di rossore attraversò il volto di Camila, mentre Blitzø emise un gemito.
< No... Solo, no, Mox. Non ci siamo frequentati. >
Moxxie sussultò < Mi dispiace di averla accusata di una cosa del genere, signora. > si scusò rapidamente, con grande disappunto di Blitzø.
< Ehi, che cazzo dovrebbe significare!? >
Moxxie si limitò a roteare gli occhi prima di chiedere < Allora, chi è questa donna, signore? >
Blitzø si spremette le meningi per un secondo, un compito davvero arduo per l'imp, nel tentativo di trovare il modo migliore per spiegare < Guarda, c'è questa ragazza che piace a Stolas... >
< Oh, intendi Luz? > lo interruppe Moxxie.
< Sì, lei... aspetta cosa!? > balbettò Blitzø < Come fai a saperlo!? >
Prima che Moxxie potesse spiegare, la sua dolce metà si fece avanti per farlo al posto suo < L'altro giorno Stolas è passata a casa mia e di Mox per raccontarci di lei e di tutti i suoi amici, così non accettiamo accidentalmente un lavoro che li riguarda. > spiegò Millie.
< Pensavo fosse stata una tua idea e che fosse così che avesse ottenuto il nostro indirizzo. > spiegò Moxxie < Ma avrei dovuto saperlo, tu non hai quel tipo di lungimiranza. >
< Ehi! La mia vista è perfetta e non c'entra niente con questo, quindi toglilo dalla tua dannata bocca! > dopo qualche momento di silenzio, tempo più che sufficiente perché tutti provassero a elaborare ciò che aveva detto l'imp, Blitzø concluse con < Comunque quella è la madre di Luz. >
< Oh, davvero? > disse Moxxie guardando di nuovo Camila < Posso dire, signora, che da quello che ho sentito dal principe Stolas, lei ha una figlia meravigliosa. >
< Oh, grazie. > disse Camila con un sorriso.
< Ehi, abbiamo ancora un problema! > ringhiò Blitzø
< Guarda signore, se sa dove mi trovo, non potrebbe semplicemente venire qui a prendermi? > chiese Moxxie.
Si udì il rumore di una testa che colpiva una scrivania, seguito poco dopo da un soffocato < Cazzo! > prima che Blitzø dicesse < No, non posso, Moxxie, perché hai il libro! >
Con la rapidità con cui la mascella di Moxxie cadde, Camilia era preoccupata che sarebbe semplicemente caduta < COSA!? NO, NON C'È L'HO! >
< Beh, il cassetto nel mio ufficio è stato forzato e aperto e Loona ha detto che sei entrato lì e non sei mai uscito. E ora ti chiamo per scoprire che sei nel Regno Umano! > rispose Blitzø.
< Non so nemmeno come usarlo! > ribatté Moxxie.
< Allora come diavolo sei arrivato sulla Terra!? > urlò sarcasticamente Blitzø.
< Non lo so! > urlò di risposta Moxxie.
Prima che la discussione potesse continuare, Millie intervenne < Mox, stamattina ti comportavi in modo strano, stai bene? >
< Stamattina? Millie, l'ultima cosa che ricordo è che stavo andando a letto ieri sera. > disse Moxxie prima di chinare la testa in segno di sconfitta < Sono così confuso. >
Mentre tutti se ne stavano seduti in modo imbarazzato, qualcun altro entrò nella stanza; Moxxie la riconobbe subito come la ragazza di prima < Ehi mamma... sei ancora impegnata a interrogare quello strano tizio rosso? > chiese Vee.
Camila si guardò intorno per valutare la situazione, Moxxie sembrava pronto a scoppiare a piangere mentre Blitzø continuava a rimproverarlo < Non proprio, che succede? >
< Beh, non sono ancora riuscito a far rispondere Luz al telefono. Continua a dire che il suo telefono è disconnesso. > ha detto Vee.
< Oh, allora dev'essere sulle Isole. > Camila ricordava di aver provato a chiamare il telefono di Luz dopo che "lei" era tornata dal Reality Check Camp e aveva affermato di averlo perso, insieme alle instancabili notti passate a cercare di chiamare Luz sulle Isole Bollenti.
Vee scosse la testa < Lo pensavo anch'io, ma anche con il portale aperto ricevevo lo stesso messaggio. >
< Allora dove potrebbe essere? > chiese Hunter < Pensavo che questi telefoni funzionassero ovunque! >
< I telefoni umani non funzionano all'Inferno. > disse Moxxie, suscitando l'ammirazione dell'intero gruppo.
< Cosa stai dicendo? > chiese Camila.
< Sto solo pensando: io mi presento sulla Terra, tua figlia scompare e il libro di Stolas scompare, tutte queste cose devono essere collegate. > ragionò Moxxie.
< Credo che tu abbia ragione, Mox. > disse Millie, mentre Blitzø era meno impressionato.
< È una stronza. Perché preoccuparsi di scaricare anche te sulla Terra? > chiese sarcasticamente Blitzø.
< Non lo so, signore, ma per me ha lo stesso senso di qualsiasi cosa stia succedendo in questo momento! > rispose Moxxie esasperato.
< Ok, mettiamo che Luz sia in questo cosiddetto Inferno. Come facciamo ad arrivarci senza quel libro? > chiese Hunter, ricevendo in risposta solo la risata di Blitzø.
< Non c'è ne bisogno. >
< Cosa!? > urlò Camila.
< Tutto quello che sto dicendo, Cammy, è che non c'è bisogno che voi deboli umani scendiate all'Inferno, troverò io tua figlia per te! > rispose Blitzø.
< Sì, non sono sicura di questo piano. > rispose Camila in tono piatto.
< Ehi, stai parlando con il capo della più grande compagnia di assassini umani gestita da Imp dell'Inferno, ricordi? E per questo devo fare solo metà del lavoro. > ribatté Blitzø.
< Blitzø, tu... > cercò di ribattere Camila, ma il Blitzø aveva già riattaccato il telefono < Blitzø? Blitzø! >
Moxxie lanciò un'occhiata a Hunter < Posso essere slegato adesso? >
******
Intanto all'Hazbin Hotel, Luz e gli altri si erano spostati nella zona soggiorno per discutere ulteriormente, anche se la conversazione non stava andando da nessuna parte vicino a dove Luz voleva < Siete sicuri che non ci sia una via d'uscita dall'Inferno? > chiese Luz per la centesima volta, secondo il conteggio di Husk.
< Mi dispiace ragazzina, ma lo scopo di questo posto è impedire alla gente di tornare sulla Terra. > disse scrollando le spalle < Per quanto ne so, tu sei bloccato come tutti noi. >
Luz si lasciò cadere sul sedile con un gemito mentre Angel cercava di confortarla < Ehi, qui non è poi così male. Certo che ci sono gli assassini, gli stupratori, i cannibali e gli avvocati... >
< Non credo che le tue argomentazioni siano convincenti. > disse Husk.
< Stai zitto, sto cercando di pensarne una. > ribatté Angel prima di concludere < Guarda, quello che sto cercando di dire è che ci prenderemo cura di te. >
< Grazie. > disse Luz prima di alzarsi < Ma non posso restare qui seduta, andrò a chiedere aiuto a Stolas. >
< Il Principe Stolas? > chiese Husk, chiedendosi quanto questo umano sapesse dell'Inferno < Anche se riuscissi a convincerlo ad aiutarti, è oltre Imp City, verresti mangiata viva prima di arrivarci! >
< Beh, non mi risulta che ci siano idee migliori! > rispose Luz.
< Aspetta, so chi chiamare. > disse Angel, ricordandosi che una certa principessa gli aveva detto molte volte di chiamarlo in caso di emergenza mentre era via.
******
Nel frattempo, nell'Anello della Gola, la principessa e la sua fidanzata si stavano rilassando a bordo piscina nel miglior resort del ring, tutte le spese ovviamente pagate per gentile concessione della Zietta Bee.
< Non è fantastico, Charlie? > chiese Vaggie, solo per voltarsi e vedere Charlie che fissava il vuoto.
< Scusa, hai detto qualcosa, Vaggie? > chiese Charlie, evidentemente ancora con qualcosa in mente, con grande costernazione di Vaggie.
< Stai pensando di nuovo all'hotel? > chiese Vaggie.
< Cosa? Nooo! > disse Charlie mentre si sforzava di ridere < Ma ora che lo dici forse dovrei chiamare... > fece per alzarsi per andare a prendere il telefono, che era nella sua borsa accanto all'ingresso della piscina, ma Vaggie la prese per mano.
< Charlie, eravamo d'accordo che avevi bisogno di questa vacanza e non ti stai aiutando preoccupandoti dell'hotel per tutto il tempo. > disse Vaggie.
< Lo so, ma è la prima volta che li lasciamo soli. > spiegò Charlie, ma Vaggie lo accolse con una risata < Ehi! >
< Mi dispiace, tesoro, ma li stai facendo sembrare come se fossero i nostri figli. > disse Vaggie con un leggero riso nella voce < Staranno bene anche senza di noi. >
Charlie sospirò < Probabilmente hai ragione, ma comunque... >
< Staranno bene, tesoro. > ripeté Vaggie, guidando Charlie di nuovo verso la sua sedia < La cosa migliore che puoi fare per loro è riposarti e ricaricarti, così potrai essere Charlie al 100%. >
< Eh, scommetto che anche tu vuoi vedere Charlie al 100%. > disse Charlie con un sorrisetto.
Vaggie sorrise di rimando < Lo sai. >
La coppia si è chinata per un bacio e...
La suoneria di un telefono distolse la loro attenzione.
< Il mio telefono! > esclamò Charlie < Ma mi sono appena seduta. >
< Ehi, controllo io per te, probabilmente niente di importante. > disse Vaggie alzandosi dal suo posto.
< Grazie. > sorrise Charlie, sapendo di essere la nata infernale più fortunata di tutti i sette anelli.
Vaggie sorrise per tutto il tragitto fino alla porta, tirando fuori velocemente il telefono di Charlie dalla borsa < Bene, chi è il dannato cazzone! > fu accolta dal volto sorridente di Angel Dust, incapace di trovare in quel sorriso altro che beffardo "Probabilmente sta solo chiamando per infastidirci o è qualcosa di stupido come non riuscire più a trovare la pasta!" Vaggie pensò di ignorare la chiamata prima di ricordare le preoccupazioni di Charlie "Ma Charlie vorrebbe sapere se sta succedendo qualcosa." il suo dito si librava sopra il pulsante di risposta appena prima che Charlie urlasse.
< Vaggie! Quando hai finito potresti aiutarmi a mettere un po' di lozione sulla schiena! >
"Fanculo, Angel può cavarsela da solo." Vaggie inviò la chiamata alla segreteria telefonica e corse dalla sua ragazza che la stava aspettando < Arrivo! >
******
< Ciao, sono Charlie, sono un po' impegnata in questo momento, quindi lascia un messaggio. Oh, se stai chiamando per l'hotel, per favore chiama... >
Angel riattaccò e fissò in silenzio il telefono per qualche istante < ...beh, questo è un vicolo cieco e sono a corto di idee. >
Luz si voltò verso Husk < Sono spacciata, non è vero? >
< Probabilmente sì. >
******
Non so se il titolo del capitolo sia il più appropriato, ma "Il Capitolo In Cui Spiego Perché Tutte Le Persone Che Potrebbero Risolvere All'Istante Tutto Sto Casino Non Alzano Il Culo E Lo Fanno" mi è sembrato un po' lungo.
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