Un'occasione speciale - Cole e Owen

Cole's point of view

È una serata tranquilla e calda. Decisamente calda: restare in giacca e cravatta non è stata una grande idea.

Owen, dall'altra parte del tavolo, è forse più elegante di me pur indossando una maglietta e un paio di jeans; osserva il cielo tingersi dei colori del tramonto, e intanto tamburella con le dita sul tavolo.

Chissà cosa sta pensando...

- Mi consumerai, Cole, se non smetti di fissarmi - dice ad un tratto, sogghignando. Accidenti, mi ha beccato. Faccio per ribattere, tuttavia arriva il cameriere con i nostri ordini e mi limito ad alzare gli occhi al cielo.

Ceniamo in silenzio. So che Owen ama mangiare tuttavia, essendo un modello, non può ingozzarsi di tutto ciò che gli pare. Voglio che stasera mangi qualunque cosa desideri, anche se ancora non gli ho detto il motivo.

E infatti, una volta che ho pagato e stiamo tornando a casa...

- Cole? Non mi hai ancora detto il perché di questa cena. Non è il nostro anniversario, non è il mio compleanno e nemmeno il tuo... - fa una pausa, riflettendo. - Una promozione? Ma sei già direttore...

- Forse volevo solo viziarti - dico casualmente. Non sembra convinto, però abbozza un sorriso.

- Grazie - replica, stampandomi un rapido bacio sulle labbra.

Siamo arrivati a casa. Il sole non è ancora completamente tramontato.

- Ti va di fare il bagno? È una bella serata - asserisco, sperando che accetti. Owen mi osserva come se cercasse qualcosa.

Posso capirlo: non è una cosa che propongo spesso. Owen è quello che usa di più la piscina, di solito per rilassarsi e prendere il sole, mentre io la utilizzo quando sono stressato e ho bisogno di sfogarmi. Raramente la usiamo tutti e due contemporaneamente.

- Va bene - risponde. - Vado a mettermi il costume.

Mi allento la cravatta e lo seguo. Non vedo l'ora di entrare in acqua e rinfrescarmi.

Una volta che mi son messo il costume prendo due asciugamani, uno per me e uno per Owen; so che lui non avrà neanche pensato di prenderlo e non si sa mai, potrebbe essere freddo quando usciamo dall'acqua, nel caso ci attardassimo...

- Cole... ti stai comportando in modo strano, stasera - commenta il mio fidanzato, appoggiato al mio corpo con le braccia attorno al mio collo. La mia schiena preme contro il bordo.

- Per una volta che volevo essere romantico - bisbiglio sulla sua bocca, rubandogli un casto bacio.

Sorride, insinuando una mano tra i miei capelli.

- Non devi sforzarti, sai che ti amo così come sei - ribatte, baciandomi il mento. Appoggio la fronte alla sua.

- Non è quello - sospiro. - Non ti si può nascondere niente. Okay, è per un'occasione speciale.

I suoi occhioni azzurri luccicano.

- Lo sapevo - mormora, sorridendo ulteriormente. Sospiro di nuovo, accarezzandogli i morbidi capelli biondi.

Lui mi guarda, in attesa. È così bello, e io sono così innamorato di lui.

- Cole?

- Hm?

- E qual è dunque questa occasione speciale? - chiede, trepidante. Strofino il naso contro il suo, chiudendo gli occhi.

- Sto pensando - replico a bassa voce. - A come dirlo.

Il cuore mi batte così forte. Il discorso perfetto che mi ero preparato è completamente svanito dalla mia mente.

- Owen - esordisco, riaprendo gli occhi e accarezzandogli una guancia. - La nostra storia non è certo stata rose e fiori sin dall'inizio, e anche adesso non è sempre idilliaca. Ma è perfetta così com'è. Tu sei perfetto per me.

Arrossisce, emozionato. Non riesco a trattenere un sorriso.

- Sei il mio migliore amico. Il mio fidanzato. Il mio buffone.

Mi scocca un'occhiataccia e io la ricambio con un sorrisetto.

- C'è una cosa di queste che vorrei cambiasse - proseguo, tornando serio. Deglutisce. - E per questo ti chiedo... Owen, vuoi passare tutta la tua vita con me? Mi vuoi sposare?

Gli si riempiono gli occhi di lacrime. Fa per scostarsi, ma io m'affretto ad avvolgere le braccia attorno al suo corpo per tenerlo stretto a me.

- Cole! - singhiozza. - Io... io... non riesco nemmeno a dirlo... sì...

Sorrido e gli bacio la fronte.

- Ce l'hai fatta - mormoro, prendendo il suo viso tra le mani e poggiando le labbra sulle sue.

Sorride sulla mia bocca, tra le lacrime. Io porto una mano alla tasca del costume ed estraggo un sacchettino impermeabile, il quale contiene una scatolina.

Prendo la scatolina e la apro, rivelando un anello sul quale sono incastonate delle pietre preziose a formare un arcobaleno. Al centro c'è un piccolo diamante.

- Cole... - si porta una mano alla bocca. - Oddio, è bellissimo!

Glielo infilo al dito. Gli calza alla perfezione.

Alza lo sguardo. Gli occhi gli luccicano ancora per via delle lacrime. Ci sorridiamo.

Lo premo contro di me, facendolo arrossire e sorridere ulteriormente. Mi bacia il collo e io insinuo una mano nel suo costume.

- Cole - geme sulla mia clavicola. Si aggrappa alle mie spalle, e l'anello preme sulla mia pelle.

- Rendiamo questa serata ancora più speciale - bisbiglio, appropriandomi della sua bocca per un bacio appassionato.

~~~

- Sei sicuro di volerlo fare? - domando un'ultima volta. Owen annuisce, deciso.

Siamo davanti alla casa dei miei genitori per dir loro che ci sposiamo. Avrei preferito farlo da solo, perché so che andrà male, ma non c'è stato modo di convincere il mio fidanzato a non venire con me.

Ci eravamo messi da poco insieme quando siamo stati scoperti dai miei genitori, un giorno in cui Owen era a studiare da me e mia madre ci ha visti mentre ci baciavamo. Ha fatto finta di niente, però l'ha detto a mio padre e la sera, a cena, hanno esternato la loro disapprovazione.

Fa male, ma non m'importa. È la mia vita e la mia felicità.

Anche i genitori di Owen sanno che stiamo insieme, tuttavia si son detti indifferenti al riguardo... e anche al nostro matrimonio.

Non so cosa faccia più male, se la disapprovazione o l'indifferenza.

- Va bene - dico, afferrando la sua mano. - Andiamo.

Suono il campanello. Viene ad aprire mia madre.

- Ciao, mamma...

- Cole - replica, inarcando un sopracciglio. Non finge neanche di essere contenta di vedermi, pur essendo trascorso parecchio tempo dall'ultima volta in cui abbiamo parlato.

- Possiamo entrare? - chiedo. Si fa da parte per lasciarci passare. - Papà non c'è?

- Sì, c'è - risponde lapidaria. - Devo chiamarlo?

- Sì, per favore. Non ci metteremo molto.

Lo chiama. Quando arriva, l'espressione sul suo viso è dura come il marmo.

- Ciao, papà - dico, deglutendo. Ho voglia di lasciar andare la mano di Owen e inconsciamente allento la presa, ma lui me la stringe più forte. C'è fuoco nei suoi occhi di solito così dolci, e io non potrei essere più felice che sia la mia roccia, in questo momento.

Il mio saluto non viene ricambiato.

- Be'? A cosa dobbiamo il piacere della vostra visita? - domanda invece mio padre, sarcastico.

- Io e Owen ci sposiamo - annuncio con calma, lanciando un'occhiata al mio fidanzato. Mi accarezza il dorso della mano col pollice.

I miei genitori mi guardano scioccati, ma non troppo.

- Non dovevi neanche prenderti la briga di riferircelo - afferma mia madre con freddezza. - Non verremo.

- Lo so - rispondo. - Non siamo qui per invitarvi.

Anche se una piccola, minuscola parte di me sperava che avessero cambiato idea per invitarli.

- E per cosa, allora?

- Per ribadire che la mia vita è e sarà al fianco di Owen, che a voi piaccia o meno.

Lui mi sfiora di nuovo il dorso della mano.

- Bene! Se è questo che hai deciso, così sia. Ma sappi che non sei più il benvenuto, qui.

- Okay - replico in tono neutro, per quanto il mio cuore stia andando in frantumi. - Andiamo, Owen.

Quasi lo trascino via.

- Mi dispiace che tu abbia dovuto assistere a... questo - dico, una volta fuori. - Ecco perché non volevo che venissi con me.

- Cole... - mormora, accarezzandomi un braccio. - No, amore, no, sto bene. A me dispiace che coloro che dovrebbero essere la tua famiglia...

- Tu sei la mia famiglia.

Si alza sulle punte e mi bacia dolcemente.

- Cole, proprio per questo sono venuto con te. Perché in famiglia nessuno dovrebbe affrontare le difficoltà da solo. E questo... il nostro matrimonio, riguarda sia me sia te, no?

Lo stringo a me e la tristezza evapora.

-

Note dell'autrice:
buon primo agosto... a me (e ai miei lettori rosso-crociati, se ce ne sono?)! E a proposito di lettori... pasticcini di EFP, dove siete finiti? Spero stiate bene. Un abbraccio

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