Sincronia perduta - Shane e Max
Shane's point of view
Il parco è deserto, a parte per la presenza di una persona che si sta dondolando distrattamente su un'altalena. Io cammino lentamente, nervoso.
La persona sull'altalena non si è ancora accorta di me. Potrei andarmene, dire che ho avuto un imprevisto. Ma non cambierebbe niente.
- Ciao, Max - dico, sedendomi sull'altalena accanto alla sua.
- Ciao, Shane - replica, alzando il capo per lanciarmi una fugace occhiata. Cala il silenzio. Mi osservo le scarpe, muovendomi appena sull'altalena. Il dondolare di Max non è in sincronia con il mio e questo provoca in me una sensazione strana, dal sapore amaro.
- Di cosa mi dovevi parlare? - chiedo, schiarendomi la gola. Si morde il labbro inferiore e non risponde. Lo guardo. Apre la bocca, poi la richiude.
D'un tratto ho voglia di tornare a casa, di dirgli di prendersi il suo tempo per formulare qualunque pensiero lo tormenti.
Invece dico:
- Max... -.
Sospira, piano. Penso che forse è arrabbiato con me, forse ho fatto qualcosa di sbagliato, penso a tutto e a niente.
- Non sta funzionando - bisbiglia. Per un istante mi domando se me lo sono immaginato o se l'ha detto davvero, tanto bassa è la sua voce.
- Cosa? - sussurro di rimando. Le sue mani si serrano sui jeans e poi prende un debole, tremulo respiro.
- Tra me e te - spiega, prima che un sonoro singhiozzo gli sfugga. Le sue nocche sbiancano.
L'improvvisa consapevolezza del fatto che mi stia lasciando mi colpisce come una doccia ghiacciata.
Non piangere, penso, ti prego, non piangere, non fa niente se mi stai lasciando, ti vorrò sempre bene. Ma non riesco a dirlo: le parole sono bloccate in fondo alla mia gola.
Mi alzo, le gambe mi tremano per un attimo. Maxwell piange più forte e si alza a sua volta, afferrandomi per una manica. Forse crede che voglia andare via.
Lo abbraccio, appoggiando il mento sul suo capo.
Credo fosse inevitabile che finisse così. Voglio dire, stiamo bene insieme, insieme come coppia. Eppure... manca qualcosa. La nostra relazione non è come quella nei libri o nei film, non è la storia di un grande amore. Essendo la mia prima relazione, come potevo sapere che stare con qualcuno non è solo baci e anche qualcosina di più spinto, non è provare un affetto immenso per qualcuno né reputare una persona esteticamente attraente? Come potevo immaginare che l'amore fosse tremare ad uno sguardo, essere ossessionati dal pensiero di qualcuno tanto da non riuscire a dormire, fosse tutta la felicità del mondo?
- Shane! - singhiozza contro il mio petto. - Mi dispiace da morire!
Gli accarezzo i capelli, e ogni ciocca color crema fra le mie dita è morbidissima e familiare, come il suo profumo, i suoi occhi, le sue labbra.
- Volevo solo... un ragazzo... e adesso...
- Shh, non importa - mormoro. La mia voce è salda, ma dentro di me s'agita una tempesta. - Max, ti vorrò sempre bene.
- Shane... - singhiozza di nuovo. Gli asciugo le lacrime, percependo una fitta di tristezza infinita nel leggere il dolore sul suo volto. La sua onestà, il suo spiccato senso di giustizia verso gli altri, verso di me, è ciò che lo fa soffrire così tanto. Potremmo far finta che vada tutto bene, come all'inizio della nostra relazione, ma sappiamo entrambi come stanno le cose. - Non so più cosa provo per te! E... e non voglio perderti...
- Max... - ho un nodo alla gola che non riesco a mandar via, non importa quante volte mi schiarisca la gola - Max... ti prego, non piangere. Non mi perderai. Te lo prometto.
Sospiro, continuando ad accarezzargli i capelli.
- Neanch'io sono molto sicuro della nostra relazione... - confesso. Alza lo sguardo e nei suoi occhi nocciola leggo un pizzico di sollievo.
- Davvero? - chiede, tirando su col naso. Annuisco.
- Tu sarai sempre il mio migliore amico, Max. E provo qualcosa di immenso per te, ma è meglio se restiamo amici. Un giorno... arriverà la persona giusta. Per me e per te. E se non arriverà, allora ci riproveremo, okay?
Si asciuga il viso con la manica della felpa e fa un cenno d'assenso col capo.
- Okay.
Faccio per accarezzargli una guancia, tuttavia ho un ripensamento e mi limito ad eseguire un goffo movimento.
- Mi ci vorrà un po' di tempo per assimilare che non stiamo più insieme - borbotta Max, guardando altrove. Leggendomi nel pensiero, come sempre.
- Servirà tempo anche a me - replico. Il silenzio ci avvolge, carico d'imbarazzo. - Mi dispiace, Max.
- Di cosa? - forza un sorriso che più triste non potrebbe essere. - Sono io che ti sto lasciando...
- Ma tu sei quello che ci sta più male. Io posso solo accettare che stai facendo la cosa giusta. La cosa giusta per entrambi.
La sua espressione resta quella di un cucciolo abbandonato.
- Vieni qui - dico, abbracciandolo. - Maxwell, smettila di tormentarti. Sebbene non sia più il tuo ragazzo, non vuol dire che mi perderai anche come migliore amico. Questo non accadrà mai.
Restiamo abbracciati per un po', poi torniamo a casa. Aggancio il mignolo a quello del mio migliore amico per rassicurarlo, in qualche modo. Tuttavia, mentre camminiamo senza proferir parola, sono io a venir assalito da una tristezza tremenda, tristezza che si manifesta in lacrime silenziose.
Quel qualcosa di speciale che avevamo, qualunque cosa fosse, si è spezzato e dubito che si possa riaggiustare. Magari un giorno decideremo di riaggiustarlo, e allora spero che non sia troppo tardi, ma le cose stanno così, adesso.
Maxwell non nota che sto piangendo e, se lo nota, preferisce far finta di niente. Meglio così: per oggi abbiamo parlato abbastanza.
- Allora ciao, Max. Buona serata - mormoro, giunti di fronte alla sua porta di casa.
- Ciao, Shane - replica, senza guardarmi negli occhi.
Le nostre dita restano aggrappate le une alle altre per un istante, prima che io mi sottragga e mi diriga verso la mia, di casa, senza voltarmi.
Una volta in camera mia sprofondo il viso nel cuscino e lascio uscire tutti i singhiozzi dolorosi che non sapevo di star trattenendo.
-
Note dell'autrice:
buonasera, lettori cari. Sorpresi di questo aggiornamento? La mia ispirazione è tornata, dopo essersi presa una lunghissima vacanza. I capitoli dedicati a Shane e Max finiscono qui, sì, così, e lasciano posto ad un certo bibliotecario e la sua migliore amica. A presto, pasticcini! Un abbraccio
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