Rumorosi sentimenti inespressi - Sean e Jason

Sean's point of view

- E questo è mio figlio Sean. Sean, loro sono i nostri nuovi vicini - dice papà, presentandomi un signore dall'aria seria, una signora che sembra molto gentile e il loro bambino per metà nascosto dietro una gamba della signora.

Ella si abbassa e mi sorride, prima di accarezzare la testa del bambino.

- Ciao, Sean. Piacere di conoscerti - dice dolcemente. - Spero che tu e Jason diventerete amici.

Jason.

Ha gli occhi castani e i capelli bruni. È così piccolo, come un gattino.

Papà li invita ad entrare per continuare la conversazione e offrire loro qualcosa da bere. Io do a Jason alcuni dei miei animali di pezza, così possiamo giocare insieme.

Cinque minuti più tardi siamo già inseparabili.

I nostri genitori chiacchierano a lungo, dimenticandosi di noi. O forse no.

- Jason, tesoro, dobbiamo tornare a casa - dice la sua mamma, interrompendo i nostri giochi. Io corro ad abbracciare il mio amico, perché non voglio lasciarlo andare.

Arrivano anche i miei genitori e ridono.

- Sean, amore, Jason deve tornare a casa - dice la mamma.

- Lo vedrai ancora - aggiunge papà.

E così sono costretto a lasciarlo andare, seppur a malincuore. Mentre se ne va, Jason si volta a guardarmi e mi sorride timidamente.

~~~

Undici anni sono passati da allora, e adesso di anni ne abbiamo quindici. Jason è ancora il mio migliore amico, insieme a Cole, Owen e Olly, ma non abita più di fronte a me.

Ancora sembra un gattino. È diventato il suo soprannome.

Ancora non vorrei mai lasciarlo andare. Perché Jason è il mio migliore amico ed è troppo carino ed è il ragazzo di cui sono innamorato.

Mi ci sono voluti una decina d'anni per realizzarlo, perché nessuno mi aveva mai detto che ci si può innamorare anche dei ragazzi, se sei un ragazzo.

Pensavo che la nostra amicizia fosse solo questo: una bellissima amicizia. Ma poi mi son ritrovato a fantasticare, a immaginare di tenerci per mano, di baciarci e di andare al cinema e all'acquario e in spiaggia solo noi due, e ho capito.

Spero che lui non lo capisca, che sono innamorato di lui. Perché non penso che ricambi né mai ricambierà, e non voglio che si allontani da me se dovesse venirlo a sapere.

Oggi, prima di andare in spiaggia con i nostri amici, lo accompagno in libreria per prendere qualche libro per le vacanze.

Jason curiosa tra gli scaffali, chiedendomi qualche consiglio di tanto in tanto. Io mi godo il silenzio e la sua compagnia.

Ad un tratto si ferma, si alza sulle punte per prendere un libro, ma è di poco al di fuori della sua portata. Mi rivolge un'occhiata e io allungo un braccio e glielo prendo.

- Grazie, Sean - dice, sorridendo. Le nostre dita si sfiorano nel passarci il libro e io arrossisco.

Questo sarebbe il momento perfetto per dirglielo. Dirgli che sono innamorato di lui.

- Jason... - esordisco, deglutendo. Una parte di me vuole dirglielo, a prescindere dalla sua risposta.

Ma non posso.

Il pensiero di perderlo, dopo avergli detto ciò che provo, mi fa venire la nausea.

Lui resta in attesa, col capo inclinato. È così carino. È il ragazzo più carino del mondo.

- Hai... qualcosa... tra i capelli - mento, fingendo di togliergli qualcosa dai capelli.

- Oh, grazie, Sean.

Arrossisco ulteriormente, sopprimendo una smorfia di sconforto. Stavo davvero per dichiararmi?

Andiamo a pagare, poi usciamo. Jason si ferma e si rivolge a me.

- Ho sentito che dicevi al prof che ti sarebbe piaciuto leggere altre poesie dell'autore che stiamo trattando... - asserisce, porgendomi uno dei libri che ha acquistato. - Questo è per te.

- Jason...

Diglielo!

- Grazie mille - farfuglio, e lui sorride. Potrei morire solo per quel sorriso.

Jason's point of view

Mentre andiamo in spiaggia Sean resta in silenzio, come di consueto. Ma io sento che sta rimuginando su qualcosa.

Sean è il mio migliore amico da quando ne ho memoria. Parla pochissimo, però è il ragazzo più gentile e attento che conosca. Ed è molto bello...

C'è una ragazza nella nostra classe che ha una cotta per lui, me l'ha detto lei dopo avermi chiesto se a lui interessi qualcuno. Le ho risposto che non lo so, non penso, e lei mi ha ringraziato e se n'è andata.

Le ho detto la verità, perché Sean è assai riservato e non hai mai accennato nulla delle questioni di cuore, ma quanto vorrei piacergli io...

Sono innamorato di lui da sempre, solo che non so come farglielo capire.

Sospiro. Sean mi lancia un'occhiata interrogativa, tuttavia io scuoto lievemente la testa e gli sorrido. Non abbiamo bisogno di parole per capirci.

Credo che sia la cosa più bella del mondo essere in sintonia come noi. È come se fossimo anime gemelle. Se Sean è la mia anima gemella, mi piace pensare che, nel caso ci perdessimo, ci ritroveremo sempre, in un modo o nell'altro, in questa vita o nella prossima.

Stavolta lo trattengo, il sospiro. Non voglio che Sean si preoccupi per me, se già ha pensieri per la testa.

Cole, Owen e Olly si sono sistemati non troppo lontano dal bagnasciuga. Cole è seduto di fianco a Olly e Owen di fianco a Cole.

Trattengo un altro sospiro. Questo triangolo amoroso dura da un bel po'. Spero che Sean non sia innamorato di uno dei nostri amici. La geometria non mi piace.

Mi siedo accanto a Owen e Sean chiude il cerchio accomodandosi tra me e Olly.

- Possiamo iniziare - dice Owen, sogghignando.

- Iniziare? - chiedo io a bassa voce. Cole alza gli occhi al cielo.

- A giocare a Obbligo o Verità - borbotta, per nulla entusiasta.

Lancio un'occhiata a Sean e lui incrocia immediatamente il mio sguardo e si stringe impercettibilmente nelle spalle.

Verità: hai mai avuto una cotta per Troy, Owen? Obbligo: mostraci i muscoli, Cole. Verità: è vero che hai avuto tre ragazze diverse in gita, Owen?

Obbligo, per me, da parte di Owen: bacia Sean sulla guancia.

Gli rivolgo una rapidissima occhiataccia e lui mi fa l'occhiolino. Forse mi vendicherò al mio turno con una frecciatina riguardo a Cole.

Mi rivolgo a Sean e porto una mano sul suo viso, avvicinandolo a me. Chiudo gli occhi e mi sporgo verso di lui, poggiando le labbra sulla sua guancia.

Arrossisco, inevitabilmente. Sean mi sorride dolcemente.

Realizzo che questa potrebbe essere la mia occasione per chiedergli se gli piace qualcuno. Ma non voglio che accada così: voglio che me lo dica lui, quando siamo solo noi due e nessun altro.

- Owen. Obbligo o verità?

Sorride. La mia sarà una frecciatina molto ina.

- Obbligo - risponde.

- Fa' un complimento a Cole.

Sorride ulteriormente, sorpreso. Credo si aspettasse qualcosa di più.

- Hai degli occhi bellissimi, Cole - gli dice. So che lo pensa.

- Grazie - replica Cole, senza scomporsi.

- Sean - esordisce Owen, sogghignando. - Obbligo o verità?

So che Sean andrà sul sicuro e dirà verità. Spero che Owen gli chieda qualcosa di sciocco e non lo metta a disagio.

- Verità.

- Ti piace qualcuno?

Il mio cuore perde un battito. Sean diventa rosso come un pomodoro.

- Non... non mi piace nessuno - dice in tono fermo, stringendo le labbra in una linea sottilissima.

Owen inarca un sopracciglio.

- Ah sì? Allora perché sei così rosso? Chi ti piace?

- Nessuno - ripete Sean fra i denti. Owen insiste, ottenendo di nuovo la stessa risposta.

Faccio per aprire bocca, ma Sean si alza, furioso, e se ne va.

- Hai esagerato - dice Cole.

- Ci sentiamo... dopo, o domani - farfuglio, alzandomi e affrettandomi a seguire il mio migliore amico. - Sean!

Sembra così arrabbiato. È rarissimo vedergli questa espressione.

- Jason... - mormora, fermandosi. Si passa una mano fra i capelli. Sospira. - Scusa...

Gli accarezzo un braccio.

- Non hai nulla di cui scusarti - ribatto. - Owen ha esagerato, ma sai com'è fatto...

Annuisce.

- Non pensiamoci più. Dimentichiamoci di quello stupido gioco - borbotta, senza tuttavia cambiare espressione.

- Okay.

Ci avviamo verso casa.

- Sean... comunque puoi dirmi qualunque cosa, lo sai? - gli rammento dolcemente.

Mi osserva per un lungo istante, prima di annuire.

- Lo so. E anche tu puoi dirmi qualunque cosa - fa una pausa, accarezzandosi il collo. - Ma a me non piace nessuno davvero, Jason.

- Okay - replico, sorridendogli. La sua reazione di prima non è a favore delle sue parole, ma io non insisterò.

Ad un tratto mi passa un braccio attorno alle spalle e mi stringe a sé. Mi piacciono questi suoi gesti improvvisi. Anche se per lui non hanno alcun significato romantico, mi piace fingere che sia così.

Spero che un giorno la nostra amicizia fiorisca in una bella storia d'amore. Ma fino ad allora mi accontenterò di amare Sean in silenzio.

-

Note dell'autrice:
buon pomeriggio, pasticcini! Volevo ringraziarvi per i vostri commenti lasciati al capitolo precedente. Mi avete davvero rincuorata. Grazie! Al prossimo capitolo. Un abbraccio

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