Occhi che raccontano storie d'amore - Cole e Owen

Iris' point of view

- Iris?

- Sì?

- Hai dimenticato qui i documenti...

- Oh... è vero. Mi dispiace - replico, arrossendo e prendendo i fogli che il capo mi porge.

Il mio capo, Cole, è sempre estremamente serio e sa essere piuttosto severo, però nasconde un lato gentile.

È giovane, avrà forse un paio d'anni più di me, ed è molto attraente: è alto, muscoloso e ha gli occhi blu come il mare; con gran dispiacere di tutte, ha già la fede al dito.

Nessuno ha mai visto sua moglie, non tiene neanche una sua foto sulla scrivania. Mi chiedo... sarà bella come una dea? Delicata come un fiore? Aggraziata come una ballerina? Carina e divertente? O seria e ambiziosa? Avrà la sua età? Che lavoro farà?

- Iris, smetti di fantasticare e porta di là questi documenti - sospira; il suo tono è neutro, ma i suoi occhi sono colmi di rimprovero.

- A-ah, sì, certo, vado! - esclamo, affrettandomi ad uscire dal suo ufficio.

Ripongo i documenti al loro posto e mi metto al lavoro. Mancano un paio d'ore alla chiusura.

Ad un tratto, mentre sono concentrata su ciò che sto facendo, qualcuno bussa con le dita sul mio tavolo.

- Sì? - dico, alzando il capo. E resto folgorata dal ragazzo davanti a me, bello forse più del mio capo: ha dolci occhi azzurro cielo, i capelli biondi mossi e un sorriso che toglie il respiro. Credo sia un modello, mi pare di averlo visto sulla copertina di qualche rivista.

- Buonasera - dice, tamburellando per un istante con le dita sul tavolo. - Vorrei parlare con il direttore.

- Ha un appuntamento?

- No. È occupato? Posso aspettare - replica, passandosi rapidamente una mano tra i capelli.

- Attenda un istante che gli chiedo se è disponibile. Lei è...?

- Owen. Il mio nome basterà, io e il direttore ci conosciamo... molto bene - afferma con un sorrisetto.

Un amico del capo? 

Torno nel suo ufficio.

- Che c'è, Iris? - domanda, non appena mi sente entrare. Pare stanco.

- C'è un certo Owen... ha detto di voler parlare...

- Owen? - ripete, prima di scuotere rapidamente la testa. - Fallo entrare.

- Va bene - dico, e faccio dietrofront. Mi rivolgo al biondo sconosciuto dal sorriso irresistibile. - Il direttore può riceverla.

Owen's point of view

- Grazie mille! - cinguetto, soffermandomi giusto un istante a guardarla. È giovane e carina, la segretaria di mio marito. Cole dice che s'impegna sempre tantissimo, ma ha spesso la testa fra le nuvole.

Entro nell'ufficio. Al centro della stanza troneggia il mio amato. Non sembra felice di vedermi, non quanto lo sono io.

- Cosa ci fai qui? - domanda immediatamente, massaggiandosi le tempie.

- Mi mancavi - rispondo, e lui sospira. - Mi hanno spostato il servizio fotografico a un altro giorno, quindi ho pensato... di venire qui...

- Owen... - mormora, passandosi una mano sul viso. - Ho ancora del lavoro da sbrigare.

- E non può aspettare? - chiedo, avvicinandomi e guardandolo con l'espressione più implorante che riesco ad esibire.

- O potresti aspettare tu - ribatte, per niente convinto. Mi allungo sulla scrivania e lascio che le mie labbra quasi sfiorino le sue. Basta un respiro per farlo capitolare. - Owen...

Ci baciamo. Aggiro la scrivania e lui mi afferra per i fianchi e mi fa sedere sulle sue gambe.

- Devi fare silenzio, però - mi ammonisce, poggiandomi l'indice sulle labbra. Glielo lecco.

Si apre in un sorrisetto. La sua mano s'insinua sotto la mia maglietta e mi accarezza la schiena, il fianco, il petto. Io gli bacio la mascella.

- Di' la verità... - mormora al mio orecchio, prima di mordermi il lobo. - Questo era il tuo obiettivo fin dall'inizio...

- Farlo nel tuo ufficio?

Soffoco un gemito. La sua mano si è spostata sul cavallo dei miei jeans.

- Era... un'idea...

Mi struscio su di lui. Cole emette un ringhio sommesso, porta una mano tra i miei capelli e li stringe, conducendomi sulla sua bocca. Adoro quando fa così.

Quando interrompiamo il bacio per riprendere fiato mi fa alzare e io abbasso i jeans il minimo indispensabile, mentre lui si sbottona i pantaloni.

Torno a sedermi sulle sue gambe.

- Mi fai impazzire - bisbiglia, quando entra in me. Potrei dire lo stesso, ma sono senza fiato; quando lo recupero, rammento di dover essere il più silenzioso possibile.

Mi appoggio alla sua spalla, ansimando. Cole mi afferra di nuovo per i capelli, con gentilezza però, e li tira per farmi esporre il collo alla sua bocca.

Qualche gemito soffocato più tardi siamo entrambi stravolti. I miei capelli devono essere un casino e quelli di mio marito non sono da meno; la sua camicia è spiegazzata nei punti in cui l'ho afferrata e sulla mia maglietta devono essere apparse delle macchie di sudore.

- Lo ammetto... - mormoro. Ha sgombrato la scrivania e mi ci ha fatto sedere, mentre riposa la testa sulla mia coscia. - Era il mio obiettivo...

- Lo so, diavoletto...

- È stato anche meglio di come l'immaginavo... - asserisco, accarezzandogli i capelli arruffati. Socchiude gli occhi.

- Felice di aver superato le tue fantasie - borbotta, allungando una mano per poggiarla sull'altra mia gamba e accarezzarmela distrattamente. - Ma solo per questa volta.

- Solo per questa volta - concordo, sorridendo. - Ma la tua segretaria?

- La mia segretaria?

- Quando usciremo di qui, sarà evidente...

- Bene. La mia occasione per presentarti come mio marito. Così tutti capiranno che non solo sono sposato, non sono neanche eterosessuale.

- Ma non è rischioso?

- Iris è una brava ragazza. Non lo dirà a nessuno.

- Okay.

Riapre gli occhi e mi guarda. 

- Ti amo - sussurra. Sorrido.

- Ti amo anch'io.

Iris' point of view

Il capo e Owen escono per l'orario di chiusura. Mi chiedo di cosa potrebbero aver parlato così a lungo, poi noto i vestiti stropicciati e i capelli scompigliati e realizzo che avranno parlato ben poco.

Si avvicinano, mano nella mano.

- Iris, oggi era la prima volta che incontravi mio marito, Owen, vero?

Marito?!

- A-ah... sì, proprio così... piacere, sono Iris...

Stringo la mano al marito del capo e lui m'abbaglia col suo sorriso.

- Piacere di conoscerti! - esclama. Anche il capo sta sorridendo, un sorriso che non gli ho mai visto, e gli occhi gli brillano.

A volte, quando mi lasciavo prendere dalla curiosità circa la moglie del capo, mi chiedevo se non tenesse una sua foto sulla scrivania perché non l'amava. Era un pensiero stupido, una foto non significa nulla, eppure mi tormentava, di tanto in tanto.

Adesso so che era per proteggersi e per proteggere la persona che ama. Anch'io proteggerò il loro segreto.

- Iris...

- Non dirò nulla! - dico, e lui sorride ulteriormente.

- Lo so. Sei una brava ragazza - mi loda, facendomi arrossire. - La giornata è finita, ti meriti un po' di riposo. Ma, se ti va di aggiungerti, noi andiamo a bere qualcosa.

- Davvero posso?

Ride. Adesso ho voglia di sapere tutto su questo ragazzo che lo rende una persona completamente diversa, e sulla loro relazione... perché non c'è niente di meglio di una storia d'amore raccontata da chi la sta vivendo.

-

Note dell'autrice:
il prossimo capitolo sarà l'ultimo dedicato a Cole, Owen... e Blake, finalmente. Dopo di loro sarà il momento di riaprire vecchie ferite, con Misha... un abbraccio, buonanotte!

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