Momenti indimenticabili - Shane e Max

Maxwell's point of view

La porta di casa del mio migliore amico si apre e lui sbuca fuori in tutto il proprio splendore, prima di voltarsi, probabilmente richiamato dalla madre. Ella gli dice qualcosa che non sento, poi mi nota e mi fa un cenno di saluto, al quale rispondo con un rapido sorriso. So di andare piuttosto a genio ai genitori di Shane e lui va a genio ai miei, il che è un'ottima cosa; tuttavia mi sento più a mio agio con sua sorella che con suo padre o sua madre, forse perché i giovani vanno più d'accordo con altri giovani. Anche se Crystal ha già diciannove anni, non mi fa mai sentire piccolo, né tratta suo fratello come un bambino.

Suo fratello. Il mio ragazzo. Non appena i suoi occhi dorati si posano su di me, il mio cuore fa le capriole. Shane è il ragazzo più bello che abbia mai visto, con gli occhi più spettacolari che un essere umano abbia mai avuto.

Non è solo bellissimo, possiede anche un animo buono e gentile, sebbene a volte possa sembrare distante. Crede che non me ne accorga, ma so quando diventa malinconico. Suppongo che il motivo di questa malinconia sia suo padre, però è una supposizione.

Mi riscuoto dai miei disordinati pensieri nel vedere Shane venirmi incontro, finalmente.

- Buongiorno, Shane.

- Ciao, Max! - replica, sorridendo. Adoro il suo sorriso. Non vedo l'ora di baciarlo, non appena saremo lontani da sguardi indiscreti.

Ci incamminiamo verso scuola in silenzio. Le nostre mani si sfiorano spesso e io muoio dalla voglia di afferrar la sua, di tirarlo a me e prendermi un bacio del buongiorno, ma non riesco a trovare il coraggio di farlo. E se lui non fosse poi così convinto della nostra relazione? Se stesse già avendo dei ripensamenti?

Il suo mignolo si aggancia al mio e io lo sbircio timidamente. Anche lui mi guarda, e i suoi occhi dorati esprimono affetto e tenerezza. Distolgo lo sguardo, arrossendo. Da quanto mi guarda così? Non me ne sono mai accorto.

- Max - bisbiglia, rompendo il silenzio. Lo sbircio di nuovo e Shane mi prende per le spalle e preme rapidamente le labbra sulle mie in maniera un po' goffa. Un sorriso enorme sboccia sul mio viso, mentre il mio migliore amico avvampa e abbozza un sorrisetto imbarazzato. - Scusa, sono ancora imbranato, dovrai insegnarmi...

Ridacchio.

- Non fa niente.

Riprendiamo a camminare in silenzio, tuttavia adesso è un silenzio piacevole e i miei dubbi sono placati, per il momento.

~~~

Shane's point of view

Dopo aver salutato sua madre, Max mi conduce nella sua stanza. Non è certo la prima volta che vado a casa sua, e non è la prima volta da quando stiamo insieme; ormai son passati quasi tre mesi da quando Maxwell è diventato il mio ragazzo. La nostra relazione procede bene, direi.

Il mio biondo migliore amico chiude la porta e io inarco un sopracciglio, perplesso. Sua madre è in casa, questo è vero, ma ci sono già scappati diversi baci, qui, e non siamo mai stati colti con le mani nel sacco, quindi non capisco perché l'abbia chiusa.

- Max?

Lui mi osserva per un lungo istante, intensamente, prima di spingermi sul suo letto e sistemarsi a cavalcioni del mio bacino. Continua a fissarmi, mordendosi il labbro inferiore, e io deglutisco. Sta pensando.

- M-... - provo di nuovo, ma vengo zittito da un bacio profondo, intenso quanto il suo sguardo un istante fa. Max è davvero bravo a baciare, riesce sempre a darmi i brividi.

Si allontana solo un attimo per riprendere fiato, dopodiché prende il mio viso tra le mani e mi bacia di nuovo. Io gli strofino un braccio e gli poggio una mano sul collo, cercando di rispondere ai suoi baci con entusiasmo.

Ad un tratto poggia la fronte contro la mia, aprendo gli occhi. Le sue iridi, di solito dolci e rassicuranti, ora sono calde, cioccolato fuso. Deglutisco di nuovo. Lui sposta una mano e la insinua sotto la mia maglietta, accarezzandomi lo stomaco. Il mio cuore fa una capriola. Ho caldo, adesso, forse per colpa dello sguardo di Max.

- Max... - bisbiglio. Si lecca le labbra, scendendo lentamente dal mio stomaco alla mia coscia. Arrossisco. Sta per succedere qualcosa che non dimenticherò tanto presto, me lo sento.

Gli occhi castani del mio ragazzo cercano i miei e io mi ritrovo a deglutire per l'ennesima volta, annuendo impercettibilmente.

La sua mano armeggia con i miei jeans. Non lo fermo. Inizio a comprendere perché abbia chiuso la porta. La mia mano è ancora sul suo collo e l'altra la raggiunge. Lo sguardo di Maxwell resta incatenato al mio.

E poi... mi tocca, e io non posso fare a meno di chiudere gli occhi e fremere di piacere. Sto andando a fuoco, eppure ho i brividi. La mia mente è vuota, non riesco a pensare a nulla, nemmeno che sto stringendo così forte le sue spalle che gli sto probabilmente facendo male.

Dalla mia bocca escono suoni che non avrei mai immaginato di saper emettere, per quanto cerchi di soffocarli.

- Max - boccheggio, riaprendo lentamente gli occhi. Non ho il coraggio di abbassare lo sguardo. Per un istante si osserva la mano, poi si alza, prende un fazzoletto di carta e la pulisce come se niente fosse.

Io cerco di riprendere fiato e intanto il calore mi affluisce alle gote. Mentre Max cestina il fazzoletto sporco m'affretto a riabbottonarmi i jeans. Per fortuna non è successo alcun disastro.

Wow. È successo. È stato... non lo so, ma mi è piaciuto.

Avvampo ulteriormente, cercando il mio migliore amico. Mi sta guardando, pare incerto sul da farsi.

- Max - lo chiamo, altrettanto incerto. - Vieni qui.

Si siede sul bordo del letto e io mi allungo a baciarlo. Mi viene un'idea, un'idea che non so se ho il coraggio di attuare.

- Torna sopra di me - gli bisbiglio all'orecchio. Obbedisce lentamente, e stavolta sono io ad osservarlo.

Mi sporgo a baciargli il collo, sfiorandogli i fianchi da sopra la felpa. Max affonda una mano tra i miei capelli e mi accarezza la nuca. Gli bacio la mascella, dopodiché passo ad assaporare la sua bocca.

Mentre sono piacevolmente impegnato con le sue labbra mi occupo dei suoi jeans.

Che ci vorrà mai?

È bollente, Max, e il sonoro gemito che gli sfugge sulle mie labbra m'invita a continuare.

- Shane - ansima, tirandomi i capelli. Mi sento compiaciuto ed intraprendente. - Shane...

Un ultimo gemito, insieme ad un sussulto, prima che Maxwell si riversi sulla mia mano. È stravolto, tuttavia recupera un poco d'ossigeno e mi sgrava dal suo peso, permettendomi di alzarmi e prendere un fazzoletto.

- Credevo non avresti avuto il coraggio di, uh... ricambiare il favore - dice.

- Credevi male.

Ridiamo, dopodiché torniamo a sederci sul letto. Max si sdraia e io poggio la testa sul suo petto.

- Adesso puoi aprire la porta - asserisco. Ridiamo di nuovo.

Non credo che dimenticherò mai questo giorno, rifletto.

-

Note dell'autrice:
salve! Il concerto di ieri mi ha sbloccata e oggi mi sento estremamente produttiva, quindi ecco a voi un capitolo che avrei dovuto finire molto tempo fa (e non avevo l'ispirazione per terminarlo). Un abbraccio

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