Libertà di essere - Victor
Victor's point of view
I miei genitori chiacchierano tranquillamente sul divano, senza badare a me che gioco col cellulare. È il momento perfetto per attuare il mio piano.
- Vado a farmi una doccia e poi vado a letto, buonanotte! - cinguetto, innocente come un angelo. Alzano lo sguardo, un poco stupiti. È presto, d'altronde.
- Oh. Va bene. Buonanotte, Victor! - dicono in coro, tornando a parlare fra di loro non appena me ne vado.
Corro in camera mia e frugo nel mio cassetto segreto, quello dove tengo tutte le cose che non vogliono che trovino i miei genitori. Non mi ci vuole molto per trovare la scatola che cercavo, grazie alla quale diventerò una persona nuova.
Un ragazzo figo.
Vado in bagno e chiudo la porta, prima di appoggiarmi ad essa e leggere le istruzioni. Sembra una cosa semplice.
Mi metto al lavoro e, dopo non molto, mi sistemo allo specchio ad ammirare il risultato: i miei capelli scuri adesso sono di un fantastico azzurro elettrico.
Ho fatto un buon lavoro, quasi meglio di un parrucchiere!
Sorrido, fiero di me. I miei amici saranno così invidiosi!
In quanto ai miei genitori, li nasconderò con il cappuccio della felpa e poi dirò loro che io e i miei amici ce li siamo tinti a vicenda a scuola.
Il mio piano geniale va in frantumi nell'istante in cui la porta si apre e mio padre fa capolino.
- Pensavo fossi già a l-...
Lo fisso, impietrito, e lui mi fissa a sua volta.
- Papà... - dico. Mio padre apre la bocca con uno schiocco, tuttavia la richiude immediatamente.
- Cos'hai fatto ai capelli? - domanda, serio. Molto originale, come domanda. Se le domande nelle sue verifiche sono altrettanto originali, allora tutti i suoi studenti andranno bene nella sua materia.
- Io... ah, io... volevo provare... - annaspo, non sapendo cosa dire. Lui aggrotta le sopracciglia.
- È permanente?
- Non... non credo...
I suoi occhi si posano sulla scatola. La afferra, iniziando a leggere le istruzioni e tutto il resto.
- Va via dopo alcuni lavaggi - m'informa. Deglutisco.
Ti prego non dire che devo lavar via la tinta adesso...
- Su, lavali - ordina, sempre in tono fermo, controllato.
- Papà...
- Lavali, o domani non vai a scuola finché non saranno tornati del loro colore naturale - dice in tono che non ammette repliche. Non sono bravo a stare zitto, però.
- Perché?
- Perché sei troppo piccolo per questo - risponde, prevedibilmente. Serro i pugni.
Troppo piccolo?
- Ho tredici anni - protesto. - E sono i miei capelli!
- Prima avresti dovuto chiedere comunque il permesso a me o a papà.
- Voi avreste detto di no! Tu di sicuro! - sbotto. Mio padre sospira.
- Adesso basta, Victor. Fa' ciò che ti ho detto e poi vai a letto. Non costringermi a stare qui a controllare che tu lo faccia.
Gli rivolgo uno sguardo furioso.
- Te lo ripeto: se domani non sono di nuovo del loro colore naturale non vai a scuola - conclude, uscendo e portandosi via la mia 'scatola magica'. Fa di nuovo capolino per un istante. - Buonanotte.
Non gli rispondo. So che adesso andrà a parlare con papà, e forse domani mi parleranno tutti e due e mi metteranno in punizione.
Estraggo il cellulare dalla tasca dei jeans e mi faccio qualche foto da mostrare ai miei amici, per renderli almeno un po' invidiosi.
Papà arriva proprio mentre mi sto decidendo, seppur a malincuore, a lavarli.
- Tuo padre era molto arrabbiato - m'informa. Come se non lo sapessi. Sorride, osservandomi. - Ti stanno bene, così. Victor, tesoro, mi dispiace di non poter far niente, ma dovrai aspettare più in là per averli del colore che vuoi.
Sbuffo, e lui si avvicina e mi bacia la fronte.
- Mi dispiace - dice dolcemente. - Se me l'avessi chiesto prima, avrei provato a convincerlo io.
Non replico. Dubito che sarebbe riuscito a convincerlo.
- Buonanotte, tesoro.
- Buonanotte, pa' - borbotto fra i denti.
Inizio a lavarli e, un'ora dopo, sono di nuovo neri. Ma con delle sfumature blu.
Quella roba certo è potente, uh?
- E questa è la storia che sta dietro al colore dei miei capelli - concludo, sogghignando. Raphael passa una mano tra di essi.
- Non riesco a ricordarti con i capelli solo neri - asserisce, pensieroso.
- Ma pa'... non li hai fatti neri neri neanche per il tuo matrimonio? Davvero? - chiede Christopher, stupito.
- Perché avrei dovuto? - ribatto, sogghignando di nuovo. - Mi son sposato con una persona che fin dall'inizio mi ha sempre amato per tutto ciò che sono... perché avrei dovuto smettere di essere me stesso nel giorno in cui ho deciso ufficialmente di trascorrere il resto della mia vita con colui che mi ama così come sono?
Mio marito mi regala un sorriso intenerito.
- I genitori a volte scordano che hanno voce in capitolo nella vita dei figli fino ad un certo punto - dice il mio saggio scrittore. - Ma chi ti ama, Chris, non ti cambierebbe per nulla al mondo, nemmeno di una virgola. Nemmeno di una virgola!
Nostro figlio sospira e stringe a sé Frankie.
- Pa', voglio un amore come il vostro - afferma, sognante. Io e Raphael ci guardiamo e ridiamo.
- In effetti... siamo stati piuttosto fortunati - ammetto scherzosamente.
- Già.
Mi rivolgo al mio adorabile compagno di vita.
- Ad essere onesto... sono stato molto fortunato - mormoro, allungandomi a baciarlo. Lui sorride sulle mie labbra.
- Victor - bisbiglia, trattenendomi per la nuca. - Victor.
Con la coda dell'occhio noto Christopher prendere in braccio Frankie e lasciarci soli. Quel ragazzino è fin troppo sveglio.
Torno a baciare mio marito, spingendolo a stendersi sul divano. Vicino ad esso, su una mensola, c'è una foto incorniciata del nostro matrimonio: io e lui con i nostri genitori. I miei sembrano così orgogliosi di me, nonostante i miei capelli con le sfumature blu.
Non posso fare a meno di sorridere al ricordo. Se in questo momento potessi parlare con il tredicenne ribelle che ero, gli direi che i capelli del loro colore naturale con le sfumature blu sono un buon compromesso e che fanno lo stesso effetto 'ragazzo figo', se non di più. Ma soprattutto gli direi che non c'è bisogno di passare per figo agli occhi di nessuno.
Basta essere se stessi.
-
Note dell'autrice:
buon pomeriggio! Non ho un granché da dire, se non che temo che passerà un po' di tempo prima del prossimo aggiornamento. Sarò piuttosto impegnata, soprattutto con il teatro. Baci
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