Ferite da spine - Grace e Jakob, Rosalya

Grace's point of view

Entro nella stanza del mio ancora per poco ragazzo. Lui mi prende le mani, sorridendo.

- Jakob, ti devo parlare - esordisco, allontanandomi un poco e togliendo le mani dalle sue.

- Oh, anche io - dice, continuando a sorridere.

- È... è importante.

- Anche ciò che ti devo dire io.

Annuisco, forzando un sorriso.

- Posso... parlare prima io? - chiedo, e lui fa un cenno d'assenso col capo. - Vedi, ciò che sto per dirti... non è per niente facile da dire. Ti farà stare male, e non ti biasimerò se dopo mi odierai.

- Grace... - dice, perdendo il sorriso. I suoi occhi si colmano di preoccupazione. - Amore, non potrei mai odiarti. Cosa c'è?

Scuoto la testa.

- Jakob, sei molto importante per me, e ti meriti onestà. E io... devo assumermi le mie responsabilità - mormoro, giocherellando con la collana che mi ha regalato Rosa. - L'altro giorno sono uscita con Rosa e abbiamo parlato. Parlato dei nostri sentimenti. Perché io... io la amo da molto prima di stare con te. E lei... prova lo stesso per me.

Jakob finge un sorriso e si passa una mano tra i capelli.

- Non credevo di avere una possibilità con lei... ma volevo restarle vicina lo stesso. E per questo ho accettato di stare con te. Ci ho provato, davvero... ad innamorarmi di te. A convincermi di essere innamorata di te. Ma non ci riesco. E non è colpa tua... sei un bellissimo ragazzo, sei dolcissimo e paziente, gentile e intelligente; potrei andare avanti per ore ad elencare le tue qualità. Ma... mi dispiace, il mio cuore appartiene a lei. Mi dispiace tanto, Jakob.

- Tu... stai scherzando, vero? Grace, non è divertente - dice con voce strozzata. - Io volevo chiederti di sposarmi e tu... mi stai lasciando... perché mi hai tradito... con mia sorella?

Non fingo di essere sorpresa del fatto che volesse chiedermi di sposarlo, ma gli taccio che lo sapevo già.

Annuisco.

- Mi dispiace tanto, Jakob. È... tutta colpa mia. Rosa non ha fatto nulla di male.

Gli occhi gli si riempiono di lacrime.

- Non ci posso credere. Non me lo sarei mai aspettato - singhiozza. Abbasso lo sguardo.

- Mi dispiace - ripeto. - Mi dispiace tanto.

- Come hai potuto farmi questo! - esclama, e la sua voce si spezza. - Io... ti amo così tanto...

- Lo so. Jakob...

- Va' via! Non voglio vederti! - grida. È la prima volta da quando ci conosciamo che lo sento alzare la voce, che lo vedo così devastato. - Va' via...

Non posso fare altro che obbedire alla sua richiesta. Mi fermo sull'uscio.

- Ti voglio bene - mormoro. Singhiozza rumorosamente. - Ti vorrò sempre bene, Jakob.

Me ne vado. Rosalya mi aspetta fuori casa. Mi abbraccia, e io scoppio a piangere tra le sue braccia.

Akira's point of view

Dalla camera di Jakob provengono dei singhiozzi, e prima l'ho sentito gridare con Grace. Mi chiedo se abbiano litigato...

Busso sullo stipite della porta. Mio figlio è seduto sul bordo del letto e piange disperatamente, coprendosi il viso con le mani.

È un brutto déjà-vu.

- Tesoro... - dico, in apprensione. - Cos'è successo? Ne vuoi parlare?

Mi siedo accanto a lui, cingendogli le spalle con un braccio.

- Papà...! - singhiozza, nascondendo il volto nel mio petto. Lo stringo forte, accarezzandogli i capelli. Mi si spezza il cuore a vederlo così... come Ryuu ormai tanti anni fa. - Mi ha lasciato. Mi ha tradito... con Rosa.

Ouch

È davvero un brutto déjà-vu. Solo che questa volta si tratta di mio figlio, non di mio fratello... e l'altra persona in questione non è un bel ragazzo con cui trascorrere sei mesi, è Grace. Conosco Grace da quando è nata, essendo figlia del mio amico d'infanzia e nipote della mia migliore amica. Lei e i miei figli sono cresciuti insieme, nonostante l'anno di differenza, e le voglio bene quasi come ad un'altra figlia.

Ma adesso...

- Mi ha mentito, tutti questi anni! Non mi ha mai amato!

Deglutisco. Adesso non si tratta di Alex che ha tradito mio fratello e non ha avuto il coraggio di dirgli il motivo per cinque anni; è più complicato di così. Al cuor non si comanda e, per quanto le azioni di Grace siano sbagliate, separare lei e Rosalya sarebbe inutile e mi ritroverei con due cuori spezzati al posto di uno.

Non so cosa fare. Hanno ventitré anni, i miei ragazzi, non quindici come ne aveva Ryuu, e forse l'unica cosa che posso fare è offrire conforto e lasciare che la situazione si sistemi da sola.

- Non voglio più vederla! E non voglio mai più parlare con Rosa! Come hanno potuto farmi questo!

Sospiro piano, continuando ad accarezzargli i capelli. Il mestiere del genitore è davvero difficile.

Resto con Jakob finché non si calma un po' tuttavia, non appena lo lascio solo, i singhiozzi ricominciano.

Chiamo mio marito, il quale è al lavoro.

- Pronto?

- Ciao, Chris - sospiro. - Hai tempo? O ti richiamo più tardi?

- No, possiamo parlare. È successo qualcosa?

- Una tragedia - sospiro di nuovo. - Grace ha lasciato Jakob.

- Oh no...

- Ma non è finita qui - proseguo. - L'ha lasciato per stare con nostra figlia.

- Stai scherzando, spero - dice, incredulo.

- Magari stessi scherzando - borbotto, scuotendo il capo tra me e me. - Sono serio, Chris.

Stavolta è lui a sospirare.

- Jakob come sta?

- Non l'ho mai visto stare così male... credevo si fosse calmato, almeno un po', ma sta piangendo di nuovo. Mi si spezza il cuore a vederlo così.

- Bel casino... - mormora Christopher. - Ah, scusa amore, devo andare. A stasera.

Rosalya rincasa per l'ora di cena, poco dopo suo padre. Credo sia stata con Grace.

A cena regna un'atmosfera tesa. Jakob resta in silenzio tutto il tempo, evitando accuratamente anche solo di guardare sua sorella. Una volta finito di cenare se ne vanno entrambi nelle rispettive camere.

Io sono inquieto. E non senza motivo.

- Vado a controllare i ragazzi - dico a Christopher, temendo che Jakob stia ancora piangendo.

Ma non è nella sua stanza.

Jakob's point of view

Entro nella camera di Rosalya. Sta messaggiando, probabilmente con Grace. Incrocio le braccia al petto.

- Grazie di avermi rubato la ragazza - dico velenosamente. Alza lo sguardo.

- Jakob...

Contraggo la mascella.

- Volevo solo dirti di non parlarmi più, da oggi in poi. Sono sicuro che tanto preferisci stare con la tua Grace.

- Mi stai incolpando dei suoi errori? - domanda, sgranando gli occhi.

- Se sai che ciò che ha fatto è sbagliato, perché stai con lei? La ami più di quanto vuoi bene a me, ecco cosa! - sbotto, furioso e ferito.

- E cosa vorresti che facessi? Che non stia con lei anche se ci amiamo per senso di giustizia, per lealtà? Preferiresti che non ti avesse lasciato e ti avesse sposato, sapendo che avresti continuato a vivere in una bugia? Che non sarebbe mai stata davvero felice al tuo fianco?

- Sì. Mi ha mentito tutti questi anni, cosa cambiava mentirmi per il resto della vita?

- Tutti hanno diritto alla felicità, Jakob. Tu, lei, io...

- Bene! Vi auguro di essere felici per l'eternità! - grido, voltandomi per andarmene. I nostri genitori sono appena fuori dalla stanza, e credo che abbiano ascoltato tutto.

Me ne vado in camera mia, ignorandoli. Papà mi segue, nostro padre va da mia sorella, no, da Rosalya. Non ho intenzione di considerarla mia sorella, da oggi in poi. La sento singhiozzare, ma non mi importa.

- Jakob... so come ti senti. Hai tutti i diritti di essere arrabbiato. Non ve lo posso imporre... ma spero che un giorno vi riconcilierete - dice papà.

Impossibile. Non le perdonerò mai.

- Sai come mi sento? Tu non hai mai avuto il cuore spezzato, papà!

Abbozza un sorriso.

- Un'affermazione coraggiosa, la tua. Tesoro... tuo padre mi ha spezzato il cuore diverse volte, prima che ci sposassimo. Tutti ci passiamo. Perfino lo zio Ryuu c'è passato - fa una pausa, attirandomi tra le sue braccia. - Non si direbbe, vero? Eppure è così. Due anni dopo ha incontrato lo zio Blake.

Sospira piano.

- Ritrovare la felicità è un percorso lungo e difficile, soprattutto se non hai nessuno al tuo fianco. Ma tu non sei solo, tesoro. Hai me e papà, hai i tuoi amici... e anche Rosa e Grace saranno qui per te, se e quando le rivorrai nella tua vita.

Mi bacia la fronte.

- Sarai emotivamente e forse anche fisicamente esausto, hai pianto per ore. Cerca di riposare e di trovare pace nel sonno. Domani è un altro giorno e oggi non lo devi più rivivere - cerca di confortarmi. - Ti voglio bene, Jakob. Buonanotte.

- Buonanotte, papà - mormoro.

Se ne va. Dalla camera di Rosalya provengono ancora dei singhiozzi soffocati. Non l'avevo mai fatta piangere prima d'ora.

Non m'importa, mi ripeto. Lei adesso ha Grace a consolarla.

-

Note dell'autrice:
pasticcini, siete pronti per il capitolo finale? Mi raccomando, voglio sentire cosa ne pensate di questa raccolta. Se vi è piaciuta, cosa vi è piaciuto (e rispettivamente se non vi è piaciuta e cosa non vi è piaciuto). È stata una lunga avventura e ci ho davvero impiegato quasi un anno, anche se per motivi diversi da quelli che avevo previsto. Ma alla fine eccoci qua. Grazie di essere rimasti con me fino adesso. Un abbraccio

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