Cuori infreddoliti - Crystal e Jake, Shane
Crystal's point of view
La musica si diffonde lieve per la stanza. Questo silenzio ti farà diventare matta, Crys, ha detto mio fratello, e poi mi ha portato una chiavetta USB con della musica. Ha buon gusto, Shane.
Si chiama Spring Day la canzone che è appena partita. È molto triste, si sposa alla perfezione col dolore nel mio cuore.
Jake dorme tranquillo. È un dormiglione, il mio pulcino, e la musica non lo disturba affatto. Il mio sguardo vaga da lui alla finestra. Sta nevicando da ore.
Grossi fiocchi di neve danzano nel cielo grigio e atterrano sulla neve che si è già depositata.
I wanna hold your hand
And go to the other side of the earth
To end this winter
How much longing has to fall like snow
For the spring days to come?
Friend
Like a small piece
Of dust
That floats in the air
If the flying snow is me
I could
Reach you faster
Snowflakes are falling
Getting farther away
I miss you (I miss you)
I miss you (I miss you)
How much more do I have to wait?
How many more nights do I have to stay up?
Until I can see you? (until I can see you?)
Until I can meet you? (until I can meet you?)
Vorrei avere le risposte per queste domande.
- Harry... - mormoro, rabbrividendo. I miei occhi seguono ipnotizzati la caduta dei fiocchi.
Harry, mi manchi così tanto!
Mi strofino le braccia per scaldarmi, immaginando che sia lui, che siano le sue mani grandi e gentili a toccarmi. Rabbrividisco ulteriormente.
Mi sforzo di immaginare le sue lunghe, forti braccia attorno a me, ad avvolgermi in un soffice, caldo abbraccio, e di nuovo le sue mani su di me, sul mio viso, ad asciugarmi le lacrime che puntuali mi rigano le guance.
È uno sforzo inutile.
Mio figlio si agita e rivolgo a lui la mia attenzione, riportando la pace al suo sonno con delle tenere carezze. Le mie dita si soffermano sulla sua testolina, lì, dove spuntano dei morbidi ciuffetti rossicci.
Alcune fredde lacrime cadono sulla mia mano e io soffoco a fatica un singhiozzo. Un attimo dopo sono inginocchiata sul pavimento, a piangere disperatamente.
Non importa quanto tempo sia già passato.
Fa così male!
Spring Day sta per finire, per lasciar posto alla prossima canzone, forse più triste della precedente.
The morning will come again
Because no darkness,
No season
Can last forever
Cherry blossoms are blooming
The winter is ending
I miss you (I miss you)
I miss you (I miss you)
If I wait a little longer (if I wait)
If I stay up a few more nights
I’ll go see you (I’ll go see you)
I’ll go pick you up (I’ll go pick you up)
Past the end of this cold winter
Until the spring comes again
Until the flowers bloom again
Stay there a little longer
Stay there
~~~
Shane's point of view
Suono il campanello, annunciandomi ad Emma e Niko. Mi risponde lei, invitandomi ad entrare.
- Ciao, Shane! - mi saluta, allegra. Shougo corre a farmi le feste e io lo accarezzo rapidamente, cercando mio nipote con lo sguardo. Sta abbracciando Raphael.
- Ciao, Emma, e ciao anche a te, Shougo - replico. - Come va?
- Bene! È andato tutto bene. E tu come stai? - domanda gentilmente. Faccio un cenno col capo.
- Bene - rispondo. - Niko? Come sta?
- È stato con Raphael e Jake fino adesso, è andato a farsi una doccia.
- Capisco - dico. - Grazie per quello che fate.
- Figurati! È un piacere per noi come per Raphael.
Mi avvicino ai bambini e m'inginocchio per essere alla loro altezza.
- Ehi, pulcini - li saluto, arruffando loro i capelli. Sono così teneri insieme, Jake e Raphael. Se non fossero così diversi d'aspetto potrebbero davvero sembrare fratelli. - Vi siete divertiti, oggi?
Annuiscono, restando abbracciati l'uno all'altro.
Sorrido.
- Bene, sono contento. Che ne dici di tornare a casa, tesoro? - domando a mio nipote, sorridendo ulteriormente. Non fa mai i capricci, e difatti fa di nuovo di sì col capo, prima di stringere forte il suo amichetto per salutarlo.
Anche io saluto Raphael e i suoi genitori e li ringrazio di nuovo, poi esco. Non c'è quasi nessuno per strada, a quest'ora. Jake cammina lentamente al mio fianco con la manina stretta nella mia.
- Sei stanco? - gli chiedo. Annuisce, io lo prendo in braccio e me lo sistemo sul fianco; è davvero leggero.
Di tanto in tanto qualche ragazza si ferma a farci i complimenti, perché i papà giovani e attraenti con i loro bambini altrettanto belli e adorabili sono irresistibili, e io devo spiegare, a malincuore, di non essere il papà ma lo zio.
- Zio Shane?
- Sì?
Siamo arrivati a casa, all'appartamento che divido con Chase, poiché Crystal finirà di lavorare tra un'ora e mezza e non ha senso che porti lì Jake adesso.
I suoi occhioni castani si puntano nei miei. Sono così innocenti, eppure al tempo stesso malinconici, troppo malinconici per un bimbo della sua età.
- Perché non sei tu il mio papà?
La sua domanda mi fa provare una pena infinita.
Oh Jake. Se potessi, diventerei il tuo papà anche subito...
- Perché non posso, tesoro. La tua mamma è mia sorella e io le voglio bene, ma non come un papà vuole bene a una mamma... e non come voglio bene allo zio Chase - gli spiego dolcemente, accarezzandogli il viso e sistemandogli una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
L'espressione sul suo faccino diventa ancor più triste. Mi si stringe il cuore.
Lo sistemo sulle mie gambe e gli pettino i capelli con le dita.
- Lo sai, piccolo? Anche la mamma è cresciuta senza un papà, prima che la nonna incontrasse il nonno Eric - gli racconto, senza però accennare di mio padre. Non è la stessa cosa. Non sarà mai la stessa cosa. - Come la nonna ha incontrato nonno Eric, magari anche la mamma un giorno incontrerà qualcuno e gli vorrà bene come ne voleva al tuo papà.
Per quanto ci speri, ora come ora ne dubito. Ma se Chase si è innamorato di me dopo Rocky... forse anche mia sorella un giorno aprirà di nuovo il suo cuore a qualcuno.
Jake resta in silenzio ed abbassa il capo. Lo stringo a me, posando un bacio sulla sua morbida chioma rossiccia.
- Ci sono bambini che non hanno nessuno, ma proprio nessuno, tesoro. Tu hai la mamma, hai me, hai lo zio Chase, hai i nonni, hai Raphael.
Sospiro piano. Come si fa a consolare un bambino così piccolo a cui manca il papà?
- Ti voglio tanto bene, Jake - sussurro, sperando che percepisca tutto l'affetto che provo per lui.
- Anch'io - bisbiglia contro il mio petto. E per un attimo mi viene da piangere, i miei occhi si fanno lucidi di pena. Pena per mia sorella, che soffre in maniera inimmaginabile per la perdita di Harry, pena per il mio nipotino che non riesce a gustarsi la spensieratezza, la gioia dell'infanzia, e rabbia, rabbia per l'ingiustizia della guerra che ha portato via il padre di Jake e il compagno di Crystal.
Ma non posso, non voglio piangere di fronte a Jake e renderlo ancora più triste.
- Adesso cosa vuoi fare, pulcino? - gli chiedo, sperando di riuscire a distrarlo.
- Mi leggi un fumetto?
- Un fumetto? - ripeto, perplesso. Ma io e Chase non leggiamo fumetti... forse Niko? Ci rifletto un istante e poi arrossisco. Intende i manga. - Dici quelli che leggo di solito?
Annuisce e io rido nervosamente, accarezzandogli la testa.
- Tesoro, quei fumetti non sono adatti ai bambini...
Mi rivolge un'espressione da cucciolo abbandonato.
Oh no.
- Che ne dici se lo facciamo noi un fumetto? Non è difficile, e poi tu sei così bravo a disegnare!
Annuisce di nuovo, non convintissimo ma abbastanza. Io mi alzo e prendo carta, penne e matite.
Gli dico che dobbiamo prima pensare ad una trama e ai personaggi, e lui per un po' segue la trama e i personaggi che gli propongo, poi inizia ad aggiungere personaggi e la trama smette di avere senso. E va benissimo, finché si diverte.
Io gli do una mano a tracciare i riquadri, le nuvolette e a scrivere i dialoghi, e gli disegno qualche personaggio, quando me lo chiede. Intanto gli faccio i complimenti per la fantasia e il talento.
- Un giorno diventerai bravo come lo zio Chase - gli dico, sorridendo. Chase non ha molto tempo né voglia di disegnare, il suo lavoro è impegnativo e stancante, ma quando disegna qualcosa per Jake lui è contento per ore.
Il tempo trascorre in fretta e giunge il momento di portare Jake a casa. Metto una graffetta ai fogli del suo 'fumetto' perché non li perda, dopodiché usciamo.
Crystal dev'essere appena rincasata. Ha lo sguardo spento, più malinconico del solito. Mi si stringe il cuore a vederla così, come un fiore avvizzito.
Per un istante penso di chiederle se vuole che tenga io Jake anche per stanotte, ma ci ripenso e mi limito a deglutire.
- Ehi, Crys - mormoro, abbozzando un sorriso carico d'apprensione. Jake si precipita da lei e si aggrappa alle sue gambe.
La abbraccio.
- Vuoi che resti qui, stasera? - bisbiglio, accarezzandole dolcemente la schiena. Lei nasconde il viso nell'incavo del mio collo. - Davvero, non c'è problema...
Si scosta, scuotendo lentamente la testa.
Sospiro.
- Chiamami, se hai bisogno di qualcosa. Qualunque cosa - faccio una pausa, accarezzandole un braccio e prendendole una mano. - Ti voglio bene, Crys. Ti voglio bene e sono qui per te come tu ci sei sempre stata per me.
Si morde il labbro inferiore, abbassando lo sguardo.
- Sei così forte.
Smette di trattenere le lacrime. Allungo la mano libera e le asciugo il volto.
- Resta, Shane - singhiozza. - È una giornata così brutta...
E io resto. Mando un messaggio a Chase dicendogli di non aspettarmi per cena, mia sorella ha bisogno di me.
Resto per tutta la sera. Preparo la cena; dopo aver mangiato ci raggomitoliamo tutti e tre sul divano senza fare nulla. Crystal piange per un po' sulla mia spalla, Jake accoccolato sull'altra si gode le mie coccole. Nonostante sua madre stia piangendo, la mia presenza lo tranquillizza.
Lo metto a letto presto, mentre Crystal si fa la doccia.
- Vai a dormire anche tu - le dico dolcemente, una volta uscita dal bagno. - Resterò con te finché non ti addormenterai. Ti farà bene riposare.
S'infila sotto le coperte, sistemandosi su un fianco, e io mi siedo sul bordo del letto e le accarezzo i capelli.
- Saresti un padre meraviglioso - sussurra. Le sistemo una ciocca dietro l'orecchio e mi soffermo su una guancia.
- Tu sei la sua mamma, Crys - mormoro, sfiorandole il viso con le nocche. - Io sono solo lo zio Shane.
Sospiriamo all'unisono.
- Non smetterei di esserlo… - ribatte, piano. Torno ad accarezzarle i capelli.
- La stanchezza, la tristezza e tutto ciò di negativo che stai provando parlano per te. Sorellona, chiudi gli occhi e pensa che sei arrivata alla fine di un'altra giornata anche se pensavi di non farcela.
Qualche minuto più tardi il respiro di mia sorella si fa più lento e io mi alzo dal letto, augurandole sonni tranquilli. Mio nipote, nella sua stanza, già dorme profondamente come è tipico dei bambini della sua età.
Torno a casa. Chase mi sta aspettando davanti alla televisione.
- Lo zio Shane ha finito di prendersi cura di tutti? - mi chiede, abbozzando un sorriso affettuoso. - Invertiamo i ruoli.
Mi rifugio tra le sue braccia forti, e lui posa un bacio sulla mia testa.
- Volentieri - bisbiglio.
-
Note dell'autrice:
pasticcini miei adorati, quanto tempo. Tra la scuola e taaante altre cose questo capitolo è rimasto tra le mie bozze per mesi. Ma sì, sono tornata. Torno sempre. Con questo capitolo, e tornerò spero presto anche con un capitolo di Patto con la luna, al quale sto lavorando. Mentre aspettate il prossimo aggiornamento potete leggere Piume di drago, che ho pubblicato recentemente. Mi farebbe piacere. Ah, giusto, prima di andare! Canzone: Spring Day dei BTS. Un abbraccio
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