Capitolo 7: Sotto le luci di Firenze
Capitolo 7: Sotto le luci di Firenze
Era l'otto dicembre, le strade di Firenze erano già tutte illuminate a festa, con coccarde a forma di giglio appese agli alberi di Natale; file di lucine che scendevano dai palazzi come lustrini di uno scintillante abito stile Anni 20; e canzoni natalizie a fare da atmosfera.
I quattro prescelti avrebbero davvero gradito unirsi a quell'aria di festa, ma, da quando erano tornati in patria, non era passato giorno senza che si scervellassero sull'indizio per trovare la penultima struttura.
Avevano studiato tutto, anche i rimanenti due quadri dipinti da Fiamma per Olivia, ma, a parte la distesa d'abeti con al centro abbozzate le pareti biancastre di una villa raffigurate sul primo quadro; e una specie di palude contornata da una vegetazione dall'aspetto pluviale-tropicale, con piccole pennellate marroni a comporre una struttura indefinita tra le fronde, dipinta nel secondo quadro, di indizi veramente risolutivi sembravano non esserci.
Anche il cavallino era stato ispezionato a fondo, in cerca di scritte, incisioni o chissà cosa, ma l'esito era stato altrettanto vano. A quel punto, l'unica cosa rimasta da fare, visto che ne avevano la possibilità, era far esaminare il giocattolo in legno, in segreto, da un esperto della scientifica appartenente all'agenzia di Gabriele e del padre di Olivia. Quest'ultimo assegnò immediatamente il compito ad un suo uomo di fiducia, dando disposizioni affinché il lavoro fosse svolto nel più breve tempo possibile, senza addurre tante giustificazioni.
Per quanto l'esperto della scientifica si stesse dando da fare, in quel periodo l'agenzia era oberata di lavoro e quindi il cavallino dovette aspettare per essere esaminato. Proprio quel giorno, però, il padre di Olivia aveva informato Gabriele che i risultati dell'esame sarebbero stati disponibili per il giorno seguente.
Il clima di ansia si sentiva forte e chiaro all'interno del gruppo, il ritorno da Alessandria non era stato dei più piacevoli, tutti avevano quell'amara sensazione di aver fatto un viaggio a vuoto.
Eleonora e Fiamma avevano tentato di sostenere gli animi come meglio potevano, ma, mentre la prima poteva avere un qualche influsso positivo su Gabriele, Fiamma di certo non aveva più quell'ascendente su Olivia, sempre che mai lo avesse veramente avuto, dubbio che spesso aveva esternato la rossa confidandosi con Eleonora.
Fortunatamente, d'improvviso, arrivò Walter a portare un po' di allegria in quella cappa di malumore. Il ragazzo, infatti, si presentò alla porta dell'atelier di Fiamma con in mano due enormi scatole ricolme di addobbi natalizi.
"Ehi, voi, che cosa sono quei musi lunghi?! Ho appena finito di decorare il Convitto degli Artisti, i ragazzi alloggiati mi hanno dato una mano, abbiamo fatto un lavoro stupendo. Perché non venite a dare un'occhiata?!"
"Walter, non so se è il momento. Forse non siamo dell'umore adatto!" tergiversò la zia, che non aveva potuto confidare al nipote tutto quello che era accaduto negli ultimi mesi, così come aveva dovuto fare anche Eleonora, ad eccezione di Sandra che sapeva sempre a grandi linee dove si trovasse, ogni volta che partiva alla ricerca di una struttura.
Il nipote guardò la zia con aria perplessa, prima che potesse fare domande scomode, però, Eleonora decise di intervenire: "Quegli addobbi sono per noi?"
"Sì, sono quelli che sono avanzati! Ho pensato di portarli qua in modo da creare un po' d'atmosfera anche in questo ambiente!" rispose lui entusiasta.
"Bene, penso sia un'ottima idea. Che ne dite, ci mettiamo a lavoro?!" propose la ragazza.
"Se tu sei davvero convinta che io mi metta uno di quei cosi in testa," disse Olivia indicando un cappellino da Babbo Natale che sbucava da uno scatolone, "e inizi ad appendere renne e decorazioni di cartapesta in giro per la stanza, magari al ritmo di Jingle Bells, beh fatti dire, mia cara, che hai perso totalmente la testa!"
La reazione di Olivia, invece di scoraggiare i compagni, provocò grande ilarità, tanto che Gabriele prese il cappellino e glielo adagiò in testa senza tanti complimenti:"Sai che così sembri quasi tenera?!"
Il volto di Olivia si colorì di rosso, quel gesto di Gabriele in fondo le faceva tanto piacere, dopo tutto quello che gli aveva fatto passare, lui non aveva mai smesso di volerle bene e di comportarsi con lei come un fratello. A quel punto decise di assecondarli e, sotto gli occhi increduli di Fiamma, si sistemò bene il cappello in testa e iniziò a prendere delle decorazioni dallo scatolone.
"Ma che non vi salti in mente di scattare strane fotografie o di azionare..."
"Jingle Bells, Jingle Bells...", la melodia, proveniente dal telefono di Fiamma, iniziò a risuonare nella stanza ancor prima che la corvina potesse terminare la frase.
"Ecco, come non detto. Fiamma, ti odio." esclamò lei buttando le braccia in aria.
La rossa iniziò a ridere a più non posso:" Sai che ha ragione il nostro agente 007, con quel cappellino sei quasi carina."
Olivia si limitò a mandarla a quel paese, nascondendo un sorrisetto divertito, dopo di che iniziarono tutti insieme a sistemare l'atelier della Parini, in un clima di complicità che si iniziava ad avvertire, forse per la prima volta, tra quei quattro individui: così diversi, ma allo stesso modo collegati tra loro da un filo invisibile.
Nota autrice: Ciao a tutti, capitolino filler dal sapore natalizio, volevo smorzare un po' la serietà dei capitoli precedenti, spero che vi piaccia l'idea di qualche parte un po' più leggera e spensierata. A presto!😊⭐💙
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