Capitolo 6: L'indizio mancante
Capitolo 6: L'indizio mancante
Una volta scesi in fretta e furia i gradini, trovarono la rossa in preda al panico.
"Forza, dobbiamo uscire! Potrebbero tornare!" annaspò lei.
"Chi? Chi potrebbe tornare?" le domandò Eleonora, posandole le mani sulle spalle per tentare di calmarla.
"Gli agenti di sicurezza! Qualcuno ci ha visto girare intorno alla biblioteca, nell'oscurità e con fare circospetto, poi una volta girato l'angolo voi siete entrati nella struttura e quindi siete spariti. Io invece sono rimasta lì e questo tizio, quando si è avvicinato, mi ha vista lì da sola in piedi e ha pensato che stessi facendo da palo, mentre voi tre eravate entrati nella biblioteca per rubare qualcosa. Così ha chiamato gli agenti di sicurezza, i quali sono arrivati qui e mi hanno fatto delle domande, tra cui che cosa ci facessi lì da sola e dove fossero finite le persone che erano con me. Gli ho fatto vedere le bottiglie, e gli ho detto che eravamo usciti per bere qualcosa, ma poi ci siamo resi conto di non aver portato niente per aprire le bottiglie e che voi eravate andati a cercare qualcosa per aprirle, pare ci siano cascati, d'altronde non c'erano segni di effrazione, ma potrebbero tornare per vedere se sono ancora qua, dobbiamo uscire immediatamente e far sparire la struttura, non si sa mai! Voi avete trovato gli oggetti e gli indizi?!"
"L'oggetto sì...", disse Gabriele e indicò il cavallino di legno, "ma stavolta non è apparso nessun indizio o forse non lo abbiamo colto noi, adesso non c'è tempo di constatarlo. Forse, però, conviene non far chiudere la struttura da Olivia, così potremo ricontrollare domani sera!"
"No, non è possibile, una volta usciti dalla struttura essa deve essere richiusa queste sono le regole che mi sono state tramandate e, in ogni caso, una volta usciti non è possibile rientrare!" obiettò Olivia.
"Allora, forza, andiamo velocemente a dare un'ultima occhiata lassù in cima, se non troviamo niente nel giro di dieci minuti ce ne dobbiamo andare però!" disse Eleonora, al che gli altri acconsentirono e corsero tutti di sopra.
La ricerca però, per quanto accurata, fu vana: non c'era alcun tipo di indizio in giro. A quel punto furono costretti a scappare fuori, finché il buio dell'oscurità li avrebbe potuti proteggere.
Una volta usciti, con non pochi problemi per Fiamma, si ritrovarono in mezzo a una coltre buia, illuminati solo dalle stelle che punteggiavano il cielo.
Olivia, per non destare sospetti qualora qualcuno fosse lì nei paraggi ad osservarli, tirò fuori il Flauto di Pan dal suo zaino e, fingendo di essere ubriaca, iniziò a suonarlo, dando l'impressione di una tizia un po' alticcia che si fosse messa a strimpellare qualcosa a caso.
Non c'era tempo di restare a guardare la struttura dissolversi, quindi, continuando a far finta di essere ubriachi, i quattro iniziarono a camminare lentamente ondeggiando verso l'hotel, con il cavallino al sicuro nella tasca dell'agente e tanti dubbi irrisolti nella testa.
"Sei riuscita a vedere il tizio che ci ha segnalati?!" domandò improvvisamente Gabriele alla rossa, una volta rientrati nella stanza d'hotel.
"No, era molto buio e ho visto solo la sua sagoma, perché me lo chiedi?"
"Non so, mi pare strano che una persona girasse da sola di notte a quell'ora e che si sia azzardata ad avvicinarsi ad un gruppo di possibili malviventi, visto che ci ha scambiato per ladri!"
"Beh, non ha tutti i torti!" disse Eleonora, passeggiando su e giù per la stanza, con aria meditabonda.
La Saintclair però tergiversò:" Non vi pare che ci stiamo concentrando sul problema sbagliato? Siamo usciti dalla struttura senza indizi per trovare la prossima, adesso o troviamo qualcosa in quel cavallino di legno o siamo perduti, abbiamo tempo fino alla fine di marzo prima che scada il termine dei cento anni per completare la missione, altrimenti tutto quello che abbiamo fatto fin ora non sarà valso a niente!"
"Tranquilla...", disse Eleonora, "qualcosa troveremo!"
"Vorrei ben vedere, anche perché conosci i patti, non avrai informazioni sui tuoi genitori biologici prima di essere usciti dalla penultima struttura!" ribatté la Saintclair sprezzante.
Eleonora sentì il sangue ribollire nelle vene: ecco che Olivia si era trasformata di nuovo nella solita arpia, non c'era modo di fidarsi di quella donna dal temperamento così altalenante. Alla fine si limitò ad ignorarla, ma un senso di ansia dovuto a quelle parole si era scatenato in lei: doveva assolutamente trovare quell'indizio, ormai era troppo vicina alla verità per arrendersi.
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